Scandinavian Crime. Atmosfere rarefatte e incanti mistici nell’ode alla natura firmata Laurent Mazzone
La natura umana appare simile a un gioco di specchi, l’ambivalenza s’intreccia col rigore, confondendo le carte e dipingendo miriadi di chiaroscuri nelle azioni quotidiane. Ciò che è fatto con amore, rivela un desiderio di appagamento; mentre un moto di rabbia può nascondere una profonda debolezza.
Luci e ombre del cuore che declinano un’infinità di scale di grigi e rendono difficile definirci in modo netto. La natura umana è così e lo è ancor di più, esasperandone i toni, quanto più si allontana dal suo luogo naturale. Guardandoci intorno, la casa, il lavoro, la routine quotidiana, l’elenco potrebbe essere infinito, ben poco di naturale è rimasto e questo ci disorienta, ubriacandoci di bisogni che non abbiamo e di tensioni delle quali potremmo tranquillamente fare a meno. C’è uno scompenso, una profonda stonatura proprio perché ci siamo allontanati dal nostro luogo naturale. Tuttavia, esiste una legge della fisica, particolarmente confortante, secondo la quale qualsiasi elemento, se spostato dal proprio luogo naturale, tenderà col tempo a ritornarvi per moto spontaneo. Pare sia una questione di energia. “Il tempo sottratto alla frenesia e al lavoro è tempo prezioso da dedicare al mestiere migliore che possa esistere, quello di costruire la propria esistenza”, sono le parole sagge dell’economista Serge Latouche.
Per i benpensanti questo invito potrebbe apparire un’eresia, un atto inutile, e un poco rivoluzionario, il cui unico scopo oscilla tra l’oziare e lo stravolgere un sistema di regole e leggi che sono il fondamento della società moderna occidentale. Eppure, molti sono i segni che sussurrano una necessità di cambiare rotta, di modificare il passo e tra questi un’improbabile concordanza di visione tra un economista e un profumiere.
E’ ormai vicino il tempo per Laurent Mazzone di lanciare nel mercato europeo una rinascita, una fragranza tra le più evocative della Maison, inizialmente dedicata soltanto al mercato russo e che a breve ci indurrà con le sue note a commettere un crimine bellissimo. Unique Russia, lanciato nel 2015, è un’ode a una terra dalla natura potente, alle persone che vi abitano, al legame profondo tra uomo e natura.
Oggi, questo extrait de parfum è pronto a rinascere con un nuovo nome, che è un invito dichiarato: Scandinavian Crime.
Laurent Mazzone ci invita a commettere un crimine, un crimine necessario per salvare la nostra anima da un ineluttabile decadimento, per evitare che la nostra energia si spenga miseramente fagocitata dai ritmi inumani ai quali ci lasciamo sottomettere in cambio di un posto nella società.
Indossare Scandinavian Crime non è solo un piacere, ma anche un privilegio. E’ decidere di cambiare passo e direzione, scegliendo il tempo per ritrovarci, per riscoprire il profondo legame che ancora possiamo avere con l’energia della terra. Un crimine bellissimo, dunque, che il creatore ritrova nelle atmosfere rarefatte dei paesi nordici, culla di miti lontanissimi, di un sapere antico che non si è del tutto disperso e al quale possiamo ancora tornare.
E’ un autunno non ancora freddo quello che dipinge Scandinavian Crime, alberi alti per raggiungere anche il più distante raggio di sole, fusti eretti che disegnano le navate di una cattedrale, intrecci di rami sottili diventano piccole finestre decorate dalle quali fanno capolino frammenti di un cielo azzurro, così saturo di ossigeno da sembrare compatto. Un pavimento di foglie secche racchiude i colori aranciati del ciclo delle stagioni, quando la natura comincia a sbadigliare, ma ha ancora voglia di abbracciarci con colori caldi che ricoprono la terra umida e fredda che annuncia il prossimo inverno. E’ una cattedrale per riti pagani, quella contenuta nel flacone nero tipico di LM Parfums Laurent Mazzone.
L’invito è quello di tornare indietro per andare avanti. Ancor prima di ogni religione, arrivare ai riti della natura, dai quali ogni tradizione mistica deriva, riscoprire che un pezzettino di quell’immenso potere germinativo e distruttivo risiede dentro di noi e risuona continuamente affinché noi gli si risponda, completando così un ciclo che altrimenti resterebbe incompiuto. Incanta in modo sublime, Scandinavian Crime, con un’apertura asciutta dove l’incenso, che condurrà tutta la composizione, perde i suoi toni terrosi per elevarsi verso l’alto grazie al sostegno di spezie dai tratti legnosi e balsamici, anch’esse spogliate del loro lato piccante e caldo. Pepe e noce moscata si asciugano esaltando le note verdi di coriandolo, cardamomo e zenzero che, insieme, rendono l’apertura netta, perfetta per descrivere i colori definiti e nitidi dei paesi nordici, magnifica per rendere l’immagine olfattiva della penombra nei boschi, l’umidore freddo dei tronchi eretti, l’oscurità che, impedendoci la vista, fa aguzzare tutti gli altri sensi.
Il rito pagano si sta compiendo e noi stiamo lentamente tornando al nostro luogo naturale, l’ingranaggio ha ripreso a funzionare e tutta l’energia della natura sta fluendo dentro e fuori di noi. E’ una sensazione di pace e completezza indescrivibile, quando l’incenso scivola dalle spezie, abbandonandole una ad una in un’evoluzione molto sfaccettata, per incontrare le note più morbide del patchouli, leggermente sporcato di oud. Una zaffata di terra che svanisce subito nel perfetto accordo di sandalo e ambra. Gli occhi si sono abituati alla penombra, il timore è svanito per lasciar posto alla scoperta e alla meraviglia, il cuore pulsa calore che si infonde nel corpo esaltando le note avvolgenti.
Se nelle note di testa eravamo alla ricerca della luce, guardando in alto, puntando il naso verso il cielo, nelle note di cuore lo sguardo ha una direzione orizzontale, godiamo di ogni tronco, di ogni ramo nel quale si impigliano i nostri ricordi ancestrali. Nella morbidezza dell’ambra e del sandalo ricominciamo a sentire che siamo parte di questo luogo incontaminato e potente. Riprendiamo confidenza con gli spazi, lasciando che il tempo scorra mollemente attraverso le note di cuore che a piccoli tratti, con una delicatezza materna, ci fanno spostare lo sguardo verso il basso introducendoci alle note di fondo.
Ed è proprio dalle note di fondo che l’incenso ci chiamava sin dall’inizio, un’eco distante che si è fatto via via più nitido, l’invito a fare la nostra parte ritornando alla nostra natura animista. Qui le note di incenso si fanno più profonde e si insinuano in sentori di muschio e abbracci di leggera vaniglia per poi scendere ancor di più grazie alle note di labdano. Non è un caso che Scandinavian Crime non contenga fiori nella sua piramide. E’ un finale asciutto, ma non inquietante, quello che ci attende dopo lungo tempo, il tempo necessario per prenderci cura di noi; dove il benessere non è fatto da opulenti velluti o delicati fiori, ma dalla complessa semplicità della natura fredda che ci conduce per aspera ad astra. La natura dura che richiede lo sforzo di comprenderla e di riscoprirci, ma che sa dare poi il potere della conoscenza e della calma.
Ora, può un profumo condurre a siffatta liberazione? Forse no, ma quello che è certo è che Scandinavian Crime è un profumo potente, alchemico, capace di aprire la porta che ci impedisce di tornare al nostro luogo naturale. Ora, dovete solo capire se siete pronti a commettere questo bellissimo crimine!
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