Pitti Fragranze 15. Il fascino del passato
Tutto l’agire dell’essere umano, ne siamo convinti, è guidato da un progetto.
In tutti i progetti sono infuse notti insonni, ricerche spasmodiche, cocci di aspettative infrante, lacrime di frustrazione ed esclamazioni di gioia.
Anche nella creazione di un profumo c’è un progetto, un sogno che ha coinvolto persone nella realizzazione di qualcosa non ancora sperimentato, nell’utilizzo di materie prime innovative, nella ricerca del nome della fragranza, nella messa a punto di una pubblicità accattivante, nello studio della confezione più idonea a contenere il frutto di tanta fatica.
Per questo motivo, proprio perchè c’è molto di “umano” nei profumi, che ormai fanno parte della nostra storia, siamo affascinati dai marchi che arrivano dal passato, quelli che ancora resistono, che hanno il coraggio di riproporsi in modo attuale, senza mai tradire se stessi. Ed è ad alcuni di questi che ci siamo dedicati durante Pitti Fragranze 15.
Quando si parla di vintage, come si può non citare una Maison che per l’eccellenza e l’audacia delle sue creazioni è diventata uno dei pilastri storici della profumeria? Ci riferiamo alla Maison Caron!
Personaggio dotato di un intuito lungimirante il fondatore Ernest Daltroff, ebreo parigino di origini russe, partendo da una piccola boutique di Parigi – la profumeria Caron – arrivò a consegnare ai posteri un vero e proprio impero.
A Pitti Fragranze 15, la Maison Caron ci ha offerto tutte le migliori creazioni del marchio, che, inevitabilmente, hanno dovuto essere omologate secondo quanto prescritto dall’IFRA, riuscendo tuttavia nell’intento di regalarci ancora le emozioni degli anni d’oro dalla haute parfumerie.
Particolarmente interessante è la Collection Privée Caron, presentata quest’anno alla Leopolda, che comprende undici capolavori scelti tra le creazioni più significative, rinnovate nel packaging, che però non differisce molto da quello classico in cristallo stile Art Déco.
La Collection Privée annovera Violette Précieuse (1913), Narcisse Blanc (1923), Acaciosa (1929), French Cancan (1936), Farnesiana (1947), Or et Noir (1949), Rose (1949), Montaigne (1986), Pour une Femme (2001), Tubereuse (2003) e Secret Oud (2011). Capolavori indimenticati e indimenticabili, per veri intenditori!
Calore e tradizione caprese per un brand che vanta origini medievali, la cui storia e origine risalgono precisamente all’anno domini 1380. Vuole la leggenda che il priore dell’antica Certosa di San Giacomo, a Capri, dovendo accogliere con l’adeguato decoro la sovrana Giovanna D’Angiò, in visita all’isola, non disponendo di molte risorse, raccolse in vasi i più bei fiori che crescevano selvatici sull’isola.
Dopo tre giorni, quando fece per buttarli, il priore si accorse che l’acqua aveva trattenuto l’aroma delizioso delle fioriture, in particolare quella del Garofilium silvestre caprese. Dette quindi l’avvio, senza volerlo, alla prima produzione di profumeria naturale e autoctona. Nel 1948 il priore, a quel tempo in carica alla Certosa, ritrovate le vecchie formule dei profumi, con l’aiuto di un chimico piemontese e su licenza del Papa, creò il più piccolo laboratorio di profumeria al mondo e lo chiamò “carthusia”, ovvero “certosa”.
Carthusia può gloriarsi quindi di una tradizione che potremmo definire centenaria, ed è orgogliosa di utilizzare, nelle proprie preparazioni, gran parte delle piante che crescono selvatiche sull’isola di Capri: in particolare il rosmarino del monte Solaro e il garofano selvatico, che costituisce la base dei profumi femminili.
A Firenze Carthusia ha presentato la sua nuova creazione Terra Mia, giocato sulla nota della bevanda che in terra campana è una eccellenza e un orgoglio: il caffè. A ribadire le origini partenopee del marchio, la confezione e l’etichetta del nuovo profumo riportano una colorata raffigurazione della maschera di Pulcinella, dal sorriso sornione ed enigmatico.
Alla Leopolda esponeva anche la Maison che ha servito e appagato i desideri profumati dei sovrani di Francia fin dai tempi di Napoleone I°. Rancé 1795 fa risalire le proprie origini a pochi anni dopo la Rivoluzione Francese. Maison de Parfums fondata a Grasse dal guantaio Louis Rancé, fornitore ufficiale della corte imperiale francese e profumiere favorito da Napoleone, Rancé 1795 sfoggia un’ampia collezione di fragranze che vanno dalle più versatili e delicate (la linea Rue Rancé) a quelle dedicate a personaggi storici francesi (la Collection Impériale).
La tradizione di profumeria di altissimo livello che si tramanda da oltre due secoli – “220 anni di eccellenza contemporanea” è il motto della Maison – oggi viene portata avanti da Giovanni Rancé, che impersona la settima generazione di un marchio storico che possiede un proprio Museo del Profumo a Milano, dove sono custodite le fragranze realizzate da Louis Rancé, oltre ad oggettistica finissima in porcellana di Sevres. A Firenze ha presentato, oltre a Hortense e Héroïque, anche Secréte Euphorie, che appartiene alla linea Rue Rancé, un luminoso accordo fiorito-fruttato con arancia rossa, osmanto nel cuore, sandalo, patchouli e ambra nel fondo. Un particolare di estrema raffinatezza contraddistingue le boïtes della Collection Impériale: all’interno della parte superiore della scatola è vergato in corsivo il verso di una poesia.
“For men only” è la sempreverde linea di barberia e colonie di Taylor of Old Bond Street. Presente a Pitti Fragranze 15, la Casa inglese ha dimostrato di essere in grado di reggere agli scossoni del tempo. Fondata dal barbiere londinese Jeremiah Taylor nel 1854, durante gli anni d’oro che videro fiorire in Inghilterra le barberie e i bagni turchi, il brand è ancora attuale e propone formule naturali per la cura della pelle maschile.
Alla linea per la cura della pelle e della barba, si affianca una collezione di colonie di grande gusto e raffinatezza, che comprende, tra le altre, una colonia al sandalo (Sandalwood), la classica Lavender e le colonie agrumate tradizionali, piene di energica vitalità, come N.74, Eton College Collection, Jermin Street Collection.
Nel nostro piccolo elenco vintage non può mancare il prestigioso brand inglese Truefitt & Hill. Nato nel 1805, anno della battaglia di Trafalgar, come barber shop nel cuore di una Londra caliginosa e frenetica, risulta essere il più antico salone di barberia del mondo.
Data la qualità notevole dei servizi offerti, il brand è stato insignito di innumerevoli Royal Warrant, per la cura posta nella fabbricazione dei prodotti e la perizia dei barbieri. Il marchio annovera un ampio assortimento di colonie, che ancora vengono richieste da uomini (ma anche signore), dalle fragranze distinte ed eleganti, quasi tutte con note aromatiche, legnose e agrumate, nel più puro stile british. Tra queste figurano Trafalgar Cologne, West Indian Limes Cologne, Freshman Cologne, Clubman Cologne, Spanish Leather e Apsley.
Un cenno alle mitiche Maison di Grasse: Molinard e Fragonard.
Molinard è una casa profumiera che fu fondata nel 1849 a Grasse, dove ancora mantiene la sede presso un palazzo progettato dall’ing. Gustave Eiffel. Contribuì a posare una pietra miliare sul cammino della profumeria moderna con Habanita, orientale fumoso e prezioso jus che ancora seduce le giovani donne che desiderano una fragranza di carattere. A Pitti Fragranze 15 ha presentato due nuove creazioni della linea Les Prestige, Oud Magnetique e Rose Turkia. Interessante è stato l’allestimento creato in occasione della presentazione dell’agrumato- sentimentale Les Amoreaux: una romantica panchina bianca su un fondale animato da uccellini svolazzanti, che immediatamente faceva diventare gli spettatori protagonisti di un disegno di Peynet.
Lo stand di Fragonard, invece, era un caleidoscopio di colori: Casa di Profumi la cui fondazione risale al 1926, spicca per lo stile rétro dei flaconi della linea Senteurs d’Exception e per le confezioni decorate con disegni stilizzati dai colori accesi. Le fragranze Fragonard sono numerose ed alcune sono ormai diventati dei classici, come Emilie, Sorenza, Lavande, Caresse e Capucine. Come ogni anno, la Maison Fragonard celebra un fiore, dedicandogli un profumo solinota: il fiore 2017 è stata la peonia.
Una bellissima e gradita scoperta è stato DFG 1924, non proprio un marchio vintage, ma un nuovo brand che affonda il suo sapere in recipes risalenti al periodo degli anni ruggenti.
Come già dice il nome, nel 1924 il farmacista dott. Giustino Dalla Favera apre il suo laboratorio in provincia di Treviso. Alla clientela affezionata propone, oltre ai preparati galenici di sua produzione, anche liquori e profumi. Il nipote del farmacista, Fabio Brunetta, insieme con la moglie Patrizia, ha voluto ridare vita alle formule d’antan creando, in collaborazione con il profumiere Roberto Dario, una linea di fragranze dal gusto rétro, ma tuttavia attualissime.
Asolo Perfumes è l’omaggio odoroso a una delle cittadine venete più suggestive d’Italia, in provincia di Treviso. La linea comprende Il Giardino di Freya, un profumo fiorito-verde, con fiori bianchi, calicanthus e note acquatiche, a ricordo del soggiorno ad Asolo, dove si spense, della esploratrice e cartografa britannica Freya Starck. Della stessa collezione fa parte Cento Orizzonti, che riprende una citazione di Giosuè Carducci, in cui il poeta afferma che Asolo è la città “dai cento orizzonti” per la sovrapposizione dei profili collinari che si apprezzano dal castello, e che sembra moltiplicare le linee d’orizzonte visibili. Cento Orizzonti è una composizione unisex basata su una miscela di legni e ambre secche, bacche di ginepro e anice.
DFG 1924 propone poi la linea delle Acque Odorose, aromi semplici, freschi, da usare con generosità, e la Spezieria Officinale, che riprende alcune formule storiche messe a punto nell’antico laboratorio farmaceutico. Tra le fragranze della linea Spezieria Officinale, che tocca le principali famiglie della profumeria, evocativo e intenso è Aroma Vivienne, un ambrato orientale con note di pesca, vaniglia, sandalo e mirra.
Questa passeggiata nel passato della profumeria d’autore è veramente riduttiva, ma restate con noi: altri articoli, altri racconti e altre emozioni arriveranno ai vostri cuori, e alle vostre narici!
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E’ bello leggere ed annusare il.meraviglioso mondo dei profumi.
Cara Elisabetta, ti ringrazio della tua attenzione e del tuo commento. Il vintage conserva sempre un fascino particolare. Io penso sia dovuto anche al fatto che ci mette in qualche modo in comunicazione con le nostre radici. Un abbraccio!