Tra sacro e profano, il profumo su Vogue Paris n°902 – Novembre ’09
Non appena inizia a farsi sentire l’odore del Natale, arriva puntuale per il profumo il suo momento di gloria. Solitamente raccontato, durante il resto dell’anno, con molta asciuttezza – come se avesse una stagionalità e venisse acquistato solo come regalo – nelle settimane che precedono il Natale, il profumo diventa il protagonista assoluto degli speciali dei magazines di moda, bellezza e costume. Profumi fotografati, impaginati e impacchettati con cura in servizi che, in alcuni casi, lasciatemelo dire, non sanno di niente.
Tra gli articoli italiani e internazionali che sono solita spulciare con attenzione in questo periodo, quelli di Vogue Paris sono i migliori. Credetemi, sono da ritagliare e conservare con cura. Io ormai lo faccio da molti anni e confesso di aver scoperto, tanti anni fa, la profumeria artistica proprio sfogliando le sue pagine. Dossier approfonditi, temi mai banali, poche immagini e solo glam, interviste a personaggi di alta levatura. Accusatemi pure di provincialismo ma quando si tratta di scrivere sul profumo, la redazione di Carine Roitfeld è la migliore, rigorosamente immune dalla tentazione di sfornare uno speciale di sole immagini e didascalie copia-incolla da press release. Anche quest’anno non mi sono fatta scappare l’edizione pre-natalizia e anche questa volta i francesi non mi hanno delusa.
Braceri spirituali e sudori erotici
Il numero 209 di novembre profuma di sacro e profano con due servizi sulla belle parfumerie. A pag.120, “Incantations” di Lili Barbery presenta una galleria di profumi incensati, spiriti di legni sacri e gli interventi della storica del profumo Elisabeth de Feydeau e dell’antropologa Annick Le Guérer, autrice del volume “Sur les routes de l’encens” che afferma “L’incenso è un talismano protettore. E’ legato al divino. C’è una trasgressione latente a indossare l’incenso storicamente legato alla preghiera”. A rappresentare la famiglia degli Spirituali sono stati chiamati Wazamba di Parfum d’Empire, Forreau Noir di Serge Lutens, Mandragore Pourpre di Annick Goutal, Bois Torride di Guerlain, Bois d’Iris di Van Cleef & Arpels.
Qualche pagina più in là – a pag.156 – si cambia totalmente registro con fragranze che trasudano animalità e ruggiscono di desiderio. Zoom su muschio, zibetto, ambra grigia e castoreum, note bestiali che trasformano il profumo in una feroce arma di caccia, che segnano il territorio e immobilizzano la preda con la loro scia. Alla loro leggendaria carica erotica è dedicato il servizio “Parfum Borderline”, tre colonne che celebrano il ritorno all’animalità, con il nostalgico amarcord di Shalimar, Jicky e Mitsouko, nati quando ancora l’animale era preferito alla sintesi. Un articolo da leggere con attenzione per riuscire a domare Musc Koubläi Khan, il più ferino dei Lutens arrivato da poco nelle profumerie italiane, e le fiere che regnano in profumeria. Il bestiario aroma-erotico di Vogue Paris presenta gli interventi dei nasi Aurielien Guichard di Givaudan e François Demachy di Dior. Grrrr….
PS: Per chi non conosce il francese, consiglio di impararlo per non perdersi simili chicche. Vogue Paris val bene uno sforzo!
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