Pitti Fragranze 15. I profumi più amati e i colpi di fulmine
Firenze, come ogni Settembre, da quindici anni a questa parte, diventa, per tre giorni, oltre che capitale dell’arte, anche capitale del profumo. Pioniera, la città medicea ha inaugurato, con la manifestazione da sempre denominata Pitti Fragranze, uno sguardo privilegiato su quella parte di profumeria divenuta, via via, sempre meno “di nicchia” e sempre più un mare magnum nel quale, nonostante tutto, chi state leggendo ha trovato nell’edizione da poco conclusa diverse interessanti novità che procede a raccontarvi rigorosamente in ordine sparso.
Iniziamo da Verdùu che più che un marchio è un progetto: quello che ha concesso ad alcune rising stars della moda di creare una loro fragranza. Spiccano quella di Christopher Shannon, l’odore della casa pulita che ripara da quello delle industrie di Liverpool, e Form di Michael Sonntag, che ricorda la scatola di latta di un sapone che lo stilista ancora conserva. Il sapone non c’è più, l’odore è rimasto, Form è il suo profumo. Degno di attenzione il formato da 15ml al costo di 45€: un marchio fatto da giovani e pensato per i giovani.
Ideo Parfumeurs è il frutto del matrimonio d’amore e professionale dei coniugi Bitar, che profumano proprio tutto: la casa, le persone, i tessuti e perfino la lingerie! Esprimono una profumeria senza fronzoli, immediata e diretta. Tra i profumi per la persona, non dispiace affatto Tarbouch Afandi, un mix di tabacco e mandarino. Bellissimi gli haiku di Miya Shinma, essenze leggere come i fiocchi di neve che danzano nella lavanda ambrata di Yuki, ma tenaci come il legno di Hinoki che diventa una carezza agrumata nell’omonima fragranza. Tiepide come il sole che filtra da un Feuillage Vert o che batte sul petalo di un fiore, Hana, ma anche fresche come il vento, Kaze, che diffonde nell’aria note di eleganza minimale per ogni stagione.
Leo R. Crabtree ha scelto Fragranze 15 per varare la nuova collezione di BeauFort London che si chiamerà, anzi si chiama già, Revenants: saranno ritratti olfattivi di grandi personaggi della storia inglese. Il primo fantasma evocato è nientemeno che quello di Sir Arthur Wellesley, I duca di Wellington, di cui il profumo, un tuono animalico, celebra il più noto soprannome: the Iron Duke.
Dalle tinte fosche della storia inglese, passiamo al nitore di Technique Indiscrete. Louison Libertin – belga di nascita, parigino d’adozione – compone con sensibilità profumi attraverso cui ci racconta tante belle e semplici cose: si va dalla storia d’api e di salvezza di Délivre-moi, agli aneddoti su Barbara Cartland di Veloutine, passando da un matrimonio indiano, una mostra di icone russe, la monarchia belga… e via discorrendo. A Fragranze 15 Louison ha presentato i suoi Extrait d’Emotion, tra i quali Fleur de Papier racconta, con l’odore della colla, quel che han da dire i fiori stampati sulla carta da parati di una casa.
Distinto nell’aspetto come nei modi, amante dei classici del pensiero e di Proust, Philippe Neirinck, oltre ad essere un vero signore, può ben dirsi orgoglioso di aver creato La Parfumerie Moderne, linea dal design art-deco, ispirata dai grandi alberghi e giunta alla sua quinta fragranza, Belles Rives, che omaggia il lago Lemano e una delle sue strutture ricettive più belle: l’Hôtel Beau-Rivage di Losanna, celebrato con un meraviglioso accordo iris, dove l’aspetto terroso viene accomodato esaltando gli aspetti più delicatamente floreali e fruttati di un’assoluta rincuorata dalla calda nota del legno di cedro. Il risultato? Un profumo di quiete e brezze primaverili. Anche questa volta Monsieur Neirinck si è avvalso della collaborazione di Marc-Antoine Corticchiato. Insomma: stiamo parlando di roba seria!
Grande era l’attesa per Grandiflora Fragrance! Nel 2013 Saskia Havekes, celebre fiorista australiana, decide di imprendere la sua creatività nella produzione di fragranze che fossero in grado di rendere omaggio alla bellezza della natura. Nascono così cinque essenze il cui focus olfattivo è registrato il più vicino possibile al fiore, senza però scadere in un inerte iperrealismo olfattivo. Tra queste ricostruzioni della più intima anima dei fiori, due emergono per il tratto particolarmente “intrigante”: Queen of the Night e Boronia, quest’ultima composta attorno alla rara e costosa materia prima nativa d’Oceania.
Antonio Alesssandria arricchisce la sua bella linea con Gattopardo: interno siciliano di fine ‘800 sospeso tra le scenografie di Luchino Visconti e nobiltà borbonica, in cui aleggia il fantasma del principe di Salina che diviene prototipo di un modo d’essere dell’uomo siciliano, rude e amorevole al tempo stesso. Alessandria descrive questo tenero scontroso mescolando patchouli e benzoino; e ce lo mostra a passeggio negli androni del suo decadente palazzo – dove sentiamo l’iris della polvere e la cera d’api dei mobili antichi – meditando le nostalgie del passato e addomesticando le ombre del futuro con un po’ di whisky e la tradizionale pasticceria siciliana.
Del nuovo profumo di Simone Andreoli – Diario Olfattivo, Don’t Ask Me Permission, vi avevamo già detto su queste colonne. La sorpresa però è la riformulazione di Sentosa. Ragioni di ordine pratico hanno imposto al Naso carpigiano di ripensare interamente la struttura del profumo: se già Sentosa ci convinceva, la nuova versione, Sentosa – The Night Escape, con l’aggiunta di patchouli, zenzero e cannella diventa un profumo davvero irresistibile!
Pietra magica e misteriosa quanto sorprendente, Olivier Durbano dedica il tredicesimo Parfum de Pierres Poèmes alla Labradorite. Quello che affascina della fragranza è che, pur conservando la sua firma olfattiva, Durbano sembra essersi scostato da una visione squisitamente “incenso-centrica”, propria degli inizi, per prediligere toni erbacei, legnosi e animali.
Una menzione particolare va ad Eris Parfums, le quattro fragranze di Barbara Herman, blogger e scrittrice esperta di profumi d’antan. I profumi sono un mix tra vintage, cinematografia e postmodernità. Ma Bête, che prende il nome da un aneddoto che coinvolse Greta Garbo, è impressionante per come sia capace di evocare le note di fondo animali dei più celebri e rimpianti vintage. Lo spruzzi, ed è subito anni ’40.
Tra le novità proposte a spron battuto da Montale, Arabians rivela un bouquet aromatico fatto di lavanda, timo e cardamomo che, con un accordo cuoio, smussano le asperità del noto “aoud” distintivo del marchio. Interessante Red Tobacco del marchio “fratello” Mancera Parfums: qui note di frutta, tabacco, pelle e accordi ambrati trovano il giusto equilibrio in una fragranza davvero molto piacevole per gli amanti del genere.
Concludiamo con un Casa che si pone davvero su di un altro pianeta: la giapponese Di Ser. Parlare di profumi, in questo caso, è riduttivo: si tratta di fragranze completamente naturali, composte considerando il Kōdo, la via dell’incenso, che ha come più alto proposito quello di riuscire a dare valore all’invisibile, curando il culto di ciò che unisce l’al di qua all’al di là. Avvicinare il naso ai loro costosissimi agar è un privilegio. Chi scrive ringrazia Di Ser per avergli finalmente permesso di incontrare dal vivo il leggendario Kyara.
Questo è quanto. Nella certezza di aver sicuramente dimenticato qualche cosa e di non aver dato la giusta attenzione a qualche altra, non resta che fare ammenda e dire: arrivederci a Milano!
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Molto ben argomentato,è sempre un piacere leggerti!
Grazie Antonio! Ti aspettiamo anche su Facebook! ;)
Prima di accedere a Pitti mi ero preparato un elenco di una trentina di espositori in quanto non reggo olfattivamente in numero superiore. Mi ha notevolmente impressionato “1001” di Nobile 1942. Ho molto apprezzato tutte le profumazioni di Nishane, di Laboratorio Olfattivo, che gia’ uso (Noblige, Esvedra ed il Patchouli) ed anzi utilizzero’ anche l’ultimo “Vanhera”.Ho apprezzato molto la vostra disamina, molto esaustiva, ma nella quale peraltro non ho trovato nulla di Onyrico che apprezzo molto in tutte le sue fragranze nonche’ nella nuova linea
Ciao Gianfranco, grazie per il tuo commento! Purtroppo per sentire tutto ci vorrebbe una settimana di fiera… Ma chissà ch non ne parlino le mie colleghe? Continua a seguirci, mi raccomando!