Aesthete ~ Le Galion (Perfume Review)
Il 3 Giugno 1985, esattamente 30 anni fa oggi, arriva nei negozi “BOYS and GIRLS” di Bryan Ferry, sesto lavoro solista del raffinato frontman dei Roxy Music, primo pubblicato dopo lo scioglimento della band.
Già la copertina, un abbraccio sensuale di una coppia di bellissimi in un chiaroscuro degno di Caravaggio, preannuncia il tono generale dell’album, un capolavoro pop-rock adulto, notturno e sofisticato. Il disco sarà accompagnato da una serie memorabile di singoli e soprattutto di video diretti dal regista francese Jean-Baptiste Mondino, come l’iconico “Don’t Stop the Dance” dove su uno sfondo di filmati in bianco e nero che propongono scene di ballo vintage tra charleston, can can, Folies Bergère e tip tap, si staglia la figura della modella Laurence Treil, danzatrice moderna in tubino nero e caschetto corvino alla Louise Brooks, che suona un sax bianco laccato.
Tra atmosfere fumose da night club di lusso e arrangiamenti raffinatissimi dovuti alla presenza in studio del ghota musicale del tempo (tra i tanti, Nile Rodgers degli Chic, David Gilmour dei Pink Floyd e Mark Knopfler dei Dire Straits) Bryan Ferry completa la sua trasformazione da cantante glam degli esordi a sofisticato crooner dei tempi moderni, cancellando definitivamente le sue umili origini di figlio di contadini per diventare simbolo di classe e elevatissimo lifestyle, tutto lusso e sartorialità, in una parola un vero esteta.
La definizione di esteta, inteso come colui che ha il senso e il culto del bello nell’arte, o che assume la bellezza come ideale di vita e valore esclusivo (cit. Treccani) certamente ben si sposa anche alla figura di Paul Vacher, lo storico naso francese che fondò il marchio Le Galion, un brand rinato lo scorso anno sotto la direzione artistica di Nicolas Chabot.
Il progetto, inzialmente nato con l’intento di riproporre adattate alla sensibilità moderna le classiche fragranze dei tempi d’oro della maison, quest’anno in occasione della settima edizione di Esxence ha inaugurato una nuova fase presentando tre profumi, Vetyver, Cuir ed Aesthete di cui gli ultimi due non sono una riedizione delle collezioni del passato, ma creazioni originali ad opera di Vanina Murraciole (già autrice de L’Art de la Guerre di Jovoy). Aesthete in particolare vuole essere un tributo alla figura elegante di Vacher, con una piramide incentrata sulla nota di cuoio persiano.
Il jus parte deciso con un’apertura dominata da iperessenza di incenso e zafferano, un esordio caldo, morbido che mostra i primi accenni cuoiati ma è caratterizzato anche da sentori legnosi, per la presenza di davana, un insieme molto raffinato ed elegante in cui è dichiarato anche mandarino italiano, che onestamente non cogliamo. Questa testa si fonde rapidamente con la successiva fase di cuore che si manifesta presto con la comparsa precoce di una nota di cuoio molto soave, ingentilita dal gelsomino a ricreare l’effetto di pelle persiana che come già detto è il tema centrale della fragranza.
Tutta questa gentilezza però non tragga in inganno perché il cuore del profumo è molto più animalico della sua partenza, e lo si comprende bene con la successiva comparsa delle note di castoreum e oud, adornate di legno di guaiaco, che servono egregiamente a smussare troppa eleganza e soavità prima che l’esteta scivoli in uno snobismo posticcio che risulterebbe noioso. E’ un vero e proprio cambio di timbro olfattivo, dal sofisticato al carnale, che svela un elemento di grande sensualità, ben adatto a vestire una figura femminile, e rende questa fase la più bella e interessante dell’evoluzione del jus.
Il finale torna su un terreno più convenzionale con sandalo, vaniglia e muschi bianchi, a comporre una chiusura che riprende il tema principale estetizzante e votato al gusto raffinato, qui anche sobrio.
In conclusione Aesthete è una fragranza che rimane fedele allo spirito della collezione “originale” di Le Galion e potrebbe benissimo figurare tra le formule storiche del maestro Vacher (anche grazie a una tenuta e a un sillage di altri tempi) ma apre nuove e ampie strade al talento creativo della maison che propone un profumo di grande impatto estetico a dimostrazione della capacità di procedere d’ora in poi anche sulle proprie gambe continuando ad affiancare e far convivere raffinate riedizioni di capolavori del passato con prodotti nuovi e convincenti, tanto che a parere del sottoscritto proprio l’Aesthete è la più bella e interessante delle fragranze di casa.
Parafrasando un altro motivo di grande successo di quel disco di trenta anni fa, tutti gli Slave to Love, gli schiavi dell’amore per i bei profumi non si lascino sfuggire l’occasione di provare questo raffinato esteta e vedranno che saprà come conquistarli, siano essi uomini o donne fa lo stesso.
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Eccetto Sortilege che è una bomba, la prima serie non mi aveva convinta tanto. profumi ben fatti ma troppo “freddi”, questi ultimi tre invece sono favolosi, in particolare Aestete e Cuir che penso di regalarmi molto presto!
Tenuta favolosa, evoluzione lunga e complessa, una fragranza di grande carisma, davvero notevole!! E’ stata una delle più belle novità di Esxence.
Questo profumo è una meraviglia, insieme a Sortilege è una delle uscite più azzeccate di Monsieur Chabot.
CiaoCiao, sono piaciuti anche a me anche se a Milano li ho trovati fuori stagione, aspetto l’autunno per regalarmi Cuir