RED+MA. Il nuovo enigma di Blood Concept, tra innocenza e peccato

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Si divertono a stupire creando fragranze che esulano dall’ordinario. Colti in un momento di confidenza, confessano che godono nel mandare in confusione le narici benpensanti e alle espressioni di disapprovazione dei nasi più borghesi rispondono con un sorriso sornione. Si potrebbe pensare che la loro sia pura e sterile provocazione.

In realtà, i ragazzi di Blood Concept, Antonio Zuddas e Giovanni Castelli, fanno sul serio e hanno un piano ben preciso: rompere gli schemi di un’arte profumiera che, a detta loro, puzza di vecchio. Quando apparvero sulla scena della profumeria artistica con i primi quattro scent viscerali (0, A, B, AB), molti giornalisti e addetti ai lavori li definirono, a torto, gli skinheads della profumeria, i metallari del profumo. Miopi. La realtà è diversa: entrambi dichiarano, candidamente, di sentirsi POP dentro e al grido di “Niche doesn’t make us rich, we are pop!” ritornano alla carica con un profumo che (of course) farà parlare di sé, RED+MA.

Red… come Redenzione? Sbagliato!
Red come rosso, colore del peccato e feticcio cromatico del duo Zuddas-Castelli. Ma come Madonna, eterno simbolo d’innocenza. Red+Ma è una fragranza in cui il peccato si fonde con l’innocenza, il rosso del sangue si mischia con il latte di una vergine immacolata dal peccato originale. Red+Ma ovvero il profumo del peccato verginale? Sono solo supposizioni. Come da copione, la formula di RED+MA è blindata fino all’inaugurazione di Pitti Fragranze 10 così come il concept ma dalla cortina di segretezza che circonda il progetto è trapelato il nome del naso: Antoine Lie, creatore di diverse fragranze per Etàt Libre d’Orange, salito alla ribalta delle cronache con il velenifico Secretions Magnifiques. E anche questo è un indizio da non trascurare.

Se volete entrare nel mood di RED+MA, vi invitiamo alla visione (con audio ad alto volume) del video che Blood Concept ha realizzato per noi.