Profumi “peso piuma”: la bella stagione ama le note light
Quando la temperatura sale, si preferiscono bouquet leggeri e frizzanti, a base di agrumi, erbe e nuove “sfide” olfattive. Sarà per l’arrivo dell’estate, oppure il desiderio di “verde”, di ecologia e di spiritualità che invade la nostra società in ogni ambito. «Anche il fisico reagisce ai cambiamenti stagionali e ha bisogno di emozioni diverse: per questo è il momento di cambiare fragranza», dice Angela Ciampagna, creatrice di profumi. «Dopo mesi di bouquet ”invernali” e persistenti, spesso carichi di oud e di resine, si cercano fiori e agrumi abbinati a materie prime più legnose o cipriate. Si scelgono il bergamotto e i fiori d’arancio accostati al sandalo e al vetiver, la lavanda resta sempre tra le tonalità preferite, mentre di recente è stato riscoperto, come eccellenza del Made in Italy, anche il chinotto, nel passato conosciuto solo per via della sua bibita dissetante».

Conta molto la concentrazione delle essenze: se in un’eau de parfum è tra il 15 e il 20 per cento, in un profumo considerato leggero, come un’eau de cologne o un’eau fraïche, scende fino al cinque. «Ce ne sono di diversi tipi», prosegue l’esperta. «Alcune sono formule piuttosto semplici dal punto di vista olfattivo, ma potenziate con altri ingredienti, come le vitamine, per essere utilizzate su tutto il corpo e garantire anche un’azione idratante; altri accordi invece, hanno una connotazione principalmente agrumata e si ispirano al mondo della barberia, che è una tendenza in continua crescita». Anzi, fino a qualche tempo fa questi ultimi erano considerati abbastanza “di massa” e poco selettivi, oggi sono molto sono richiesti dal mercato selettivo e presentano formulazioni sempre più elaborate e sofisticate. «Certo, hanno un utilizzo più che altro stagionale: sono tante le persone che amano indossare profumi più leggeri e più freschi quando fa caldo», spiega Nick Stewart, direttore creativo di Gallivant, «Ma ci sono anche clienti che scelgono una fragranza per sentire poco più del profumo della loro pelle e non un odore che richiami troppa attenzione».
I jus più performanti che si usano anche sul corpo sono molto apprezzati per la loro versatilità e considerati a metà tra il prodotto alcolico e il trattamento: si possono utilizzare da soli o combinati a un bouquet differente, dal momento che l’aspetto aromatico non è prevalente e hanno un risvolto healthy che in questo periodo attecchisce molto anche nelle tendenze olfattive. Si distinguono per un aspetto dinamico e frizzante alcune spezie, come lo zenzero, e la frutta estiva, dalla consistenza acquosa, tra cui il melone, l’anguria o la pesca, le albicocche e persino il cetriolo, dalle caratteristiche disintossicanti. Altri agrumi gettonati sono il cedro, il lime, il chinotto, l’annona (un frutto esotico che cresce in Calabria), la zagara (che è il fiore degli agrumi ed è originario soprattutto della Sicilia), tutti aromi che esprimono energia e solarità.
Anche le erbe aromatiche, a cominciare dalla menta, dal basilico o dal finocchietto, conferiscono un tocco lieve molto gradito. Regalano un tocco più innovativo e inusuale lo yuzu giapponese, più acidulo e il kumquat, il mandarino cinese. Molto particolari sono anche le note marine, create in laboratorio, che trasportano, almeno con la fantasia e il naso, in riva al mare. Di solito si ricorre a due accordi per questo scopo: il calone, che sa di salsedine, mentre il didromercenolo è ozonico. «Di recente abbiamo compiuto alcuni esperimenti con nuove materie di sintesi», aggiunge Angela Ciampagna. «Si rifanno ad aromi alimentari e golosi, per esempio il chewing gum e le caramelle e sono molto interessanti dal punto di vista olfattivo». Vale a dire, soddisfare anche il gusto, senza compromettere la linea.
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