Peety di Angelo Orazio Pregoni. 49ml di Profumo + 1ml di Pipì per una fragranza su misura
Diabolico e anticonformista, solo un naso come Angelo Orazio Pregoni può avere l’audacia di salire sul palcoscenico della profumeria d’autore insieme a Diabolik ed Eva Kant per presentare la prima fragranza al mondo creata per la pantera bionda. Questa però non sarà la sua unica provocazione. Infatti, il naso di O’driù parteciperà a Pitti Fragranze 2013 anche come autore di Peety, il primo profumo veramente su misura della storia della profumeria di tutti i tempi. Un profumo che già sta facendo parlar di sé, ancora prima di finire sotto il naso del pubblico, che nasce “anonimo” ma diventa “straordinario, originale, unico, irreplicabile e inaspettato” con dieci gocce di pipì.
Sì, avete letto bene, pipì, urina, escrezione renale, chiamatela come vi pare, tanto sempre pipì rimane. Parlare di profumi oggi è un esercizio di stile e raramente di originalità, perché oramai le consuetudini di lessico sono diventate in breve tempo veri e propri luoghi comuni, frequentati dalla maggior parte dei creatori di profumo o nasi, definizione che va stretta ad Angelo Orazio Pregoni che, fin dal suo esordio, ha intrapreso strade alternative alla solita profumeria, concependo fragranze che fossero principalmente un’esperienza per il naso e la mente. Era quindi scontato che Pregoni, prima o poi, mettesse la sua firma su un profumo “diverso dal tutti” come Peety. Un taylor made estremo, ultra-raffinato, ultra-esclusivo che farà storcere il naso alla borghesia dell’alcolico di nicchia, ma renderà felici coloro che, da molto tempo, ormai non trovano più stimoli in quella che, una volta, era chiamata profumeria artistica, oggi dominata da una massificazione creativa senza precedenti.
E’ così che nasce questo 49ml da completare con un millilitro della nostra o altrui “essenza dorata”, magari di proprietà di qualcuno che amiamo e che vorremo sempre avere vicino. Dieci gocce di liquido giallo paglierino che, una volta inserite mediante il tappo imbuto che sigilla il flacone, trasformano il jus in un prodigio ancestrale arricchito di valenze pop e dadaiste, oltre che di sensazioni nuove di metalli e frutti.
La cartella stampa presenta Peety come un profumo che trae forza dai tabù sub-culturali per muoversi fuori dalle coordinate prodotte dalla cultura del perbenismo, senza alcuna scelta estetica o etica. Puro istante di registrazione emozionale che sconfigge i cliché patinati e simbolici del mondo del profumo, rendendo tutti protagonisti della propria traccia olfattiva.
“Peety – racconta Angelo Orazio Pregoni – è pura pietà, condivisione estrema di un artista e del suo pubblico, una condizione sensoriale che va oltre alle effimere emozioni, ed è allo stesso tempo la risultante del patto sociale compassionevole tra esseri umani e la naturale condivisione del mondo animale più appassionante! Non m’importa come reagirà il pubblico di Fragranze 2013, è un’incognita di cui non mi curo. La cosa importante è che questo profumo esista e si presenti come un anticorpo micidiale nei confronti della stupidità senza senso, del finto lusso massificato, degli status symbol inattuali e polverosi: un profumo elitario e pop all’unisono, che risponde alle proprie esigenze intimistiche, anti-fashion e anti-costume. Anche senza l’addizione di pipì, Peety è una fragranza super ben fatta che si evolve tra note ambrate e tabaccose, sensazioni floreali di rosa e gelsomino, passando per la fava tonka, il sandalo e il pepe rosa”.
Con Peety Angelo Orazio Pregoni si conferma uno dei pochi personaggi della profumeria moderna che fa ricerca, esplora territori sconosciuti, alla scoperta di ciò che non è stato ancora raccontato. Diabolico, anticonformista, aggiungiamo noi, coraggioso e generoso nel dispensare nuovi stimoli ed emozioni in bottiglia.
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Infinite emozioni con O’Driù! Che bello questo articolo e che bella (sconvolgente) notizia.
Pregoni è un pazzo! Se circola a piede libero è colpa della Legge Basaglia… GRANDE PREGONI!!
E QUALCUNO PISCIO’ SUL NIDO DEL PROFUMO
Era ora!
Ciao, scusate la domanda banale però ci sta tutta… ma l’ammoniaca contenuta nell’urina non rischia di alterare la resa degli ingredienti e sballare la formula? Anche se la diluizione è infinitesimale, è pur sempre un liquido corrosivo!
Grazie, Annalisa
Affermare che la pipì sia corrosiva mi sembra eccessivo. Nn credo che una quantità così minima possa danneggiare l’equilibrio del profumo. In molti potranno gridare allo scandalo ma a pensarci bene la maggio parte dei profumi in circolazione meriterebbe di finire nel water, La mossa di Pregoni mi sembra una provocazione intelligente.
Una vera alchimia! Non vedo l’ora di provare.
Ammoniaca, sodio, acido urico, magnesio… Che ridere! Pazzesco! Finalmente liberi di sedurre col proprio dna, come in natura.
Odriù vola alto, dove non osano i polli. Leggendo l’articolo non mi si è arricciato il naso. E’ un buon segno…
Bleah, che schifo! E’ uno scherzo, vero?
quindi da oggi si va al cesso con l’imbutino da profumo? andiamo bene…
Okkei, la cosa mi disorienta non poco, pipì dentro il mio profumo… però a pensarci bene non è poi così tanto strano. Avete mai sentito l’assoluta di mimosa? io sì e posso assicurare che sa di pipì di gatto cos’ come la zagara ricorda il tanfo di un pollaio. E vogliamo parlare del gelsomino che al naturale assomiglia all’odore di sperma…odori vomitevoli ma quando li diluisci ZAC! diventano meravigliosi! Tutto torna…
Geniale! E poi sarà pensato per l’uso… Ti immagini uno scambio di pipì con l’uomo della tua vita e il tuo collega d’ufficio che ti decanta la bellezza del profumo che indossi? )) Magico.
ma l’esperimento si può anche fare se si è mangiato l’asparago ?
Stai a vedere che grazie a Odriu’ sdoganiamo il pissing. Già immagino cosa verrà scritto negli annali “e fu così che durante un tranquillo mattino di settembre a Firenze all’improvviso una pioggia dorata innaffiò la profumeria artistica…” ahahahahahah
Bellissimo! Osare essere antifashion è cosa per pochi! W Pregoni! Viva un profumo esclusivo per tutti su misura. Inizialmente ho pensato che i primi O’Driù fossero frutto di una mente malata, ma mi sono innamorata di loro per poi scoprire il lavoro artistico da performer di Pregoni! Ora sono convinta: Pregoni è un genio! Unico vero irraggiungibile
Punto di domanda. Ma queste sacre goccettine dovremo produrle li a fragranze?…davanti a tutti?…..
voglio sperare che la proposta dell’addizione dell’urina, per quanto intrigante, sia una provocazione, e che il profumo abbia un suo equilibrio anche nei 49ml originali… mi sembra che Pregoni questo dica
Ciao, la tua speranza è ben riposta. Infatti, Pregoni afferma che i soli 49 ml costituiscono un profumo completo. L’1% di urina serve solo a dare un sillage personale alla sua creazione.
Ciao a tutti,ottima idea.Produco con un piccolo laboratorio Profumo x Ambiente con base alcolica con diffusione tramite i midolli i (legnetta traforati che x osmosi aiutano la diffusione).Il grande Pregoni ha stimolato una personalità’ ,oltre alla sua anche la nostra ricchi o poveri .!grazie
Ciao a tutti!!
Credo proprio che si stia esagerando. La frontiera della “trasgressione” e dello “sconvolgente” è ormai oltrepassata, e altrettanto superata è la “tendenza” che questo fenomeno ha portato con se (con ottimi risultati commerciali) sia nel settore della profumeria artistica che in altri ambiti…
L’hashih del Black Afgano o la “polvere bianca” di China White erano comunque lavori di tutt’altro livello (e buon gusto!!!)…
Nel lavoro di Pregoni anche il jus, senza l’aggiunta del 50esimo ml, non mi ha entusiasmata…
Per me è NO. :)