Shaman: volute sciamaniche per Jardins d’Ecrivains
E sempre più raro incontrare maison capaci di proporre idee originali nel mondo della profumazione ambiente e offrire soluzioni alternative alle consuete candele, ai comuni profumatori a bastoncini shangai, ai soliti spray room.
E’ raro, ma non impossibile, e quando accade, cioè quando i team creativi si spremono le meningi per proporre concept innovativi, allora nascono prodotti che suscitano un ohhhh di meraviglia, come è accaduto con la clessidra Le Sablier di Diptyque. Lo stesso stupore lo regala l’ultima novità di Jardins d’Ecrivains che aggiunge alla sua collezione di fragranze e candele colte un profumo ambiente anticonformista, Shaman, che omaggia la Beat Generation e uno dei scrittori cult di questo periodo come Jack Kerouac, trasformando il piacere di profumare l’ambiente in un rituale decisamente magico.
“Dove ci sono uomini c’è il fuoco, dove c’è il fuoco c’è il fumo, ove brucia il fumo sacro, c’è armonia” (Preghiera degli Indiani d’America)
Shaman fuma e profuma. Si accende come una candela, ma non è composto di cera. Diffonde nell’aria un aroma caldo, voluttuoso e persistente senza nebulizzare alcuna fragranza. Si presenta con un cofanetto nero che custodisce una manciata di foglie secche, ma non è un potpourri. E’ qualcosa di diverso da tutto ciò che è stato creato fino ad ora, anche se attinge ad antiche cerimonie magico-religiose. L’ingrediente principe è la salvia bianca della California, erba che gli sciamani nativi del Nord America bruciavano e fumavano per raggiungere la trance nei riti dedicati alla Madre Terra, apripista di tanti trip psichedelici e sogni lucidi dei seguaci della Beat Generation. Ancora oggi, la salvia bianca è considerata sacra dalle tribù indiane d’America ed è utilizzata nei riti di purificazione.
Le fumigazioni di Shaman possono ripetersi almeno 50 volte: per godere delle sue spire bianche e dense che sprigionano un profumo legnoso, aromatico e incensato, basta lasciare bruciare una o due foglie essiccate in un posacenere. Ogni foglia, una fumata di profumo. E’ proprio il caso di dirlo… felici fumate a tutti!
N.B: L’erba magica di Jardins d’Ecrivains non si rolla e non si aspira…
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Che meraviglia !!!! Anch’io vorrei vivere come i filosofi orfici, consumare pochi cereali solo per sostenere il corpo e respirare sempre inebrianti effluvi aromatici, il vero nutrimento divino..
Ok, viva i riti orfici !
Brava Simona :-)
Invece secondo me questo fumo si DEVE proprio aspirare!! Complimenti a jde per l’idea!