White Plumage ~ Francesca Dell’Oro
Non è sempre facile parlare di sé, di tutto ciò che sedimentando ha dato vita al nostro Io attuale.
Arduo è scegliere il giusto interlocutore, colui che accoglierà ciò che siamo senza giudicare, e muoversi sul terreno delle confidenze è reso spinoso da insidie subdole, nascoste dietro un sorriso affabile, una stretta di mano, un abbraccio.
Queste manifestazioni del più puro affetto, della comprensione, dell’empatia sono spesso il drappo dietro cui si cela astutamente una sottile strategia di manipolazione dell’altro. La fisiologica conseguenza delle delusioni sofferte si ripercuote nel comportamento sempre più cauto e guardingo messo in atto dalle persone nel mostrare la loro parte più intima, nell’offrire agli altri i contenuti più significativi della propria esperienza. È altrettanto difficile, d’altronde, rinunciare del tutto a condividere quanto ci rende felici o ci angustia, che siano ricordi cari, oppure percezioni inedite: in questo senso una strategia ben consolidata è quella di interporre tra sé e l’altro una sorta di intermediario, qualcuno o qualcosa che funga da decodificatore delle immagini, sentimenti, sensazioni che noi esplicitiamo attraverso il linguaggio, sia verbale che corporeo.
Servendosi dell’arguto escamotage posto in essere da poeti, scrittori, pittori, sceneggiatori, Francesca Dell’Oro, dell’omonimo brand di profumeria di alta gamma, ha voluto aprire ancora una volta una piccola fenditura sulla sua vita privata, raccontandoci qualcosa di sé tramite un negoziatore fluido e misterioso: il profumo.
Attraverso le sue creazioni emblematiche come Page 29, Francine e Ambrosine, Francesca Dell’Oro ci aveva già “parlato” al cuore ma tra tutte le fragranze della collezione, White Plumage è quella che ci racconta una Francesca ancora in divenire, una piccola donna ansiosa di crescere, ma che a fatica si spoglia delle sue sicurezze di bambina.
White Plumage (piume bianche) è il nome lieve e arioso scelto per la fragranza, lanciata nel 2013. Evocatore di paesaggi sereni, disegnati in una dimensione candida e sognante, esso ci rappresenta il processo di maturazione, l’abbandono metaforico della sottile peluria tipica dei bambini, così tiepida e odorosa d’infanzia, per rivestire una pelle adulta, glabra e sensibile, ma pronta ad ispessirsi nelle zone più sollecitate.
Le note solenni dell’incenso, con cui la fragranza si apre, tratteggiano la difficoltà di un essere ancora fragile, che affronta con poche armi le prime contrarietà, accusando un dolore infinito.
L’abbandono del bianco piumaggio di Francesca bambina nella lotta per diventare donna, vive nelle volute dell’incenso pregiato, che si accompagna all’aroma leggermente acre dei galbuli di ginepro. Materia prima dal carattere brusco, terpenico, il ginepro sembra denunciare la fatica fisica e psichica della crescita, dell’abbandono di un’età felice con le sue certezze inconfutabili e dell’inerpicarsi sulle creste scoscese e ignote dell’adolescenza.
Il rifugio dentro un abbraccio conosciuto, il desiderio di un petto materno su cui abbandonare il capo, viene disegnato da un’architettura eterea di fiori bianchi, in un melange sublime con l’odore quotidiano e confortevole del caffè, quasi un’interpretazione olfattiva dell’oggetto transizionale teorizzato da Donald Winnicott. Il cuore di White Plumage esala l’aroma dell’aloe vera, fatto di sentori verdi, succosi e delicati.
White Plumage è il ritorno, il ricordo di un luogo protetto, è l’insieme di odori rassicuranti, è una tela mirabilmente pennellata dal legno di cedro, tra le volute della resina di benzoino. Francesca Dell’Oro ci apre un’altra porta segreta che dà sulla sua vita, con il viaggio a ritroso nel suo cammino di crescita, da cui riemergono note lattee, colme di una struggente nostalgia.
Nel fondo di White Plumage vi è tuttavia una sorta di revanscismo olfattivo, un orgoglio non celato per le conquiste raggiunte, raramente tracciato in maniera così nitida con il soffice muschio bianco e il legno di sandalo. Fragranza ambivalente, in bilico tra una sensualità quasi adulta e la spontaneità dell’adolescenza, White Plumage orchestra resine dal sillage accattivante con un simbolo della purezza come il giglio immacolato, legni vigorosi con un neroli trasparente e solare.
White Plumage è definita dalla stessa creatrice una fragranza orientale, legnosa e muschiata ma, nonostante la carica dei suoi elementi, rimane sospesa in un territorio indefinito, riuscendo ad essere indossabile in qualsiasi periodo dell’anno. Lieve come il tono mauve del jus, si spande intorno con gentilezza, si fa percepire come un guizzo di invisibile energia.
Una parola sola per definire questa opera: incantevole.
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Wow! This bottle is strikingly beautiful.
With so many men in the perfume world, it’s always nice to see a woman build her own brand.
Hi! I agree! Francesca Dell’Oro is a wonderful woman. All the bottles of her collection are realized like sculptures, and her perfumes are real masterpieces: original and thought in their all details. Thank you!