Profumi sotto il solleone: quali scegliere per contrastare caldo e umidità
In estate il linguaggio olfattivo è più smorzato e meno acceso. I toni intensi lasciano lo spazio agli accordi freschi e agrumati (i cosiddetti esperidati), alle erbe selvatiche, alle note marine e ai fiori più teneri. Perché il profumo può essere visto come un momento di freschezza e di energia piuttosto che come un gesto di sensualità. Soprattutto quando fa caldo.

«Dipende dal bouquet che si sceglie», dice Lorenzo Dante Ferro, naso e creatore di fragranze, tra cui È Amatrice, ideata per sostenere la rinascita dopo il terremoto. «È ovvio che un jus alla tuberosa o ricco di note orientali, come l’ambra, la vaniglia e il patchouli, può essere troppo persistente o addirittura fastidioso quando la temperatura circostante è elevata ma, se racchiude alcune materie prime come il papavero, oppure frutti freschi (tra cui il melograno e la pesca) è più lieve e, al tempo stesso, seducente».
Ma non ci sono regole, i gusti sono personali e spesso dipendono dalle culture e dalle tradizioni: in Medio Oriente, nonostante la temperatura sia elevata, piacciono molto i fiori e legni. «In Europa il criterio stagionale è tenuto in considerazione quando si esprime una preferenza olfattiva: gli agrumi sono tra i più indicati e si combinano bene con gli accordi marini e iodati, o con i fiori delicati, come la ninfea, per rimanere in tema acquatico o con erbe dalle caratteristiche tonificanti, per esempio la verbena», continua Ferro. «Trasmettono una sensualità più discreta, non urlata ed evocano una sensazione di benessere, tenendo lontano lo stress e le tensioni».

Sono tutti bouquet che enfatizzano le note di testa, le prime che si avvertono, mentre sfumano su quelle di fondo, più intense e, quindi, più adatte a un clima invernale. Si può anche leggere il profumo in chiave psicologica. Gli agrumi piacciono molto ai caratteri positivi, curiosi e sempre in movimento, che amano anche uno stile sporty-chic; i jus marini evocano meditazione, relax, voglia di evasione, mentre si indossano i fioriti light per dare agli altri un’immagine romantica, tenera, un po’ sognatrice. Niente a che vedere con la sensualità evocata dai fiori classici come la tuberosa, l’ylang-ylang o dalle note orientali, tra cui il patchouli, l’ambra o l’incenso.
Anche la concentrazione delle fragranze estive è importante. «Suggerisco percentuali che vanno dal cinque al 10 per cento, che sono tipiche delle colonie e delle eaux de toilette», aggiunge l’esperto. «Meglio evitare, invece, quelle maggiori, che arrivano fino al diciotto per cento e caratterizzano i parfum e gli eaux de parfum, anche se, come abbiamo già detto, non ci sono regole scritte».

Un’ottima soluzione anti-afa sono le acque profumate. «Si spruzzano sul corpo e, oltre rinfrescare in modo immediato, sono addizionate con vitamine e acido ialuronico, svolgono un’azione idratante ed emolliente sulla pelle, come se fossero una crema», dice Mariuccia Bucci, dermatologa e segretario scientifico di Isplad (International Italian Society of Plastic Regenerative ed Oncologic Dermatology). «Non contengono alcool: bisogna evitare, però, come tutti i bouquet, di indossarli quando ci si espone al sole in modo diretto, perché possono provocare irritazioni o macchie».
Un’altra alternativa freschissima è il profumo per capelli, un vero e proprio must per quest’estate. «Basta vaporizzarlo un paio di volte tra le ciocche per sentirsi subito più leggeri e, contemporaneamente, profumati in tutto il corpo», dice Benoit Verdier, cofondatore del marchio francese Ex Nihilo, che ha proposto di recente sul mercato tre “versioni” di hair mist molto sofisticate, addizionate anche con cheratina per rinforzare la struttura capillare. Insomma, benessere e fascino viaggiano in parallelo.
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