Voglio il mio profumo: la tendenza delle fragranze custom-made
Continua ad affermarsi la tendenza delle creazioni personalizzate, uniche, scelte per distinguersi più che per essere omologate a qualcuno o a qualcos’altro. Come succede per la moda con gli abiti sartoriali, anche nella profumeria si afferma l’esclusività, che valorizza il mondo dell’olfatto e trasmette un modo di essere. Da qui la richiesta di bouquet su misura, da abbinare all’umore, alle occasioni, ai periodi della vita. Che è partita ormai quasi vent’anni fa come un fenomeno ultraselettivo con clienti stellari in tutto il mondo.

Gli iniziatori di questo trend sono stati Lorenzo Villoresi, che ha realizzato melange ad hoc per Madonna e Sting, Laura Bosetti Tonatto, autrice olfattiva di fiducia di emiri, principesse e persino della regina Elisabetta. Per non parlare delle storiche maison francesi, tra cui Cartier, Guerlain e Patou in cui il jus preferito viene presentato ancora adesso in bottiglie di cristallo Baccarat decorate in ore e racchiuse in lussuosissimi cofanetti in pelle.
Un’attitudine, quella dei profumi custom-made, che negli ultimi tempi si è democratizzata, anche se, naturalmente, rimane destinato a un pubblico esperto. Così è nata l’idea di Paolo Borlenghi, appassionato da sempre di arte, che ha creato a Milano Sniff Sniff, un laboratorio dove poter vivere un’esperienza olfattiva personalizzata.
«In realtà si può trasformare in un gioco e può essere condotto persino da chi non è particolarmente avvezzo a note e bouquet», racconta Borlenghi. «Basta farsi guidare dall’istinto, in questo modo di sicuro non si sbaglia». Il gusto è in continua evoluzione e si rapporta con orizzonti ampi e variegati: le contaminazioni tra le diverse forme artistiche sono sempre più frequenti e pure i Millenials sono interessati, perché spesso vogliono distinguersi dagli altri. «Anche se è difficile generalizzare, ho notato che a volte l’atteggiamento tra i due sessi è diverso», continua il founder di Sniff Sniff. «Se da una parte le donne sono più seriose e pragmatiche, dall’altra gli uomini si prendono il loro tempo, si godono il momento in tutta tranquillità, e sono più giocherelloni».
Pur essendo un mix di emozioni, il percorso per creare il proprio bouquet è precisamente strutturato. Intanto si fissa un appuntamento (per informazioni www.dreamfactory.it), poi si sceglie una delle otto basi selezionate dal maestro profumiere Maurizio Cerizza. «Si va dall’agrumata alla speziata, passando per la gourmand, la marina e la legnosa, per fare solo qualche esempio», prosegue Paolo Borlenghi. «La cosa migliore sarebbe annusare a occhi chiusi, seguendo solo il naso, le sensazioni e i ricordi che affiorano alla mente».
Poi il “viaggio” continua aggiungendo tre oli essenziali, da individuare tra trenta alternative, tutte provenienti dalle più grandi aziende italiane di settore. Artemisia, gelsomino, fiore di arancio, champagne e oud… sono reperibili tutte le note più diffuse. «Si può regalare quest’esperienza con una gift-card», sostiene l’autore. «Secondo me un profumo deve far sognare e aiutare a sentirsi bene; si può alternare alle occasioni, come se fosse un abito o un accessorio». Ancora di più se è unico e cucito addosso.
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Salve,
come si armonizza il desiderio di fragranze personalizzate con la legislazione in termini di sicurezza del prodotto da indicare sul pack – Pif, ifra, fse ?
Grazie
Ale