Une Rose Vermeille (Andy Tauer) per Mitsou (Colette)
“Une Rose Vermeille è una rosa gioiosa, squisita e rara. In esso ho impiegato una quantità generosa di ingredienti lussuosi.”
(Andy Tauer)
“La cipria in scatole di cartone. Un bellissimo brillante, incastonato in un anello, fra le matite grasse e le scatole di rossetto.”
(Colette)
Vaporizzare. Chiudere gli occhi. Immergersi.
E’ una nuvola di tulle vaporoso, rosso vermiglio come il fiore dominante: una rosa preziosa che non ha paura del suo potere.
Une Rose Vermeille di Andy Tauer si apre con note energiche di agrumi, limone, bergamotto e lavanda ma è un’apertura ingannevole che introduce al cuore del profumo in un gioco di trasparenze e illusioni.
Une Rose Vermeille non è un profumo per donne fragili, chi lo indossa sa ammaliare con arte, nel gioco degli sguardi, del fruscio di una gonna che sfiora e lascia una scia di femminilità ingannevole. Andy Tauer appartiene a quella, piccola, schiera di profumieri che sanno comporre storie olfattive di altissimo livello. Ogni sua creazione è un viaggio nel tempo e nello spazio, una scoperta e una sorpresa anche quando pensiamo di aver sentito tutto.
Quella declinata in Une Rose Vermeille è, descrizione di Tauer, “una rosa gioiosa e rara” ma non per questo meno complessa. Sceglie le migliori essenze per la sua creazione, utilizza olio naturale di rosa bulgara, olio essenziale di sandalo delle isole Fiji e poi vaniglia e lampone per esaltare la rosa nelle sue note più potenti e solari. Lascia l’oscurità opulenta, ma non perde il suo fascino ambiguo di fiore che strappa soavità lasciando una scia di stordimento.
Indossare Une Rose Vermeille è come scendere nelle profondità del complesso animo femminile, un viaggio di scoperta assolutamente entusiasmante. In apertura la piacevole freschezza delle note di testa che rimandano ad una giovane donna sorridente e piena d’energia, ma è un attimo e presto la donna svela di sé i lati più morbidi e caldi in un abbraccio intenso di rosa, rosa bellissima e durevole, stemperato da violette e lampone che conferiscono quel tocco leggerissimo di innocente, maliziosa allegria.
Entriamo nel gioco della seduzione, in una danza fatta di accordi caldi e piacevoli, per nulla tetri, che non perdono in solarità portandoci verso direzioni imprevedibili dove si alternano passi scivolati e piroette sempre più incalzanti.
Une Rose Vermeille ci accompagna per lunghissime ore, con un drydown capace di far esprimere tutto il potere della composizione fino a inabissarsi nelle note di fondo portate dagli effluvi di rosa che si fondono con le note invitanti della vaniglia e della fava tonka per smarrirsi poi, esausta, in un letto di sandalo e ambra grigia. Ha tutti i volti della donna, la giovinezza e l’età adulta, il candore e la sensualità, la semplicità e la purezza e un attimo dopo la complessità e la seduzione. Profuma di pelle morbida e di belletto Une Rose Vermeille, ed evolve senza lasciare spazio alla noia.
“Signorina Mitsou la vostra semplicità, la vostra apparente semplicità m’incuriosisce più di quanto io voglia”.
Sidonie-Gabrielle Colette è una delle più importanti scrittrici europee delle prima metà del ‘900, dotata di grande personalità e di amore per la vita, ha saputo descrivere con eleganza e profondità l’intricato mondo delle relazioni umane. Tra le sue tante opere, ce n’è una che sboccia e si sviluppa come la creazione di Andy Tauer. Il suo titolo è Mitsou ovvero Come le fanciulle diventano sagge.
Mitsou è una giovane attrice, dal grande fascino ma dal debole talento artistico, che calca le scene del music-hall nella Parigi della Grande Guerra. Giovane, bella, una rosa preziosa e affascinante che ogni sera “s’insinua con precauzione nella spuma di tulle rossonero che costituisce il suo costume (la rosa Jacqueminot)“. Amata e mantenuta dal suo elegante signore, percorre la giovinezza in bilico tra entusiasmo e timori finché non piomba nel suo camerino il Tenente Blu, ultimo capriccio dell’amica Piccola Cosa, anch’essa attrice.
Uno sguardo e un’intesa che scatta, come i piccoli moti della vita quando cambia, e Mitsou si trova coinvolta nella danza delle attese, fatta di lettere e sogni sospirati. Lo stesso libro, che sceglie di aprirsi come un testo teatrale, cambia registro narrativo e diviene epistolare per seguire l’afflato amoroso che cresce e si alimenta di illusioni e aspettative. Lettere che divengono sempre più intime, che seguono il climax dell’amore, l’impazienza bruciante della lontananza, il timore della clandestinità.
Si innamora Mitsou del suo Tenente Blu e lui la ricambia con parole delicate che tradiscono una tenerezza vicina alla devozione. E’ una danza sul filo della vita che porta i due giovani ad aggrapparsi a quella relazione epistolare sullo sfondo di un’Europa in guerra.
“Cara Mitsou, ho voglia di vedervi. Ho voglia di vedervi. Che altro potrei dirvi? Ho voglia di vedervi. Mi sento dolce, debole, assorto, chino su qualcosa di morbido, di profondo, d’indistinto che mi attira. Mi sento felice e insieme privo di tutto. E’ un’ansietà e, nello stesso tempo, una pigrizia, l’una come l’altra piena di fascino. Uno stato di adolescenza… La vostra fotografia somiglia anzitutto a voi, e a una frase di Francis Jammes su una ragazza che aveva l’aria di una rosa e che cantava…”
Mitsou è una rosa che sboccia, è una rose vermeille con la sua bellezza, il suo fascino acerbo che matura in fretta per far spazio all’irrompere denso dei sentimenti. Ha le note fresche della giovinezza Mitsou, note di agrumi e lavanda, ma è una rosa potente.
“Mitsou non mi piace l’odore di verbena. Mi piace solo il profumo – una rosa senza foglie in una scatola di legno di sandalo che avrebbe contenuto un po’ di tabacco fine – il profumo di Mitsou.”
E così l’incontro tanto desiderato e il libro cambia nuovamente registro, diviene il pensiero dei due protagonisti. La rosa si rivela in tutta la sua gioiosa, irruente carnalità, il sentimento diventa realtà e tutto cambia.
Forse non l’aveva amata, il Tenente Blu, tra quelle lettere? Forse Mitsou in carne e ossa era meno attraente di come se l’era immaginata?
Le aspettative spesso rendono la realtà più deludente, ma chi tra i due mostra più devozione? Chi più saggezza?
Mitsou, rosa che non tradisce la propria natura, si svela per quello che è: una donna fragile, fatta di umane contraddizioni, ma di una bellezza pura nell’animo, una donna che sa vedere anche quando non sembra e che sa reagire senza perdere la propria dignità.
Che succede quando il mattino della realtà illumina gli amanti?
“Almeno, Mitsou, a causa tua, ho pensato alla donna che amerò. E’ probabile che avrà la tua dolcezza, e una certa dignità, la tua, per sopportare con discrezione la sofferenza. Mi piacerebbe, per giunta, che avesse un cuore grande sotto seni così piccoli, bassi e leggeri. E voglio già sperare che parleremo la stessa lingua, lei e io, e che ci incontreremo senza stupirci…“.
Lascia un segno profondo, la giovane Mitsou, come una scia di profumo che mostra a poco poco la sua complessità. Non è Mitsou che scappa, non è lei che cede. E’ il giovane Tenente Blu che si fa piccolo di fronte a lei.
Il libro si chiude con un’ultima lettera di Mitsou al Tenente Blu. E’ una lettera che dovrebbe essere letta.
Come Une Rose Vermeille è un profumo che dovrebbe essere indossato.
Almeno una volta nella vita.
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Peccato, potrebbe essere il profumo dei miei sogni se non fosse per quella nota di lampone che non sopporto e che detesto anche in Brulure de Rose e Isparta…
D’accordo con Marialuisa, si tratta di una rosa “ai frutti rossi” come Isparta PG o Delices de Cartier, altro profumo fruttatissimo…Come tutti i Tauer è potente e persistentissimo, sulla mia pelle dura circa sei ore…A lei preferisco Incense Rose, stupenda, attendendo la distribuzione in Italia dell’ ultima creazione, Phi une rose de Kandahar. Ho avuto modo di parlare direttamente con Tauer, fra l’altro persona molto carina e simpatica, ad un evento presso la profumeria Cherry e gli ho chiesto direttamente quando potremo provare Phi in Italia. Mi ha risposto che farà del suo meglio per cercare di portarla qui per fine anno…!!A Londra si può già provare…Attendo e ricerco sempre rose da sogno.
Ciao Rossy, ti do una brutta notizia, non sarà una rosa la nuova fragranza di Andy bensì una gardenia… sotto la luna. Detto questo, concordo con te, Incense Rosè è maravigliosissimo, uno dei migliori tauer e meriterebbe di essere recensito subito su questo sito. Ciao!
Ciao Robyro,:-) Hai ragione, a settembre 2014 Tauer lancerà “Gardenia Sotto la luna”,
presumo un potente fiorito…”Phi une rose de Kandahar” è stato un lancio del 2013, una limited edition, poi interrotta perché Tauer utilizzava autentico olio di rosa di Kandahar, che purtroppo era in misura troppo limitata per la quantità di profumo che si voleva produrre. Il profumo in Inghilterra ha riscosso un enorme successo e lo stesso Tauer mi ha promesso, con il sorriso, che avrebbe provato ha rilanciarlo, anche in Italia,se avesse riavuto la materia prima.
Chissa’….
ovviamente intendevo “provato A rilanciarlo”…Occhiali occhiali…!!!
Nooooo vi scongiuro….un’altra gardenia nooooo. Anch’io sogno la rosa di Kandahar, dai fatela arrivare in Italia che così completo la mia trilogia di rose taueriane. Per me Andy è il top dei nasi, un poeta prestato al profumo. La Vermeille ha un bel volume, proietta bene ma soprattutto non sfiorisce in fretta, la adoro!