Scent in Vogue #7 Corallium Carthusia, Valentino P/E 2015
Il suo habitat è il pianeta blu. E’ un animale in via di estinzione e secerne un ingrediente aromatico prezioso per l’uomo. No, non stiamo parlando dell’ambra grigia ma del corallo rosso, che Ovidio racconta essere nato dal sangue di Medusa, una delle Gorgoni, nel momento in cui Perseo la decapita. Secondo il Mito, le Gorgoni avevano la capacità di pietrificare con lo sguardo, e il sangue di Medusa, al contatto con la schiuma creata dalle onde, pietrificò alcune alghe che col sangue divennero rosse.
Animale marino affascinante, popolare come “pietra” semipreziosa, pochi sanno che con il suo odore influenza e protegge l’ecosistema e gioca un ruolo importante nella regolazione del clima. Un team di ricercatori australiani nel 2014 ha scoperto che la massiccia produzione di Dmsp (dimetilsolfoniopropionato), una molecola dal caratteristico “odore di mare”, influenza la formazione di nubi e protegge le barriere dall’aumento in eccesso delle temperature dell’acqua di mare.
La produzione, emerge dai dati della ricerca dell’Australian Institute of Marine Science pubblicata su “Nature”, aumenta quando i coralli sono sottoposti a temperature dell’acqua che li mettono in condizioni di stress da calore. Il Dmsp oltre a offrire protezione ai loro tessuti dallo stress ambientale favorisce la formazione di goccioline d’acqua nell’atmosfera, contribuendo a creare le nubi.

Corallium Carthusia, Valentino P/E 2015. Crediti Style.com
Esistono oltre 5.000 varietà di corallo che vanno dal bianco al rosa pallido, all’arancione, all’azzurro fino al nero, ma la più nota in profumeria è color rosso sangue e si chiama Corallium rubrum. Ha conquistato qualche anno fa Mona di Orio con la bellezza metamorfica del suo esoscheletro, tanto da spingerla a posarne un frammento sulla sommità della candela Mauve, così come aveva fatto nel 1990 Christian Lacroix per il femminile orientale-fiorito C’est la vie! Chi non si è fermato al tappo ma è andato oltre è Carthusia che gli ha dedicato una creazione fresca-legnosa-muschiata intitolata Corallium, omaggio alle origini mediterranee del marchio e al contempo dedica fragrante a una meravigliosa creatura marina la cui sopravvivenza è sempre più minacciata dall’uomo.
Le donne della primavera-estate 2015 di Valentino sembrano sirene adagiate ai bordi della grande grande barriera corallina. Cullate dal suono del reef, seducono con abiti di tulle incrostato da ricami che riproducono le meraviglie di un giardino sottomarino o con lunghe tuniche di chiffon percorse da un motivo a squama di pesce. Una collezione di rara femminilità che nella parte finale si tuffa nella bellezza del mondo sommerso: anemoni, meduse, ippocampi, stelle marine e coralli non fanno rimpiangere il camouflage di fiori e farfalle delle scorse stagioni fa e permettono al duo Chiuri-Piccioli di portare in passerella un nuovo concetto di romanticismo, meno lezioso e più emozionante.
Senza fiori e note marine, Corallium distilla la fragile bellezza di questo ramoscello che l’antichità classica gli attribuiva poteri apotropaici e rappresentava il punto di congiunzione tra i regni animale, vegetale e minerale, elementi evocati nella piramide con legni ruvidi, resine balsamiche ed erbe selvatiche. Un jus inteso e deciso, ricco di accenti aromatici, ambrati e muschiati, che Carthusia vivacizza con tocchi solari provenienti dal giardino delle Esperidi.
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Accostamento meraviglioso! Il profumo non lo conosco ma sembra perfetto per le ninfe marine di Valentino
Oddyo… ma sono uguali!!
La sirenetta di Valentino (secondo me) indossa Aqua Motu, l’originale NON il riformulato. La parte finale della PE2015 è stata una grande lezione di stile, ma cosa ci si può aspettare di diverso da Valentino?
Dici???? E io che credevo portasse REM ; )
Poesia pura, sembrano pensati per essere portati insieme!
Vi segnalo L’Eau Corail di Patricia de Nicolai, forse la conoscete già… non ha nessun accenno marino, è fruttata e succosa e arriva orientale in fondo. Fantastica… anche se dopo un po’ vola via e non si sente più.