Sulphur ~ nu_be (Perfume Review)
I have my own matches and sulphur, and I’ll make my own hell.
Rudyard Kipling, The Light That Failed
In latino sulphur, in sanscrito sulvere, in arabo sulfra, in italiano zolfo. Il suo simbolo è S, il suo numero atomico è 16. Elemento essenziale alla vita perché presente in molte proteine, lo zolfo è conosciuto fin dai tempi antichi, come dimostrano le citazioni nella Genesi e nei testi di Omero. Nel medioevo i Cinesi lo usavano per produrre la polvere da sparo mentre gli alchimisti lo consideravano uno dei tre principi fondamentali della materia. Ma quando parliamo di zolfo un’immagine prende forma immediatamente nella nostra mente: densi vapori di solfatare sulle pendici di bocche vulcaniche infernali, come l’Etna, che gli antichi pensavano fosse l’ingresso dell’Ade, il cupo Oltretomba dove camminano le ombre. Come Lucifero, lo sfolgorante portatore di luce scaraventato nel buio eterno, lo zolfo è fuoco e tenebra, alito del cuore magmatico della terra, abitatore dell’atmosfera primordiale. Lo zolfo è l’energia primigenia, è il diavolo che sorride nella regione più recondita della nostra anima, l’istinto sopito che attende di emergere e di liberarsi, splendido e incontenibile.
Sulphur ora è anche un profumo, il sesto della tavola degli elementi del concept nu_be. Possibile che un miasma infernale possa trasformarsi in una fragranza? La scommessa è stata lanciata da Antoine Lie, genio e sregolatezza della profumeria artistica, e Fluidounce l’ha raccolta e trasformata in una nuova esperienza olfattiva perfettamente coerente con il progetto.
La collaborazione con Lie aveva già donato un’impronta fragrante all’idrogeno e all’ossigeno.
Con Sulphur, Lie plasma le esalazioni oscure del cuore della terra per trasformarle in un profumo che risplende di luce nera, che avvolge in spire di vapori narcotici gli impulsi più intimi e li fa scivolare fino alla superficie dell’anima.
“Dimmi una cosa, amico mio. Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?” chiede The Joker a Batman nel film di Tim Burton del 1989. E voi siete pronti a danzare?
Pimento, cannella e angelica nera agguantano alla vita e trascinano in un concitato giro di quickstep. L’energia scorre, i piedi si rincorrono e si sollevano alle veloci battute, mentre il rosmarino e il pompelmo incalzano e ansimano sulla pelle accaldata. La scintilla si è accesa, il fuoco comincia a produrre i fumi interiori che iniziano la risalita.
Ma ora il ritmo cambia e si scioglie in un languido foxtrot. Sulphur esala le sue note più animali, costus e castoreum che avvolgono in un abbraccio carnale, addolcito dalla soavità dell’opoponax e della mirra.
Alla fine il partner getta la maschera e rivela la sua sensualità conturbante. Note legnose e aromatiche trasportano in un eccitante paso doble. Fumosi legni di cedro e guaiaco ribollono di balsami inebrianti, ammorbiditi da muschio di quercia, patchouli e vetiver. Il corpo si abbandona al respiro dell’anima interiore. Lucifero ha riportato alla luce la brace che arde nel nostro ventre e danza seducente con noi nel pallido plenilunio.
Come dice lo stesso Lie “Sulphur rappresenta lo spirito diabolico, l’oscurità. Un succo che proviene dall’ombra, un elisir satanico… Note che rivelano le viscere della Terra… Nulla è puro, una fragranza che evoca pozioni infernali”
La scommessa di Antoine Lie e nu_be è vinta. Sulphur, come per gli altri elementi che l’hanno preceduto, si presenta nel minimalista e elegantissimo packaging in polistirolo “usa e getta” che contraddistingue tutta la linea. L’unico aspetto che lo rende diverso è il colore della confezione: per questa fragranza l’abito esterno si è colorato di nero. Forse per ricordarci che con un po’ di Sulphur, come scrive Rudyard Kipling, ognuno può crearsi il proprio luminoso, affascinante ed esclusivo Inferno.
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Solo Lie poteva riuscire in un’ impresa del genere. Blood, Etat d’Orange e adesso Nube… a uno così piacciono solo le sfide impossibili! Bravo!
E’ da un po’ d tempo che gli giro intorno, ci ritorno sopra appena posso e ogni volta gli concedo un’ennesima seconda possibilità ma non c’è niente da fare non mi acchiappano, troppo astratti e concettuali, però l’idea della scatola che si frantuma la trovo molto originale..
Grazie dei commenti. Io trovo il progetto che sta alla base di nu_be molto interessante e coerente ed è uno dei motivi per cui apprezzo questo concept e amo scrivere le review sulle loro fragranze, anche se comprendo il commento di elisabeth riguardo alla concettualità del progetto. Tutte le idee che cercano di essere innovative e originali fanno nascere pareri molto diversi e contrastanti. Ed Antoine Lie non è da meno. Chi ha apprezzato Hydrogen e Oxygen ritroverà facilmente il suo “marchio di fabbrica” in ogni particella di Sulphur!. Per chi ama questo naso, una bella conferma.