Vero Kern racconta il suo .mito. (Video)
Chi meglio della sua creatrice può raccontarvi il processo artistico che è dietro la creazione di .mito.? Dopo la presentazione ufficiale del nuovo profumo di vero.profumo, pubblichiamo l’intervista a Vero Kern, un naso che dovrebbe essere eletto “patrimonio della profumeria d’autore”.
Buona visione!
Sono passati alcuni anni dal lancio delle tue tre eaux de parfum. Cosa hai fatto in questo periodo?
Sono molto felice di essere di nuovo su Extrait. Gli estratti di vero.profumo sono stati creati nel 2007 e, dopo due anni, sono uscita con le eaux de parfum. Diciamo, quindi, che non sono passati 5 anni dalla mia ultima creazione, ma solo un paio, visto che l’eau de parfum ha un carattere completamente diverso dall’estratto, più leggero e solare, rispetto all’estratto della mia collezione che è, invece, opulento e profondo vero.profumo è uno dei pochi brand che non presenta un profumo ogni stagione.
Cosa pensi di questa frenesia di lanciare novità ogni 6 mesi?
Prima di tutto io ho bisogno di tempo per creare un profumo, non riesco ad essere veloce. Penso che la creazione di un profumo abbia bisogno di tempo. Il fatto che vengano lanciati tanti profumi nel giro di pochi mesi mi spaventa un po’. Questa moda di presentare continuamente novità, non credo faccia bene alla profumeria artistica. Il nostro sta diventando un settore dove non si riesce a comprendere bene i prodotti, talmente ne vengono lanciati. Molte “nuove” creazioni non mi sembrano veramente originali, a volte si assomigliano. Questa è la mia impressione, potrei sbagliarmi, ma mi rendo conto di non avere nemmeno il tempo di annusare tutte le creazioni cosiddette “nuove” e diventa anche noioso vedere sempre gli stessi concept dietro ad un profumo. Ad esempio, l’oud è presente in quasi tutte le collezioni; per me l’oud è una materia prima talmente speciale che non riesco ad uscire con una mia versione commerciale. L’oud è quasi un prodotto spirituale, è magico. Dentro tanti profumi che dichiarano di contenere “oud”, in realtà non c’è del vero oud e questo mi infastidisce.
foto: Courtesy of Diego Comi Ph.
La tua nuova fragranza si ispira ai giardini di Villa d’Este a Tivoli. Come hai scoperto questo luogo e cosa ti ha spinto a creare questo profumo proprio ora?
Ho scoperto Villa d’Este perché avevo desiderio di conoscere le Terme di Tivoli. Sono infatti un’appassionata dei bagni termali italiani e vado spesso alla scoperta di nuove terme. Così ho scoperto Villa d’Este e il suo splendido giardino. E’ stata una rivelazione! Ho stabilito subito un incredibile feeling con quel luogo, un posto magico che ha riportato alla memoria la mia infanzia, quando da bambina andavo alla scoperta del mondo. Villa d’Este ha un bellissimo giardino pieno di verde e fiori bianchi che ho voluto racchiudere in una bottiglia. La sua ricchezza architettonica e la sua miticità evocata da splendide statue di marmo sono un qualcosa di grandioso.
Come nasce il nome .mito.?
Mito evoca questo luogo, ma nella mia concezione personale ho pensato anche al mito del tempo. Tutti noi pensiamo ai tempi che furono come un qualcosa in cui tutto appariva migliore, diverso e dove si stava meglio. Il mito del tempo che fu. Il mito è riferito anche al mito del profumo. Il profumo è un mito.
In questa nuova fragranza esplori il tema “verde”. Quali difficoltà hai incontrato nel creare questa fragranza ?
Non è semplice lavorare con le note verdi e non è semplice trovare il giusto “verde”, c’è verde e verde. In questo profumo c’è anche del bianco, quindi ho dovuto trovare il giusto equilibrio tra questi due temi, affinché il verde non soffocasse il bianco e viceversa.
In un’intervista hai dichiarato che non ti piace creare profumi troppo perfetti e levigati e che nelle tue creazioni inserisci sempre accordi disturbanti e note di “rottura”.
Un elemento disturbante è un qualcosa che tu non riesci esattamente a identificare. Le persone conoscono diverse note, ma nei miei profumi a volte trovano qualcosa che non riescono a riconoscere. Il disturbo, quindi, può avere un’accezione sia positiva che negativa, infatti qualcuno potrebbe essere allontanato da questa mia scelta, ma questo è il rischio che voglio correre. I miei profumi hanno carattere perché cerco sempre di evitare l’appiattimento in una fragranza. Anche la profumeria classica sta cercando di donare alle proprie creazioni un nuovo sprint perché è piacevole ed evita la noia. Forse potrà non essere semplice per chi annusa il profumo, ma rivela un carattere forte e una firma netta sul profumo.
Hai inserito delle note disturbanti anche in .mito.?
Sì, ci sono elementi disturbanti anche in .mito., infatti ho visto persone annusare più volte la mia fragranza, domandandosi “ma cos’è questo?”. In realtà è un segreto, ma vi invito a provare la versione extrait de parfum che sarà ancora più particolare e intensa e presenterà un elemento disturbante ancora più accentuato.
E’ cambiato il tuo modo di comporre i profumi da quando hai iniziato ad oggi e come?
No, è rimasto sempre lo stesso, il modo di lavorare su un profumo è una firma personale. Ho provato a fare un profumo come andava di moda negli anni ’40. Il verde non è fashion come l’oud. Il verde non è trendy, per questo l’ho scelto. I miei profumi hanno un carattere particolare.
E la professione di creatrice di profumi ti ha cambiato come persona?
No non credo che mi abbia cambiato come persona, ma lavorare sui profumi mi porta a cambiare continuamente gusti. Fino a poco tempo fa, non pensavo che avrei creato un profumo verde. Il cambiamento avviene sempre su ciò che mi piace, non mi piace fare come tanti creatori che lavorano sempre su nuovi profumi. Io voglio semplicemente concentrarmi sui progetti che mi appassionano. Non sarò mai una creatrice che segue i trend, sarò sempre una ribelle. Non guardo mai cosa fanno gli altri.
Dopo .mito. quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Adesso completerò .mito. con una versione extrait de parfum che presenterò probabilmente il prossimo anno, in primavera. Sto preparando qualcosa di puramente artistico, ma non posso entrare nei dettagli, è il mio grande segreto. Vi parlerò di questo progetto, quando tutto sarà più definito e chiaro. Posso solo dirvi che è un’idea fantastica e spero proprio di realizzarla.
Si ringrazia per la collaborazione Martina Fantini
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