The Power of Perfume Giveaway. Partecipa e Vinci Initio Parfums Privés
Dopo la presentazione ufficiale, ve le facciamo annusare!
Il primo giveaway del 2015 è dedicato a Initio Parfums Privés, il nuovo progetto olfattivo lanciato su queste pagine in anteprima qualche giorno fa: un brand declinato in due linee – The Absolutes e Magnetic Blend – che celebra l’antica arte profumiera orientale e il misterioso potere degli odori attraverso fragranze a base di note animaliche e molecole di ultima generazione.
Profumi dalla scia travolgente che potranno essere vostri partecipando al giveaway The Power of Perfume Giveaway che mette in palio TRE EAUX DE PARFUM (FORMATO 100 ML) a scelta tra:
THE ABSOLUTES
Blessed Baraka (note dominanti: sandalo, ambra, muschio)
Mistic Experience (note dominanti: muschio, caffè)
Absolute Aphrodisiac (note dominanti: muschio, castoreum, vaniglia)
Divine Attraction (note dominanti: cuoio, vetiver)
MAGNETIC BLEND
Magnetic Blend 1 (note dominanti: ambra grigia, molecola Naturoprint)
Magnetic Blend 7 (note dominanti: muschio, molecola Naturoprint)
Magnetic Blend 8 (note dominanti: muschio, incenso, molecola Naturoprint)
Cosa vi chiediamo di fare per portarvi a casa una di queste meravigliose fragranze?
Postate nel box dei commenti entro il giorno DOMENICA 8 FEBBRAIO un breve ma suggestivo racconto dedicato al potere degli odori, prendendo ispirazione dal video ufficiale di Initio Parfums Privés.
Tra tutti i contributi pervenuti entro la data di conclusione, la redazione di Extrait in collaborazione con Initio Parfums Privés ne sceglierà solo tre, i migliori secondo il suo insindacabile giudizio.
IMPORTANTE
Dopo aver postato il testo ricordatevi di confermare la vostra partecipazione al giveaway tramite una mail a info@extrait.it con oggetto “The Power of Perfume Giveaway” comunicando:
- nome e cognome
- indirizzo
- nickname con il quale avete postato il racconto
- nome della fragranza Initio Parfums Privés che vorreste ricevere in regalo in caso di vittoria
The Power of Perfume Giveaway termina DOMENICA 8 FEBBRAIO alle ore 24.00. I nomi dei tre vincitori saranno pubblicati MARTEDI 10 FEBBRAIO.
E adesso accendete la fantasia e mettetevi all’opera, The Power of Perfume Giveaway inizia ora!
Lascia il tuo commento…
Avevo già fatto tutto, avevo lavorato, avevo poi deciso di andare a prendere dei vestiti per uscire, nel negozio da me preferito e scelto per quel certo piglio di eleganza mista alla casualità, però sapevo che non sarei andata a quella serata senza indossare l’Essenza. Non so perché, ma quando sono a Petra non riesco indossare altro che lei. E quindi eccomi pronta, ero proprio pronta, ora avevo tutto, avevo un odore e quello mi bastava per essere completamente me stessa e forte. Sì, avevo bisogno della forza per attraversare quella città meravigliosa ma angusta, dove il potere degli odori è invincibile, dove la testa non riesce a smettere di evocare un passato e te. Avevo visto poco di te, uno sguardo, un sorriso, e quel modo di camminare, insomma poco era bastato, ma tutto era stato così magnetico. E’ questo il pensiero che mi si torceva dentro. Un potere sconosciuto mi aveva sedotto. Ma in fondo lo sapevo, conoscevo che sarebbe bastato un profumo ad imprimere dentro di me gli attimi che poi avremmo trascorso insieme. E solo così, oggi, posso attraversare questa città, senza te, ma con te sui polsi, sul collo, negli spostamenti lievi del mio viso, e anche senza raggiungerti resto qui, leggera, consapevole di averti conquistato.
L’AMORE PERDUTO
Il capo chino proteso verso la tua anima.
In attesa , come lente parole,
mio il volto muto mio il capo chino
mio il cuore soffuso d’incenso.
L’AMORE RITROVATO
Il tocco della tua mano sulla mia,
la tua voce armoniosa: una goccia di profumo di rosa.
L’ istante ci guida al cuore delle cose
e crea l’immenso edificio del ricordo.
I tuoi occhi dentro ai miei occhi:
la memoria obbedisce sempre al cuore.
hai ragione gabrid. La memoria obbedisce sempre al cuore. Bella frase. Complimenti
I viaggi nella propria mente sono i più arditi, i luoghi che si incontrano infiniti, alcuni sembrano fatti di un’essenza così reale che vorresti non uscirne mai più. Ma sono vicoli ciechi, labirinti senza uscita, dove il buio è assoluto, ed è da qui che devi fuggire. Nel viaggio notturno dell’anima bisogna rincorrere i sogni più nascosti per trovare la porta verso la luce, credi è lì davanti a te, dorata, meravigliosamente decorata come un antico arabesco, non devi avere paura, lasciarsi fluire ecco il segreto, non opporre resistenza, solo allora sentirai l’aria diventare leggera e migliaia di piccole goccioline luminescenti avvolgeranno il tuo corpo, un profumo intenso di terra e di incensi, si libererà dal tuo cuore come una preghiera verso un nuovo inizio…
Cinta di nebbie e mistero, la maga delle Spezie,
emerge dalle lande dell’isola Sacra, specchiandosi nella Luna incantata ed inizia a dipingere il suo profumo nelle brughiere del nord.
Odor di muschio e bacche selvatiche si dissolvono nel vento per dar vita ad un’esplosione di fragranze dirompenti ed avvolgenti che attraversano le barriere dello spazio per giungere verso pagode ed arabe fenici. Arma intenso, deciso, vigoroso che si fonde nel calore della fiamma ambrata del tempo, lapilli di curcuma e cenere di zenzero si fondono nella vaniglia delle montagne di fuoco.
Il panorama si tinge di colori amaranti, polveri di sandalo e cannella si sfarinano nel cielo di anice stellato:vi è magia tutt’intorno.
Le fragranze incantano, stregano ed ammaliano i viandanti e lo scenario si imbeve di anima e passione; passione che trasuda dalle pareti delle vette innevate che si sbriciolano in sospiri di pepe bianco e l’esalazione di coriandolo in volo seduce le dune sabbiose intrise di salvia selvatica.
Note di vetiver e l’odore acre delle steppe nordiche si colorano di tinte ardenti e fiammeggianti che danno origine alla magia del profumo.
Una fredda giornata invernale, di quelle che solo se sei abituato alle torride estati giù in Sicilia, riesci a comprenderne il gelo. Un profumo dal nome mistico, una mera anticipazione di cosa stavo per vivere. Ne sollevo il simbolico tappo, premo sul diffusore, e milioni di micro particelle adesso pervadono l’aria a me circostante. Perdo il conscio e mi ritrovo catapultato in un’altra dimensione. Sono adesso seduto su di una antica poltrona in Cuoio, il mio corpo avvolto da una lussureggiante vestaglia in seta, nella mano destra un balloon con il più pregiato dei Rum Giamaicani, e di fronte un confortante camino alimentato da ceppi di Mogano ed Ebano africano, mi riscalda. Sulla mano sinistra un vigoroso Sigaro Cubano, spento. Intorno a me buio e silenzio, solo la robusta luce proveniente dal camino. Adesso Vi svelerò un segreto…Questo è Successo Veramente.
siediti ,chiudi gli occhi ,ascolta la natura e segui il tuo olfatto,saprai sempre come trovare un frammento di ciò che tutti chiamano felicità.Odori,poteri antichi ed evocativi,inebrianti e ipnotici ti guideranno e tu ricorderai momenti passati,momenti che profumano di ambra o di muschio,analizzerai il presente che profuma di incenso e spezie e sognerai il futuro con un intreccio di alchimie seducenti.Un’esplosione di felicità, per farsi rapire
_THE POWER OF PERFUME_
[ ] CERCANO RISCATTO, RECLAMANO UN LORO SPAZIO, UN LUOGO IRRINUNCIABILE DOVE SIA POSSIBILE TROVARE ARMONIA CON GLI ALGIDI STRUMENTI DI QUESTO NUOVO MONDO.
I SENTIMENTI SONO OSCURITà TRASPARENTI… HANNO UNA LORO MEMORIA IMPLICITA,
SI ELEVANO IN TENSIONE SPIRITUALE DISTACCANDO L’UOMO DALLA SUA ANIMALITà,
SONO ESTREME IDEE CHE GALLEGGIANO,
SPINTI DALL’ INCAPACITà DI RIMPIANGERE GLI ARBITRARI SIGILLI ROTTI ALLA RICERCA DI EMOZIONI,
DI NUOVE INTENSITà, DI RAPIMENTO.
….CHE IL DESTINO, PADRE DI UN PROFUMO, SIA UN ALITO FRESCO AD ALLIETARE SCOTTANTI SEGRETI DI OGGI!
….CHE NON SOLO “L’AMORE E LA TOSSE” SIANO IMPOSSIBILI DA NASCONDERE!
I SENTIMENTI DANNO “ IL POTERE” DI UN PROFUMO : NE SON MADRI E CARNEFICI AL TEMPO STESSO.
“l’odore agisce su di noi senza limiti o, per dirla in altre parole, siamo immersi nell’odore”
∞ h. tellenbach
FEMME FATALE
Un profumo. Un’essenza indefinita a metà tra cardamomo e patchouli saturava la stanza.
Qualcosa di talmente impercettibile che pareva un sogno a occhi aperti. Lei era lì, dritta davanti a lui, splendida e seducente come sempre e lo invitava ad avvicinarsi.
Paolo sentiva salire lungo la schiena un brivido di eccitazione: l’aveva desiderata tutto il giorno e ora sarebbe stata di nuovo sua. Voleva toccarla, accarezzarle i fianchi tondi e sinuosi e prenderla con avidità.
Le mani cominciavano a sudare, aprì la credenza e cercò un calice per brindare: serviva del vino di classe per far decollare la serata, qualcosa di frizzante e brioso che accompagnasse la cena, già fumante nel piatto.
Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.
L’aveva conosciuta otto anni prima in una osteria di Amsterdam e se ne era perdutamente innamorato. Aveva curiosato attraverso la vetrina e lei spiccava tra tutte le altre: era slanciata, decisa, invitante e intensamente profumata.
Lui aveva subito ceduto al suo fascino: era entrato, l’aveva pagata e in poche ore aveva consumato il piacere della carne e dei sensi. Dopo quell’incontro era rimasto confuso, stordito: non avrebbe mai pensato di poter provare ancora delle emozioni così forti. Da quel momento la volle sempre con sé.
La portò nel suo appartamento e ogni sera quando tornava a casa dopo il lavoro sapeva di essere atteso, di avere un appuntamento irrinunciabile con la lussuria e il vizio.
Rovistando nel mobile aveva tirato fuori dei bicchieri di fine cristallo lavorato, sarebbero stati perfetti.
Versò il vino e lo ruotò a calice alzato, una danza di aromi e fragranze lo inebriava, poi ne assaporò un piccolo sorso lentamente, per prolungare il godimento.
Il succo si espandeva sulle papille rilasciando un sapore dolciastro e Paolo cercava di percepirne ogni possibile sfumatura.
Poi fissò di nuovo la sua “compagna”.
Sentiva la pelle reagire. Un lungo fremito che saliva dalle cosce, fino al collo, poi di nuovo giù. Paolo fece un leggero movimento delle spalle e piegò la testa di lato, poi un sospiro.
Era caduto in un vortice senza via di uscita: perdeva ogni potere o forza di volontà davanti a lei e le lasciava condurre la situazione abbandonandosi completamente.
L’oscurità della stanza era bagnata dalla luce debole di un piccolo faretto, fissato qualche metro più in là, nei pressi della porta. Giochi di ombre accarezzavano i loro profili, rendendoli un tutt’uno riflesso sul muro e Paolo allungò una mano verso di lei. Prima solo uno sfioramento, poi una presa salda e si avvicinò al punto di percepirne il profumo più intimo.
Un leggero contatto, con la punta della lingua, e già aveva perso il controllo: inutile consumare la passione a piccole dosi. Si attaccò con la bocca e rapido la sollevò per bere il suo nettare.
Una volta soddisfatto l’aveva riadagiata sulla tavola e con una forchetta irrequieta aveva sminuzzato e ingollato i resti della cena.
Per quella sera poteva bastare: il medico gli aveva detto di fare attenzione a non esagerare, perché alla sua età avrebbe potuto essere più dannoso che salutare.
Spense la luce e andò a dormire appagato, tirando un lungo respiro per assaporare ancora quella fragranza, ma prima fissò ancora la pregiatissima bottiglia di Müller Thurgau: la sua femme fatale di ogni sera.
È un ricordo di urli mai visti, di luoghi mai scoperti. La variazione del sentire porta alla luce inaspettatamente la nostra storia dimenticata. La memoria olfattiva non si altera nel tempo poichè il naso Sto arrivando! ogliete esattamente la nota. E ricordo i primi sospiri, le prime carezze che furono avvenimenti puri come pure sono le note di base di un profumo…. La vita poi porta ad elaborare ma la struttura è base eterna del ricordo.
Ogni storia ha il suo ricordo, le sue emozioni, i suoi effluvi. Nell’anima è impresso l’odore indelebile di ogni preciso istante…accade di pensare una persona ed avvertire lo stesso profumo che la inondava. Chiudo gli occhi ed evoco immagini suggestive racchiuse nel cuore, avvolte dall’aroma che le custodisce:dolce come l’affetto, piccante come la gelosia,frizzante come la gioventù…il baule dei ricordi conserva il profume di te e di me!
odori= sensazioni e ricordi… che come una scintilla immediatamente riaffiorano e rievocano con una carica emotiva, certamente importante,lasciano riaffiorare esperienze della nostra vita passata o appena passata che sino ad allora sembravano essere devinitivamente rimosse,vuoi per circostanze vuoi per mera superficialità, ma che effetivamente non è possibli rimuovere solo perchè l’odore ne fa riemenrgere anche i particolari….cisteveny 84
La sveglia che penetra nel sonno, lo invade, esplode e colora…apro gli occhi… e viaa: caffè caffè caffè…l’acqua gelida in faccia, vestiti a caso z badare all’umore, oggi no. Uhh..le chiavi , le chiavi..le chia.. si trovate. Esco.. noo, non ho il cellulare.. rientro presto presto. Un pensiero: Ti penso!! Doppia mandata e il freddo schiaffeggia. In auto: radio- previsioni –musica-oroscopo. Un pensiero:Ti penso! Ma daii.. traffico anche oggi! Ma che faii?? Hey..ma guarda te!! Non attraversare..non attraversare… pfiuu e brava la signora. Musica a pallaaa..si si dai che mi sveglio. Ma ho bevuto il caffè? Booo!! Ma che ore sono? Muoversi muov..Un pensiero:Ti penso!! Rosso rosso..daii, ecco il verde! Whatsapp chi mi cerca? E ancora un pensiero..ti penso!uuu..una chiamata..rispondo? solo se Sei tu.. si si sei tu! – Ciaooo..ma sai che tiii… – Cosa? Ripeti scusa..chee..Aspetta asp, la polizia!…. Eccomi di nuovo dimmi! Ahn..ahn…mi hai spruzzato il tuo profumo mentre dormivo? Ahaha..sei dolce! Cosaaa? Per averti sempre addosso? … sei splendida! Ti stavo per dire che da quando mi sono alzat…MA guarda questo che mi sorpassa a destra..ohh?? scusa.. ti stavo dicendo che da quando mi sono alzato ti penso sempre.. a scatti, come flash! …ehh merito del profumo dici?? Com’è che si chiama? MAGNETIC??? Tu sei magnetica!! Si tesoro.. mi piace, siii siii anche io…Ne parlerò col capo si si.. senti come inizierò, se ti piace: molecole d’arabesco come note d’amore! … ahah tesoro, ecco altra nuvola di te che mi avvolge… si anche io..dai che sto arrivando..a stasera. Amore..ahn amore..aspetta..stasera indossa ancora Magnetic!!!! Bacio. Arrivato! Capo capo, ecco il profumo nuovo che cercavi per.. si chiama MAGNETIC! Molecole d’arabesco come note d’amore…
A mia Madre
Quando ero piccolo mia Madre mi portava con lei a trovare una sua cara amica….
I discorsi adulti mi annoiavano ..
Ed io mi divertivo a giocare con le sue collezioni di miniature di profumi perfettamente collocate in un antica vetrinetta….( quanto amavo aprirli ed estasiare il mio naso )
Già allora mi chiedevo quale potesse essere il profumo che più avrebbe fatto al caso mio.
Ma eravamo una famiglia povera il profumo era un lusso che non ci si poteva ovviamente permette, mi accontentavo di qualche campioncino che l’ amica ogni tanto mi rifilava..
Crescendo ho imparato a collocare infinite cose ad un loro corretto odore e trovo sia una cosa terribilmente fantastica..
L’ odore del pollaio dove andavo con la Nonna a raccogliere le uova..
L’ odore di mia Madre quando la sera mi coccolava…
L’ odore del tabacco che imbrattava i vestiti di mio Padre.
Ad ogni odore potrei collocare mille altri ricordi da quelli più lontani a quelli più vicini…
Ora lavoro ed ho trent’anni , la mia ricerca del profumo : perfetto, inimitabile & inconfondibile ad occhi chiusi non è ancora terminata…
Ma forse anche quello degli odori è un viaggio…
Un viaggio infinito.
All’inizio era il nulla.
All’improvviso dalle profondità della terra si innalzo’ una nube, un vortice di colori e forme e odori primordiali. Al suo levarsi la nube lascio’ una sagoma disegnata sul terreno, da cui si formo’ un pozzo e in quel pozzo col trascorrere del tempo si raccolsero le gocce di pioggia, le particelle di terra i frammenti di conchiglia e foglie, ma anche i desideri delle persone, le loro lacrime di gioia e di dolore, i sospiri e le paure.
Con il trascorrere del tempo il pozzo rimase nascosto, avvolto dalla vegetazione che gli era cresciuta attorno, da cui assorbiva gli umori, insieme a quelli delle creature che gli si avvicinavano, attratti dalla forza magnetica di quel profumo animalesco in cui ritrovavano se stessi e la propria anima. Ma in pochi ne conoscevano l’esistenza. Gli eletti si recavano alla sorgente ad attingere quell’essenza profumata e magica che racchiudeva in se’ la risposta ad ogni desiderio. Ne bastava
una sola goccia per lenire le anime tristi, risvegliare le menti intorpidite, destare le passioni dormienti.
Ancora oggi nessuno sa con certezza dove si trovi, ma sovente il profumo che viene rilasciato si diffonde, come una brezza leggera o come un vento forte, e si spinge fino a toccare i sensi dei fortunati capaci di sentirlo.
beh,che dire? E’ stupendo
La giovane guida mi aveva avvertito di non esagerare con la fresca bevanda fermentata che i danzatori in procinto di esibirsi ci avevano offerto. Il vasto salone era pieno di suoni oscuri e palpitanti, come un battito che riverberava all’interno del torace. Attorno a noi corpi avvolti in preziosi tessuti arabescati sviluppavano armoniose traiettorie da cui emergevano sprazzi luminosi dai complessi ricami. I sorrisi della graziose danzatrici erano lame candide che fendevano i fumi aromatici, un pungente odore animale misto a sentori vanigliati pervadeva ogni angolo.
Seduto sull’ampio cuscino vedevo me stesso sollevarmi sulle incerte gambe e mimare i passi di una danza arcana e sconosciuta, il vortice dei sensi alterati portava ad annullare tempo e spazio. Mi sentii mancare e cadere in una vertigine al cui centro brillavano due occhi scuri dai riflessi ambrati e
inalai con voluttà gli effluvi sprigionati dai sanguigni fiori che vedevo tutto attorno a me.
Non so come ci arrivai, ma al risveglio la stanza era un turbine di abiti gettati alla rinfusa, aleggiava ancora nell’aria un sottile sentore di sandalo e la brezza che entrava tra le imposte faceva fremere i vermigli petali che sollevate le palpebre mi trovai davanti agli occhi.
Io figlia di quattro sorelle la più piccola,
la più coccolata.
Mamma era bellissima,
indossava sempre tacchi alti e collant.
Non usciva mai senza un velo di cipria e rossetto rosso.
Ancora ricordo quando restavo incantata a guardarla, come ipnotizzata,
mentre depositava una leggera polvere vellutante profumata e impalpabile su naso e zigomi.
E poi il rossetto quella pasta morbidissima con quel profumo unico, inconfondibile.
Non appena restavo in casa sola lo facevo anche io….
Ora mamma non ci sei più
ed io sono grande come te allora
e ti cerco ogni giorno
e so che sei sempre con me ogni volta che il mio immancabile profumo romantico vellutato cipriato e polveroso è nel mio collo nel mio polso nella mia anima.
Ogni mattina lo stesso gesto,
Ogni mattina mi vesto del tuo ricordo ed ogni giorno grazie al ‘essenza di te, torno indietro nel tempo e vado avanti nel mio bellissimo futuro.
PROFUMO
Quando le persone piu’ importanti della mia vita , che vita mi hanno donato, mi lasciarono per sempre con un vuoto incolmabile, mi sono mancati da impazzire i loro abbracci ,le parole dette che mi hanno incoraggiato nei momenti difficili e le mie parole non dette quelle che pensi non arriveranno mai,poi ho imparato a far volare l’anima e a incontrare la loro in un abbraccio virtuale e chiudendo gli occhi e ascoltando con l’anima stessa, ho sentito quell’intenso e caldo incenso che nelle fredde mattine di inverno nella chiesetta della piazza del paese scaldare i nostri cuori , e ancora quel sentore di pathcouli cosi’ forte e intenso, che gli abiti di quell’uomo grande e forte mi facevano sentire amata e protetta ,imparando cosi’ che l’olfatto non e’ solo un senso che permette di annusare nell’immediatezza tutti gli odori meravigliosi che ci circondano,ma al contrario con lo stesso senso, si puo’per vedere e sentire forte le emozioni che hai vissuto e tutte quelle che ancora dovranno venire.
Due gocce di profumo alla Mirra e ti ritrovi come d’incanto in una terra piena di misteri, tra strade colorate e piena di profumi di spezie che ti avvolgono i sensi svegliando i caldi ricordi di una estate Meravigliosa.
Come ogni anno a fine Gennaio si recava in quel parco cittadino alla ricerca del suo timido,sparuto ma profumatissimo Calicanthus.La aspettava in quell’angolo nascosto del giardino,lei era ancora sulla strada e lui le lanciava i suoi richiami. Un profumo dolce e pungente, ti saresti aspettata una pianta forte e rigogliosa,in realtà tutta quella meraviglia per il suo naso proteso nell’aria, giungeva da una delicata presenza magra e ramificata. Scarna come una vecchia mano aperta e carica di piccoli fiori dall’aspetto innocente e schivo ,ma capaci di attirarti a sè con la forza che solo uno spirito eletto può possedere.Nessuno si accorge di quelle minuscole presenze,ma tutti in quel punto del parco si fermano e cominciano a cercare. I piccoli fiori osservano i passanti e si divertono a prenderli per il naso, da lontano una vecchia signora sorride.
Ogni tanto sento il suo profumo …solo il suo profumo … solo questo ….
ero assorta nei miei pensieri, quando è comparso nella mia mente il desiderio pazzo di cospargermi il corpo di una fragranza dolce e avvolgente ma nello stesso tempo misteriosa……Absolute Aphrodisiac.Adesso non faccio altro che collegare tutti i miei momenti erotici a questa splendida fragranza.
La costruzione di un ricordo
Il fascino del passato, l’immaginazione del non vissuto, l’intensità del presente ed il richiamo dal futuro: TU, odore che spinge quando la mia mente rallenta, fai si che in un istante lo spazio ed il tempo non siano piu’ controcorrente.
qual’è l’ arcana forza universale che porta due individui ad avvicinarsi, a sfiorarsi, a toccarsi e quindi ad amarsi ?…da dove scaturisce quell’empatia che fonde due anime insieme… ???
E’ la forza impercettibile ed eterea del loro profumo, del loro reciproco odore, che li porta a cercarsi, a riconoscersi e a scegliersi…per un giorno o per la vota…ma non importa. L’alchimia è ormai compiuta…..
Dove oggi sorgono Yemen e Oman, sulla costa meridionale della penisola araba, tremila anni fa era situata la terra dei sabei, regno della regina Machedà,
ricco di alberi di incenso e mirra. La regina, donna acuta e potente aveva fatto costruire un castello pieno di sfarzi al centro del deserto.
La sua potenza e la sua ricchezza erano conosciute ovunque. Il regno, ricco di materie prime divenne ben presto una miniera di spezie e profumi.
Ella con grande maestria creava fragranze uniche che poi racchiudeva in amuleti. Rimaneva chiusa mesi nelle sue stanze piene di spezie rare.
Si diceva che gli amuleti una volta indossati avessero poteri magici.
Un giorno le giunse voce che Salomone re di Gerusalemme non credeva alla sua potenza poiché da un profumo non poteva certo nascere qualcosa di magico.
Ella si interrogò: come può un re così saggio affermare ciò? Partirò domani mattina all’alba per dimostrare che ha torto.
E così per trenta giorni e trenta notti Machedà viaggiò con ottanta cammelli carichi di spezie, per giungere finalmente al regno del miscredente.
Una volta davanti a Salomone la regina annunciò che avrebbe creato un profumo eccezionale dalle proprietà magiche che avrebbe lasciato il re senza parole.
Salomone accettò a patto che se avesse perso la scommessa fosse diventata sua sposa. La regina accettò certa di poterlo stupire.
Cominciò quindi a lavorare con oli e spezie e tutto ciò che aveva a disposizione per creare qualcosa di mai sentito prima.
Dopo giorni di lavoro e tentativi, però, si rese conto che mancava qualcosa di fondamentale.
Pensò a lungo, finché in una notte calda e afosa si recò nelle stanze private del re,
si avvicinò in silenzio a lui e prelevò con un piccolo flacone una goccia dal collo accaldato del sovrano.
Machedà soddisfatta finì la notte stessa di comporre il profumo e lo adagiò piano di fianco al suo letto.
Quella notte non riuscì a dormire quasi sopraffatta da un desiderio carnale che non poteva spiegarsi. La mattina seguente davanti a una platea di nobili e curiosi
la regina porse il profumo al re che inspirando piano esclamò: “Certo è il profumo più strabiliante che io abbia sentito, ma dove sono i suoi poteri magici?”
Il profumo, soavemente si diffuse nell’aria fino ad arrivare alla regina che ricominciò a sentire quel desiderio carnale, questa volta nei confronti del principe.
Avvicinandosi a lui riuscì solamente a dire: Vi desidero! E cadde a terra svenuta. Salomone allora capì che quel profumo era effettivamente magico: aveva il potere
di far cadere le donne ai suoi piedi.
Non ci si può sottrarre agli odori, è inevitabile; significherebbe smettere di respirare e, umanamente è impossibile. Come è impossibile sottrarsi al piacere e al beneficio di sentire i profumi. Sentirli, non solo superficialmente ma sentirli attraverso si l’olfatto, ma anche con la mente e il cuore e farli giungere all’anima. Sentire vecchi ricordi, provare emozioni, sognare, fantasticare, sentirsi avvolti e coccolati proprio come in un abbraccio, abbracciati dal profumo.
L’alchimia degli odori che incontra la mente umana rievoca, crea sublimi esperimenti dando vita a una nuova forma di conoscenza. Un potere etereo, astratto, invisibile che ha una forza immisurabile.
Caffelatte e pane caldo, il cassetto della biancheria, la terra bagnata dalla pioggia, una rosa nel mio giardino, il camino acceso, la crema per le mani ed anche lo smalto, la sua pelle, il mio maglione di lana e la sciarpa nuova che mi hanno regalato … in ogni cosa un odore, un ricordo, una storia.
La mia storia lega oggetti e odori, impressioni e convincimenti. Ad esempio ora sono convinta che la mia vicina di scrivania sia una donna meravigliosa perché indossa il profumo che io adoro … e forse davvero lei è (per me) una persona meravigliosa, semplicemente perché ha scelto qualcosa che anche io ho scelto.
E mi convinco poi di aver trovato un bel posto dove portare i miei amici semplicemente perché “sa” di casa e per questo ti conforta e ti accoglie.
E quando lui mi avvolge il viso fra le sue mani, sento veloci gli odori della sua giornata e mi sembra di conoscere un po’ la strada che ha fatto per un giorno!
E …
No momento da criação, tudo era mistério.
Os odores foram percebidos com a sua magnitude pelos alquimistas, que com sua intuição e experiência uniram de maneira única as moléculas das fragrâncias.
Initio Parfurms Privés é esta força invisível, magnética, atrativa, capaz de unir os corpos e os sentidos.
Initio revelou esse segredo neste século, um perfume sublime, misterioso, divino, que atrairá os corpos, as mentes e a alma, revelando a força da naturalidade humana dos seres magnifícos.
Al momento della creazione, tutto era mistero. Gli odori sono stati percepiti con la sua magnitudine dagli alchimisti, che con la sua intuizione e l’esperienza insieme in un modo unico le molecole di fragranze. Initio Parfurms Prives è questa forza invisibile, magnetica, attraente, in grado di unire i corpi e sensi. Initio rivelato questo segreto in questo secolo, un sublime, misterioso, profumo divina, che attirerà i corpi, menti e anima, rivelando la forza della naturalezza umana dei magnifici esseri.
L’incavo del collo del mio uomo, il suo profumo, il suo calore. Quando sono nel suo abbraccio sono ovunque ed in nessun posto. Sono stretta tra le sue braccia e sono libera. Sono nuda anche se vestita perché ogni cellula della mia pelle risponde al contatto vibrando dall’eccitazione. La seta della mia sottoveste scivola sotto le carezze delle sue mani sapienti. Lo bacio e non siamo più due entità distinte, siamo un’unica bocca, un incontro sensuale di due corpi, di due menti, di due cuori. Muschio e caffè, non si distingue il mio profumo dal suo, il calore li mischia, ci immergiamo l’uno nell’aroma dell’altro… Ed è estasi.
Quella estate era la piu calda degli ultimi anni, Consuelo reduce da una storia che le aveva provocato tanto dolore decise di passare la vacanze da sola e scelse di visitare la Puglia…..quel giorno d’ Agosto la Valle d’ ITria era incantevole piu che mai, il giallo dorato del fieno arrotolato , si contrapponeva ad un cielo privo di nubi ma di un azzurro pittoresco, i trulli sparsi qua e la, avevano intrinseco tutto il mistero che da anni li caratterizza…. Lei stava passeggiando con una bicicletta noleggiata in paese, tra le stradine di campagna,facendosi accarezzare da un timido vento…. inebriata dal’ suono delle cicale direi quasi musicale e dall’odore dei campi bruciati che si amalgamava perfettamente, con l odore intenso del fico….dolce verde, direi afrodisiaco…..il calore aumentava, per cui decise di fermarsi, appoggio la bicicletta, e accaldata piu che mai , prese la sua bottiglietta d’ acqua e avidamente bevve, un filo d’ acqua le scendeva giu per il collo e attraversava la scollatura di quel vestitino bianco in cotone……decise di ripararsi all ombra di un fico, uno dei tanti che primeggiava nella zona…e che con grande prepotenza emanava con grande intensita olfattiva la su dolcezza….le venne voglia….si allungo, colse il frutto piu grande, maturo e profumato di quell’ albero….quando alle sue spalle senti dei passi, si girò di scatto…era un uomo….sulla trentina, petto nudo, carnagione olivastra, capelli scuri e due occhi turchesi , intensi imbarazzanti direi per la luce che emanavano….consuelo fu colpita da quello sguardo, un brivido attraverso la schiena e tremolante lascio cadere dalle mani il suo frutto….” Sono il proprietario del campo” …disse lui con voce decisa e ancora incantata a quella vista, si godeva un odore intenso di cuoio, sandalo e vetiver che quel petto caldo e nudo anche a distanza emanava……”volevo assaggiarne uno”..con voce timida e fioca esclamo lei…..quell’ uomo di abbasso prese il frutto caduto lo sbuccio, ne prese un pezzo e imbocco Consuelo….era eccitante…..pezzo dopo pezzo, era in un’ altra dimensione tra la dolcezza del frutto , il profumo delle foglie dell’ albero e l’ odore che quel petto caldo sprigionava…..i feromoni che i due corpi emanavano erano tangibili…chiuse gli occhi e si fece trasportare da quello sconosciuto….fino a quando la sua bocca zuccherata senti vicino a se due grandi labbra carnose…. Fu un bacio travolgente!
Da un’esplosiva molecolare attrazione
il TUTTO ebbe INITIO…
la fusione degli elementi nel cosmo primordiale
i divini odori sapientemente uniti con magica Alchimia
il fumo sacro e rituale, stupefacente ascende purificando
la carnale seduzione dei profumi sprigionata al contatto della pelle…
misterioso viaggio è l’ODORE
legante indissolubile di
emozionanti reminescenze
Lavora con il corpo, lo esplora, mappa il filo rosso costruendogli identità, memoria, tempo e territorio.
Forgia esperienze e metafore olfattive, visive e tattili come se sventolasse la bacchetta magica, ma, il Profumo è molto più dolce di così…
Accompagna le parole dove devono andare e noi, ancorati ad esso ci facciamo trasportare sulle emozioni.
Mi chiedo dove vada a rifugiarsi, poi, quando le sue sostanze più volatili si dileguano… Quando perde la forma, s’infila in un vestito nuovo?
Me lo immagino in penombra, stretto tra le dita.
Me lo immagino agghindarsi per la notte, per il mattino, per la sera, per tre volte. Acquisirà lentamente la precisione solenne del rito?
Fantasticarci crea una certa fascinazione, un bisogno, un brivido.
L’odore, è solo l’essenza?
L’atmosfera ipersensibile con cui ci avvolge, aguzza i nostri sensi segreti e le nostre antenne affondano tanto in profondità che, i nostri sensi ufficiali ignorano. Gli odori percepiti, rilevati, individuati, appresi, che arrivano da luoghi a noi sconosciuti rendono gelosi i sensi ufficiali.
Si ribellano. Si esauriscono.
Cercano di produrre un lavoro superiore alle loro forze. Un meraviglioso disordine si impadronisce dell’individuo.
Attenzione!
Per chi si trova in questa condizione, tutto può diventare miracolo.
E tutto il resto, è ciò che rimane da raccontare.
IL PROFUMO DELLA MATTINA DI MARTA
Marta infila il casco, inforca il motorino e con un gesto deciso, provato e riprovato fino alla perfezione, sgancia il cavalletto e mette in moto. Via Vaglia è una lunga curva morbidamente in discesa.
Arrivata alla farmacia gira a destra in Via Prati Fiscali, sicura nel traffico di Roma. Aggira un autobus, sguscia tra le macchine fino al centro città. Meta: Piazza in Lucina dove lavora in un piccolo ufficio male arredato, sopra un bar sempre affollato.
Come ogni mattina Marta parcheggia davanti al portone e pi si ferma a prendere un caffè prima di salire in ditta. In quel bar tutti la conoscono, Marta, sempre cordiale e gentile con una sua eleganza innata, senza appariscenza. Le piace prendere il caffè sempre nello stesso bar e cominciare la giornata tra facce amichevoli. Si gode la piccola soddisfazione e il piacere di poter entrare e dire allegramente “il solito”. Il solito per Marta è un caffè macchiato caldo spolverizzato di cannella. Le piacciono le spezie.
Pochi minuti e quattro chiacchere dopo esce dal bar con il buon sapore di caffè e cannella sul palato. Scosta la manica e guarda l’orologio. “Hum, ho un quarto d’ora d’anticipo. Faccio un giro qua intorno prima di mettermi alla scrivania”.
In Piazza in Lucina c’è una basilica che ha ispirato un magnifico profumo: Exultat, di Maria Candida Gentile. Un sospiro di incenso e viola, un soffio laico di eternità. Marta ne ha un campione in borsa. Una fiala lunga in plastica bianca. Il nome del profumo è quasi illeggibile, e dentro ne è rimasta solo una goccia. Ma Marta non ha bisogno di spruzzarlo per ricordarlo. Ha un’ottima memoria olfattiva. Le basta pensare al profumo ed eccolo lì, tra le sue narici e il cervello, nel luogo magico dove la mente ha depositato il ricordo odoroso.
“Faccio un salto dentro, così mi siedo un po’”. Appena entrata la avvolge il profumo freddo e leggero dell’incenso, quello caldo e profondo della cera per il legno delle panche. Marta si siede in disparte e pensa. Pensa a come si fondono armonicamente il profumo dell’incenso nel suo naso con il sapore del caffè e della cannella nella sua bocca. “Chissà se esiste un profumo così, chissà se qualcuno l’ha pensato.”
—
Marta è di nuovo sul suo motorino. Il sole tramonta infuocando il cielo sopra Roma. E’ uno spettacolo bellissimo. Il flusso ininterrotto di traffico dell’ora di punta sembra non curarsene. Pure Marta ha la mente altrove. Le informazioni trovate su internet hanno dato forma a un piccolo progetto. “Passo in erboristeria, ce n’è una proprio sotto i portici di casa mia. Chissà se esiste l’olio essenziale di caffè”.
Dietro il bancone dell’erboristeria sta un attempato signore con la folta barba brizzolata. Il gentile signore fornisce a Marta l’essenza di cannella e di frankincense. Ma, no, l’olio essenziale di caffè non esiste.
“Perché non prova con l’essenza di caffè per dolci? Poi torni a farmi sentire il risultato, sono anche io un appassionato di profumi artigianali”.
Marta esce soddisfatta. Ed entra nel negozio accanto. “In questi piccoli supermercati di quartiere si trova l’impensabile”. Marta paga alla cassa una bottiglia di alcool “buongusto” e qualche fialetta di essenza alimentare.
Una volta a casa il giaccone finisce senza tanti complimenti sulla poltrona insieme alla borsa e Marta si dirige in cucina.
Un po’ di alcool in un vasetto di marmellata vuoto, una aggiunta di qualche goccia delle essenze di cannella, frankincense e caffè annusando un po’ a caso. Avvita il tappo e scuote bene il barattolo. Lo riapre e ci infila dentro il naso. Sembra un pocket coffee avariato. “Lo porto lo stesso all’erborista domani sera”.
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Il signor Umberto invita Marta nel retrobottega. Ha il sorrisetto di chi la sa lunga ma è intrigato dall’idea che una ragazza inesperta abbia pensato di mescolare odori e sapori per creare un profumo che descriva la sua mattina, prima del lavoro.
“Le essenze alimentari sono molto potenti, vanno dosate con cautela. La miscela non va agitata con vigore. E’ preferibile usare boccette di vetro scuro, verde o marrone, in modo da proteggere il profumo dalla luce. Inoltre il profumo ha bisogno di tempo per maturare e sbocciare. Come la frutta, e fiori.” Marta ascolta attenta e prende mentalmente nota di tutto. Dovrebbe sentire un po’ di vergogna e di imbarazzo per la sua imperizia, ma il signor Umberto è così cortese che invece Marta si sente inaspettatamente a suo agio e un po’ euforica.
L’erborista le dà precise istruzioni ma lascia che Marta faccia tutto da sé. “Così potrai sentire il profumo più tuo”.
—
Sono passate due settimane. Marta ha serbato gelosamente la boccetta al riparo dalla luce, in un armadio. Qualche giorno fa ha annusato il composto e aggiunto due gocce di frankincense prendendone diligentemente nota sul cartoncino della composizione. Come le ha consigliato il signor Umberto. “Altrimenti, se il profumo è riuscito bene non sarai più in grado di ricrearlo”.
Nel retro bottega aprono insieme la boccetta e intingono un paio di mouillettes di cartone nel liquido. Poi sventolano le cartine. Solo dopo annusano. “Tre piccole inspirazioni del naso in rapida successione”. Marta esegue e …. Magia. Si ritrova con il pensiero seduta su quella panca, in quella chiesa, dopo aver gustato il suo solito caffè con la cannella. E’ proprio lì, come teletrasportata dal profumo e dalla memoria nel luogo e nel momento che ha dato origine a tutto.
“E’ proprio il profumo che immaginavo, eppure non è lo stesso”. Il signor Umberto sorride. “Non deve essere una copia della realtà. Un buon profumo non lo è mai. O meglio è una copia della TUA realtà ma con qualcosa in più. Una intuizione creativa, una ispirazione, un tocco di fantasia. Chi può dirlo”. Marta non sa cosa ha aggiunto di suo ma qualcosa di imprevisto è successo.
E’ quasi stupefatta. E’ il suo primo profumo artigianale ed è già un buon risultato.
“Mi piacerebbe adesso creare il profumo di una sera d’inverno.”. Il viaggio di Marta nel mondo della creazione olfattiva e appena cominciato ….
Bel racconto! Viene voglia di provare a ricreare il profumo.
Grazie Susanna
delle bellissime parole spese per il mio racconto. Ci penserò a farne un romanzo visto che ho già un’acquirente. Lo dico un po’ per scherzo, ma in realtà è molto importante. Se un qualcosa piace già solo ad una persona poi può piacere a due, poi tre, fino a raggiungere numeri esponenziali importanti. Anche il tuo racconto è molto bello. Mi dispiace tu non abbia vinto e se mi posso permettere di darti dei consigli per la prossima volta ti dico che devi stare molto attenta al tema richiesto. Il video di Initio, dal quale ci era stato chiesto di trarre ispirazione, è molto epico e appunto alla “Trono di Spade”. Quindi il contesto anche se contemporaneo doveva essere almeno un po’ magico. Poi eviterei di menzionare creazioni di altri profumieri (MCG). Sai là fuori non è tutto rose e fiori come all’interno di un jus. E’ un mondo spietato di profumieri che, pur stimandosi, in fin dei conti son rivali e concorrenti. Sarebbe come presentarsi ad un Party di Gucci in total Prada, o ad un concerto di Madonna con una maglietta di Lady Gaga. Nel primo caso rischi lo sdegno e nasi arricciati, nel secondo le botte. Quindi ti do un saggio consiglio anche per la tua futura salute. :)
Ciao alla prossima sfida e grazie ancora.
V.O.
Come descrivere il momento in cui ci si avvicina e ci si annusa prima ancora di qualsiasi contatto fisico? Il cuore accelera e messaggi di desiderio arrivano al cervello liberando un insieme di emozioni, istinti animaleschi e passioni.
Gli odori sono i protagonisti di questo gioco…
Penso che in essi vi sia qualcosa di magico: racchiudono i nostri segreti che non saranno mai svelati.
Un incontro, uno scontro, un’esplosione di sensazioni…mistero. Era lui, un turbinio di emozioni racchiusi in un momento magico di odori, di ricordi, che destano sensualità, eccitazione, aggressività…strani sentimenti contrastanti in piccoli momenti di gioia e accanimento. LUI, il suo odore, profumi, note percepite da turbamenti di fragranze che mi confondono la mente…e mi portano ad amare TE…
La lezione era appena finita: l’aula si stava svuotando, eppure era sicura che ci fosse un’altra lezione nelle successive due ore e si chiedeva quindi perché tutti stessero uscendo.
Stava scorrendo gli sms sul cellulare quando sentì qualcosa. Un leggerissimo movimento dell’aria proveniente dal banco immediatamente dietro di lei che, dopo qualche istante, percepì chiaramente come un soffio di calore, luce e morbidezza: era qualcosa che le dava i brividi e al tempo stesso le faceva scorrere il sangue più velocemente nelle vene, avvolgendola come in un abbraccio protettivo. Non si voltò: la sua mente le diceva che forse qualcuno aveva aperto la finestra in fondo all’aula – del resto era fine settembre, c’era un bel sole tiepido là fuori – ma non le credeva. Cominciò a realizzare che non c’era nessuna finestra aperta e che ciò che sentiva era in realtà un odore, un aroma, un profumo che non conosceva e che non somigliava a nient’altro il suo naso avesse mai percepito. Era dolce ed ambrato ma al tempo stesso vischioso e oscuro come una foresta umida percorsa di notte, e più si concentrava su di esso e più capiva che doveva appartenere a qualcuno – non a qualcosa.
Udì allora una voce o, meglio, il suono che emanava da quell’odore meraviglioso pronunciare queste parole: “Credo che il professore non arriverà”. Si voltò, finalmente, e incrociò il suo sguardo. Gli occhi erano scuri, così come la pelle ed i capelli: un’armonia perfetta di colori caldi e rassicuranti, ma con un fremito negli occhi che la inquietava ed attraeva. Gli rispose che probabilmente era così, che il quarto d’ora accademico era già passato da qualche minuto e che avrebbe atteso un altro po’ prima di andarsene anche lei.
Cominciava a sentirsi rapita da quel profumo che stava diventando sempre più familiare ed avvolgente… quasi l’odore di una pelle maschile calda, con il tocco di una mano femminile su di essa. Lui non disse altro, lei si girò verso la cattedra e riprese a leggere gli sms. O, meglio, a cercare di farlo. Passato forse un minuto decise che non riusciva più a stare lì e che doveva uscire: adesso si sentiva inquieta, per quel profumo. E per quel suo sguardo, che sentiva ancora su di sé. Si alzò e lo guardò di nuovo, lui disse “Esco anche io”. Aveva sperato che lo dicesse.
Appena furono a metà del corridoio che li portava verso l’uscita dell’aula le prese la mano, e lei non la ritrasse. Si lasciò condurre fuori dall’università e non si oppose quando lui prese una strada a lei sconosciuta e che conduceva verso il centro storico. Arrivati di fronte all’alto portone di un palazzo ottocentesco le lasciò la mano per aprirlo, ma subito la riprese – stringendola più di prima – mentre salivano quelle scale illuminate soltanto dal lucernaio a svariati metri sopra di loro.
Aprì una porta sul corridoio del terzo piano: una luce soffusa abbracciava ogni parete, ogni mobile, ogni oggetto… un appartamento piccolo ma deliziosamente arredato, forse fin troppo per un ragazzo.
La invitò a sedersi, accese l’hi-fi e le si sedette accanto sul morbido divano di pelle. Lei conosceva quella canzone, era una delle sue preferite e si chiedeva come facesse lui a saperlo… “There’s a pain within that I can’t define, there’s an empty space where your love used to shine” cantava lui, seguendo la canzone. La sua voce era simile a quella del cantante, profonda e vellutata, ma non cantava a voce piena: sembrava piuttosto sussurrare parole scaturitegli dall’anima.
Si voltò verso di lui e, senza nemmeno rendersene conto, gli accarezzò il viso e sentì che quel suo profumo si stava facendo più intenso, carnale e di una densità quasi tangibile… “Will you revive from the chaos in my mind, where we still are bound together… Will you be there waiting by the gates of dawn, when I close my eyes forever”. Era il tramonto: calde lacrime cominciarono a scorrere dagli occhi di lui, adesso splendenti come pietre levigate che rischiaravano la penombra della stanza. Lei le asciugò e toccandole sentì che non erano lacrime bensì gocce di essenza, un distillato puro del suo profumo. Quell’odore non era più separato da lui, era lui stesso.
Non poté fare altro che abbracciarlo, stringerlo a sé, fargli sentire che lei era lì e che non se ne sarebbe andata. Restarono così per minuti e forse ore, imprigionati in un abbraccio che li possedeva. Innumerevoli pensieri le attraversarono la mente per tutto quel tempo ma non riuscì a pronunciare nemmeno una parola.
Fu lui infine a interrompere il silenzio, liberandosi dall’abbraccio ma prendendole le mani nelle sue: “Sono stato egoista a portarti qui, e me ne scuso: erano anni che non entravo in questa casa, da quando lei… ma non importa. Ciò che conta è che tu sia qui ora. Grazie di essere qui”.
“Perché sono qui?”, gli chiese, “E chi sei tu?”.
“Sei qui perché me l’hai chiesto tu, prima, nell’aula dell’università. L’ho letto nei tuoi occhi… chi sono io non importa, posso dirti che sono qualcuno che non dovrebbe essere qui adesso e che comunque tra poco non ci sarà più. O almeno, non così. Ma tu non sarai mai sola, questo posso giurartelo”.
“In che senso non dovresti essere qui? E cos’è questo… profumo che hai addosso? E’ stupendo…”.
Non rispose, ma stavolta fu lui ad accarezzarle il viso e a stringerla sé, più forte di prima. Lei chiuse gli occhi e, cullata dal profumo reso ormai soffice ed etereo dall’alchimia dei loro corpi congiunti, si addormentò tra le sue braccia. Lui la baciò, ma così lievemente da non svegliarla.
Riaprì gli occhi poco dopo, nel letto della sua camera in affitto. Non c’era più traccia di lui, del suo calore, del suo profumo. Ma non aveva sognato, di questo era sicura. D’istinto uscì e tornò all’università, pur sapendo che non l’avrebbe mai più rivisto. Era ormai quasi buio, entrò nell’aula dove si erano incontrati e corse verso il banco dove era seduta quella stessa mattina. Sulla sua sedia c’era un piccolo involucro di seta nera, legato con un nastrino dorato: al suo interno una boccetta nera e un piccolo biglietto.
“Ho voluto che lo avessi tu. Lei era come te: amava essere abbracciata, le canzoni tristi e tutto ciò che per la maggior parte delle persone è superfluo perché non appariscente o di non immediata comprensione – e non è un caso che adorasse i profumi. Creai per lei questa fragranza poco prima che se ne andasse per sempre, ma non feci in tempo a donargliela: rappresenta la nostra storia – dai primi istanti alla sua conclusione – perché in ogni inizio c’è anche una fine ma sono le emozioni a rendere eterno lo spazio che intercorre tra quei due limiti temporali. E niente riesce ad evocare un’emozione, qualunque essa sia, come sa farlo un profumo… ma tu questo già lo sai, vero? Ora questa mia creazione è tua e ciò mi rende felice, per quanto possa esserlo un’anima privata del suo corpo. Too soon we were divided, into darkness and light… ma tu, sentendolo, non sarai mai sola. Forever”.
Mi ricordo il viaggio fatto alle Seychelles scesi dall’aereo sono stata ammaliata dal forte profumo di muschio bagnato che si sprigionava nell’aria ancora avvolta dalla pioggia appena terminata . Arrivata nell’albergo avvolto in un paradiso di fiori ,alberi e la nota predominante che si sentiva era un profumo d’incenso che avvolgeva questo meraviglioso villaggio di un aria misteriosa .
Questo paradiso esotico mi fa ricordare le fragranze che io di solito amo indossare ,fragranze che mi accarezzano come la mano di un bambino che sfiora il viso della sua mamma ,odori che ti portano a ricordare una vacanza che ha evocato in me sensazione paradisiache .
Il profumo con le sue note orientali ti riporta in luoghi dove hai provato sensazioni bellissime.
Papu
Inviato da iPad
Era la prima volta che assisteva ad uno spettacolo di magia ed aveva un po’ paura. Temeva che quel signore comparso dal fondo nero del palco tra fumo grigio e rumori fondi di tuoni lontani la scegliesse per compiere qualche numero del suo spettacolo. Lei era timida e assolutamente non voleva essere messa al centro dell’attenzione. In nessun ambito.
Quasi come se lui avesse letto i suoi timori, punto’ il suo sguardo su di lei e la chiamo’. Un ovale di luce la illumino’ così che tutti la potevano vedere e guardare.
Dovette vincere tutte le sue resistenze e si alzò. Come trasportata da una forza magnetica si diresse sul palco e prese la mano che l’uomo le stava offrendo. Il contatto con la sua pelle le diede una scossa e il profumo che emanava dal suo corpo le stordì i sensi: un odore animalesco vibrante la avvolse completamente e lei svenne.
Dopo un tempo che le sembrò infinito riaprì gli occhi e si accorse che a turbarla così tanto era stato un sogno o meglio una visione.
Era entrata in quel luogo perché dalla vetrina aveva visto una bottiglietta di profumo che voleva assolutamente sentirsi sulla pelle, l’aveva provato… Non ricordava più cosa esattamente fosse accaduto, ma quando cercò l’uomo che era al banco quando era entrata non c’era più. Solo lo smuoversi del tendaggio che nascondeva una parte del negozio segnalava che, forse, era lì dietro. Si fece coraggio e andò a cercarlo. Lo trovo’ seduto su una poltrona di velluto rosso, avvolto nel fumo del suo sigaro che la stava aspettando. Vieni. Ora hai scoperto il potere di questa essenza. Non potrai più andartene, ma con grazie a me potrai viaggiare ovunque nel tempo e nello spazio. L’essenza che hai provato funziona solo sulle anime pronte a seguirmi. Rilassati. Inizia una nuova vita. Quella vera.
Ti guardo, ti desidero… da lontano ti ammiro con la voglia di accarezzarti. Il tuo profumo è intenso, mi seduce, mi stritola in un gioco perverso da cui non riesco a liberarmi, ma nemmeno lo voglio.
Provo a pensare ad altro, ma invano, i miei sensi eccitati di te ti cercano ovunque. Esplosione di suggestioni, effetti cromatici e olfattivi di jus profani e sacri allo stesso tempo, mix di esperienze sensoriali indimenticabili, viaggio in emozioni nuove e intense mai provate, così tu sei!
Mi pervadi, mi riempi e mi svuoti nello stesso tempo, stravolgi il mio animo quieto portando il desiderio e lo struggimento: di possederti!
Non posso più fare a meno di te, da quando ti ho visto la prima volta, da quando ho sentito il tuo odore felino e animale, da quando mi hai fatto tua e poi sei andato via. Ti penso e ti voglio in ogni momento, perchè tu sei l’inizio e la fine di ogni cosa, sei in me e fai parte della mia essenza: solo tu, mio amato Magnetic Blend!
– Figlia mia, cosa rende forte un uomo? – Chiese il Creatore a Ismaela.
– I ricordi, padre… e il suo passato!
– Bene, e come si nutrono i ricordi? Come possiamo tenerli sempre vivi?
– Attraverso i suoni, i colori, ma soprattutto gli odori. – Rispose la figlia saggia.
– Esatto! Attraverso un profumo le persone ricordano le cose, gli eventi accaduti, le persone conosciute… e riescono a non dimenticare. Un aroma anche a distanza di anni ci fa rivivere delle emozioni intense… e cos’è un uomo senza le sue emozioni? – Domandò il creatore con un filo di voce.
– Nulla, papà.
– Ancora una volta hai ragione, figlia mia. Quindi ora prendi questa bottiglietta e va’ per il mondo a spargere gli odori, affinché gli uomini li percepiscano e non li dimentichino.
Il padre canuto allungò l’ampollina a Ismaela e si sdraiò sotto un ciliegio ad attenderla.
La figlia obbedì e vagò per terre e mari a conferire gli odori a ogni cosa, dopo qualche tempo fece ritorno a casa ma suo padre non c’era più. Pianse a lungo, perché capì cosa gli fosse successo, poi si sdraiò sotto quello stesso ciliegio e tutto fu chiaro.
Come sempre il Creatore non sbagliava, quell’arbusto aveva il profumo delle sue spoglie e a ogni petalo che cadeva accanto a Ismaela lei riusciva a percepire ancora i pensieri e i sorrisi di suo padre.
Stagioni dopo stagioni, anni dopo anni anche lei un pomeriggio si addormentò sotto il ciliegio senza più svegliarsi, ma consapevole di aver regalato qualcosa di divino agli uomini: il profumo delle cose!
Aperse gli occhi. Apprezzò come sempre il lino sotto di sé e scostò un poco il corto telo di cotone ricamato che aveva usato per coprirsi sommariamente. Il riposo fu più lungo del solito quel pomeriggio e si stupì che fosse riuscito a discendere nel sonno. Il Duello si sarebbe tenuto di lì a poco e di solito non era capace di dormire prima di uno scontro. Un buon segno quello, dormire, dimostrava la sua profonda serenità, come se la sua psiche avesse ricevuto e rinviato percezioni rivelatrici di vittoria al suo iperconscio. D’altronde non poteva perdere, per numerose ragioni che trascendevano il suo orgoglio personale. Se il suo avversario avesse vinto la sua nota bellicosità sarebbe risultata un disastro per tutta la Regione; con ripercussioni nefaste nel tempo e nello spazio. Sì diresse verso l’Armeria. Le guardie aprirono in sincrono le numerose coppie di complessi sigilli.
La sua arma e armatura era proprio al centro della stanza, scintillante nel suo piccolo flacone di vetro nero.
No, non poteva perdere anche perché quello che i suoi Alchimici avevano preparato per lui era un preparato così potente che egli stesso temeva di non riuscire a dominarlo completamente sebbene avesse avuto mesi per assuefarsi ai sentori ed alla spaventosa ragnatela psicolfattiva del Filtrvm. Mesi in cui aveva creduto di perdere il senno, come in quelle fiabe di Oltreconfine dove un Filtrvm instabile mutava, e riduceva il cervello del perfido sfidante ad una massa mucillagginosa che poi fuoriusciva dai fori craniali.
A meno che anche il suo avversario non avesse ricevuto lo stesso carico di Resine Fossili dall’Oltrepolo o che i sui Alchimici non fossero riusciti a sintetizzare altre sostanze leganti e offuscanti, su base resinoide o di altra natura sintetico-abbacinante, la PSIfragranza in suo possesso era di gran lunga superiore e innovativa. Non sarebbe stata una passeggiata, ma si fidava dei suoi “cinguettanti” i quali erano più che sicuri che il Profvmo del suo nemico sarebbe stato una variante di quello già usato nell’ultima sfida. Era presente a quel leggendario Duello, e sebbene non troppo vicino al cuore dell’Arena, ricordava perfettamente l’effluvio che la creazione psicotropica del suo rivale generava nelle sinapsi. Molti Alchimici ritenevano che sniffare anche per poco una PSIfragranza avrebbe aiutato le difese mentali di chi ne avesse riaffrontato il Qvorvm in seguito, come farebbe un blando vaccino. Certo non si poteva far affidamento solo su quello per vincere. Il composto del suo avversario odorava di rosso, di dolce, di metallo, ed era sinuoso, come un cobra, sì come quei fumi dipinti in forma di serpi guizzanti nei murales di Haltha Lur raffiguranti gli antichi Duelli. Si soffermò a pensare di quanto poco fosse cambiato il Cerimoniale Sacro per la Successione al Comando Regionale, da quando, ai tempi dell’Initio, i primi rudimentali composti Aromipnotici vennero creati con ingenuità e per il frivolo diletto degli Antichi. Non ci volle molto perché se ne intuisse la vera potenzialità, così quelle ludiche fragranze divennero presto strumento di occulta persuasione per menti deboli e non allenate. Oggi l’addestramento alla resistenza psicolfattiva veniva insegnato fin dai primi anni di vita, proprio per evitare i disastri e le soggiogazioni di massa che la storia tristemente ricordava.
Ripassava mentalmente il testo e sebbene fosse consentito tenerne una copia in mano preferiva contare solo sulla sua mente. Invero un testo scritto su cui spostare l’attenzione poteva compensare i cedimenti cerebrali qual’ora ci si fosse sperduti fra i flutti delle psicofragranze e tra i melliflui suoni dell’Arringa di Attacco. Tuttavia aveva appreso che ascoltare solo la sua mente e considerarla come un faro eludendo tutto il resto: aveva numerosi vantaggi. Il suo Mastro era un campione nell’arte della persuasione rimata. Nel Duello le parole che avrebbe pronunciato si sarebbero concatenate e disanellate con l’evolversi della fragranza e col presentarsi ed il dissolversi di ogni singola nota olfattiva. Beh, era quella la Danza dell’Incanto dopotutto, il suo avversario sarebbe stato di fronte a lui Arringando in difesa o in attacco, la sua PSIfragranza tutt’attorno, note lessicali ed olfattive si sarebbero intricate per distogliere la mente dalla ragione, per confondere l’avversario e per non dargli replica alcuna. Le sostanze naturali, artificiali e sintetiche e tutti gli psicosolventi contenuti nel Profvmo non sarebbero del tutto servite senza una personalità forte a sostenerle. Il Filtrvm necessitava di qualcuno con notevoli proprietà dialettiche, grande intelligenza e grandi capacità emotive forti abbastanza sia per resistere agli Attacchi Persuasivi che per poter giungere in profondità durante gli Affondi di Convincimento. Per questo un vero Leader doveva dominare egualmente bene le ipnofragranze come la mente dell’avversario. Nuovi composti ipnotici erano sempre in elaborazione, ed un Leader non poteva cedere durante le trattative commerciali o legali a sfavore della propria Regione.
Ora era il tempo del Duello.
Indosso’ il Filtrvm, resistette alle volute di delirio che si irraggiarono invisibili nell’aria. “Vide” bagliori di smeraldo e diamantine iridescenze. Che ineguagliabile portento. Uscì dall’Armeria per dirigersi all’Arena, le guardie ebbero un cedimento alle ginocchia al suo passaggio. Eppure avevano un Alto Addestramento Fragrante. Era un altro buon segno. Con quella Essenza avrebbe potuto sfidare anche lo stesso Imperatore.
Cara/o verde ombra, questo racconto è bellissimo. Fanne un romanzo! Non vedo l’ora di leggere di battaglie olfattive, guerrieri armati di profumo, alchimisti. Invece del trono di spade uno scenario da trono di essenze. Complimenti
L’ULTIMO GIORNO DELLA CREAZIONE
Nell’ultimo giorno della creazione, gli dei osservavano il loro operato: il mondo stava li, statico ed immutabile come un quadro prima della pennellata finale. Era tutto pronto, assolutamente perfetto, eppure in quella perfezione mancava qualcosa. Fu allora, che il padre di tutti gli dei lasciò cadere una goccia di pura essenza divina nell’universo.
Quella stilla di luce squarciava le tenebre e irradiava ogni cosa lungo il suo cammino, poi finalmente giunse a destinazione.
Il mare, immobile, l’accolse e in quell’istante le acque presero a muoversi. Le correnti marine si permearono di bellezza e il sole le consacrò toccandole con i suoi tiepidi raggi. L’acqua divenne aria e i venti ne trasportarono ovunque la fragranza. Giunse alla terra, ed essa si rallegrò a tal punto da non poter contenere tanta meraviglia, così si estese al di fuori di sé. Le verdi piante, i fiori bianchi e i vigorosi arbusti dipinsero il mondo con tutte le loro sfumature. Ma il cammino dell’essenza non era ancora concluso, tutto doveva vibrare del divino odore. Tutto ed anche di più. Arrivò a penetrare la pelle del primo uomo e della prima donna, che finalmente videro la luce e poterono ammirare l’opera compiuta. Lo stupore era nei loro occhi. Adesso ogni cosa vibrava e profumava di vita propria ed essi poterono cominciare il loro viaggio nel mondo.
Quello fu l’INITIO di tutto.
L’ANTICO VIGORE
La mano incerta si posa sul freddo acciaio, i ricordi irrompono nella mente eccitata e lo spirito prende un antico vigore. Quel vigore di tanti anni prima quando su quello stesso ponte incrociò lo sguardo della ragazza più bella che aveva mai visto. Percorse alcuni passi e il sentimento infuse nel suo animo sopito la forza dello scorrere del sangue. Le narici spalancate catturarono l’odore di acciaio, erba intrisa d’acqua e fiori primaverili del vivaio sulla riva opposta. Ritornò giovane.
Quella fragranza, quell’odore lo riportava a una stagione della vita che ormai per lui rimaneva l’unica memorabile. Una stagione in cui tutto era successo. Aveva vissuto un amore mai realizzato, il sogno arcano della felicità tante volte immaginata . E il pensiero correva indietro negli anni, quando ancora bambino sentiva la delicatezza del seno materno a cui si appoggia dopo l’ennesima delusione. Profumo di casa, di pane, di dolci, di caffè ancora sul fuoco. Lui correva per le stanze e il vento alzava le tende nel corridoio.
E l’animo tornava a quel giorno primaverile, lei sola sorridente di chiaro vestita, attraversava quel ponte come in qualsiasi altra occasione, eppure quel giorno aveva visto lui. Lo aveva guardato lungamente negli occhi e forse anche per lei quello sguardo era stato il più importante della sua vita di donna… Almeno a lui così piaceva pensare.