Rahele. Neela Vermeire in viaggio nelle terre dei Moghul
Terra misteriosa che produce ogni anno un oceano di materie prime, essenziali nella costruzione di profumi a carattere orientale, l’India è uno dei viaggi fondamentali nella vita di un creatore di profumi. Alla quattordicesima edizione di Pitti Fragranze è stata lo scenario affascinante esplorato da “Creating an India Scent Story”, il trend lab nel corso del quale è stato presentato l’incommensurabile patrimonio aromatico di questo paese: resine, fiori, erbe e legni che anticamente hanno rappresentato il bottino di conquista degli imperi europei. L’India è anche la meta finale di un profumo che ha letteralmente conquistato il pubblico del salone-evento fiorentino.
La calda terra bagnata dall’Oceano Indiano, da secoli soggetta a colonialismo di vario linguaggio, ha sempre attratto l’Occidente, perso nel miraggio di tesori di inestimabile ricchezza, affascinato da una cultura misteriosa, stordito dai profumi talmente intensi cui il viaggiatore europeo non era abituato.
Siamo nella metà XVII secolo, la presa della Bastiglia è ancora lontana, e in Francia governa ancora con energia re Luigi XIV. Già nel 1600 era stata fondata la Compagnia Britannica delle Indie Orientali per arrestare il monopolio commerciale nei mari orientali della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. La Francia, a sua volta, non voleva cedere l’opportunità di ottenere grandi guadagni, fondando così nel 1664 la Compagnia Francese delle Indie Orientali con lo scopo di stringere accordi vantaggiosi con l’Emisfero Orientale e di contendere alle altre Compagnie il primato negli affari e nel commercio.
A quel tempo le mitiche “Indie” erano un territorio inesplorato, sia dal punto di vista geografico che economico. Esercitavano un richiamo irresistibile sui grandi viaggiatori dell’epoca, impavidi e puntali nel descriverne bellezze e stupori nei loro diari personali. Figure entrate nella storia, come il gioielliere di origini belghe Jean-Baptiste Tavernier, acquirente del leggendario diamante “French Blue” poi venduto al Re Sole per ornare la corona francese; il medico-sociologo Francois Bernier, innamorato della dimensione sociale di un popolo tanto antico e dal tessuto sociale tanto complesso; il botanico e linguista Jean Thévenot, autore dei più straordinari carnet de voyage di quel tempo.
E’ tra questi “ricercatori di meraviglie” che si inserisce Rahele, “il viaggiatore”, il personaggio interpretato dalla creazione presentata da Neela Vermeire a Firenze: una fragranza che vuole raccontare il fascino del viaggio verso Oriente compiuto a bordo di una delle gloriose Compagnie navali francesi del XVII secolo, ma soprattutto vuole essere la traduzione olfattiva dello sguardo di un viaggiatore del Vecchio Continente che approda per la prima volta nelle terre del Gran Moghul.
Neela Vermeire non racconta molto della piramide del profumo: lascia a chi lo avvicina la gioia di scoprire le note di cortecce, semi e petali della sua terra: lo zafferano, il cumino e il cardamomo, il gelsomino e l’osmanto, sovrano assoluto della fragranza, presente in tutta l’evoluzione del jus, dalle note di testa a quelle di fondo.
In Rahele il piccolo fiore esotico esala il suo potente aroma, che divampa nell’aria immediatamente con una carica gioiosa e fruttata, attenuata appena dalla rugiada verde che ricopre le pianure di Grasse, per poi sfumare nel finale in una scia voluttuosa di vaniglia. La fragranza, equilibrato funambolismo tra due culture, la pragmatica e raffinata francese e la suadente e indecifrabile orientale, è come un fuoco d’artificio che regala allegria, che dà una nota di luminosità alle prime giornate autunnali.
Rahele è una creazione che “viaggia” nel nostro tempo, anche se Neela Vermeire l’ha immaginata dentro un quadro del XVII secolo, che vuole raccontarci l’India in modo estremamente diverso da come l’hanno fatto Tavernier, Bernier e Thévenot. Trasparente presenza al fianco di questi grandi personaggi, vuole darci la dimensione incorporea del tempo trascorso a dimenticarci del nostro retaggio culturale per acquisirne un altro, farlo nostro e amalgamarlo alla nostra identità, per arrivare ad un prodotto sublime che trascende i confini. Al pari del favoloso “French Blue”, è un profumo che affascina e ipnotizza coloro che lo indossano, scintillante e perverso, gioioso e ammaliatore.
Rahele è per coloro che sono alla continua ricerca dello sconosciuto, del “diverso”, nel viaggio, nell’arte e nella bellezza, scavalcando i confini delle culture per vivere la vita senza alcun limite, se non quello posto dai propri desideri.
Un jus deciso, cattura ma non si impone sfacciatamente. Ancora una volta Neela Vermeire è riuscita a mettere d’accordo l’oriente misterioso e opulento con l’occidente low profile con un profumo di grande raffinatezza, replicando lo stesso risultato che aveva raggiunto con le sue precedenti creazioni.
Concentrazione Formato Rahele – Neela Vermerie
Eau de Parfum, 60 ml
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