Racconta il profumo dell’Autunno e ricevi in regalo i profumi di Parfum de Marly [Giveaway]
Finalmente, su Extrait possiamo inaugurare la serie dei giveaway che vi permetterà di ricevere a casa sample e profumi da maison italiane e internazionali. Il primo a inaugurare la serie è il brand francese Parfums de Marly che mette in palio 10 sample kit (1 kit = 6 vials da 1,5 ml) per coloro che invieranno un testo o una poesia (min 500 battute) sul profumo dell’autunno.
Un comitato composto dallo staff di Extrait e Parfums de Marly selezionerà i 10 testi più belli e gli autori saranno premiati con il sample kit di Parfums de Marly.
Parfums de Marly è una maison che riporta in auge il concetto di profumo tipico del XVIII secolo quando le fragranze erano considerate un dettaglio indispensabile di eleganza e raffinatezza e venivano create in onore di Luigi XV, fervente amante di profumi quanto acceso appassionato di cavalli da corsa. Nelle fragranze di Parfums de Marly rinasce la mitica corte di Versailles, celebre per i suoi fasti e il lusso sfrenato, scenario splendente di fragranze memorabili, spesso commissionate per commemorare leggendarie corse di cavalli.
Il sample kit di Parfums de Marly è composto da sei fragranze in eau de parfum (Darley, Shagya, Ispazon, Pegasus, Lippizan, Godolphin). Queste le tracce di ciò che annuserete se partecipate al nostro giveaway:
Darley s’ispira alla pregiata razza di purosangue Darley Arabian, celebre per bellezza, eleganza e velocità. Questo profumo evoca virilità e fascino orientale attraverso l’accordo evergreen Fougere e il sapiente inserimento nella piramide olfattiva di pregiate essenze orientali. Darley si apre con un accordo luminoso di Limone, Bergamotto e Menta che si fonde in un cuore floreale di Rosa e Fiori d’Arancia. Il tocco di Lavanda, Rosmarino e Cannella accende di contrasti il cuore di questa fragranza, in un crescendo di sensazioni indimenticabili che si sublimano in un fondo orientale di Sandalo, Legno di Gaiac, Patchouli, Ambra e Tonka.
Shagya è un orientale che prende il nome da una maestosa razza di purosangue proveniente dall’Ungheria, Shagya si distingue per il ricco contrasto di sfaccettature presenti nella piramide olfattiva e per l’accordo inedito Oud-Lime. Le note di testa della fragranza sono vivaci e si illuminano di freschezza con Lime, Bergamotto e Bacche Rosa, un’apertura solare che, scivola su un cuore ripieno di calore e carattere, composto con Geranio, Cedro e Oud. La nota dell’Oud domina con fermezza la piramide olfattiva, infondendo fascino e preziosità alla piramide olfattiva che si scioglie con eleganza su una coda di Vetiver, Legno di Gaiac, Papiro e Muschio.
Ispazon ha una piramide olfattiva a carattere legnoso-orientale che affascina con raffinata maestria attraverso la presenza di tocchi agrumati e aromatici come Limone, Lime, Arancio e Alloro e Timo nelle note di testa, e conquista grazie a un cuore traboccante di sentori verdi e legnosi. Questa creazione si avvale del tocco verde e delicato del Mughetto per disorientare i sensi e dell’aroma del Legno di Cedro per ammaliare l’olfatto, complice anche una coda orientale incandescente di Ambra, Vaniglia e Muschio. Ispazon prende il nome dalla razza di purosangue autoctona dei Paesi Bassi celebre per la straordinaria bellezza nella figura e l’eleganza nel galoppo.
Godolphin vuole evocare lo spirito nobile e la regalità di una delle razze di purosangue più pregiate e potenti del 18° secolo, l’Arabian Godolphin. Questo profumo è composto da pregiate essenze, complesse e profonde, abilmente miscelate per creare un’esperienza sensoriale unica nel suo genere. Un fiorito-aromatico che colpisce i sensi con note di testa che profumano di libertà: il tocco verde del Matè ricorda l’erba fresca delle praterie, lo Zafferano il manto vellutato di un purosangue al galoppo. Nel cuore, la piramide olfattiva fiorisce di Rosa, Iris e Gelsomino per richiamare la bellezza leggendaria della razza Godolphin per poi concludersi su un accordo di note seducenti come Legno di Cedro, Vetiver, Cuoio, Muschio, Ambra e Vaniglia. Un profumo che emana un magnetismo potente, ma rimane raffinato e luminoso durante la sua evoluzione.
Pegasus è dedicato alla figura mitologica di Pegaso, il cavallo alato che il mito vuole trasformato in una nube scintillante di stele, una volta terminate le sue imprese nell’Olimpo. Per evocare il suo leggendario manto candido, la piramide olfattiva si innamora dell’aroma incantatore del Gelsomino e della scia sensuale di Eliotropio, Vaniglia, Mandorla Amara, mentre la nota “celeste” della Lavanda ha il potere di far luccicare la piramide olfattiva. La coda di Pegasus si scioglie sugli accenti caldi dell’Ambra e del Sandalo.
Lippizan è una razza di cavalli dal manto bianco di origine ungherese, nel passato il Lippizan veniva montato dagli imperatori durante le sfilate reali e i dressage per via della sua naturale eleganza. Per evocare la bellezza di questo cavallo amato da Luigi XV, la piramide olfattiva si adorna di essenze pregiate dalle molteplici sfaccettature. Un mosaico di sfumature che rendono questo profumo unico e inimitabile. Lippizan è un legnoso muschiato con note profonde e terrose che si apre vigorosamente con Bergamotto, Limone, Cardamomo, Timo, Dragoncello e Salvia Sclarea. L’accordo di cuore è un mix di Gelsomino, Rosa e Iris, sostenuto da Galbano, Patchouli, Cedro e Vetiver. Nel fondo, la piramide olfattiva sceglie l’aroma di Muschio di Quercia, Vaniglia, Cuoio, Ambra e Musk per prolungare all’infinito la sua scia.
Partecipa al giveaway di Parfums de Marly e ricevi a casa i suoi profumi! Le modalità di partecipazione sono semplicissime:
Clicca MI PIACE sotto questo articolo e condividilo con i tuoi amici sulla tua bacheca di Facebook. Poi, loggati oppure, se ancora non l’hai fatto, registrati a Extrait, ricordandoti di lasciare una mail corretta e attiva che ci permetterà di prendere contatto con te. Infine, nel box dei commenti, qui di seguito, racconta il profumo dell’autunno.
Il termine ultimo per partecipare al contest è fissato per Sabato 3 Novembre. I nomi dei vincitori saranno resi noti Martedì 6 Novembre. Gli autori dei testi selezionati saranno contattati via mail.
In bocca al lupo a tutti!
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Profumi d’autunno
richiamano antichi pensieri
che si immergono nella vita
e corrono
sulle foglie cadenti
sfidando una pioggerella
che investe l’aria.
L’odore
della campagna autunnale
si diffonde
come le note di un concerto
e s’infiltra
tra i colori dell’arcobaleno
lasciando
un desiderio di speranza
che incatena
il mondo intero
ad un momento di serenità
per vivere
una nuova alba piena di luce
al di sopra di un pensiero
immerso
nei tramonti autunnali.
Odore di terra e asfalto umidi aprono i loro afrori nell’oscurità che avanza lentamente, (incenso, iris , oud)
boschi bagnati da una recente pioggia repentina,(legni , rosa mughetti e note verdi)
raggi di sole che, ancora vigorosi, penetrano il rosso sempre più intenso delle foglie (miele, resine e cuoio)
il mondo che si colora di un intenso giallo arancio come per volerci consolare in qualche modo del rigore
dell’inverno che da qui a poco si impossesserà delle nostre vite. (muschi, agrumi, vaniglia e note gourmand)
Ogni stagione ha la sua magia, anche olfattiva!.
un viaggio senza fine tra i colori e gli odori della sabbia di un deserto,di un arenile ancora caldo,di un sottobosco ancora sveglio.Un viaggio prepotente,evocativo e meditativo tra gli aromi caldi e dolci dell’Autunno.Gocce preziose di fragranze sensuali che vestono come seta il tuo corpo e che,come una rara e misteriosa potenza,ti avvolgeranno
Cammino sulle foglie ingiallite dall’autunno che sta lentamente avanzando.le sento scricchiolare sotto i miei piedi ed immediatamente giunge alle mie narici un profumo intenso ed allo stesso tempo tipico di questa stagione. L’aroma del legno misto a note di muschio, il profumo dell’alloro misto a note suadenti di lavanda. Passeggiando giungo ad unsentiero nel bosco, il profumo delle castagne appena abbrustolite mi sfiora e mi sovviene il ricordo di quando da bambina raccogliere castagne o trovare un fungo mi sembrava una cosa meravigliosa…perchè i profumi sono anche questo…riportano alla memoria i bei tempi che furono.
Voli d’anatre sul lago
e il vento fresco della sera
il maglione al primo freddo,
torta calda con la mela.
Il profumo della terra
è inconfondibile in autunno
sa di funghi, pioggia e uva,
sa di legna nel camino…
Camminando per la strada
bacia il viso l’aria fresca,
mescolata col profumo
del buon pane del mattino …
C’è dolcezza nei colori,
calma l’anima e da pace,
sinfonia di marroni,
gialli, rossi e arancioni.
Fioco il lume nella zucca
ai bambini fa paura,
tra le foglie il melograno
sa di gocce d’acqua pura.
Gioca il bimbo col mantello
di foglie rosse della terra,
ha il color delle sue gote
e la poesia di età remote.
Acre il mallo della noce
scopre al freddo i buoni frutti,
nel gheriglio una sorpresa
Caldo il verme ora riposa!
Il nuovo giorno è una speranza
che preziosa ormai è la luce,
e la noia del bambino
già s’è spenta nel camino!
Ride furba nonna Mina
che sferruzza con costanza,
la castagna si fa arrosto
e il sorriso torna a posto…
Bellissimo !!! Il piu’ bello in assoluto ;-D
Già tanti autunni passati su questa terra … ricordi di pioggie, nebbie, e tramonti infuocati. Sentori di ozono, metallo e asfalto bagnato. Nei giardini l’odore acre della terra che inghiotte le foglie morte brucia il naso. Il parco sa di legno umido, di funghi grigi e di verde scuro. A casa l’aroma della buccia dei primi agrumi ti avverte che presto sarà Natale e quello della zucca che cuoce in forno che ancora prima sarà Halloween. E quando si accende il riscaldamento i muri ed i pavimenti rilasciano odori polverosi, caldi e rassicuranti mentre fuori, dopo una giornata di dorato sole autunnale, le prime sere fresche raccolgono umori sottili e cristallini di ginepro, castagno, foglie avvizzite e muschio che solleticano le narici. Le giornate si accorciano e la sera giunge presto, illanguidendo i sensi. L’olfatto riposa dopo l’aggressione gioiosa dei sentori estivi e si prepara ai vellutati e misteriosi profumi invernali.
Profumi d’autunno richiamano antichi pensieri
che si immergono nella vita e corrono
sulle foglie cadenti sfidando una pioggerella
che investe l’aria
L’odore della campagna autunnale si diffonde
come le note di un concerto e s’infiltra tra i
colori dell’arcobaleno lasciando un desiderio
di speranza che incatena il mondo intero ad un
momento di serenità per vivere una nuova alba
piena di luce al di sopra di un pensiero immerso
nei tramonti autunnali
D’Autunno respiro , speziato profumo di more e di muschio , accarezza il languore dell anima mia che alla ricerca tua , và . Intrecci di rovi , son spine i miei passi che a tuo profumo mi conduce , ti amo!
Un calore: l’arancione. Una sensazione: freddo. Una voglia: casa. La natura inizia a lasciare i suoi “frutti” a terra, per farci capire che da lì deve partire la nostra energia, nell’aria la decomposizione, tutto ritorna verso il centro e dal centro preparare l’esplosione della primavera, rimettendosi in dialogo con gli altri. Gli odori si presentano in piccolo, l’aria gelida esterna anestetizza, annienta e sono ciò che è della casa è odore: la legna bruciata, le marroni castagne, l’arancione zucca, i dolci del forno, l’umanità. Chiudersi a gomitolo per ascoltarsi, per abbandonare, per rielaborare, per rilanciare il giallo, il sole, la vita.
L’autunno è una stagione assai invitante:
ci sono nell’aria brezze frizzanti e profumi stuzzicanti!
L’odore di muschio e di prati bagnati
si mescola a quello dehli agrumi caramellati.
Il dolce appena sfornato
inonda la casa di un piacevole sentore vanigliato.
Il tartufo ed il cioccolato
non solleticano solo il mio palato
ma pure l’odorato:
di più li apprezzerò
se con un profumato vino li gusterò!
FB:Chicca Tamburrino
pleadi@inwind.it
Ho quasi freddo ,mi stringo attorno al collo il bavero dello spolverino, chiuderei gli occhi ma non posso. Pelle e tessuto combinano i loro profumi, li trascino a me attraverso il respiro che comincia a farsi caldo. Dolce e umido come l’odore delle foglie che la pioggia incolla all’asfalto, sotto i miei piedi un tappeto morbido e colorato mi invita a rallentare il passo. Ogni città ha i suoi profumi e nelle stagioni di passaggio questi si fanno acuti. Penetranti e caldi come ambre, che immagino confuse tra le foglie che continuo a calpestare inseguendo odori e pensieri. All’improvviso il vento azzera tutto, polvere negli occhi ma solo per pochi attimi poi… Ho quasi freddo e mi stringo attorno al collo…
L’Autunno si proclama con l’odore di caldarroste: l’odore della legna bruciata e delle castagne. Colpisce perchè è probabilmente il primo fuoco che si accende dopo l’estate, ancor prima di riscaldare le case. In città arriva violento, senza preavviso: ancora si gode degli ultimi caldi raggi di sole e il piacevole odore ci fa arrendere all’arrivo del freddo, delle foglie secche e delle giacche. In campagna l’odore di caldarroste arriva con più calma e attesa, quando il bosco lo permette. La stufa e la boiserie del salotto del vicino odorano di Autunno: la ghisa riscaldata, i legni, il calore, le coperte tolte dalla naftalina e un po’ infeltrite, il freddo ai piedi. E’ un luogo particolare che sembra aspettare l’Autunno tutto l’anno. Poi c’è il bosco, l’odore di muffe, terra umida, funghi, legna di castagno, faggio e larice e un sentore animale sulle tracce dei cinghiali. In Autunno il bosco è un fermento: se ci si ferma, si può sentire l’anima della terra. Di giorno in giorno si possono vedere crescere i funghi, marcire le foglie e animarsi i muschi. La luce tra le frasche degli alberi, il cestino in mano e mia madre poco distante che coglie l’ennesimo porcino sempre con lo stesso rituale: lo bacia, lo annusa intensamente e mi invita a fare lo stesso e cogliere le differenze tra l’odore dei funghi del posto e quello della valle affianco. Il rito prosegue tornando a casa. Il fuoco acceso con legni profumati e resinosi, le luci spente e un caldo buono. La famiglia si riunisce a pulire la terra odorosa dai funghi, mentre mia madre coglie il rosmarino in giardino da aggiungere al sugo. L’Autunno ha per me un odore familiare e rincuorante, sia esso quello di un focolare acceso o quello del bosco umido.
Bosco d’autunno
anche il mio cuore è coperto di foglie
senza nessuno che vi tracci un sentiero.
autunno significa prime giornate frizzantine, ma ancora timidamente soleggiate.
la natura si incendia di colori caldi ed intensi e l’olfatto si inebria di profumi speziati ed avvolgenti
Quanti colori profumati
come foglie autunnali.
Essenze fantasticate,
percezioni solo immaginate!
Sensazioni di rugiada,
odore di bosco e sottobosco.
Il verde, il giallo, l’arancio, il rosso, il marrone.
Veli di malinconia sopra lacrime di allegria!
L’autunno è la stagione dei cambiamenti, cadono le foglie e i pregiudizi, tempo di vendemmia, si raccoglie la luce dell’estate, le castagne escono dal guscio ancor con la corteccia ma pronti per esser scaldati dal calore del camino, aspetteremo insieme tra righe e pensieri il passar dell’inverno e ci ritroveremo rinati e belli nella nuova primavera
ECCO L’AUTUNNO TUTTO GRAPPOLI E FRUTTI GUSTOSI.
LA CAMPAGNA LENTAMENTE SI SPOGLIA,SPARISCONO A UNO A UNO I FIORI PROFUMATI E LE FARFALLE VARIOPINTE.
PARTONO GLI UCCELLI VERSO I PAESI PIU’ CALDI,A POCO A POCO LA TERRA SI RICOPRE DI UN MANTELLO DI FOGLIE ROSSE,GIALLE E MARRONI.L’ARIA SI FA PIU’ FRESCA,IL SOLE TRAMONTA PRIMA.L’ARIA SI RIEMPIE DEL PROFUMO DEL MELOGRANO E DELLE CASTAGNE….TUTTO E’PRONTO PER L’AUTUNNO!!
Nell’azzurrità del mare
ascolto la brezza
che profuma di libertà,
mentre sulla battigia
le conchiglie sussurrano parole
che disorientano i sensi.
Ricordo ancora
quando il nero di seppia
ci serviva solo
per comporre rime sciolte
sull’involucro dei nostri cuori,
invece adesso
ricopre le piaghe
della lontananza
e la fragranza dei nostri silenzi.
Cosa respiro nell’aria?
Forse sale, nostalgia
o bacche di ginepro
che si sgretolano
al vento dei ricordi.
Ormai è autunno
e solo foglie umide
saturano l’aria
di bruma verdeggiante,
tristi dondolano e
rassegnate si lasciano cadere.
Ecco che una nube
scintillante di stelle
pare osservarmi curiosa
e mentre io sono rapita
nell’assolo del mio cielo
una piramide olfattiva
mi trafigge gli occhi
e prolunga all’infinito la sua scia.
Ora sono pronta
a farmi travolgere
dall’essenza,
immobile aspetto
che mi faccia sua.
Un aroma caldo e dolce
di foglie si fa strada tra
macchie di sole,quasi
un richiamo che s’arresta
nell’anima.
Tra sentieri dell’autunno,
la terra è una profonda
fragranza tra le sottili rughe
degli alberi del bosco.
L’autunno è l’odore della pioggia che cade sui tetti delle case,è il profumo invitante delle caldarroste sul fuoco e della crostata fumante della nonna,è il tempo in cui tutto si rinnova;le foglie variopinte si lasciano sospingere dal vento cadendo inesorabili al suolo,le persone si vestono di nebbia e camminano per strada più lente,più calme,quasi come il tempo scorresse meo celere..d’altronde l’autunno segna pur sempre un passaggio e questo non può che avvenire passo dopo passo,lentamente.
cadono le foglie ingiallite,mentre nella mia mente viaggiano pensieri
le rondini migrano lontano dove anch’io vorrei scappare,
ma mi ritrovo qui ad ascoltare la lenta pioggierella autunalle che cade e bagna
il mi ovolto coprendo le mie lacrime ,non sono sola c’è lei
a farmi compagnia ,e nel frattempo il tempo passa inesorabile .
L’autunno è l’odore del muschio tra le pietre di un grande bosco, il profumo dei funghi dai mille colori, passeggiare tra le foglie seccate dalla fresca aria mattutina e respirare a pieni polmoni scrutando un paesaggio incantevole!!
l’ autunno, il silenzio i giardini perdono le foglie , tutto tace , il ricordo il profumo , la mano di un bambino che ti stringe forte forte, cammina e ammira le meraviglie dell’universo, il mondo sorride w la vita
E’ l’Autunno che annuncia
La fine dell’estate
L’inizio di una nuova stagione
E’ il naso che se ne accorge
L’odore di terra bagnata
Si sostituisce a quello della sabbia e del mare
Il vento fresco comincia ad accarezzarci
Lasciando le calde scie estive come se
Fossero già un ricordo lontano
E la mente comincia a scaldarsi
Il naso a cercare gli odori più caldi
L’abbraccio di una coperta
L’odore della pioggia
La voglia di farci avvolgere da una nuova essenza
La voglia di sentire un calore persistente sulla pelle
Che evaporando
Ci fa innamorare di nuovo
Il profumo dell’autunno è mio Nonno col suo profumo di pino silvestre o sandalo mentre andavamo per boschi alla ricerca di funghi e lumache facendo crocchiare le foglie secche. il profumo dell’autunno è mia Nonna che preparava la torta di farina di castagne e cannella e i tortelli farciti di zucca. il profumo dell’autunno è il profumo delle ultime giornate di sole umido che ci consentiva di giocare in cortile dopo la scuola,e poi a casa un bagno caldo col bicarbonato e poche gocce del profumo di mia Mamma.L’autunno è il prfumo dei pensieri che si raccolgono in attesa dell’inverno e delle feste che si passavano tutti insieme.
Un passo.
La salmandra lucida e grassa
passa, umida nell’umido
muschio morbido.
Scivola languida lumaca sull’acre orto sfatto,
a rosicare l’ultimo fradicio verde.
Affonda un piede nella terra pesta, nera,
pregna di umori stanchi.
Un passo.
Brace di faggio acero rosso croccante
nasconde la muscaria.
Fiameggiante la parete di ossido,
chimica ferrosa, freme al raggio polveroso
mentre una bruma languida affumicata lattea
penetra nel più antico tempo.
Un passo.
La vecchia nodosa spazza la soglia e
rami secchi, resina trementina,
arderanno bagliori nella calda ombra
la sedia rotta
la cucina scura.
Il paiolo bolle ribolle affonda il legno
gatto lento.
Un passo.
Il lastricato viscido di muffa
muschio lichene
grigio dorato al crepitio della fontana,
acqua antica sgorga.
Il mestolo pende
disseta il viandante.
Un passo.
La vacca lecca,
si gira,
lenta torna con l’occhio tondo
al suo filo
il cane allo stinco.
Sgronda il tino di mosto torba
le vinacce pungenti
a stordire le froge.
Un passo.
Pende il maiale e vapore dalle carni
il macellaio alacre abile insacca.
Ride il corvo dalla marcita.
Un passo.
Il fieno fermenta nell’antro tiepido
trave nero crepato tagliente nero.
Il colpo scricchiola il pezzo
polpa umida linfa a seccare.
Catasta sghemba attende.
La tana si riempie.
Aspetto il vento.
l’autunno con le foglie dorate e il profumo di terra, profumi di uva e castagne, di camino accesso, voglia di coprirsi con la coperta davanti al televisore aspirando le ultime note del mio profumo.
Nel burro del cielo
Rami vuoti piantati come radici,
nuove foglie di odore,
fantasmi di pesca e funghi,
allacciati come nastri iris
alla nuova vita dell’autunno.
Un altro cielo capovolto, sotto l’albero
Scalcia nel vento foglie come bucce amare di arance
Mia madre sceglie la panchina al sole. E’ quella di lato in giardino, quella isolata. E’ incredibile come suoni e colori paiano più spenti da quell’angolo. Ha smesso di fare acquerelli per colpa di quella panchina per colpa di quel guscio nelle sensazioni che essa definisce. Be’ non tutte.
“Vedi quell’ albero…”, mi dice. Boh, io borbotto qualcosa; è sempre stato lì. “E’ sempre stato lì”, le dico e dentro di me mi auguro sempre che la malattia non stia peggiorando così tanto da dovermi sorprendere per ogni sua domanda, ad ogni sua piatta affermazione.
“Quest’anno è capovolto, le radici sono in alto. Quest’anno è un alveare di odori”, mi dice. Io non mi spavento mai, sono pronto a tutto ma a volte le cose immobili sono le più spaventose. Quella panchina, mia madre, la sua malattia, le foglie che dondolano a terra. Non a terra, sono appese capovolte, e tutti gli odori, come in primavera, provengono dal vento che accarezza i rami.
Cambia solo la prospettiva da quella panchina. “Non si vede bene da qui”, continua piegandosi, strizzando un po’ le palpebre “…ma gli odori qui, arrivano fortissimi. Sono nuovi di zecca; è autunno”.
L’autunno mi fa pensare al colore rossastro di un tramonto sopra un mucchio di foglie cadute dai pioppi e castagni sopra il lungofiume… Odore di foglie secche e bagnate, corteccia d’alberi, legni infuocati e i fumi che questi sprigionano nell’aria … un’insieme di odori intensi ma con il tocco balsamico di lontane note di pino, tiglio ed eucalipto creato da qualche parco lontano con panchine di legno vuote poggiate sopra il muschio…. La consapevolezza dell’essere , della propria pelle e del proprio respiro, lento e profondo…
Framboise
Poche righe…….l’autunno è la più bella stagione dell’anno.Riflessioni ,profumi e colori accesi,riempiono il cuore e la mente di sensazioni,che vanno al di la di ogni singola percezione. Si pensi alle foglie della vite,cambiando la E con la A,trasformiamo una pianta(simbolo di vita) con la vita stessa.
Nella umida brughiera dagli effluvi boschivi,
attraverso la leggera nebbia
si percepiscono note terrose. Legnose.
Dal fugace vapore,
che sembra salire dalle gelide, aromatiche acque di un ruscello,
si intravedono antiche felci. Fresche. Vitali.
Arse radici di betulla dall’acre odore primitivo che risalgono dal terreno.
Un’apoteosi di sentori dagli intensi toni verdastri e bruni
con venature di antracite del malancolico paesaggio
che si prepara alla quiete dell’ inverno,
ma anche intensi, avvolgenti,
dell’ estate passata,
delle spezie che giungono lontane,
dalla rubra corteccia di cannella
fino all‘ intenso calore del pepe nero,
che scalda il cuore e l’anima….
l’autunno stagione di profumi intensi: l’odore della terra bagnata..le prime pioggie tanto attese dopo l’afa dell’estate.Il caldo rende arida non solo la terra ma anche gli uomini. Finalmente arriva l’autunno: la frescura tanto desiderata. Adoro anche sentire il profumo delle caldarroste..quanto sono buone! Le castagne calde calde che scoppiettano nella padella…non vedi l’ora di addentarle!
Ma l’autunno non è solo profumo, non gode solo l’olfatto ma anche la vista. La meraviglia dei colori delle foglie che cadono…quale pittore può eguagliare la ricchezza delle sfumature dei colori delle foglie cadute?
starei ore guardare le foglie che cadono, i colori magnifici di madre natura. Certo in città si può notare tutto questo ma in montagna si può cogliere maggiormente la grandezza dell’autunno. Alberi diversi, alberi spogli,alberi privati delle loro foglie sembrano quasi nudi ma sono fiduciosi presto torneranno altre foglie a ricoprire i loro rami. Nell’attesa noi uomini stiamo lì a guardare il tappeto di foglie cadute…stando attenti a non calpestarle troppo…quasi a non voler sgualcire quel letto di foglie che madre natura ha sapientemente steso ai piedi(o meglio alle radici) di ogni albero.
E anche se uno dei tanti luoghi comuni dice che non esistono più le mezze stagioni come la primavera e l’autunno (a causa del riscaldamento terrestre)…e forse un pochino è vero…noi tutti attendiamo con ansia questa stagione con i suoi colori, i suoi profumi….impossibile descriverne tutte le sfumature.
Eretto al cospetto, mi interesso ai colori.
Scirocco di barocco, lieve soffio di vento profumato.
Stupore o errore, una leggera vertigine.
Trapela la miscela, le narici si allargano.
Presumo un profumo, sembra residuo di una combustione.
Cavalli e cristalli, ricordo gocce di sudore animale.
Natura e pittura, visioni di eleganza e sobrietà.
Insisto e resisto, lo stupore si attenua.
Amalgama e reclama, mi godo quel che avverto.
soddisfazione e combinazione, il risultato diventa tesoro.
Capolavoro che adoro, seguo la scia sperando di non perderla.
Abbraccio.
di grigio gli squarci
Con Parole rivolte,
Graffiano umidi drappi di tramonto
di rosso gli spazi
con Sguardi scagliati,
Gonfiano ebbre falangi del giorno
Così,
contro il grigio a lacerare
così,
verso il rosso a riempire
nell’affresco di terra e cielo
di
burrose serate all’aria stese
a
placare l’incedere dei domani
per rivoli ovattati
di
voraci mattinate al sole chine
a
cibare il sospirare dei ieri
per sussurri profumati
come
timide brine
come
golosi venti
come
civette nebbie
per brividi cromati
come
virtuosi lampi
come
rugosi tuoni
come
scontrose piogge
nel grigio spruzzato di tramonto
nel rosso solcato dal giorno
ecco un brivido
ecco un sorriso
che in punta di silenzio si stringono …in abbraccio.
Pochi passi sui ciottoli, piano, non disturbare il silenzio della discesa,
qui la piccola onda esala, da sempre.
Lunghe ombre spoglie sulla superficie muovono appena,
il velo di alga dondola, sotto al fasciame al riparo.
Non si distingue la sponda, là, in fondo, come dal fumo
di antiche caldaie, ritorna, di resina e muschio,
la stagione nascosta
Note di cognac, calamo e carota silvestre, seguite da un caldo e profondo accordo di cuoio conciato, opoponax, legni pregiati e tabacco, per arrivare infine ad un fondo dorato dalle sfumature ambrate ed impercettibilmente floreali
Un caldo tappeto di foglie
dalle mille sfumature di rosso
copre la terra umida di voglie
mentre il cielo grigio è scosso.
Con i frutti d’ottobre profumati
di pere, noci e uva siam saziati,
nel nebbiolo di violetta si ha la sensazione
che d’Autunno riporta alla mera contemplazione.
L’umore del profumo ha note ambrate
adatto all’Autunno e a quelle cipriate,
esaltate da un vetiver radice
che di odore di pioggia ci dice.
Oh Autunno che i sensi incanti
fa di noi le tue Baccanti,
attorno a un fuoco di ginepro ardente
ci avvolgi di un incenso stupefacente.
Autunno, un quadro di profumi
….sulle note di una stregata sinfonia autunnale un’eterea fata d’oriente dipinge il suo profumo…scolpendolo in una soffice tela amaranta…tale fragranza ha il sapore di un bosco lontano e la sua aroma è pregna di raggi lunari filtrano tra le pareti dei rami,intrisi di pioggia autunnale…. ambrate le sue gocce evocano ricordi suadenti…
Così la candida ninfa acquarella il suo quadro profumato, dando vita ad un’aroma che riecheggia tra le fronde di alberi incantati e si diffonde tra le avvolgenti vallate…odor di muschio…odor di bacche…odore di emozioni che si snodano in zampilli di castagne nel vento….
Ella chiude gli occhi e si abbandona al profumo che si scioglie
tra gli alveari
della nuda tela
nutrendosi dei colori del legno e delle foglie…
Grazie alla magica linfa, intrisa di spezie d’oltreoceano, la dolce creatura ritrova la sua pace..che si specchia in quel magnetico dipinto ed in quella fragranza…ebbra di poesia…
Desiderio di muschio.
Illuminato dall’aria pungente che mi pizzica il viso,
riscalda i toni verdi e grigi della campagna lungo il fiume.
Ascolta con me il crepitìo della legna che brucia.
la mia mente viaggia nel tempo e i ricordi di mia madre seduta in cucina con addosso una mantellina per scaldarla dal freddo che inizia,mi riporta al profumo delle castagne nel forno e della zuppa con la zucca appena messa a bollire e poi… la sua pelle profumata di zenzero e cannella che si scioglie in un abbraccio anche se lei malata da tempo non mi riconosce piu’ ma mi sorride e sento il profumo di tanto amore
L’essenza nell’autunno
sorvola un leggero ieri
e con grazia che non vedi
racchiude il possibile:
il mutare del fuoco
in rosso freddo e freddo giallo,
e febbrile e silenzioso
cambiare cantato
da questo magico niente.
Insinua un pensiero acuto
come acqua dal vetro nel canale
reca riflesso
i tuoi capelli alghe
fugge nel vapore
il desiderio.
Si esala quando stiamo
fra pareti di corteccia
ed ogni ramo si inchina
sul finale.
Un ala un soffio ed ogni odore
appare puro
come nato da poco.
AUTUNNO è TERRA DI MEZZO…LUOGO DI CONFINE IN CUI LA TERRA HA ESAURITO LA SUA FORZA..E IL MARE è ORMAI è TROPPO STANCO PER MUOVERSI ANCORA…SOLITARIE E INDIFFERENTI GIACCIONO LE SCOGLIERE.
MONDO A Sè, UNIVERSO SCONOSCIUTO, FORGIATO DAL TEMPO, CATTEDRALE DI UN CULTO IN CUI IL VENTO DELL’ESTATE SUONA LE SUE ENERGIE E LA NATURA SANTIFICA LA PRORPIA GRANDEZZA….