Sortilege (Le Galion) incontra Le Piace Brahms? (Francoise Sagan)
“L’accuso di non aver adempiuto al suo dovere di creatura umana. In nome di questo morto, l’accuso di aver lasciato passare l’amore, di aver trascurato il dovere di essere felice, d’esser vissuta di sotterfugi, di espedienti, di rassegnazione.” (Le piace Brahms?, Francoise Sagan)
Tra il 1935 e il 1936, nel mondo, accaddero molti eventi, alcuni destinati a perdersi nella memoria, altri resistono ancora vivi oggi. Nel ’35 Carl Magee inventa il parchimetro e Armand Petitjean fonda la Lancome, la Persia diviene ufficialmente l’Iran, mentre Gershwin compone Summertime. Nello stesso anno nasce Francoise Quoiret, che sarà poi conosciuta come Francoise Sagan e diventerà un simbolo della donna indipendente e anticonformista, grazie alla sua vita sopra le righe e ai suoi memorabili romanzi.
Nel ’36 i scoppia la guerra civile spagnola, mentre Margareth Mitchell pubblica Via col Vento e re Edoardo VIII abdica per poter sposare l’americana Wallis Simpson. Nello stesso anno, Paul Vacher, dopo aver creato autentici capolavori olfattivi e aver rilevato la casa profumiera francese Le Galion, crea Sortilège, fragranza capostipite della maison e precursore di un successo durato più di quarant’anni, grazie a profumi dalle composizioni ricche e raffinatamente sfrontate. Sono passati anni da tutti questi “avvenimenti”, eppure qualcosa ci è rimasto, intriso nella memoria del tempo, arrivato a noi intatto.
Certo forse non tutti ricordano il signor Magee, ma tutti, più o meno consapevolmente, sono stati influenzati da due menti irriverenti e creative: Francoise Sagan e Paul Vacher. E ci pare un fatto interessante che il profumo icona della maison Le Galion sia quasi coetaneo di una delle più importanti scrittrici francesi, simbolo indiscusso di libertà e carattere.
L’intensità femminile della Sagan traspare nelle pagine dei suoi libri e nelle protagoniste femminili, caratterizzate sempre da una personalità in costante equilibrio tra forza e fragilità, ma sempre intrise di un’eleganza intensa e personale che trascende l’epoca e le mode. Racchiude tutta la femminilità francese, la forza e la delicatezza, l’eau de parfum Sortilège, creata, appunto, nel ’36 da un Paul Vacher all’apice della propria fama.
Sortilège è eleganza in note olfattive, una composizione ricercata di fiori e aldeidi che esaltano la bellezza senza tempo di una donna dal fascino irresistibile, oggi come ieri. Paule, protagonista femminile del bellissimo romanzo “Le piace Brahms?“, avrebbe indossato Sortilège meravigliosamente, adagiandolo come un guanto di seta sulla pelle morbida, avvolgendolo di eleganti tailleurs e raffinate mise.
“Le piace Brahms?” è sicuramente il libro più conosciuto di Francoise Sagan, anche grazie all’omonimo film di Anatole Litvack con Ingrid Bergman, Ives Montand e Antony Perkins, e quello che meglio rappresenta la sua visione critica e ironica della società parigina del novecento, così fortemente intrisa di perbenismo e ipocrisia.
Si narra la storia di Paule, giovane donna alle soglie dei quarant’anni che si vede costretta a fare i conti con le proprie scelte atipiche e con la vita che, per pressione sociale, sembra già sfuggirle; Roger, compagno incostante di Paule che da lei pretende una libertà di coppia solo idealmente reciproca, ma di esclusivo godimento maschile e Simon, annoiato e bellissimo rampollo di ricca famiglia, di quattordici anni più giovane di Paule, ma da lei rapito e di lei perdutamente innamorato.
L’intreccio delle tre storie fa sì che Paule ceda al desiderio di essere amata e venerata, impotente, ella stessa, di fronte all’attrazione del desiderio e dell’amore totale, e si leghi a Simon in una relazione fatta di meravigliose passeggiate al Bois de Boulogne e di notti passate in un letto non più vuoto.
Le foglie bagnate, rossastre, calpestate, appiccicate l’una all’altra, si amalgamavano lentamente alla terra. Paule sentì una specie di tenerezza per quella figura silenziosa che le teneva il braccio. Quello sconosciuto diventava per qualche minuto compagno, qualcuno con cui si cammina in un viale deserto, alla fine di un anno. Aveva sempre sentito molta tenerezza per i suoi compagni, per i compagni di passeggiata, come per quelli della vita; una sorta di riconoscenza, per il fatto che erano più grandi, così diversi e insieme così vicini. Rivide il volto di Marc, il marito che aveva lasciato rinunziando nello stesso tempo a una vita facile, il volto di un altro che l’aveva molto amata. E infine il volto di Roger, l’unico che la memoria le proiettava vivo, mutevole nelle espressioni. Tre compagni nella vita di una donna. Era già una cosa immensa.
Due uomini, dunque, che ruotano attorno a Paule, che ne subiscono il fascino discreto, l’eleganza sussurrata e per questo è ancora più irresistibile. Lo stesso Roger, che colleziona amanti nelle sue notti solitarie, scopre di non poter stare lontano da Paule, dalla sua forza, dalla sicurezza e dalla grazia di Paule.
Come Paule, Sortilège rappresenta la femminilità, fatta di note fiorite che si intrecciano sulla pelle in un lungo corteggiamento. La fragranza è la trasposizione di donne come Francoise Sagan e come Paule, uno specchio tra la donna e la fragranza che riscoprono la propria identità l’una nell’altra. La composizione di Le Galion, infatti, si ispira alle notti folli parigine e si apre con uno sbuffo di fiori bianchi, lillà e mughetto, posati su un letto carnoso di ylang-ylang del Madagascar ed esaltati dalle aldeidi che rendono l’apertura di Sortilège un inno alla table de toilette dove Paule si sistema il trucco, prima di uscire a cena… con Roger o con Simon?
L’apertura richiama senza dubbi a una femminilità immediatamente dichiarata: Sortilège è un profumo per donne senza tempo, attente alla cura di sé, con misurato equilibrio, amanti del classico, ma capaci di imporre la propria indipendenza anche a costi altissimi.
I fiori bianchi, qui rappresentati nella loro forma più classica, persistono lungamente e si fondono con la pelle facendosi più caldi e sofisticati non appena le note di cuore cominciano a raggiungere l’olfatto. E’ un cuore stracolmo di fiori, come solo una donna di classe può apprezzare. Un’opulenza che non scade nell’eccessivo, ma che non lesina in note ricche di gelsomino egiziano per salire in un climax fatto di sfumature solari di mimosa, di narciso, per poi scendere verso quelle più sensuali di rosa turca e iris. E’ una Paule bellissima, avvolta in un lussuoso abito di satin, che danza nella penombra della sala da ballo avvinghiata al suo cavaliere, da lei completamente sedotto e ammaliato.
La composizione, che conta più di ottanta essenze, non perde la propria cifra stilistica, orientata verso i più grandi classici della profumeria francese, nemmeno nel fondo che amalgama alla perfezione le ultime note di cuore con essenze calde come sandalo, ambra e labdano che strizzano l’occhio all’oriente sensuale, ma che restano ancorate all’Europa, grazie alle note più asciutte di vetiver e a quelle animali del muschio. Sortilège, infatti, non cede alla facile tentazione delle note orientali, ma resta fortemente ancorato alla cifra stilistica della diade fiori-aldeidi, molto nota nella profumeria classica e che qui riesce a cavalcare il tempo, restando praticamente intatta nella composizione sin dal lontano 1936.
Certo, lei era forte, e indipendente e intelligente, ma era probabilmente più femmina di qualsiasi altra donna che avesse conosciuta, lo sapeva.
Sortilège porta in sé tutte le mille sfaccettature e complessità di Paule/Francoise e le dichiara con tempi e modi esaltanti. Parla di una donna sbarazzina negli accordi di testa, per poi mutare verso note più eleganti e sensuali nel cuore svelando appena il lato erotico della femminilità e adagiandosi, infine, nelle rassicuranti scie di fondo, rivelando la forza e la stabilità alle quali ogni uomo irresistibilmente viene attratto. Paule, nella sua fragile forza, con le sue scelte, timorose, ma dichiaratamente controtendenza, è l’emblema femmineo di Sortilège. Chi sceglierà, infine? Quale vita deciderà di vivere? Per ora è la vita dell’attimo, quella dei sentimenti e dell’amore.
Alle sei e mezzo Paule uscì. Indossava un tailleur scuro, una sciarpa azzurro-grigia come i suoi occhi. Fece un passo verso di lei che gli sorrise, e si sentì improvvisamente invadere da un tale sentimento di pienezza e di tranquillità che chiuse gli occhi. L’amava. Qualsiasi cosa succedesse, se doveva succedergli a causa di lei, non poteva perdere nulla. Paule vide quel viso cieco, quelle due mani tese e si fermò. Le era mancato, era vero, durante quei dieci giorni. La sua continua presenza, la sua ammirazione, la sua cocciutaggine avevano creato, pensava Paule, una specie di abitudine sensibile, a cui non aveva alcuna ragione di sottrarsi. Ma il volto che si tendeva verso di lei non aveva nulla a che vedere con l’abitudine, con l’agio morale di una donna di trentanove anni. Era un’altra cosa. Il marciapiedi grigio, i passanti, le macchine attorno a loro parvero d’un tratto uno scenario stilizzato, immobile, senza epoca.Si guardavano, a due metri uno dall’altro e, prima che la donna si riaddormentasse nella realtà rumorosa e malinconica della strada, mentre ancora era in agguato, sveglia, al limite estremo della propria coscienza, Simon fece un passo e la prese tra le braccia.
L’intensità di Sortilège, perfetto equilibrio di eleganza e sensualità, persiste sulla pelle scaldata dall’emozione. Paule è felice, irrimediabilmente felice, in quell’attimo sospeso e proiettato oltre le convenzioni sociali, oltre l’età e lo status, oltre il “si deve” e verso un “si può”. La magia di Le Galion è tutta qui: essere senza tempo, fortemente certi della propria identità.
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Sono sempre affascinata dai tuoi scritti e proverò questo profumo che dalla tua descrizione dovrebbe incontrare il mio gusto
Alida ti consiglio di andare a sentire Sortilège, se ami i profumi che richiamano la grande scuola francese!
Un vero sortilegio, complesso, intenso, che si racconta a lungo, un profumo che tiene testa ai mitici Guerlain.
E’ proprio vero, Silvietta! Un tuffo nel passato…ancora modernissimo.
Sentito e scartato, è troppo “da signora” per i miei gusti, invece sono rimasta colpita dalla loro tuberosa, bella fresca, aperta, molto docile e piacevole, tutto il contrario delle tuberose che ci sono in giro che sanno di medicina e sono pesanti come mattoni. Una bella sorpresa che voglio regalarmi in primavera!
Sortilège è, in effetti, un profumo adatto ad una donna dall’eleganza che strizza l’occhio al classico, ma se piace un genere che si rifà alla grande tradizione profumiera…beh, questo non può mancare! In realtà, tutta la collezione Le Galion merita di essere sentita e la Tuberosa è proprio interessante come ben dici tu.
E’ una bomba di profumo. Deflagra sulla pelle mietendo vittime a mucchi. In una sola parola… ATOMICO!