Scent in Vogue #3 PG 21 Felanilla Parfumerie Generale, Gucci A/I 2014-2015
Un ruggito aromatico che seduce e uccide senza pietà. Quello della panthera redolens è uno dei miti più affascinanti dell’antichità, una belva feroce che attira le sue prede e ne stermina le velleità di resistenza con un soffio di profumo esalato dalle fauci un attimo prima di sbranarle. Altro che canto delle sirene.
“Tra tutti gli animali, la pantera è l’unica a profumare in modo naturale, emana un odore che tutti gli altri animali trovano gradevole. Per questo motivo caccia nascondendosi e attirando a sé le prede grazie al suo profumo“, così racconta Teofrasto in uno dei suoi trattati, succube del suo fascino famelico come Aristotele, Plutarco e lo storico Marcel Detienne, che nel saggio “Dioniso e la pantera profumata” la descrive come il simbolo massimo di ipnosi aromatica, dolce e crudele. Con una nomea del genere, la belva dal passo felpato intimorisce tanti creatori, più portati a misurarsi con accordi ferini e meno con quelli felini, ad eccezione di Mathilde Laurent, naso di Cartier che per la maison di Place Vendome quest’anno firma La Panthere, omaggio al celebre profumo quasi omonimo del 1986, e Pierre Guillaume che sotto il brand Parfumerie Generale lancia nel 2008 un profumo dal passo felpato che fa roarrr, furiosamente felino e sensuale, intitolato PG 21 Felanilla.

PG 21 Felanilla Parfumerie Generale, Gucci A/I 2014-2015. Crediti Style.com
Sarà un inverno very wild. Le città si trasformeranno in giungle urbane, attraversate da un branco di fantasie leopardate, maculate, tigrate e animalier. In testa, il manto lucido e morbido della panthera pardus si stampa sulle collezioni mandate in passerella da Carven, DSquared, Tom Ford, Givenchy, l’immancabile Cavalli e Gucci, in nome di una femminilità sauvage che dimostra di non passare mai di moda.
Un profumo che affonda gli artigli nel cuore con una piramide calda e furente. PG 21 Felanilla è una vaniglia selvatica, a tratti feroce, che perde la sua proverbiale dolcezza e ruggisce con tocchi di zafferano, iris, assoluta di fieno, ambra e legno di banano. Asciutta, graffiante e pericolosamente seducente.
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Non impazzisco per i PG ma questo mi piace tanto! Una standing ovation per Guillaume che ha reso interessante un’essenza fin troppo scontata come la vaniglia, si stenta quasi a riconoscerla. Spero presto in un bis!