Zest di Sorrento. Simone Andreoli cattura la quintessenza della freschezza
Come accennato in un articolo di pochissimi giorni fa, il Diario Olfattivo di Simone Andreoli si arricchisce di un nuovo paragrafo: Italian Heritage. Non un nuovo marchio, è bene ribadirlo, ma una diramazione di ciò che già esiste; un “capitolo a parte” nei suoi ricordi di viaggio. Di uguale importanza, ma costruito attorno a una differenza: un ritorno a casa dall’esotismo delle sue precedenti creazioni.
I tre profumi che Andreoli ci propone in questa fine di marzo 2019 – Zest di Sorrento, Fico nero di Sardegna e Mandorla di Noto – rappresentano infatti un viaggio in Italia. Certo, questa differenza non può non tradursi sul piano olfattivo e i nomi stessi delle fragranze suggeriscono come, per questo progetto, siano stati messi in pausa gli echi orientali e l’attenzione spostata sopra sentori legati al territorio dello Stivale.
La scrittura per odori del Diario, qui, traccia linee pulite, immediate, ma non effimere. Anzi, con Italian Heritage Andreoli sconfessa un invalso pregiudizio per il quale soltanto lo spettro di note legnose e ambrate garantirebbe scia e persistenza.

Ne è prova Zest di Sorrento, una creazione che, come è evidente, appartiene al novero degli agrumati. Qui è il limone, tesoro della penisola sorrentina, a farla da padrone. Il suo olio essenziale e quello di tutti gli agrumi sono tra i più semplici da ottenere e i più fedeli, anzi potremmo dire che sono gli unici davvero fedeli agli odori della natura, perché estratti spremendo, “per espressione” si dice, la loro scorza, composta di tante minuscole cellette che come delle piccole sacche contengono l’essenza.
Ottenere l’olio essenziale in questo modo è un’esperienza che appartiene banalmente a chiunque di noi abbia mai sbucciato un agrume (esperienza poco gradevole se a rimetterci sono i nostri occhi!). È un’operazione che si fa, quindi, a freddo, con ciò evitando qualsiasi sottoposizione della materia a fonti di calore che ne alterino, per ossidazione, l’aroma. Per questo il limone, il mandarino, il bergamotto e così via sono gli unici oli essenziali identici all’odore che i frutti hanno in natura. Ma gli oli essenziali ottenuti dagli agrumi sono anche le note di testa per antonomasia perché tra le note più volatili – quindi meno persistenti – della profumeria.
Alcuni Nasi, tuttavia, sono in grado, lavorando sull’intera struttura del profumo, di intrappolarne il “colore” dall’inizio alla fine della sua evoluzione. Simone Andreoli è tra costoro, poiché ha composto un profumo che cattura il giallo luminoso dei limoni che maturano come pepite d’oro al sole di Sorrento e Amalfi facendolo durare finché la fragranza non abbandoni la nostra pelle. Cosa che accade dopo molte ore.

Appena spruzzato il profumo di limone è intenso, quasi pungente. Sviluppa tutta la ricchezza che questa nota, solo apparentemente semplice, possiede. È una sferzata di freschezza che prelude all’estate e la vagheggia, perfetta per “vestire” con innocente edonismo la pelle sotto una camicia di lino slacciata.
L’evoluzione del profumo abbandona la forma acuta dell’agrume e si arrotonda in un accordo cremoso che al giallo della scorza mescola il bianco dell’albedo: si coglie un tocco fiorito (i fiori di limone) e l’eco del limoncello campano (da non confondere con il limoncino che è la versione ligure dell’infusione alcolica di limoni!). Zest di Sorrento, poi, si posa su una base fatta di legni dolci, morbidi, quasi verdi come ramoscelli.
La cosa che colpisce è che i diversi piani si compenetrano l’uno nell’altro in trasparenza, senza sfogliarsi l’uno dopo l’altro disperdendosi. Così il limone dura oltre la testa nella cremosità del corpo che a sua volta si asciuga, ma non si perde, nelle nuance legnose del fondo le quali, a loro volta, si accordano perfettamente con il sentore dell’agrume che si è conservato per l’intero percorso del profumo.
È una fragranza casual e disimpegnata, da indossare senza pensieri, che ispira buonumore e rinfresca non solo il corpo ma anche l’animo di chi lo indossa.
Con Zest di Sorrento Simone Andreoli si fa ambasciatore nel mondo di uno splendido spicchio del nostro territorio italiano e sceglie di farlo attraverso “l’odore dei limoni” che per Eugenio Montale sono “la nostra parte di ricchezza”. Cospargersi con questa fragranza, sempre nelle parole del poeta, è come sbirciare da quel “malchiuso portone” in cui “tra gli alberi di una corte / ci si mostrano i gialli dei limoni” che vibrano nel cuore come “trombe d’oro della solarità”.
Note olfattive Zest di Sorrento Italian Heritage – Simone Andreoli Diario Olfattivo: limone, fiore di limone, neroli, legni.
Concentrazione e formato Zest di Sorrento Italian Heritage – Simone Andreoli Diario Olfattivo
Eau de Parfum Intense – 100 ml
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