Scent Dinner. A cena con Chandler Burr (prima parte)
Cosa accade quando si accetta l’invito a partecipare all’esclusiva Scent Dinner italiana che Chandler Burr ha ideato per Pitti Fragranze 10? Ve lo racconta Extrait, in una cronaca appassionante che vi farà “leccare i baffi”.
L’appuntamento è per venerdì 15 settembre alle ore 20: location il St. Regis Florence.
Per un’appassionata di fragranze come me è richiesto un piccolo sacrificio; impresso nero su bianco a piè di pagina l’invito parla chiaro: si pregano i gentili ospiti di non indossare profumi… e così sia… In fondo sono nella capitale della profumeria d’autore italiana, ospite della decima edizione di Pitti Fragranze e mi sto recando alla prima esclusiva “Scent Dinner” italiana, un’esperienza poli-sensoriale che unisce l’arte culinaria e il modo delle fragranze.
Stasera, e per la prima volta, il profumo sarà anche nel mio piatto!
Il primo dei sensi ad essere stimolato lungo il mio tragitto è la vista: un gioco di luci si riflette sui palazzi fiorentini specchiandosi nell’Arno, l’atmosfera si fa magica.
La magia prosegue, incontro Michael Edwards che cordialmente mi saluta e mentre percorriamo il sontuoso corridoio che ci condurrà al salone del ristorante “Etichetta” mi confessa: “I am very much looking forward to this experience, this is my first scent dinner”e se “l’esperto degli esperti” della profumeria internazionale è ansioso di vivere quest’esperienza, io non sto più nella mia pelle.
La sala che ci ospita è un incanto di colonnati, statue, stucchi, e oro; sopra le nostre teste impera un chandelier di cristallo immenso, sembra fluttuare su una volta a vetro dai mille colori; tre tavoli finemente ma essenzialmente allestiti anche nelle decorazioni, quasi a sottolineare l’autenticità dell’esperienza che ci apprestiamo a vivere, emergono al centro della sala.
Il personale del ristorante è alle prese con gli ultimi preparativi; intravedo in fondo alla sala Chandler Burr, ideatore di questa serata: Mr. Burr è uno tra i più rispettati critici internazionali di profumi, oltre ad essere appena stato nominato direttore del DOA – Department of Olfactory Art del Museum of Arts and Design (M.A.D.) di New York. Con scrupolosa cura sta seguendo l’allestimento del tavolo appositamente dedicato alle fragranze e materie prime co-protagoniste della serata.
Mentre ci viene offerto un drink incontro gli altri ospiti, alcuni conosciuti altri appena presentati tutti desiderosi e curiosi di entrare nel vivo di questa esperienza sensoriale, nessuno di noi è a conoscenza del menù gusto-olfattivo.
Siamo invitati a prendere posto, Chandler Burr illustra al parterre il programma della cena emozionale: un percorso olfattivo da lui tracciato tra le singole materie prime gourmand di sei tra le numerose creazioni di Jean Claude Ellena che, una volta gustate con l’olfatto, ritroveremo nel menu creato ad arte assieme allo chef Michele Griglio in una precisa simmetria tra essenze, fragranze e arte culinaria.
Dopo tutto di un buon piatto la prima cosa che si dovrebbe cogliere, dopo aver appagato la vista, è il suo profumo.
E allora inizia questo viaggio tanto atteso: ci viene consegnata la prima mouillette satura di materia prima al 20%, uno spettacolo pirotecnico per l’olfatto, il mio quanto meno resta sorpreso per l’intensità delle sensazioni percepite in pochi respiri. Identifico la nota esperidata pungente e dolce al tempo stesso ma Mr. Burr ci invita a non dire nulla, sarà lui a interpellarci al momento opportuno, come un professore che disorienta i propri alunni con un’interrogazione non programmata.
Noi commensali ci scrutiamo l’un l’altro, nel tentativo di trovare la risposta corretta alla domanda leitmotiv della serata: “che nota è?”. Il Professore viene in nostro soccorso con alcune indicazioni su origine, estrazione e impiego della materia prima; siamo tutti con il naso incollato alla mouillette, qualcuno rompe il ghiaccio e azzarda un responso, Mr. Burr raccoglie le singole opinioni: sarà il limone o l’arancia? Forse il lime oppure il pompelmo magari rosa? Il dubbio si insinua anche tra chi, fino all’attimo precedente, era convinto di aver colpito nel segno. E ancora, quasi con una punta di crudeltà, Mr. Burr incalza: “naturale o sintetico?”. La faccenda si complica e non poco!
Inizia così un gioco interattivo tra noi commensali e il Professore, che sarà il tema conduttore della serata; una prova per i nostri nasi tenacemente impegnati a scavare nei cassetti della memoria olfattiva alla ricerca della nota giusta.
E così sfilano l’arancia (ebbene sì, di arancia si trattava) il limone e il lime per “Concentrée d’Orange Verte” del 2004 abbinato a “Capesante norvegesi marinate al Campari con arancio caramellato, limone e lime grattugiato”.
(segue…)
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Muoio d’invidia! Beati voi, deve essere stata un’esperienza unica. Posso sperare in una replica nel prossimo futuro?
L’ideona di Burr è stata presentata come qualcosa di strabiliante, pompata alla grande con la complicità una stampa compiacente e ignorante, in verità non è tutta questa grande invenzione. La gastroprofumeria esiste già da un pezzo, Burr l’ha solo spettacolarizzata e furbo furbetto c’ha creato sopra un business. In Francia c’è Michele Gay che cucina con le essenze e in Italia qualche esperimento l’aveva fatto anche il buon vecchio AbdesSalamAttar. Almeno dopo avete digerito?
@Nylon sei sempre caustico nei tuoi commenti, in questo caso sarebbe meglio dire… salato. A Martina la cena è piaciuta!
Nylon, Chandler sarà pure “furbetto” ma è un vero istrione, questo è uno show! la sua bravura sta nel coinvolgere il pubblico, nel farlo partecipare, e il risultato della cena dipende molto anche dalla qualità del pubblico partecipante. ma bisogna dire che è un classico caso di team work, chandlker è il leader del gruppo , ma lo chef e la sua brigata, il maitre e camerieri, tutta l’organizzazione, è una “macchina da guerra”. l’aspetto più divertenete è tutto il making of, il dietro le quinte che si svolge in più riprese, in tre giorni di preparazione…al tuo posto non liquiderei l’evento dando del “furbetto” a Chandler, lui è un grande professionista, una persona colta e molto empatica, curioso e con uno sguardo che va sempre oltre alle convenzioni!!! spero partecipaerai la prossima volta, anche solo per una valutazione obiettiva…