Smell in Black. Un Profumo Dark per Halloween
I’ve got a black magic woman
Got me so blind I can’t see
That she’s a black magic woman
She’s tryin’ to make a devil out of me.
(Black Magic Woman – Peter Green 1968/Carlos Santana 1970)
Si avvicina la notte più cupa dell’anno, la notte in cui nei tempi antichi si celebrava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno, il 31 ottobre. Da sempre considerata notte magica, abitata da streghe e demoni, ora la vigilia di Ognissanti è affollata più da giovani spiritelli in cerca di dolciumi che da menadi danzanti in sabba tenebrosi.
Se volessimo dipingere su una tela questa festa da satanassi, uno dei colori principali da utilizzare sarebbe il nero. E’ strana e intrigante questa tonalità, un colore che non sembra esserlo, ma che in effetti li contiene tutti ed è in questa ambivalenza che si nasconde il suo fascino. Il nero ammalia perchè è come una lavagna scura su cui disegnare mondi creati dalla nostra fantasia, come un tessuto che filtra la luce e invita al riposo, come un livido specchio di acqua che nasconde abissi insondabili, come lo spazio siderale senza fine in cui la terra e gli altri mondi galleggiano.
Il nero è anche il colore in cui prendono forma le creature che ci hanno spaventati fin da piccoli. Angoli bui di una stanza, armadi aperti che come buchi neri assorbono la luce e il sonno, da cui emergono esseri oscuri che possono chiamarsi babau, boogeyman, jeepers creepers, freddy krueger, sadako, pinhead o shelob.
Incubi alimentati da libri e film pieni di cuori di tenebra. Ma è sorprendente come i cattivi più famosi del cinema e della letteratura abbiano in comune una caratteristica: il dark side che li alimenta sembra infondere in loro un carisma che pur spaventando, affascina e li rende indimenticabili, veri e propri personaggi di culto. Forse perché il nero è un colore così stratificato, inafferrabile ed iconico da trasformare il villain di turno nel Mr Hyde che ognuno di noi cela nel luogo più nascosto dell’anima. E un intero genere letterario e cinematografico, il noir, sprofonda i suoi protagonisti in lunghe notti metropolitane o dietro porte chiuse su stanze buie che nascondono efferati delitti. Inseguendo Sam Spade alla ricerca del falcone maltese o Philip Marlowe nel suo lungo addio scopriamo che non esiste più una distinzione tra buoni e cattivi, tra giusto e sbagliato e che anche gli eroi hanno un lato black.
Abbandonando queste proiezioni immaginifiche della fantasia di scrittori e registi ci rendiamo conto che in realtà per scacciare streghe e vampiri dai cupi meandri di una sala cinematografica o di una camera da letto basta semplicemente accendere la luce. E ripiombando nella nostra dimensione più prosaica e materiale con piacere scopriamo ben diverse e voluttuose versioni del colore nero che tinge delizie del palato come il caviale, i ricci di mare, il tartufo nero, il nero di seppia, il pepe, il caffè, la liquirizia e cioccolato. Ma non tutti amano questi cibi, o li amano o li odiano, come i cattivi immersi nel dark side. E’ la caratteristica intrinseca del nero, bello e dannato, misterioso e profondo, pauroso e affascinante.
Rimanendo in tema di edonismo e di piacere, anche nel mondo complesso e variegato della profumeria il colore nero ha impresso il suo dark touch. D’altronde per assaporare una fragranza è istintivo chiudere gli occhi, calarsi nel buio e lasciare che il naso non venga confuso da altri sensi. La storia dei profumi noir ha radici lontane. Dal 1911 anno in cui Caron realizzò il fiorito femminile Narcisse Noir, passando per Magie Noire di Lancome del 1978 e Nombre Noir creato da Lutens per Shiseido nel 1981, i creatori di fragranze sono stati sempre affascinati da questa tinta che affonda le sue radici nell’Io più profondo e misterioso.
Spesso molti dei profumi annoverano nel loro nome il nero accostato ad una nota particolare e intensa della piramide olfattiva. Per citare qualche esempio di una ben più lunga lista: Black Amber di Agonist, un orientale speziato dove l’ambra grigia si esalta su note legnose e balsamiche, Pomegranate Noire di Jo Malone dove le note fruttate si velano di muschi e ambre, Black Saffron di Byredo, uno zafferano scaldato da legni e note cuoiate, Black Vetiver di Phaedon, fragranza di pepe e vetiver che sembra fondersi all’asfalto metropolitano, Noir Epices di Frederic Malle, un notturno di spezie accese dalla dolcezza della vaniglia, Datura Noir di Serge Lutens, l’opulenza di note fruttate e floreali avvolte da mirra e muschio e infine due fragranze di Tom Ford, il ricchissimo orientale fiorito Black Orchid e il chypre fiorito Black Violet.
Molti dei profumi che celebrano il colore nero sono classificabili come orientali perché profondità e fascino sono caratteristiche intrinseche dell’arcano mondo levantino. Infatti le maison legate a questo spazio geografico e creativo presentano molti noir come l’afrodisiaco Back to Black di Kilian, lo speziato Lumière Noire di Maison Francis Kurkdjian e ben quattro fragranze firmate Montale: Black Aoud, Black Musk, Dark Purple e Dark Aoud.
A questa categoria possiamo aggiungere fragranze che omaggiano accordi orientali come il nerissimo e legnoso Black Afgano di Nasomatto, il bagno di fiori ammantati di oud in Sahara Noir di Tom Ford, il vento balsamico e speziato di Harmatan Noir di Parfumerie Generale, il fumoso e aromatico Black Tourmaline di Olivier Durbano.
Poi ci sono i neri e basta, senza forse e senza ma, con al vertice la Black Series viscerale ed anticonformista di Blood Concept, senza dimenticare le note nerissime di pepe, liquirizia, cuoio e legni del Black secondo Comme des Garçons, i fiori metallici di Dark di Andrea Maak e le resine speziate di Noir di Tom Ford.
E last but not least, alcuni profumi inseriscono il nero nel nome per indicare una fragranza che vira verso accordi profondi ed inconsueti. Infatti in Love in Black di Creed i fiori si sciolgono nel ribes nero, in Black Angel di Mark Buxton gli agrumi si ammorbidiscono in vellutate note legnose, in Noir Tropical di Maria Candida Gentile il rum scalda la soavità della vaniglia e della mandorla, mentre nei neri come Serge Noire e Fourreau Noir firmati dal maestro di questo colore, Serge Lutens, gli accordi orientali sprigionano tutto il loro profondo incanto.
Anche il flacone può essere un indizio del tesoro che contiene, soprattutto quando il vetro è tanto nero e traslucido da non rivelare nulla a sguardi indiscreti. Solo togliendo il tappo e annusandone il contenuto il mistero sarà risolto. Molti dei profumi descritti infatti si presentano all black sia dentro che fuori. Ed è lunga anche la lista di quelle fragranze con un packaging che preferisce l’oscurità alla trasparenza, come Monsieur di Huitième Art Parfums che narra delle ombre profonde di fitti boschi o come la serie Royal Essence di Parfums de Marly che evoca gli stalloni arabi dal manto color ebano al galoppo, senza dimenticare le profondità diaboliche di Sulphur di nu_be avvolte in un guscio nero futuristico.
Perciò non c’è che l’imbarazzo della scelta, perché c’è un profumo noir adatto ad ogni occasione e ad ogni stato d’animo e mettendone due gocce sulla pelle forse si potrà ottenere quell’Effetto Notte che fa diventare buia qualsiasi sequenza cinematografica illuminata dal sole. E così, magari, potremmo anche trasformare l’inquietante notte di Halloween in una serata magica e sensuale, imbrigliando gli spiriti bisbetici che l’affollano in una rete fragrante di accordi più neri del nero inferno.
Trick or treat
Smell my feet
Give me something good to eat
Not too big
Not too small
Just the size
Of Montreal
(filastrocca di Halloween)
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Mi sono svegliata stamattina con la voglia di indossare un profumo “Black” per domani sera… Quindi niente di più azzeccato della lettura di questo articolo!!
Credo che la mia scelta ricadrà sul Noir Epices di Malle, l’unico dei citati presente nel mio “guardaroba profumato”!!!!!!!!!!
Grazie gioia! Ottima scelta! E buona serata stregata…
ahia ahia.. molto male… vi siete dimenticati di Notturno di Meo Fusciuni!…
Grazie angels per il commento. Tanti sarebbero stati i profumi sia commerciali che di nicchia collegabili al colore nero. Abbiamo dovuto fare delle scelte e preferire i profumi che hanno nel nome il colore nero, oppure sono contenuti in flaconi o packaging all black. Il profumo di Meo è stupendo e contiene note molto notturne, ma non rientrava esattamente nei nostri criteri. Magari in futuro potremmo prevedere di scrivere un pezzo che riguardi quei profumi che pur non avendo il nero “fuori”, hanno il nero solo dentro….
Ciao, io aggiungerei anche Noir Patchouli (Histoires de Parfums) e il darkscentico che amo più al mondo Memoir di Amouage, impossibile non citarlo in questa lista.
Grazie eleonora g. Sì, i profumi che hai citato sono assolutamente coerenti con quelli da me elencati nella lista che, come scrivevo nel pezzo, rappresenta solo un breve esempio di come il nero abbia influenzato il vasto mondo della profumeria.
Capisco che la lista sarebbe infinita ma vista l’imminente serata orrorifica come avete fatto ad escludere un profumo che sembra uscito da un libro di Edgar Allan Poe come Encre Noir e il meraviglioso Nuit Noire di Madame Mona Di Orio? però vi faccio un interminabile applauso per aver tirato dentro quel capolavoro che è Nombre Noir…spero sempre che venga rieditato, prima o poi. Ma perchè la profumeria non resuscita i grandi classici anzichè propinarci ogni anno nuove ciofeche?.