Sissel Tolaas, l’anarchica degli odori (Video)
Sissel Tolaas. Sulla sua biografia c’è scritto: scienziata, chimica, performer dell’invisibile, ricercatrice di odori. Dal vivo, Sissel è semplicemente una donna dotata di un naso che non ha paura degli odori. A chi le chiede una definizione di se stessa dice: “I’m a professional provocateur“. E’ con questa fama che si è presentata a Fragranze diventando immediatamente la guest star della kermesse fiorentina.
Confessiamo che da diversi anni la bombardavamo di mail e richieste di amicizia su Facebook pur di strapparle un’intervista, ma senza successo. Poi è avvenuto il miracolo… Ce la siamo trovata a Firenze, lei e la sua installazione olfattiva assolutamente fuori dall’ordinario, Fear, pura anarchia olfattiva rappresentata da una parete liscia e bianca “scratch&smell” che rilasciava molecole odorose per nulla piacevoli. Se grattata, la superfice bianca emanava un effluvio acre, pungente e disturbante, al limite della nausea.
Una provocazione assoluta e coraggiosa visto il contesto di Pitti Fragranze che celebra i buoni profumi e quell’arte che accanto Fear è diventata artificiosità del profumo. “Non esistono buoni o cattivi odori – afferma Sissel – questa classificazione ci viene imposta dalla società. In realtà esistono solo odori”. In una società che profuma e deodorizza tutto, togliendo identità ad ogni cosa ma soprattutto azzera quei segnali invisibili che emana la natura e anche il nostro corpo, Sissel Tolaas ci ricorda che siamo dotati di un potente strumento di conoscenza e scoperta, il naso.
Questo è il video dell’intervista esclusiva che le abbiamo fatto al Pitti …
EXTRAIT: Vorremmo conoscere il progetto che ha presentato a Fragranze.
SISSEL TOLAAS: Il progetto che ho avuto modo di rappresentare a Fragranze afferisce alla sfera del corpo umano. Ognuno di noi ha un differente ed unico odore del proprio corpo, individuale nel suo genere, come le impronte delle dita. Tendiamo a dimenticare tale unicità. Non voglio essere moralista, solo realista. Se mai associassimo la profumeria a ciò che realmente rappresenta, dovremmo conoscere anzitutto qual è l’odore che ci contraddistingue. Ciò di cui mi occupo è lavorare con l’industria per creare profumi ed utilizzare molecole e materie prime per riprodurre odori rappresentativi della realtà, siano essi fragranze, odori della città o del vissuto quotidiano. Produciamo odori incessantemente con l’aiuto della chimica. Trasponendo il corpo in un flacone educhiamo la nostra mente agli odori e a ciò che ci circonda. Se dovessimo odorare il sudore esprimeremmo un certo disappunto, al contrario educando il nostro naso tutto sarebbe diverso. C’è dietro una grande industria ed un fantastico know how dal quale attingere. Penso sia arrivato il momento di utilizzarli per rieducare i nostri nasi
EXTRAIT: Perché l’ha chiamato “FEAR”?
SISSEL TOLAAS: Il progetto pretende di definire gli ambiti della paura degli umani. Si può odorare la paura? Possiamo desumere l’odore dalla situazione psicologica di un individuo? Possiamo percepirne il disagio o la felicità? Questo progetto è stato commissionato dal prestigioso MIT di Boston durante il governo Bush. Il progetto venne favorito dal diffuso stato di paranoia che permeava gli U.S.A., e dall’incombente minaccia del terrorismo che alleggiava sul paese. Mi sono chiesta se potessi mai cogliere l’odore di queste circostanze. Questo è stato il punto di partenza. Poteva essere rappresentato sia dagli uomini che dalle donne, ho scelto i primi poiché sudano maggiormente e si trovano in situazione di maggior stress. Tutto verte sulla nozione di paura, ma anche sulla felicità, i diversi stati d’animo. Non si tratta di un profumo che si vaporizza sul corpo, esso non è in commercio.
EXTRAIT: Qual è il profumo che la emoziona di più, il suo preferito in assoluto?
SISSEL TOLAAS: Per me non esiste un odore buono o cattivo. Penso che tutti gli odori siano interessanti, non mi interessano le distinzioni di genere e questo è ciò che fa la differenza. E’ un esercizio al fine di sbarazzarsi di tutti i pregiudizi. E’ l’industria, la borghesia che comanda bisogna scardinare queste vecchie credenze.
(ndr Riponendole la domanda risponderà che il profumo che la emoziona maggiormente è quello di sua figlia!).
EXTRAIT: Ha mai sentito l’esigenza di creare una sua fragranza?
SISSEL TOLAAS: Lo faccio continuamente! Io non creo profumi, io creo odori. Li metto sul mio corpo, poiché voglio raccontare cose di me che non sono visibili, io non sono contro nulla… Ognuno può fare ciò che desidera, non sono una rivoluzionaria. Penso che siamo dotati tutti di un hardware, che è il corpo ed un software che sono i sensi. Dobbiamo cercare di esercitare il nostro software, questo è ciò che credo. Senza l’olfatto, senza respirare si muore, è imprescindibile. Ogni volta che si respira si inalano molecole, non esiste assolutamente il concetto di aria fresca o aria pulita, qualunque cosa essa significhi. Credo che ogni singola molecola sia interessante, penso che abbia un potenziale, un’opportunità. Grazie squisitamente alla chimica, io cerco di riprodurre la realtà, non posso vederla. Posso comprenderla però.
Intervista realizzata in collaborazione con Maria Grazia Pelusi
Lascia il tuo commento…