Tourmaline Noire ~ Olivier Durbano (Perfume Review)
Incipit memorabile.
Un accordo dissonante, una piccola esplosione di piano e chitarra, poi parte una ritmica lenta, cadenzata, come di treno. Rumore di un’auto che si avvia in uno scenario industriale e minaccioso, una discarica automobilistica, su cui si innesta una lunga nota grave di synth. Improvvisamente la scena cambia e siamo sul limitare di un bosco, avvolto dalle nebbie dell’alba, rischiarato da una luce incerta; parte una melodia esile, luminosa, e inizia la liturgia pagana, un rituale oscuro e seducente.
“Vieni con me, tra gli alberi” canta avvolta tra fumi una voce profonda e vibrante, “ci coricheremo sull’erba e lasceremo passare le ore“. E ancora: “Prendi la mia mano, torniamo indietro alla terra, andiamo via solo per un giorno. Lascia che io ti veda spogliata di tutto“.
Il ritmo si fa incalzante, il suono si irrobustisce in un crescendo maestoso e da vita a una delle canzoni più belle degli anni Ottanta, Stripped, primo singolo estratto da Black Celebration, capolavoro synthpop dei Depeche Mode, un rituale oscuro, tormentato e quasi mistico, che il 10 febbraio 1986 piomba in hit parade in mezzo a una pletora di canzoncine innocue e cotonate, conquistando forse inaspettatamente un vasto pubblico che dimostra di essere per nulla assuefatto alla dilagante inessenzialità del pop contemporaneo e regala un successo clamoroso e duraturo a una delle band più influenti del periodo.
Passano 21 anni, arriva il 2007 e sembra che una parte di quelle atmosfere si sia fatta strada nell’animo di un designer francese innamorato delle pietre semipreziose, con le quali realizza gioielli e a cui dedica una collezione di fragranze, i Parfums de Pierres Poèmes. Proprio in quell’anno infatti, il giovane artista, che risponde al nome di Olivier Durbano, lancia sul mercato il terzo profumo della serie, la Tourmaline Noire, che presenta diverse analogie con l’opera straordinaria del quartetto di Basildon.
Tourmaline Noire è una eau de parfum racchiusa in un flacone coerente col packaging austero della serie, un layout che non ci entusiasma ma che troviamo comunque piacevole e insolito, che vede una bottiglia alta e squadrata sormontata da un esile tappo cilindrico in metallo satinato, impreziosita dalla presenza della pietra ispiratrice al suo interno e abbellita dalla colorazione in tono del jus, in questo caso in grigio (o)scuro.
Si tratta di un profumo dal carattere scuro e legnoso, inizialmente celato dalla testa che apre con un quartetto di spezie molto aromatico, composto da cardamomo (molto intenso), cumino, pepe e coriandolo, una vera bomba che mette subito in chiaro la personalità assertiva e decisa del jus. Però già nell’apertura emerge netta la nota di olibano, l’incenso da chiesa che evoca sacralità, fiducia e quiete e inizia a svelare il coté fumoso e dark della fragranza, un mood che continua in crescendo per tutta la sua progressione lungo una piramide olfattiva completamente priva di fiori.
La presenza importante dell’olibano (una costante in tutte le creazioni di Durbano) è la connessione più diretta ed efficace col riferimento alla pietra che ispira il jus. Infatti oltre alla funzione rituale che accomuna i due elementi, secondo la cristalloterapia la tormalina nera è capace di ridurre drasticamente le tensioni e lo stress grazie alla sua capacità di assorbire l’elettromagnetismo e più in generale le energie negative, col risultato di rilassare e di proteggere da influenze e pensieri nefasti, qualità simili alle virtù del franchincenso, cui sono state scientificamente riconosciute proprietà antidepressive e ansiolitiche.
Ma la tormalina nera simbolizza anche la capacità di mettere radici nella terra, auspica e favorisce stabilità, aspetti elementali della pietra che vengono suggeriti dalle note di legni nobili e affumicati e dall’oud che emergono rapidamente nella successiva fase di cuore, dove la fumosità dell’olibano prosegue sorretta da una nota di cuoio, mentre l’esplosiva componente speziata di testa si smorza di molto e va progressivamente sfumando in sottofondo con un effetto complessivo che richiama aromi di bosco e cipresso (forse presente nelle generiche note legnose dichiarate in piramide).
Questa sensazione boschiva, unita alla costante fumosità del jus diventa ad un certo punto tanto nitida che ci si ritrova proiettati davanti allo scenario di una foresta bagnata dal temporale in cui a causa di un fulmine alcuni alberi hanno preso fuoco e stanno ardendo, immagine a dire il vero non proprio rassicurante, ma di cui colpisce la maestosità che in qualche modo fa un effetto quasi ipnotico, come sovente accade dinnanzi a uno spettacolo della natura (è singolare osservare come alla tormalina venga attribuita anche la capacità di proteggere dal fuoco).
Le note di fondo del jus ribadiscono il legame con la terra e la stabilità, grazie ad un accordo molto “ombroso” di patchouli, muschio di quercia e muschio “quasi” animale (il quasi è d’obbligo, date le note restrizioni IFRA), che qui viene ingentilito dalla presenza discreta dell’ambra, impercettibile sulla pelle se non per l’effetto complessivo di arrotondamento dell’insieme (ma più evidente sull’epidermide femminile), a comporre l’immagine di un sottobosco ancora fumoso per l’incendio appena spento dalla pioggia e umido di terra inzuppata, radici e humus.
Ci è piaciuta molto Tourmaline Noire di Olivier Durbano. Fa parte di un concept che riteniamo stimolante e non pretestuoso, è realizzata con abilità e classe e non si preoccupa di piacere a tutti, cosa che probabilmente non avverrà per via del suo carattere davvero deciso e originale; il risultato è un profumo non facilissimo da indossare e apprezzare ma certamente tra le fragranze più moderne e interessanti degli ultimi anni, carico di suggestioni e dotato di un fortissimo potere evocativo, potenzialmente un classico nel suo genere.
Soltanto un avviso per i timidi e per chi non ama farsi notare: sappiano che come la tormalina possiede proprietà elettrostatiche (sembra che il suo nome derivi dal termine turamali, che nella lingua dello Sri Lanka significa “la pietra che attrae la cenere“) così il jus che ne porta il nome attirerà l’attenzione di chiunque passi loro accanto, purché abbastanza vicino da cogliere le volute odorose di un sillage tutto sommato discreto. Per quei timidi le profumerie sono piene di prodottini innocui e inessenziali, come in quella hit parade del 10 febbraio 1986.
Come with me
Into the trees
We’ll lay on the grass
And let the hours pass
Take my hand
Come back to the land
Let’s get away
Just for one day
Let me see you
Stripped down to the bone
Let me see you
Stripped down to the bone
(Depeche Mode – Stripped)
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Tourmaline Noir è un maschile bellissimo straordinariamente intenso e potente, lo vedo indossato da un uomo forte, affidabile, sicuro di sé, consapevole del proprio fascino, che ama vivere al centro dell’ attenzione, una specie di principe guerriero…Vero, non per timidi, il profumo ha una proiezione notevolissima !!! Anche Heliotrope è uno splendido maschile, molto sensuale, meno imponente del Tourmaline, forse ancora più sexy…Personalmente io apprezzo la rosa di Durbano, Pink Quartz, una rosa/patchouli profonda e speziata, molto interessante, mai sbiadita.
Bellissimo e pericoloso. Ogni volta che lo porto mi rapisce, non è uno di quei profumi che metti la mattina e poi te lo dimentichi, che sta zitto sulla pelle e si lascia portare dove vuoi tu. Black Tourmaline invece no, ti sequestra per trascinarti dentro un mondo fantasmatico da cui è difficile uscire. Io lo adoro anche d’estate!
Mai un profumo mi aveva rapito a tal punto da non riuscire a farne a meno; mi rispecchia, mi esalta, lo amo….