Scent Dinner. A cena con Chandler Burr (seconda parte)
Il sapore rotondo e salino della capasanta in contrasto con la nota amara del Campari la dolcezza dall’arancio caramellato, l’effervescenza di limone e lime ricreati in un gusto raffinato al palato, il mio palato, ho adorato questo piatto!
L’atmosfera si scalda con le spezie: ginepro, pepe rosa e pepe nero, accoppiata ardua da distinguere quest’ultima, e infine il cardamomo. L’accordo perfetto per “Terre d’Hermes” del 2006, un maschile per eccellenza fregiato l’anno successivo con il premio “Accademia del Profumo” come miglior fragranza maschile. La trasposizione gastronomica è servita: “Ravioli integrali di guancia di vitello brasata in tre modi, riduzione di ginepro, pepe nero, pepe rosa e cardamomo”. Una combinazione con carattere, decisa in sapore e aroma ma armoniosa nell’abbinamento.
Procediamo oltre, vaniglia sintetica e vaniglia naturale, chiodo di garofano e vetiver. Accostamenti ripresi da “Eau Claire des Merveilles” del 2010. Che cosa ci proporrà mai lo chef con una palette così impegnativa? “Petto d’anatra Mulard con scalogno al sale, vaniglia e polvere di chiodi di garofano”. Un accostamento complesso che ho apprezzato anche se non è stato facile attribuire equi confini ai diversi gusti in parallelo alle sensazioni olfattive.
Si passa ad altre note gourmand, mela verde, mela gialla e pera di “Un Jardin sur le Toit” del 2011, fragranza ispirata al giardino sul tetto che si trova all’ultimo piano della maison Hermes. L’ispirazione dello chef giunge in tavola: “Sella di maialino da latte, composta di mele verdi, mele gialle e pera“. Ho sempre amato il contrasto dolce-salato.
Arriviamo alla quinta fragranza “Un Jardin Mediterranee” anno 2003 anticipata da note dolcissime di fava tonka, fico, uvetta e cocco. Un delizioso preludio al dessert “frangipane di marzapane ai fichi ed uvetta e gelato al cocco”. Il tasso glicemico è in piacevole e gustoso rialzo.
Il nostro percorso e quasi giunto al termine: pesca, carota e mango; la carota ha causato in me un temporaneo corto circuito olfattivo, ripristinato in tempi record grazie alla nota di mango. “Un Jardin sur le Nil” è una fragranza radiosa tradotta dallo chef in una creazione di pasticceria artistica: “Bavarese alla pesca, camilline di carote e mousse al mango”. Davvero sublime: tre note e tre gusti ritrovati senza incertezze.
Ma poteva Mr Burr congedarsi senza un fuori programma? C’è un’ultima nota da scoprire, la mouilette rivela note aromatiche erbacee e amare… l’assenzio! Dall’estasi gusto-olfattiva all’oblio dei sensi!
La serata volge al termine, è il momento della condivisione di emozioni e sensazioni che questa serata ci ha regalato. E anche il tempo dei saluti, mi avvicino a Mr. Burr e dopo uno stringatissimo ma eloquentissimo “Enjoyed?” scrive qualcosa su un foglio di carta che mi consegna non prima di avermi fatto giurare di non diffonderlo nei giorni successivi. “Ci vediamo domani alla lecture!”. Wow ho tra le mia mani il menù con tanto di dedica e autografo!
Davvero una gran bella serata, il destino mi riserva un’ultima sorpresa, all’uscita St. Regis incrocio un viso familiare che avevo perso di vista da tempo, ci salutiamo e tra una domanda e l’altra avverto nettamente la nota dominante del suo profumo – Eternamente fedele al muschio – di ritorno ricevo un sguardo inquisitorio e meravigliato. Il taxi mi attende, un saluto veloce e mi scopro a ripercorre a ritroso il tragitto iniziale. I sensi sono saturi e appagati ma la vista gioisce ancora del meraviglioso panorama notturno.
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