Taersìa. Dentro la tempesta di tuberosa firmata Gabriella Chieffo
Il mare è dentro di noi, sempre in movimento, sempre in mezzo a oceani di sentimenti e magia. Anche quando questo è in tempesta e porta con sé un messaggio. Perché quella tempesta è la voce urlante della natura che richiama la donna al suo istinto.
Di una taersìa (tempesta, in dialetto salentino) improvvisa, che sembra cogliere a tradimento, racconta la nuova creazione di Gabriella Chieffo presentata a Pitti Fragranze lo scorso Settembre.
Dopo Maisìa, Gabriella Chieffo scrive un nuovo capitolo portandoci verso una nuova storia femminile nella quale potersi rispecchiare. La storia di Taersìa è solo in apparenza semplice: un incontro imprevisto tra due sconosciuti, il mare e una passione incontrollabile li unisce per un breve attimo che lascerà un segno indelebile nei due sconosciuti.
Nulla è però semplice in questa storia carica, invece, di un significato antico che richiama tutta la forza istintuale femminile, quella forza-guida che troppo spesso siamo educate a sottovalutare.
Taersìa si apre con un guizzo di bergamotto, sostenuto dalle note speziate-verdi dello zenzero, un divertissement olfattivo che richiama alla vegetazione costiera e a quel senso di eccitazione che si prova quando s’inalano potenti dosi di aria di mare. Già dai primi minuti è chiaro che non c’è nulla di semplice in questa eau de parfum, le strade facili non sono considerate. Quanto sarebbe stato più facile riportare alla sensazione del mare ricorrendo ad un tocco di Ultrazur?
Le note di testa sono frementi, molto vitali e nello stesso tempo veloci nell’evolversi, si ha giusto il tempo di sentire sotto la pelle una strana euforia confusa e l’elettricità rumorosa della tempesta che sta per coglierci. Arriva presto il cuore della fragranza, consumato nell’impazienza di raccontare il turbinio del vento, il cielo carico di nubi scure, gli abiti appiccicati addosso e lo sguardo di una donna che potentemente comprende cosa sta per succedere e cosa dovrà fare. Le note agrumate del bergamotto scivolano nella burrosità calda della tuberosa che incendia il cielo con tuoni odorosi, piena di sensualità, chiara come i lampi sul mare, immensa a occupare ogni spazio olfattivo.
Una tuberosa bellissima e quasi selvaggia, splendida rappresentazione femminile che non lascia altri spazi se non al concedersi arrendevoli alle sue note profonde, appena sporcate e polverose, mai stucchevolmente floreali. In questa donna, ci sono tutte le donne, l’essenza stessa del femminino nella sua più estrema complessità. In Taèrsia, infatti, la tuberosa è adagiata in un cuore che lontanamente richiama a note di caffè e a ben più potenti note di mirra e incenso che regalano al jus un’aura meno affettata e più misteriosa. Non è la tuberosa dei salotti, né quella delle donne ammaliatrici, è invece il simbolo di una femminilità dirompente e selvaggia, così potente che potrebbe spaventare, ma così attrattiva da non riuscire più a dimenticarla.
L’evoluzione è lunga e corposa finché ecco giungere il segno indelebile dell’attimo appena consumato, la tempesta che era fuori ora è dentro di noi e il mare lascia il posto al ricordo nella chiusura della fragranza, dove note di legni e di ambra bianca sembrano salire dalla pelle come un lenimento, una memoria nitida che racchiude il dolore e il piacere. Il sillage è eccezionale e la proiezione equilibrata, sebbene la composizione sia decisamente impetuosa.
Gabriella Chieffo ha saputo stupirci sin dal suo ingresso nel mondo della profumeria artistica con creazioni cariche di storie da raccontare, come l’innovativo Ragù o il commovente Hystera. La creatrice italiana traccia capitoli odorosi, percorrendo l’universo femminile con empatia e profonda saggezza ed è grazie a questa straordinaria sensibilità che qualcosa dentro di noi risuona e risponde, facendo divampare nel nostro cuore una personalissima taersìa.
Concentrazione e formato Taersìa – Gabriella Chieffo
Eau de Parfum, 100 ml
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