Una piccola orchidea nera di nome Audrey. Black Orchid, Tom Ford
Moon River | Wider than a mile | I’m crossin’ you in style | Some day | Old dream maker | You heart breaker | Wherever your goin’ | I’m goin’ your way
da Moon River di Henry Mancini e Johnny Mercer, canzone composta per Colazione da Tiffany, regia di Blake Edwards – 1961
Questa volta parleremo dei titoli di testa di un film, Colazione da Tiffany, diretto da Blake Edwards nel 1961, perché la lista dello strepitoso cast che scorre sullo schermo si interpone e si sovrappone a una delle sequenze più iconiche della storia del cinema.
Incastonate nella 5th Avenue che attraversa il canyon di vetro e acciaio di Manhattan, brillano le vetrine di un luogo che abita i sogni di chi considera i diamanti the best girl’s friends, Tiffany. Un taxi si ferma davanti al negozio ancora chiuso, quando l’alba ricopre di pulviscolo dorato le strade semideserte della Grande Mela.
La donna che scende è avvolta nell’opulenza di Givenchy. Come un prezioso fiore da proteggere, l’abito da sera nero la fascia dalle spalle alle caviglie e come polline scintillante lasciato da farfalle multicolori, perle e cristalli le illuminano il collo e i capelli raccolti in un morbido chignon. Tiffany è lì davanti a lei, albero ricco di seducenti frutti profumati e succosi che nutrono il desiderio di meraviglia.
Come una bambina di fronte ad una vetrina traboccante di balocchi e dolciumi, la donna assapora la fragranza di quei gioielli che trasformano un caffè e una brioche sbocconcellata in piedi in una colazione a cinque stelle.
Dopo un’ultima occhiata lentamente la donna se ne va, trascinandosi dietro l’allure che la circonda, inghiottita dall’odore della metropoli che è ovunque, una mescolanza di fragranze profonde e inusuali, oscure e luminose, legnose e gourmand, appiccicate ai grattacieli di vetro dello skyline. Un melting pot di diversi accordi dal cui incontro certe volte può nascere qualcosa di sorprendente. Come è accaduto per Tom Ford. Personalità che non ha certamente bisogno di molte presentazioni, texano cresciuto artisticamente a New York, dopo aver navigato ed esplorato con successo oceani europei di eleganza dai nomi importanti come Gucci e Yves Saint Laurent, nel 2004 una volta tornato negli Stati Uniti fonda un suo marchio mettendo a frutto le esperienze accumulate negli anni. E nel 2006 esce il suo primo profumo, ormai divenuto un classico: Black Orchid.
Un’orchidea nera, rara come il fiore che rappresenta, sofisticata e sensuale come colei che incarna l’immagine della raffinatezza assoluta, la Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany che attraversa tutta la storia con il passo charmant di un’anima vagabonda.
La sua prima apparizione nel film è sorprendente. La regina che scende dal taxi è destinata a diventare un’icona di stile intramontabile come la sinfonia di note preziose che aprono le danze di Black Orchid: l’intensità del tartufo nero si combina alla sensualità dell’ylang ylang e viene accesa da ondate agrumate di bergamotto, limone e mandarino. Le perle che scendono sulla schiena di Audrey hanno il candore opalescente dei fiori bianchi e soavi del gelsomino e della gardenia, mentre il soffice tessuto che la fascia ha il colore vellutato del ribes nero. Queste complesse armonie di testa si sciolgono in un cuore ricco e carnoso. Le vetrine sono davanti a lei, traboccanti di arcobaleni scintillanti che rallegrano e riempiono gli occhi e il cuore di incanto. Note di frutta e di fiori esplodono in una deflagrazione intensa, inebriate dalle spezie e dal tocco ammaliante del legno di loto che fa sbocciare un’orchidea magnifica e avvolgente. Accordi gourmand e cremosi di cioccolato e vaniglia accompagnano ogni boccone di questa improvvisata colazione da Tiffany.
E’ tempo di andare. Audrey si allontana lasciando dietro di sé una scia di luminosa ambra addolcita dalla soavità del legno di sandalo. La silhouette si staglia su una città che si sta risvegliando nell’aria frizzante del mattino ricolma di sentori balsamici e boisé di incenso, patchouli e vetiver, note profonde che equilibrano magicamente le sfumature sontuose e femminili di un sillage persistente e importante, compagno fedele della pelle per lungo tempo.
L’eleganza è tutta qui, semplicemente complessa come un’Orchidea Nera che passeggia sulle strade di New York, intensamente leggiadra come un abito da sera di Givency indossato all’alba da Audrey Hepburn, innocentemente intrigante come una eau de parfum che distilla l’essenza cosmopolita di colui che ha saputo sussurrare al cuore lussuoso ed esigente del mondo della moda di oggi, Tom Ford.
Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany’s, 1961) è un film diretto da Blake Edwards e liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote. Interpreti principali: Audrey Hepburn e George Peppard. Le musiche che valsero al film due premi Oscar sono composte da Henry Mancini, tra cui la canzone, divenuta un classico, Moon River, scritta assieme a Johnny Mercer. I costumi sono firmati dalla più grande costumista della storia del cinema, Edith Head e da uno dei più celebri sarti della storia della moda, Hubert de Givenchy, il cui abito nero che appare nella scena citata da questo articolo è considerato uno dei più iconici oggetti di abbigliamento del ventesimo secolo, forse il più famoso little black dress di tutti i tempi.
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Profumo stupendo…Rinforzato dal proprio latte corpo diventa praticamente infinito..
Il mio Tom Ford preferito, insieme alla sua Amber Absolute ( perfetta )
associazione perfetta!! lei è divina, lui è incantevole, ce li vedo bene insieme, anche se sono certa che audrey non avrebbe mai tradito l’interdit per il blackOrch di mister ford…. su holly invece non ci metto la mano sul fuoco!
Grazie luna. Rivedendo per puro caso il bel film di Edwards ho subito collegato l’eleganza di Audrey e il paesaggio metropolitano di N.Y. alle fragranze di Ford ed in particolare al suo gioiello olfattivo di esordio, Black Orchid.