Portrait of a Lady (Frederic Malle). Mille petali per un ineffabile ritratto
“Se un profumo è il ritratto della donna che lo indossa, eccone uno che ne rivela l’intrinseca raffinatezza”.
Era il 2010 e l’autoproclamatosi “editeur de parfums” Frederic Malle suggellava così il risultato della sua collaborazione con Dominique Ropion per celebrare il decennale del marchio Editions de Parfums. Nessuno dei due immaginava che la fragranza dell’anniversario sarebbe divenuta non solo il simbolo stesso della Maison, ma anche uno dei capolavori della profumeria contemporanea. Il 2010 fu l’anno di grazia in cui nacque, madame et monsieur, il cult Portrait of a Lady.

Gli anni passano e per la maggior parte delle cose della vita è un disastro: le persone invecchiano, i sogni si asciugano e svaporano sul terreno impervio della quotidianità; i grandi amori sbiadiscono e il mondo ruota senza tregua dimenticandosi di noi.
Anche nella profumeria il trascorrere del tempo spesso decreta l’inesorabile oblio di fragranze e di marchi: questo ingiusto destino non investirà di certo le creazioni Frederic Malle – Editions de Parfums. A riprova di ciò, basti pensare al successo che non conosce tregua a tutt’oggi di PoaL (acronimo con cui è ormai universalmente rinominato dai suoi numerosi devoti). Non esiste niche community che non esibisca topic a lui dedicati; sul web impazzano i video che lo recensiscono ed è praticamente impossibile trovare una classifica dei dieci migliori profumi da collezione che non comprenda – e sempre ai primi posti – la punta di diamante di Malle.
Ora, con tutto questo clamore, negli onnipresenti critici può instillarsi il dubbio che la fama si autogeneri e che trascenda l’effettiva mirabilitá della creazione: dispiace per loro, ma in questo caso nessun sofismo regge. Demonizzare la meraviglia che si genera attorno a PoaL è l’equivalente di contestare il culto della Monna Lisa. In effetti, l’ineffabilità è una caratteristica in comune a queste due opere d’arte. Nel caso dell’opera vinciana, tale connotazione trova espressione nell’emblematico sorriso, indecifrabile e vacuo, mentre in PoaL risiede nella ovvietà apparente delle note principali cui corrisponde il contrafforte sfumato del fondo.
Questa vertiginosa architettura poggia su due pilastri: sulla cifra stilistica del maître Ropion espressa dal suo adagio “a good perfume must always appear obvious” (un buon profumo deve sempre apparire scontato) e sull’unica “regola” dettata da Malle, secondo il quale i creatori che lavorano per le Editions de Parfums devono “eliminare tutto ciò che è superfluo o meramente decorativo“.
“È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua così importante”
Le Petit Prince, Antoine de Saint-Exupéry
In dieci anni di vita è successo dunque che una fragranza di primo acchito ovvia, priva di fronzoli, lineare, docile e haute couture si sia rivelata per i suoi estimatori sfuggente, ricca, indefinibile, indomita e di una grazia innata. Portrait of a Lady ha stabilito, quasi come un’entità, un sodalizio strettissimo con coloro che “ne sono ritratti” e ha accresciuto a dismisura il suo significato nello scenario olfattivo dell’ultimo decennio. Innanzitutto perché stravolge i dettami di costruzione della rosa: Ropion si è accollato il rischio di renderla contraddittoria, liberandola dall’allure puritana o flebilmente civettuola che l’aveva racchiusa nei cliché di fiore per virginale puella o da donna âgée. L’esuberante dose di rosa turca utilizzata – 400 fiori immersi in un flacone di 100 ml – conferiscono alla nota turgore umido di rugiada fremente di potenza; questo svecchia il fiore e lo agghinda di vesti sfarzose ma di un’opulenza moderna.

Il secondo coup de théâtre di Dominique Ropion si configura nella citata calibrazione dei comprimari; fin dall’envol, le note secondarie si muovono in una serrata perfetta: armonizzano, modulano e infine variano il tema principale donando risvolti mai applicati dalla profumeria classica alla rosa. Il ritratto che prende forma è vivido, multidimensionale, atemporale e privo di genere: questa è la terza caratteristica fondamentale di PoaL, la sua capacità di dipingere sia volti femminili che maschili. Anzi, se date una rapida occhiata ai video in rete vi renderete facilmente conto che la maggior parte degli estimatori è composta in realtà da uomini e ragazzi pronti a compiere follie per averlo, più delle donne stesse.
È straordinario il patto di fedeltà che lega questo profumo ai suoi appassionati: c’è chi lo colleziona per lotti e con bende sugli occhi prova a riconoscere le impercettibili variazioni di dosaggio degli ingredienti; qualcuno lo possiede in ogni formato e riedizione per timore di rimanere senza. Addirittura chi non lo apprezza – si, qualche sparuto hater esiste – dentro di sé si strugge di non amarlo. Poi vengono quelli che lo hanno comprato solo perché tutti ne parlano: se lo studiano un poco per volta, ne testano l’appeal, cercandogli nel volto imperscrutabile mille difetti ma trovando migliaia di motivi per non abbandonarlo più. Una creazione, in grado di diventare signature scent di persone che vivono nei posti più disparati del globo, segna evidentemente per la Maison Malle un trionfo al di là dell’immaginabile.
Un capolavoro che nasce come una madeleine proustiana.
“[…] non so cosa sia, ma sale, lentamente; avverto la resistenza e odo il rumore degli spazi percorsi… All’improvviso il ricordo è davanti a me.”
Du côté de chez Swann, Marcel Proust
PoaL è una madeleine di Malle stesso. Egli racconta come ogni mattina suo padre si risciacquasse la bocca con l’Eau de Botot, un collutorio usato nella storia persino da Luigi XV. Il fondo fresco e speziato ingentilito dalle morbide note del benzoino rimasero talmente impresse nella memoria olfattiva di Malle bambino da fargli desiderare di ricreare qualcosa che potesse assomigliare a quel profumo tanto adorato. L’editore di profumi quindi si rivolse a Ropion e, seguendo le sue indicazioni, questi ideò la base di Geranium Pour Monsieur, altro caposaldo della collezione Editions de Parfums. Il fondo piacque talmente a Malle da volerlo poi impiegare come bozzetto per una fragranza femminile: fu di Ropion la sublime intuizione di installarvi un iperdosaggio di rose mai tentato prima.
Rosa “drammatica d’agilità“.
Rendere giustizia alla tessitura olfattiva di PoaL tramite le parole scritte è quantomeno impervio. Bisogna ricorrere con il pensiero e con l’orecchio a un’icona del passato: la divina Maria Callas. Cantante dotata di una leggendaria vocalità, si erse sopra le agguerritissime colleghe dell’epoca grazie alla capacità di unire un timbro vibrante e naturalmente scuro a un lirismo belcantistico sempre pieno anche nei “pianissimo”. Ciò le valse la denominazione di Soprano Drammatico d’Agilitá ed è ben esemplificato nella celebre interpretazione di Casta Diva di Bellini che ha segnato un’epoca. Ora trasponete l’immagine acustica ed emozionale che vi siete fatti su PoaL e potrete comprendere l’abisso che lo separa da ogni altra rosa in circolazione.
La potente voce della protagonista è temprata da un centro profondo di ribes nero unito all’asperità lievemente acidula di un lampone nato nell’ombra. Una nube profana di frankincenso regna nella terra di mezzo dell’evoluzione, mettendo gli acuti della rosa in suono mascherato d’impeccabile effetto tragico. Le bacche poi rotolano nell’indulgente incavo di un patchouli in amore con una suadente cannella; note d’atmosfera completano il fraseggio con il corpo legnoso-balsamico di sandalo e ambra che sussurrano versi mistici.
You really know how to make me cry
When you gimme those ocean eyes
Ocean Eyes, Billie Eilish
Portrait of a Lady smuove e commuove: è impossibile sottrarsi al suo potere. Un gioiello di siffatta potenza ed eleganza intimorì in un primo momento persino Malle; come egli afferma in alcune interviste, ebbe il dubbio che una fragranza così superba potesse non essere adatta a un uso quotidiano. È stato felicemente smentito invece dal suo ritratto che si è dimostrato un accessorio di lusso in grado di completare qualsiasi outfit e di suggellare ogni momento della vita di chi lo indossi. Portrait of a Lady è un pezzo d’arte trasversale: sublime all’opera, di inaudita raffinatezza con jeans e sneaker ad un concerto di Billie Eilish…
Una delle migliori cose che siano mai state fatte.
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Lo proverò.
Il miglior profumo in assoluto. ❤❤❤❤❤❤❤❤