Scent Tricot. I profumi che rendono caldo l’inverno – prima parte
Profumi da indossare come un morbido pullover dai colori caldi. I profumi che riscaldano la pelle sono connotati da scie antigelo e note cozy. La loro attitudine è clonare la morbidezza e il calore di filati preziosi come il mohair, l’angora, il cashmere.
Caldi e avvolgenti, i profumi tricot sono il rimedio più confortevole e sensuale per affrontare il grande freddo. Lo sanno bene i perfume-addicts più incalliti che cambiano profumo a seconda delle stagioni. Al primo temporale autunnale, la regola impone una rivoluzione totale del wardrobe fragrance che fa piazza pulita di profumi evanescenti e mette invece in primo piano e a portata di naso profumi avvolgenti e calorosi. Solo una frivola eccentricità? Niente affatto! Se la pelle in inverno ha bisogno di tepore, l’olfatto esige note confortevoli, trame soffici e toni caldi. In attesa che gli alchimisti-scienziati delle officine essenziere riescano a creare molecole che si consumano con il naso e si sentono sulla pelle e accordi olfattivi dalla texture materica capaci di coinvolgerci in esperienze tatto-olfattive, si può puntare su note ad ampio volume che hanno la capacità di ricreare l’effetto cocoon di un soffice pullover e amplificano il piacere di sentire sulla pelle nuda il tocco di trame filate pregiate.
Ma come fanno i nasi a ricreare l’effetto cashmere in un profumo?
E’ difficile limitare la “sensazione cashmere” ad un solo ingrediente – come ci racconta Pierre Guillaume – ci si riesce solo attraverso l’associazione di diversi ingredienti che possiedono una sfaccettaura cashmere. Innanzitutto definirei il significato di “cashmere” con questi aspetti: dolcezza sensuale, calore, ricchezza ed eleganza.
Nelle note legnose, l’ingrediente per eccellenza che infonde un simile effetto in una composizione è l’olio essenziale di Sandalo, ottimo per la sua rotondità e il suo carattere poudré/lattescente.
Nella palette delle note ambrate, sceglierei senza dubbio l’Ambrox o Ambroxan per la sua finezza, la sua tenacia che evoca perfettamente la sensazione di ricchezza e sensualità, senza essere troppo animale. Mentre tra le spezie sceglierei il Methyl Vanillate, una molecola complessa calda e dolce al tempo stesso, a metà strada tra una vaniglia secca finemente tinteggiata di chiodo di garofano e le note legnose di Gaïac. Infine, sono ottime certe basi muschiate come il Cedrone, un muschio ultrafine, tinteggiato di note legnose cedro/sandalo, ricco ed elegante.
Quando si parla di cashmere tutti associano questo filato al legno di Cashmeran… Sembrerà strano ma per me questa nota non lo evoca assolutamente. Anche se il suo nome può indurre ad un’immediata associazione con il cashmere, in realtà la sua sfaccettaura fiorito/speziata e balsamica la allontana totalmente dall’idea che ho di questa preziosa lana.
(continua…)
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