Velate Allusioni: Stephane Humbert Lucas svela il concept SoOud (prima parte)
Finalmente possiamo svelare l’arcano. Qualche settimana fa, vi avevamo anticipato la novità targata SoOud e le sue fragranze inebrianti, i Nectars et le Eaux Fins. Oggi pubblichiamo la prima parte dell’intervista realizzata in occasione di Esxence alla mente creativa che si cela dietro questo nuovo progetto: Stéphane Humbert Lucàs, già direttore creativo di Nez à Nez.
SoOud è un vero e proprio esercizio stilistico per Lucas, un pittore prestato alla profumeria di nicchia, un artista poliedrico. SoOud nasce per un’esigenza specifica. In un mondo dominato dalle contraddizioni, dall’aspra querelle Oriente vs Occidente l’artista decide di dare il proprio contributo alla diatriba, si fa portavoce di nuovi ideali, al fine di diffondere un nuovo concetto che non divide, ma unisce due mondi all’apparenza antitetici. Lucas studia con dovizia il Corano, viene ispirato dal più Orientale degli abiti, il burqa, per dare una forma al suo progetto. La costruzione delle sue nuove fragranze ha una gestazione lunga e tormentata. Egli osserva e trae ulteriore ispirazione dal mondo della gioielleria di lusso ed in particolare dalla minuzia degli orologi haute de gamme, ai quali pensa mentre crea questi nuovi, incredibili nettari, novella ambrosia.
Durante la kermesse di Esxence, le fragranze che celavano la linea di SoOud sono state presentate con un allestimento straordinario e molto suggestivo: il jus di ogni creazione era racchiuso in grosse ampolle, sospeso nella trasparenza e offerto per essere annusato da tutti i cercatori di emozioni olfattive presenti in fiera. Finalmente, a quasi un mese di distanza dalla sua presentazione, possiamo presentarvi la linea SoOud, dai nomi fortemente evocativi e le piramidi olfattive, spiazzanti, innovative. Un esempio chiaro di sincretismo culturale del quale Stephane Humbert Lucas si fa portavoce.
SoOud é lo sguardo magnetico della bellezza mediorientale, l’effluvio lasciato dalla misteriosa donna che si cela dietro al niquab. Coperta completamente ma estremamente sensuale. “Non vediamo nulla di lei, ma non vediamo che lei” afferma il suo creatore. La collezione SoOud presenta 7 creazioni (Hajj, Fam, Asmar, Al Jana, Burqa, Ouris, Nùr) suddivisa in due macro famiglie, i Nectars, veri e propri profumi in olio, ricchissimi e sontuosi e le Eaux Fins, acque leggere, celestiali, più impalpabili, che accarezzano e profumano dolcemente la pelle.
SoOud è un marchio nuovissimo, appena uscito dal mio atelier. SoOud è al contempo semplice e profondo. L’idea portante è costruire un ponte tra Oriente ed Occidente. I profumi sono estremamente francesi, fini, trasparenti e translucidi, con una potenza orientale. Gli orientali sono spesso senza compromessi, vogliono delle cose potenti, poiché nella loro natura sono persone che vanno all’essenza, ma hanno bisogno di qualcosa smisuratamente buono, fantastico. I profumi al 10-12% sono spesso troppo leggeri per loro.
Queste creazioni somigliano a degli orologi, sembrano bijoux. Infatti, per la creazione di SoOud ci siamo ispirati ad Audemars Piguet. Il lusso alla francese, qualcosa di semplice, sobrio. Vi sono diversi tipi di lusso. Il lusso è rarità, può essere anche un l’elemento naturale come il legno. Possono essere altresì elementi più sintetici, il diamante, ma anche del magnifico plexiglass, la pietra etc…Abbiamo diversi tipi di lusso, per esempio il lusso Rolex, che è un po’ più empirico.
Avevo voglia di proporre qualcosa di molto semplice. Nella nostra filosofia c’è un oggetto, un profumo, ma vi è il flacone, che è molto importante, ha una luce chiara ed una laccatura parziale, possiamo intravedere un liquido trasparente, l’idea è quella di rappresentare il niqab, il burqa pakistano o afgano. E’ un abito che esiste da pochissimo tempo, non è presente nel Corano. E’ qualcosa di nuovo. Ho deciso di comunicare il profumo Burqa, per me è un esercizio di stile perché in questo momento è un tema agli onori delle cronache. In questo momento il governo francese sta attivando una sorta di pressione a livello degli usi e costumi che vediamo raramente in Francia ed ancora meno in Italia. Lo vediamo sporadicamente sugli Champs Elysées, a Cannes, ma la volontà è quella di esprimersi sul nostro mondo attuale, che vieta un po’ tutto.
Ciò che morale per l’Occidente è considerato amorale per l’Oriente. ma non sempre. Vi sono infatti degli Orientali contrari al burqa e chi invece è a favore. In Francia ci sono persone pro burqa e contro, alcuni sono neutrali. Dal punto di vista dell’artista è interessante lavorare su questo tema.Una donna che indossa il burqa è affascinante da osservare, poiché quando entra in un luogo, in un supermercato non vediamo che lei, ma allo stesso tempo non la vediamo, c’è qualcosa di perturbante e magico. Avevo voglia di immaginare un profumo dal nome “Burqa”, dalle grammatiche spettrali e spettro degli inchiostri utilizzati nella cromografia in Libano e Pakistan. Avevo voglia di creare qualcosa di trasparente ed opaco al tempo stesso.
Si ha l’impressione di guardarlo attraverso, esso cela una silhouette in alto e di traverso. I nomi provengono tutti dal Corano, li trovavo molto poetici. Ad esempio “Ouris” che tradotto significa “la Sublime” simboleggia una donna in attesa degli angeli del paradiso, che hanno la pelle così sottile che possiamo intravedere la loro colonna vertebrale. Ho trovato questi nomi evocativi, rendono anche un’idea di fraternità. Il marchio SoOud si compone di Eaux Fins, lavorate come orologi, dove i meccanismi sono fini e rappresentano l’anima dei profumi. Vi sono anche i Parfums Nectars al 32% di concentrazione, potenti e decisamente racé. Spesso per me il profumo è un problema, un guaio. Il profumo è per me qualcosa di invisibile, che penetra l’anima. Ho condotto diversi studi sul prisma. Il profumo è un colore, il profumo ha un’anima.
Creo un profumo ed immagino di mischiare i colori su una tavolozza. Resto sempre un pittore. Sono affascinato dalla sinestesia, quando immagino un profumo vi associo un colore. Da qui si spiega il mio problema verso il profumo. Il dramma è che un profumo non è mai davvero terminato, compiuto. Possiamo sempre fare di meglio o peggiorarlo. Il profumo è qualcosa di impalpabile, che crea delle emozioni provenienti da echi lontani. L’obiettivo di un creatore di profumi, che non sarà mai raggiunto, è creare un odore, un’essenza che non esiste ancora.
… e domani l’intervista completa!
Maria Grazia Pelusi é un’irriducibile nomade. Foggiana di nascita, milanese di adozione, romana per amore e globe trotter per vocazione è una giovane donna un po’ retrò che ama il make up, la cucina, Parigi, la sinestesia, Kid A, la musica alternative e l’arte moderna. Si cimenta ora con la sua più grande passione: il mondo della profumeria artistica.
Lascia il tuo commento…
UPDATE: in giornata pubblicheremo anche il video di Stéphane ad Esxence… causa piccolo incoveniente tecnico, abbiamo dovuto modificare un piccolo particolare e ritardarne la pubblicazione.
Nel pomeriggio potrete vedere il video che vi anticipo essere in francese ;)
Ancora una volta Maria Grazia con il suo talento inconfondile nel comunicare riesce ad inebriarci e riempirci di curiosità: Adesso sono proprio curiosa di scoprire SoOud!