Profumi cocoon. Le note olfattive che regalano coccole e relax
I profumi sono legati alla stagione, all’ambiente esterno, allo stile di vita. Certo, non è una regola matematica, ma spesso il link è molto stretto. E così l’inverno che incombe, i primi freddi, i luoghi caldi e raccolti, richiamano il desiderio di aromi che infondono calore, relax e comodità.
«Come sempre è difficile esprimere distinzioni nette, dal momento che niente è più emotivo e irrazionale di un profumo, ma di sicuro si possono notare preferenze determinate dal clima e dal periodo dell’anno», dice Roberto Dario, chimico e creatore di profumi. «Le note cosiddette “invernali” sono prevalentemente i legni, le spezie e le ambre: quest’ultime sono tutte sintetiche e composte spesso da un mix di resine, come il labdano, la vaniglia, per un risvolto più rotondo e il patchouli, intenso».

Pure i muschi sono ricostruiti in laboratorio e a volte sono quelli che richiedono più attenzione per quanto riguarda la dose e la quantità, perché sono intensi e rischiano di “caricare” troppo il bouquet. E i fiori? «In queste fragranze giocano un ruolo di contorno, non principale», risponde l’esperto. «Sono più indicate, naturalmente, materie prime fiorite ricche e opulente, per esempio la tuberosa e il gelsomino, che esprimono l’idea di calore regalando anche un tocco ulteriore di sensualità».
Rimane molto forte il concetto di profumo come accessorio e indumento da abbinare alla stagione: così come in questo periodo si indossano cappotti, pullover e sciarpe, allo stesso modo si scelgono jus che scaldano e abbracciano come un cashmere prezioso. «Influisce anche il desiderio di “coccola” che può generare un cosmetico, un massaggio o una pausa per sé», continua Dario. «Non dimentichiamoci che nella scelta olfattiva è fondamentale il risvolto psicologico ed è evidente che l’effetto cocoon è una molla molto forte per tutto ciò che riguarda il mondo della bellezza e della cura di sé». Una sorta di tregua dalle incombenze della vita quotidiana.

«Il semplice gesto di profumarsi procura benessere», specifica Roberto Dario. «Come se si trattasse di un momento per sé, un massaggio o un appuntamento alla spa, con il vantaggio che mettersi un profumo è un rituale immediato». E dai molteplici benefici, perché stimola viaggi con la memoria in grado di generare emozioni. La connessione tra le emozioni e l’olfatto è più rapida rispetto a tutti gli altri sensi: per cui sentire un profumo che dona un senso di agio e di piacere, significa davvero sentirsi meglio.
Ma chi utilizza in particolare questi profumi-coccola? «Anche in questo caso è difficile tracciare un identikit», commenta il naso. «Sono fragranze abbastanza “facili”: si associano a un consumatore non giovanissimo, almeno dai trent’anni in su, sia femminile sia maschile, che ama rilassarsi in casa, leggendo un libro o guardando un film, che ha una vita di relazione stabile, magari una famiglia». In linea di massima non sono pensate per Millenials iperconnessi, che si dividono tra aperitivi, sport estremi e viaggi in giro per il mondo, ma come tutti sappiamo… de gustibus.
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