Picasso, la Pixar e i Profumi. Intervista a Chandler Burr (Video)
Meglio la nicchia o la commerciale? Secondo Chandler Burr non c’è alcuna differenza: un profumo commerciale può essere speciale e merita di essere acquistato quanto uno definito “artistico”. Se c’è una cosa che si ricorderà della sua sosta a Firenze non è una scia di profumo ma una serie di affermazioni che sfatano alcuni miti della profumeria artistica e invitano a valutare la profumeria commerciale con naso diverso.
Con grande piacere, vi presentiamo l’intervista realizzata a Pitti Fragranze, in un primo tempo iniziata in Inglese e poi proseguita in Italiano (dal min. 05:41) su espressa richiesta di Mr Burr. Buona visione!
Buongiorno e benvenuto alla decima edizione di Pitti Fragranze, grazie per essere qui. La mia prima domanda è su una recente affermazione di Frederic Malle: “La nicchia è morta”. Lei è della stessa opinione?
Non ho idea a cosa si riferisse Frederic Malle quando ha detto questo, non ho avuto l’occasione di chiederglielo e sinceramente è la prima volta che lo sento dire. Penso che se ci sono persone che dicono una cosa simile è perché Internet ha reso accessibile la nicchia a chiunque. Si possono acquistare profumi negli store di Macy’s, Rinascimento, Printemps e in diversi negozi che spediscono a casa, quindi se la domanda è sulla reperibilità del prodotto, basta una connessione a internet che puoi ottenere quello che vuoi. Ci sono diversi store negli Stati Uniti che fanno cose stupende come Luckyscent e Aedes de Venustas che inviano sample in modo da poter provare tutti i profumi che vuoi e poi decidere cosa acquistare. E’ quasi meglio che andare nei department-store. In questo modo, puoi provare con calma tutti i profumi che desideri.
Esiste ancora una netta distinzione tra nicchia e mainstream? Sono definizioni ancora necessarie secondo lei?
Direi che c’è una grande differenza tra la profumeria commerciale e quella di nicchia ed è tutta nella creatività. Laura Tonatto crea profumi ricercati e innovativi che, secondo i punti di vista, possono essere giudicati bellissimi oppure difficili. Calvin Klein non potrebbe mai fare una cosa simile perché è un brand che ha una strategia commerciale diversa, deve intercettare il gusto di tante persone, quindi crea profumi facili. La stessa cosa accade nel cinema: ci sono piccole case cinematografiche che producono film di ricerca e concorrono ai festival e grandi produzioni che fanno cassetta e divertono milioni di persone, ma i loro film sono comunque realizzati in modo fantastico. Quasi tutte le produzioni della Pixar possono essere considerate opere d’arte eppure non esiste niente di più commerciale della Pixar, nonostante questo i suoi lavori sono straordinari. Nello stesso tempo, ci sono molti film indipendenti che sono terribili. La stessa cosa accade per il profumo. Il fatto che un marchio sia definito di nicchia non significa che sia buono, al contrario nella profumeria commerciale si possono trovare dei profumi bellissimi.
Negli ultimi anni, molti creatori sono usciti allo scoperto. Da personaggi sconosciuti nascosti nei laboratori sono diventati quasi delle star. Rilasciano interviste, partecipano a conferenze, compaiono in shooting di moda e in televisione… una volta non era così. Pensa che questa spettacolarizzazione creata dai media sia utile al mercato oppure tolga fascino e mistero attorno alla figura del naso?
Prima di tutto non sono d’accordo sul fatto che i nasi si stiano sovraesponendo. Quando scrivevo le Scent Notes per il New York Times, era fondamentale conoscere i creatori delle fragranze che recensivo. Adesso che sono curatore del Olfactory Art Department al Museum of Arts and Design di New York, il mio lavoro principale è far conoscere gli artisti che si nascondo dietro tanti capolavori. Oggi, sappiamo chi sono Paul Klee, Rothko, Rauschenberg, Richard Meier, Frank O.Gehry, Pina Bausch, Liz Diller nelle loro discipline. Non sappiamo chi siano gli equivalenti nel mondo del profumo, chi sono i Liz Diller e i Mark Rothko della profumeria. Sophia Grosjman, Carlos Benaim, Jacques Cavallier, Alberto Morillas, Annie Buzantian, Calice Becker e Celine Barel, che ha fatto un ottimo lavoro per Estée Lauder, sono grandi artisti. Oggi, il mio compito è di farli conoscere a tutto il mondo come sono conosciuti come Chopin, Picasso e Henghel.
Si ringrazia per la collaborazione Martina Fantini
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Burr ha un grande capacità evocativa e descrittiva. Ho partecipato alla lecture e sono rimasta incantata dal suo modo di descrivere i profumi, te li fa sentire attraverso il suono delle parole, è pazzesco! Passerei le ore ad ascoltarlo…
@Vera, mi dispiace ma non sono d’accordo con te. Sono arrivata a Firenze carica di aspettative, forse troppo carica, aspettandomi chissà quali rivelazioni e invece sono rimasta delusissima. La sua esibizione (perché di questo si è trattato) è stata modesta sotto tutti i punti di vista, soprattutto nell’esposizione degli opus di JCE.
Mah, che dire…. molto rumore per nulla.