Se non hai niente da mettere, indossa un profumo!
La vita è fatta di scelte (e questo è già di per sé un bell’assioma). Tra esse c’è anche, ad esempio, quella che avete appena fatto: scegliere di leggere un pezzo che parla di profumi. Ma pure decidere quale profumo, o quale vestito mettere stasera, è una scelta.
Che però per un uomo è quasi sempre abbastanza facile, immediata, direi persino istintiva per lo più. Scegliere l’abito, dico. In genere, l’uomo o è privo di gusto (85%) e non ha assolutamente idea di cosa voglia dire “stare bene” – o anche solo essere decentemente agghindato – oppure, se ha voglia di pavoneggiarsi in un narcisismo a proprio uso e consumo, fa come Richard Gere in American Gigolò: tira fuori due o tre combinazioni, le mette sul letto e gioca a fingere un’indecisione che però mal nasconde l’opzione già immaginata cinque minuti prima, e che alla fine indosserà. Qualcuno ha detto che la vita di un uomo, parlando di possibili outfit, sta in due ante; per quella di una donna non ne bastano quattro. Scarpe escluse.
Bella forza, potreste dire: spesso l’uomo è in realtà imbranato e se non ha dietro di sé la moglie, che ha già chiaro in mente cosa indicargli per farlo uscire di casa almeno presentabile, si perde o esce vestito come Fantozzi. Però potrebbe andare peggio: potrebbe essere un mammone e aver dietro vostra (futura?) suocera, invece che voi. Resta il fatto che, mediamente, per un uomo vestirsi non è uno stress ma nemmeno un divertimento: è solo una “cosa da fare”. Certo, può esserci la nota divertente se stiamo indossando uno “smoking” (dinner jacket in UK, Tuxedo negli US): perché, come scriveva Philip Kerr in un articolo anni fa, nessun uomo che si stia abbottonando una dinner jacket allo specchio resiste alla tentazione di accennare le quattro note introduttive del James Bond theme.

Per una donna vestirsi invece è sempre un po’ un dramma. La donna ha le quattro ante piene di capi, come dicevamo sopra, ma non ha mai nulla da mettersi. Se poteste leggere il loro pensiero davanti all’armadio aperto… “e questo è troppo lungo, questo troppo nero sembro un bacarozzo, e quest’altro è troppo vintage; con quest’altro ancora non posso poi metterci quei sandali beige che ho appena comprato, e questo mi fa una balena; con questo mi si vedono troppo le cosce, mentre questo mi fa le gambe corte…“. Quanti pericoli, signora mia! Certo, sempre meglio dell’uomo che sceglie in due minuti ma poi infila la Polo o la T-Shirt dentro i pantaloni (dentro, capite?)
Certo, se unə/*/° non ha gusto, non ce l’ha, fine dei discorsi. E nemmeno spendere mezz’ora davanti all’armadio o a fare le combinazioni sul letto è garanzia che una donna (o un-ə) poi uscirà vestita un minimo elegantemente. Ma ecco, diciamo che non vorrei essere una donna. O almeno vorrei esserne una che decide in massimo 5 minuti.
La vita è fatta di scelte, e quando si tratta di vestiti, per una donna spesso è tremenda. Come scrisse un giorno qualcuna: “Nasci donna. Cresci. Non sai cosa metterti. Non sai cosa metterti. Non sai cosa metterti. Muori.” Consolazioni? Poche: i profumi.
Una ricerca dell’Università della California ha infatti dimostrato che il tempo che una donna dedica alla scelta del profumo da indossare è solo un 50esimo di quella per l’outfit. Ma se la vostra cade su Sublime Blossom di Miller Harris, non ne serve di più e potete andare serene: l’evocazione di petali di fiore è immediata; una fragranza luminosa di arancia e neroli, che trasporta i sensi sotto un pergolato di gelsomino, ylang ylang e dolce caprifoglio. E con la chiosa di ligustro, un tocco di vaniglia e legno di sandalo caldo.
Eccovi qui: vestite e profumate. Ci voleva tanto?
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Sì può spruzzare anche sui vestiti? Grazie