Violette Fumée ~ Mona di Orio (Perfume Review)
Immersi nell’allestimento di Fragranze 11, tra le suggestioni ipnotiche che invitavano a recuperare i ricordi e i frammenti visivi di vite passate che accompagnavano i visitatori in un percorso a ritroso nel tempo, trovare la nuova fragranza di Mona di Orio è stato un po’ come un salto temporale. Back to the future.
Una delle fragranze più attese, Violette Fumée, si è finalmente svelata al pubblico di estimatori della maison. Il profumo è il decimo della serie Les Nombres d’Or e il terzo appuntamento, dopo Etoile de Hollande ed Eau Absolue, con l’eredità lasciata dalla grande creatrice prematuramente scomparsa nel 2011 e portata avanti dal suo compagno di vita e di lavoro Jeroen Oude Sogtoen. E proprio a lui Mona aveva dedicato questa fragranza, ricercando le note più care a Jeroen, in particolare quelle legate ai suoi ricordi. Così è nata Violette Fumèe, un elegante ed evocativo profumo che proviene da un’esperienza passata per rinascere oggi ed effondere la sua fragranza in un palcoscenico come quello di Pitti Fragranze dedicato alla memoria. E’ curioso ritrovare in Violette Fumée anche note deja-vù come lavanda, salvia sclarea, violetta e cashmeran che avevamo annusato in Chamarrè, il profumo creato da Mona di Orio nel 2009, anch’esso ispirato alle essenze preferite di Jeroen. Fa quindi piacere ritrovare questa continuità tra passato e futuro in una creazione che, pur mantenendo la tradizione della maison, si veste di nuovi colori e nuove armonie odorose.
Le note di testa si aprono con i brillanti e freschi accenti della lavanda mediterranea e del bergamotto di Calabria che risvegliano l’olfatto sopito e lo preparano ad affrontare questa nuova avventura odorosa. Il ricco e ombroso muschio di quercia dei Balcani trasporta verso il cuore fumoso della fragranza dove si viene accolti dall’eleganza sferzante del vetiver, nota tanto amata dalla creatrice, e della salvia sclarea prima di immergersi nella delicata e innocente violetta egiziana distillata da foglie e fiori e bilanciata da una rosa turca soave e poudré. Ed ecco la scintilla che accende la composizione: pizzicato dallo speziato zafferano, il legno di guaiaco raccoglie e distilla in nuvole fumose i succhi inebrianti dei nobili fiori. Come aromatici balsami arsi su preziosi bracieri, le note di fondo si sciolgono nella dolcezza mistica dell’opoponax e della mirra della Somalia e si chiudono nell’abbraccio morbido e luminoso del cashmeran.
Violette Fumée, come tutte le fragranze della collezione Les Nombres d’Or, è una Eau de Parfum Intense, perfetta per un uomo che sa osare con raffinate fragranze floreali o per una donna che desidera farsi avvolgere da conturbanti volute di fumo aromatico. Questa nuova creatura di Mona di Orio possiede un sillage importante e una straordinaria prolungata persistenza che col tempo esalta il lato morbido della fragranza. Il risultato è un jus classico e lussuoso, un fougère moderno e originale che narra però anche di flaconi di profumo aperti sui mobili da toeletta di donne inguainate in abiti da sera e di affollati fumoir nel foyer di un teatro d’epoca. Frammenti di ricordi e passioni che fanno parte del passato di Jeroen, riportati alla luce dalla melodia di accordi profumati disegnati dalla sua amata Mona di Orio e che ora possono ridestare anche nella nostra memoria immagini che forse non abbiamo mai vissuto, ma che probabilmente abbiamo sognato.
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C’ho messo il naso dentro a Firenze… delusione all’ennesima potenza, me l’ero immaginata diversa, legnosa e un po’ gourmande. Solo dopo aver letto che si trattava di una violetta maschile allora ho capito… Un po’ lontana dai miei gusti ma resta comunque un bel lavoro.
Mah… A me è sembrato un profumo non concluso, poco convincente e completamente privo del “tocco magico” di Mona. Dispiace dirlo ma il mio parere è negativo. Spero solo che non sia l’inizio della fine.
Io invece l’ho apprezzata e anche molto, sale lentamente ma viaggia con equilibrio. E’ diversa dalle solite violette in commercio e meno male!
Tutto fumo e niente sostanza, questo profumo non merita di fregiarsi del nome di Mona di Orio. A Firenze non ho trovato un profumo più brutto di questo e dire che era pieno di schifezze.
Come tutti profumi di Mona di Orio, anche la violetta fumosa suscita commenti contrastanti. Intanto grazie a tutti quelli che hanno lasciato un loro parere e che mi danno l’opportunità per una postilla alla mia review. Quello che mi ha affascinato di questa fragranza è la sua evoluzione che ho cercato di raccontare nella review. Anche io ho scoperto la Violette a Fragranze 11, ma mi sono anche resa conto che una goccia su di una mouillettes purtroppo non le rendeva merito. Le mie impressioni sono maturate infatti dopo aver indossato e fatto scaldare la fragranza sulla pelle:solo così ho avuto modo di apprezzarne la ricchezza.