Profumo di Sardegna, vento di mirto
Il profumo della Sardegna? È onnipresente e mutevole, come i venti che in ogni stagione la scuotono ma, per penetrarne l’essenza, è necessario varcare la barriera virtuale delle spiagge alla moda. Bisogna avventurarsi su coste selvagge, accessibili solo a piedi o dal mare, o spingersi nell’aspro entroterra, dove ancora vigila il Genius Loci delle fatate Domus de Janas.
Nel mistero di quei luoghi sarà il vento, scirocco, maestrale o ponente che sia, ma sempre Profumiere eccelso, a comporre il profumo unico e irripetibile di quella giornata, in quella stagione e in quel preciso istante, diffondendolo poi su tutta l’isola. All’esordio della primavera, un lieve palpito di mimose inebria le dune dei litorali deserti, intrecciando accordi col legno dei ginepri e il primo tepore minerale della sabbia.
Più tardi, dalle gole del Gennargentu e della Barbagia scendono folate di ginestra, erica, timo e lavanda selvatica. Ma è nella vampa del calore estivo che trionfa l’apoteosi odorosa: un pot-pourry di note balsamiche, resinose e speziate di elicriso, lentischio, cisto, eucalipto, rosmarino e corbezzolo, aliti fruttati di fichi d’india spaccati dal sole, cui la salsedine di scoglio somma l’intensità del mare evaporato sul granito… La terra arsa odora di calore, esala un tremolío di miraggi dal suolo, ma a volte la vampa infuria in fuoco e fumo, alimentando un enorme braciere le cui volute si avvistano dal cielo.
Brezza di sottobosco spira d’autunno dai castagneti, dalle sugherete di Gallura che paiono stillar sangue; il muschio, i funghi e l’afrore delle greggi al pascolo, tutto predice il silenzio dell’inverno, prima che il maestrale incattivisca, spargendo salmastro di mareggiate e relitti sulla battigia, cimitero di legni e alghe spiaggiate. Sulle piane del Campidano invece, in ottobre e novembre, l’aria vibra di sinuosi accordi d’oriente, orchestrati da nuvole di zafferano, in fuga da cortili e cucine, dove gli stimmi riposano ad essiccare.
Eppure, c’è qualcosa d’altro che rende unica la firma olfattiva della Sardegna. È un sentore speciale, che spande il suo aroma arcaico in ogni stagione, una nota di cuore che evoca riti ancestrali mai dimenticati: il mirto. Gli antichi lo elessero pianta delle Amazzoni, celebrandone la bellezza e il vigore femminile. Secondo il mito greco, nacque dalle spoglie di Myrsìne, fanciulla indomita, morta per aver battuto uno sfidante maschio in una competizione sportiva e per pietà trasformata in arbusto dalla dea Atena. Era però sacro anche ad Afrodite e all’amore: fu proprio dietro un cespuglio di mirto che la dea si rifugiò, dopo essere emersa nuda dalla schiuma del mare.
In Sardegna predilige le zone costiere, ma si arrampica anche su alture impervie e il suo spirito sembra incarnarsi nel carattere di fierezza e riserbo delle donne sarde. In ogni momento dell’anno il sempreverde mirto emana profumi: nella stagione fredda sono le foglie, cariche di oli essenziali forti e aromatici, sprigionati dal calpestio degli animali o spiccate in rametti, per aromatizzare le carni sul fuoco.
In maggio e giugno sono i fiori, stelle minuscole di bellezza ultraterrena, gli stami protesi a diffonderne ovunque la fragranza angelica. “Acqua degli Angeli” era infatti nel Medioevo il distillato prezioso dei fiori di mirto, cosmetico rinomato per le proprietà purificanti, arrivato fino a noi col suo profumo fresco ed erbaceo, appena lievemente canforato. Da novembre a febbraio infine sono le bacche mature, pronte per la raccolta, viola le più comuni e bianche le più rare: macerate in alcol, si sublimano in un elisir dolce e fragrante, simbolo dell’ospitalità di una terra arcana e incantevole, le cui radici affondano ancora nel Mito.
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Grazie Wanda per la bellissima descrizione dei “profumi di Sardegna”
Grazie a te Anna, per avere apprezzato il mio itinerario olfattivo! Il tuo commento è anche più prezioso, perché arriva da chi vive in quella terra unica. Anch’io ho abitato per qualche anno in Gallura e da lì ho visitato gran parte dell’isola: mi piacerebbe però tornare, per poter ritrovare luoghi e persone che mi sono rimasti nel cuore!
Il profumo della Sardegna te lo porti dentro all anima per sempre e, quando non riesci più a respirare sai che è arrivato il tempo di tornare a casa.