Selfie Scent Giveaway. Partecipa e Vinci Patchouliful Laboratorio Olfattivo
Eccoci di nuovo a proporvi un nuovo giveaway, questa volta dedicato a una maison italiana, Laboratorio Olfattivo, e al suo ultimo profumo lanciato nel settembre 2014, Patchouliful, che in pochi mesi è diventato uno tra i più amati nella categoria dei “patchouliani” e questo non stupisce visto che il suo nome nello slang inglese significa “more than beautiful“. Composta da Cécile Zarokian, questa eau de parfum propone un’immagine inedita del patchouli, più luminosa, amabile e raffinata mescolando le sue foglie a fiori paradisiaci, spezie roventi e rizomi talcati.
Per Selfie Scent Giveaway Laboratorio Olfattivo mette in palio un doppio premio: 6 sample vapo da 15 ml di Patchouliful + 6 cover a ventosa per smartphone con il logo Laboratorio Olfattivo, realizzate in resina epossidica poliuretanica che permette di far aderire i propri devices a superfici lisce quali vetro, plastica per effettuare riprese e selfie in totale autonomia e con un livello massimo di stabilizzazione.
Per vincere il decant vapo di Patchouliful e la cover di Laboratorio Olfattivo vi chiediamo questa volta di inviarci un vostro autoscatto, ma non il solito selfie fotografico. Niente pose improbabili, sorrisi finti e duck face… no, grazie, evitatecelo! Da voi vogliamo invece un ritratto speciale: descrivetevi attraverso note olfattive, odori ed essenze, componete una piramide olfattiva come fosse un ritratto, traducete in odore ogni dettaglio del volto e del corpo.
Perché vi chiediamo questo? Ci siamo accorti che in questi anni avete condiviso con noi sogni, emozioni, desideri, passioni ma lo avete fatto nascosti sempre dietro lo schermo di un computer. Bene, dopo tutti questi anni, è arrivato il momento di metterci la faccia!
Tra tutti i contributi pervenuti entro la data di conclusione (Domenica 3 Maggio) la redazione di Extrait in collaborazione con Laboratorio Olfattivo sceglierà sei selfie olfattivi, i più intensi ed emozionanti secondo il suo insindacabile giudizio. I vincitori riceveranno in regalo un sample vapo da 15 ml di Patchouliful e una cover a ventosa per smartphone con logo Laboratorio Olfattivo.
IMPORTANTE!
Dopo aver postato il testo qui sotto, ricordatevi di confermare la vostra partecipazione inviandoci una mail a info@extrait.it con oggetto “SELFIE SCENT GIVEAWAY” con i seguenti dati:
- nome e cognome
- indirizzo
- nickname con il quale avete postato il selfie olfattivo
Selfie Scent Giveaway termina DOMENICA 3 MAGGIO alle ore 24.00. I nomi dei sei vincitori saranno pubblicati MARTEDI 5 MAGGIO.
Ai posti di partenza!
Pronti? Sniff!!
Lascia il tuo commento…
nella testa..
scontrosa di gelsomino
ironica di lavanda
nel cuore..
emotiva di orchidea
impaziente di zenzero
nel fondo..
passionale di ambra
affettuosa di incenso
Accettarsi e migliorarsi.. l’unico profumo per essere sempre felici
La pelle del viso è oud .. un viso maturo, intenso
Gli occhi sono azzurri, cristallini.. sono iris
Il sorriso è timido, ma sincero.. è rosa
Il cuore è caldo, passionale.. è ambra
Il cervello è meditativo come l’incenso.. ma a tratti impulsivo come buccia d’arancia
L’animo è dolce.. come miele e vaniglia
I sogni sono romantici.. come muschio
In riva al mare a piedi nudi ad aprire il soffiare leggero di una brezza marina, che spumosa e profonda con la freschezza piu’ profonda e misteriosa in una giornata senza sole muove i capelli morbidi e voluminosi
mi ritrovo nel cuore con lo sguardo rivolto al cielo pieno di nuvole, ad attendere quell’attimo unico e quasi impercettibile della pioggia prima che cada e che porta sulle braccia scoperte come un brivido, un sentore di legni bagnati con un patchouli che evoca una miscela di terra e radici ed un cuoio lasciato essiccare al sole che mi fa arricciare il naso ; fino a capire nel fondo , prima di rimettere la foto nella cornice quel salto a gambe piegate quasi a volere toccare con un dito il cielo per godere a pieno di quelle note insolite provenienti dalle ceste abbandonate sulla sabbia dove il pepe nero e l’anice stellato pungono senza provocare dolore ed oltre al corpo si lascia intravedere il volo dell’anima
Gli occhi, a tratti, tradiscono una birichina farandola di agrumi e cardamomo.
Il seno è il morbido, latteo baluardo di una cuore salato di elicriso e goloso di osmanthus.
Rimane solo, alla fine, la piega a volte amara del labbro, come il sottile filo del fumo di olibano: severo, malinconico, inquietante…
“Il cibo, come l’erotismo, entra prima dagli occhi” scrive in Afrodita Isabel Allende.Ecco io sono un piatto che evoca immagini garbate, sofisticate e giocose come un dessert di pesche e cioccolato sormontato da ciliegine.Il mio sentore di vaniglia, mandarino e fresia (la cui sorprendente efficacia vitalizzante è tutta da sperimentare, in un contesto intimo)mi portano spesso sguardi di simpatia e interesse.Come il profumo perfetto, i miei occhi sono in grado di parlare di me senza proferire parola. E di restare impressi nella memoria, e nei ricordi, delle persone che incontro. Chi mi incontra,entra nella mia profumeria,invaghito da fragranze ricche di vaniglia e fiori… frivole e leggere?non so,sicuramente dolci da ricordare un caramel macchiato di Starbucks.Ogni colpo di fulmine però con il tempo,può trasformarsi in una storia d’amore.
Sotto la chioma di pepe e cardamomo occhi vigili di cupa ambra posano su labbra sottili e mobili, alla stregua di bucce di mandarino recise esse si aprono su un sorriso sincero e luminoso di bianchi petali e rosee polpe.
Intreccio di vetiver e olibano son onore di mento e collo e scende fluente sul solido corpo legnoso, al contempo nervoso, di trasparente sandalo e fumoso oud.
C’È afa e freddo in me; c’è natura marina e umida e l’insistenza del passato: Silveste e terroso paesaggio che mi disegna in spigoli acuti, arti secchi,rami fragili.
Fronte ampia: Tavola piatta in odor di SALSEDINE.Tutt’intorno il vento disordina i capelli…come fronde di selvaggi MIRTI e ROSMARINI.
Lampo d’occhi innamorati, languidi e densi: Parlano la lingua del MIELE.
Lá dove si cela l’emozione del volto ( naso e zigomi)si dilatano i miei tratti, come ROSE troppo aperte dal sole….lasciano intravedere il cuore nascosto.
” I denti negli alveoli son come MANDORLE ACERBE”…ospiti di un sorriso CICLAMINO, Sorriso che svela l’istinto umano: Il mio in alito di ANICE ed INCENSO, misticodissetante.
PAGLIA e LIQUIRIZIA per raccontare busto e arti, RADICI denudate e PIETRE…LEGNI torniti dalle tempeste della vita!
MENTA nelle gambe leggere: Fresche e anarchiche alle regole del mio corpo.
Piedi come 2′ cuore: AMBRA e PATCHOULY……per camminare sui sogni……
testa , chocolate, iris bianco, vaniglia burbon, violetta
cuore , gelsomino, gardenia, ginestra, rosa ottomana, ylang, eliotropio
fondo tiarè , sandal , tonka , oud , incenso accordi spezziate, benzoino
dimenticavo nel fondo ambretta semi di Hibiscus.
Le mie ciocche di capelli sono NEROLI come dei CHIODI DI GAROFANO, avvolgenti e morbidi come i petali di una ROSA, e lunghi come una pianta di CITRONELLA o di VETIVER; appena LAVANDA, la mia scura chioma sprigiona un sensuale e inebriante profumo di ylang-ylang. Forte è il contrasto di tonalità con la pelle chiara del mio viso, che richiama il delicato fiorellino bianco del MUGHETTO, e che con l’abbronzatura non và oltre la tonalità del dolcissimo CARAMELLO! Tenera come un’ALBICOCCA, tranquilla come una rilassante CAMOMILLA, davanti le ingiustizie e la maleducazione divento aspra come le note agrumate del FIORE D’ARANCIO e BERGAMOTTO e di umore nero come il colore scuro che contraddistingue il CAFFè o il CIOCCOLATO, esce fuori insomma il mio caratterino PEPATO! Ma tutto questo dura poco, e ritorno ad essere una dolce VANIGLIA.
Inquieta come una penombra estiva ti cerco: calice di tuberosa.
Un sorso di acqua pungente e un iris galleggiante sembra fluttuare in aria.
Il bambù è stato tagliato e il pensiero si fa quasi duro: marmellata di zafferano.
I miei capelli ricci d castagno
i miei occhi nontiscordardime
il mio naso un bananito
la mia bocca un’albicocca
la mia pelle è di latte
le mie mani sono fronde di salice
le mie gambe sono canne di bambù
I grandi occhi marroni ricordano intensi chiodi di garofano: vispi e accattivanti, capaci di guardar lontano.
Spesso, un sorriso frizzante e difficile da contenere illumina il viso, come le note dell’esuberante bergamotto.
Lunghi capelli fini color dell’oro avvolgono il viso in un dolce sentore di miele e rosa bulgara, non senza che qualche ciuffo ribelle s’adagi su pomelli rotondi come albicocche.
Il profilo morbido del gusto si avvolge sinuosamente, come evanescente scia di assoluta d’iris e di gustoso gelsomino Sambac.
La schiena, dritta e solida come note di fondo di legno di cedro, culmina in agili gambe, irrequiete come una sferzata di pepe rosa.
note di testa: un misto di fragole e karitè, follia e tenerezza
note di cuore: gelsomino e mirra, un animo nobile generoso ma spesso frainteso
note di fondo: peonia, patchouli e fresia, un giardino incantato
Il biondo del tabacco fra i capelli corvini, una piccola chiazza in questo mare di petrolio,
spettinati dal vento profumato di sandalo, incorniciano una fronte ampia e luminosa.
Lo sguardo, color castagna, guizza nel bianco degli occhi mentre la bocca, rosa della rosa più accesa,
si apre al sorriso di avorio, come un fiore di magnolia.
Gioca il collo, alto, snello fra spalle larghe e tornite in armonia con le lunghe braccia e le mani.
Gioca anche la mano fra i capelli, la pelle color dell’oliva, colorata dal sole mediterraneo.
Le dita affusolate così mobili nelle carezze, così nervose nel battere i tasti del pianoforte, così larghe nel proteggere profumano di verbena e gelsomino.
Come un’armonia musicale il cuore si riempie di note odorose, come fruscii di erbe aromatiche carezzate dal vento.
Tra i capelli, sottili come fili d’erba appena recisa, una scia di mela verde e fiori bianchi.
La bocca, una sensazione di rosa, è spesso piegata in un sorriso frizzante di lime e bergamotto che rimane pulito come muschio bianco.
Il viso, un cuore di pepe rosa.
Gli occhi, a mandorla e color della nocciola, celano un fondo cupo e strano come incenso, che non si scorda facilmente. A volte distillano gocce di ambra che rotolano sul viso e si asciugano al vento.
Nella testa: rosa bulgara e magnolia
Nel cuore: vaniglia e note amare
Nel pro-fondo: ambra, patchouly e muschio bianco
Immagino nella testa la potenza della vita con sentori di bergamotto aromatico e frizzante, che va ad aggiungersi Ale calore che emana la mistica cannella per diventare un tutt’uno col piccante del chiodo di garofano intenso e speziato.
Sento pulsare nel cuore la terrosa essenza del patchouli forte ed evocativa di terre mistiche con venature di delicati Frangipani con le sue note dolci e seducenti abbracciano la meravigliosa e indescrivibile nota del fiore di iris.
Per camminare poi su un fondo di una grande foresta di possenti cedri maestosi a confermare la potenza della natura e lievi sentori di cespugli di cisto in lontananza una pioggerellina fa scaturire tutta la forza aromatica dei lussureggianti muschi.
Nella testa un’esplosione di fiori bianchi, fiori d’arancio.Accompagnati da frutti come il mandarino,l’albicocca e qualche pizzico di spezie.Nel cuore irresistibile miele,accompagnato da foglie di Patchouli e legno oud,con un pizzico floreale e opulento, con intesa dolce e puro di Gelsomino Sambac, seducente fresia e orchidee.Tutto avvolto in un fondo dal profumo di Vaniglia Orientale che si addormenta con note lattee e cipriate che accarezzano la pelle.
nella testa ambra
negli occhi menta fresca
la bocca rosa rossa
la pelle bianca come la calla
i capelli rosso tulipano
la voglia di vivere come un girasole
Capelli corvini che sanno di brezza marina, bocca carnosa rossa come rosa di maggio, seno morbido, materno profumato di vaniglia e miele, fianchi voluttuosi accarezzati da oli profumati d’ambra, caviglie sottili, scattanti come un fugace aroma di fior d’arancio… Cuore innamorato.. dell’uomo che amo e del suo profumo.. che annuso sul suo collo in un abbraccio che è “noi”.
Davanti ad uno specchio, vedo una testa coperta di fiori, mille colori e profumi di prati verdeggianti, vedo un cuore che palpita ad ogni respiro, effluvi dolci di creme zuccherine e speziate. Vedo l’ombra dietro di me, un fondo di morbidi muschi, e frutti di bosco.
I miei capelli al vento profumano di spezie cromate in un crescendo di note di pino e muschio selvatico.
Si posano gli occhi sui petali di seta delle rose di maggio che, tra i gelsomini e le gardenie inebriano il cuore di intensi aromi.
Sulle mie labbra che sanno di zenzero e miele la luce ambrata del tramonto si posa ed il cuore esulta, sulle stille del Patchouli che mi riporta alla spensierata giovinezza dove ho conosciuto te… il vero amore!
E con i piedi tra l’erba e la terra bagnata il mio corpo è rapito dalla fragranza della lavanda e dei ciliegi in fiore.
Distesa sotto l’astro dorato godo dell’armonia dell’universo che sapientemente regala infinite note di emozione.
Appena mi vedi senti l’iris dei miei occhi. Dalla mia bocca, poi, parole dolci di ciliegie e mandorle. Se scendi un po’ più giù, tuberosa, gardenia e gelsomino – appuntati sul petto – li senti squillare su una giacca di pelle liscia e ancora morbida. I miei abiti, come le sete quando arrivavano dalle Indie, profumano di patchouli ancora verde che scroscia e gratifica come una pioggia d’estate. Allargando il tuo campo visivo vedrai poi le mie mani, sporche di tabacco e incenso, disegnare nell’aria arabeschi e fumose coreografie per ambra e benzoino. Sul tavolino, accanto a me – ma da questo frame tu non lo vedi, lo avverti soltanto – si sta raffreddando una tazza di tè a cui ho aggiunto una scorza di bergamotto e un baccello di vaniglia. Guardando invece in basso, vicino ai miei piedi, un tappeto di galbano e vetiver su cui gioca inafferrabile e sinuoso lo zibetto del vicino che ogni tanto mi viene a trovare.
Sono tanti i miei contrasti. Tu puoi prendere la parte che preferisci. Oppure puoi chiudere gli occhi e imparare a conoscermi.
In Principio fu il Pop Corn.
Una forte esplosione partorì una Nota dal cuore danzante di Elicriso che sorvolava l’Eterno ,Lì in profondità mi curvo sotto un fumante Copal, e all’ improvviso si solleva un vento di Aldeidi che dispiegò le vele dei capelli dal color tabacco, sfumato dalla maestria soave di un galbano.
I passi si slacciano in un fiume di balsamo del Perù, una ventata di pepe rosa inebria questa lode, infrangendosi in una costa di sabbia dorata che disegna il profilo elegante di un volto di frangipani che saluta degli occhi Caffè scanzonati da gocce di Champagne, un tuffo nell’ Opoponax delle labbra domina l’ impeto del Rum. E l’Onda del mare riposa in me. Il mio nome è Immortelle.
Niente fiori o prati colorati per descrivermi nel corpo e nella mia essenza, ma note imprevedibili che si mescolano dando vita a jus orinali e mai scontati.
Una sola parola d’ordine: personalità fuori dal comune!
La testa si apre con note marine che ricordano la brezza estiva e la salsedine delle spiagge assolate, note che riportano a concetti di libertà estrema e completa autorealizzazione del sé. Proseguono poi con le sfumature selvatiche del pepe rosa e del fico che insieme donano completezza e maturità a un primo contatto più salmastro e nel contempo lo rendono dolce e succoso.
Il cuore è soave e vivace e si accende con note di arancia e cannella, che uniscono amaro e dolce in un connubio di piacere molto avvolgente… difficile resistere. Chi lo incontra e lo assapora raramente riesce ad apprezzare altro, ma tiene a memoria l’incredibile sensazione ricavata dall’esperienza.
Infine il fondo è sorprendente con note di vaniglia, eliotropo e muschio di quercia… è in questo momento che la fragranza esplode in tutta la sua forza, miscelando aromi dolci (come la vaniglia) e leggermente mandorlati (come l’eliotropo) con accordi muschiati e secchi.
Il profumo nel complesso è un mix di sillage, consistenze, paesaggi, temperature, stati d’animo e sorprese che solo un naso esperto può apprezzare, ai più può sembrare quasi un’accozzaglia di sfaccettature talvolta contrastanti tra loro, ma ai veri esperti non può sfuggire l’incredibile armonia che il diverso riesce a formare, dando vita a qualcosa di unico e assolutamente originale rispetto a ciò che fino a quel momento avevano conosciuto!
Una ciocca dorata ricade scomposta sul viso e il movimento ne libera gli effluvi sottili di vaniglia e ambra.
Negli occhi profondi di brace ardente, l’aroma caldo e avvolgente del caffè del mattino si fonde con le note suadenti del cioccolato.
Le labbra morbide regalano baci di pesca e di rosa e subito dopo si distendono in un sorriso delizioso che sprizza note frizzanti di limone e mandarino, rinfrescate dalla fragranza dell’erba appena tagliata.
I nodi odorosi del solido legno e la dolcezza arrendevole del caramello sono racchiusi, nel cuore vibrante, in un armonico accordo inaspettato.
Sono pensata e ripetuta, pronunciata “prima occhiata”. Vanigliato e speziato dall’aria impertinente il mio volto e non si può che ricordare imbronciata e fruttata la bocca che richiama occhi di zenzero, arancia, cannella buoni quanto caldarroste assaporate lungo il Tamigi. Il naso poi, timo soleggiato e aromatico che dona al mento e alla fronte arroganza ambrata. I capelli sottilmente rivoluzionari al color tabacco coprono un mughetto di piccole orecchie con pendenti al carbonio rendendomi così residuale da essere indimostrabile. Il cuore è una corsa degli occhi negli occhi floreale: Iris, mandorla, fiore di cotone, rosa bulgara, gelsomino. Nel guardare quegli occhi apro le mani e me le ritrovo piene di ammirazione, colme di muschio di quercia, vetiver e lavanda ed è come sentirsi in festa ma sottovoce. Il fondo è un’alba gourmand, fedele tanto da far arrivare al cielo la mia statura. Io vi dimoro, “Vivo in questo, abito in questo, sto in questo”. Ho dentro dolcezza citrica, cura aldeidata, affetto orientale. E’ uno stare, sì, ma di più. E’ un esserci mentre si sta, e deciderlo e volerlo e saperlo, mentre si sta. E’ un vivere, sì, ma di più. E’ un abitare, sì, ma lo è in un modo che è grande, quieto e certo. Testa, cuore, fondo.
La Storia vuole che si estenda dallo specchio dell’anima, come cerchi nell’acqua da rondini assetate
impressi, un sottobosco verde, oro e tabacco, che nel colore potrebbe esser del Vetìver. E se infatti l’iride ne
riprende dell’olio la tinta, anche il suo dolce e profondo aroma dallo sguardo potrebbe, frammisto a qualcosa di tagliente, a tratti trapelare, poiché quel sentore nell’anima mia da sempre trova dimora e nei profumi che avidamente tengo: sovente v’è.
E se dunque dagli occhi lo spirito si rivela, è poi dallo sgargiante naso che la vita volatile di mill’effluvi trova sentiero di morte e gioia, e questi è come nodoso Abete dove vi cresca l’Evernia Prunastri che è anch’essa radicata, più che nelle narici, nel cuore dell’anima.
Ancora a sud del viso e in parte “del sud”, crescono succose labbra madide di Cera d’Api, il cui aroma animale ho notato aver reminescenze di saliva, ma da lì nella parola si secca e diviene un poco rosacea e acre… questa allora è di Geranio se il silenzio è d’argento!
Zenzero risuona con rizoma e zigomi. Ma non so. Non oso porvi neo.
Dietro e dentro le orecchie si narra risuonin centotto tinnanti Gelsomini.
Da spalle di Palissandro poi come da lunghi steli fioriscon mani leggere venate di Giaggiolo, nate per la
musica dicon gli adulanti, invero son crocifisse a travi di Cipresso da Chiodi di Garofano, e stillano lacrime
d’Olibano su foglie di sintetico Papiro.
Si sappia adesso che il mio cuore è intriso di Benzoìno, oh amato mai deludente, è per giungere a te che su
un sentiero di Opoponaco e Storace si spezzano i miei piedi come blocchi di Ambra Grigia, e quel lieto male mi fa genuflettere su un letto di rose e garofani, poiché non resisto al loro richiamo e che ordunque tra tutti
orgia sia.
Eccomi qui descritto forse più nel sentimento, che sognante rammenta note amate, che non nel corpo.
Dove altrimenti dovrei spingermi ancora? A parlar di cosce forti e mobili come del Cedro del Libano i rami? O di
un busto bianco di Tiglio o di oscuri pertugi dolceamari che odoran del labdano? Arriveremo a descriver
un eccitante e irto presagio di Cinnamomo?
No signori, meglio che non m’inerpichi come Zibetto su Amari e instabili rametti di Arancio, e che mi fermi a riposar la mia pelle di Magnolia sotto la mistica ombra di un
Sandalo: certo più alto di me.
Un’auto percorre lenta il tortuoso sentiero di montagna, solcando la coltre notturna di umida foschia e sentori vegetali di resine e muschio.
La donna alla guida abbassa il finestrino, accende una sigaretta e getta lo sguardo allo specchietto retrovisore come cercando qualcosa nei suoi intensi e grandi occhi di ambra e miele risaltati dal castano scuro dei lunghi capelli fragranti di vaniglia e tonka, nelle sue labbra dal disegno delicato di lampone e burro di cacao cremoso e nell’ovale malinconico di gardenia, polvere di iris ed eliotropio.
Un effluvio soave ed etereo emana dalla pelle sua, come la scia di un sogno che si odia dover abbandonare, come un’aura di oscuro mistero e candida semplicità che sa respingere ed attrarre in egual misura, come un’anima bambina che crescere non vorrebbe mai… è lì che ama rifugiarsi, racchiusa nello sguardo di un istante che ne coglie l’essenza.