Peau de Bete. Liquides Imaginaires doma lo spirito animalico del profumo
Il tre, sintesi del pari e del dispari, è considerato il numero perfetto, così anche in profumeria. Un numero equilibrato che non è mai troppo, né abbastanza e Philippe Di Meo questo gioco sottile di piacere e desiderio lo ha ben interpretato nelle trilogie de Liquides Imaginaires.
Dopo averci deliziati con Les Eaux-Delà, Les Eaux Sanguines e Les Eaux Arborantes, oggi è pronto per lanciare una nuova trinità. Ma sarà una trinità? Non è dato sapere, per ora dobbiamo accontentarci dell’ultima creazione de Liquides Imaginaires: Peau de Bete. Lanciata in Italia all’ultimo Pitti Fragranze 13, questa eau de peau si annuncia un omaggio all’animalità riportata nel suo splendore possente. Il legame della maison con la potenza della natura era già noto, ma qui lo sguardo volge verso il manto lucido di uno stallone, simbolo di eleganza e forza, di mistero e calore. Dimenticate le fragranze animali, opulente e quasi narcotiche, tipiche di certa profumeria anni ottanta, qui siamo di fronte a una composizione complessa, a tratti difficile, ma decisamente ben strutturata e innovativa.
E’ una nuova cifra stilistica quella che descrive la sensualità in Peau de Bete, dove le note legnose e quelle erbacee si rincorrono con le spezie e con note tipicamente animaliche. L’apertura è una mattina fredda di bruma, in una campagna immersa nella foschia, il respiro è ghiacciato e note di pepe del Madagascar pizzicano il naso per poi avviarci verso note più verdi di semi di prezzemolo e camomilla blu. Il cumino e le note di safranal annunciano all’olfatto ciò che in lontananza percepiamo con l’udito: uno scalpiccio animale sulla terra umida, sentori stallatici che si mescolano a note più aspre, di sangue caldo.
Non lascia spazio al riposo quest’apertura che subito rotola in un turbinio di note possenti e gli occhi si riempiono della bellezza dell’animale che si staglia immenso davanti a noi, mentre le narici inalano l’energia umida che sprigiona la pelle accaldata. E’ un possente stallone che scalpitando rallenta la sua corsa fino a sfiorarci col suo respiro che si condensa in nuvole bianche a contatto con l’aria fredda.
Anche noi veniamo avvolti dal suo tepore e immediatamente il desiderio posa la nostra mano sul suo manto liscio. Il manto lucente scivola come seta sotto le nostre dita e la sensualità dei muscoli tesi solletica la mente al contatto. Scivoliamo nel fondo senza quasi accorgercene, dove un tripudio di legni pregiati irrompe con note secche di legno di cade, di gaiac, di cedro dell’Atlas e del Texas.
L’animale è ora calmo, accogliente ed è naturale avvicinare il viso alla sua pelliccia. Le note animaliche giocano ancora a nascondino con una nota imperiosa di patchouli indonesiano e di assoluta di patchouli, appena smorzate da quelle asciutte ed erbacee del cypriolo indiano. La composizione è nel pieno della sua identità: una natura lontana dalla leziosità erotica, scevra di abbellimenti, è l’animale puro e possente nel suo stato selvaggio. E proprio questa sua totale nudità ci attira riconoscendo note di amyris e di styrax che richiamano pienamente l’odore acre del cavallo, un odore che non possiamo dire soave ma che risulta piacevole, quasi confortante pur nella sua ruvidità. Gli ultimi tratti del fondo sono una danza di note difficili, a tratti fastidiose e note invece più morbide, dove una assoluta di erba dolce, forse in minuscole dosi perché occorre avere un naso acutissimo per percepirla, si confonde con gli accenti caldi di ambrarome, ma è un attimo piccolissimo di dolcezza, che subito scivola nuovamente nell’afrore animale del castoreo, dello zibetto e dello scatolo.
Peau de Bete non è un profumo semplice e non sarà facile indossarlo, occorre amare le composizioni che attirano l’attenzione, spesso dure, lontane dalle evoluzioni facili, dove i fiori docili non esistono e l’unico fiore è selvatico e ha un odore erbaceo. Vi chiederete “ma le note di cuore?”. Non ci sono, o non sono dichiarate. Il cuore è il contatto tra uomo e animale, l’evoluzione imprevedibile che ognuno di noi saprà dare a questa eau de parfum, a firma Carine Bouin.
Finalmente, ci viene offerta una interessante sfida olfattiva, che richiede carattere e spirito indomito, ma che sa regalare un’esperienza totalmente nuova. Difficile infatti trovare un ricordo simile nella profumeria artistica, una composizione così appagante, impetuosa. L’evoluzione è lunga, ben strutturata e bilanciata, possiamo intuire tutti i muscoli dell’animale, tutta la lucidità del suo pelo, il maestoso calore dell’energia che in esso vi scorre. E possiamo bearcene anche quando riapriamo gli occhi e ci ritroviamo ormai soli nella campagna fredda. Uno scalpiccio lontano appena udibile e sulle mani l’odore immenso della natura.
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Strana però affascinante. sarà che quasi tutti i profumi che ho sentito a Firenze erano di un piattume…. questa è davvero particolare. Non so se la indosserei ma la vorrei nella mia collezione
assolutamente magnifico, i liquides sono tutti belli ma questo è gigantesco. Uno stallone arabo con una coda molto folta e per giunta senza oud!!! Per me va nell’arena assieme a musc koublai khan
Assolutamente TERRIBILE! Non lo indosserei mai… No… Decisamente il limite dell’originalità non deve superare quello del buon gusto.
Provo un amore-odio verso questo profumo, mi attira tantissimo ma quando mi ci avvicino avverto un senso di repulsione, forse non sono ancora pronta per una creazione così feroce.
Un’opera maestosa da annusare ma impossibile da indossare…
Ho sentito peau de bete. Ma Gucci vi ha un pochino copiato secondo me con Gucci guilty absolute.
Semplicemente divino.
Testosterone come se piovesse,
Giornata di pioggia,stalle,caseifici.
Fecale e animalico.
Un capolavoro
Favoloso. Un immagine capace di imprimere nella mente un ricordo ancestrale di una vita passata.
Qualcosa di dolce lega il profumo di una vita campesina, di animale , di fatica e di certo di in atmosfera tanto ricercata .
Ho avuto un campione anni fa e l ho provato e fin da subito sono rimasto affascinato da questo odore…Si odore perche non è un profumo anche se il suo bilanciamento è perfetto ed evolve meravigliosamente. Finalmente da poco ne ho un flacone nelle mie mani e per me è puro amore. Sicuramente non è una fragranza per tutti ma , per chi ama osare e lasciare una firma olfattiva ovunque vada questo è il profumo perfetto. Non è un profumo sensuale ma sessule, un odore di cui non si può più fare a meno……Inutile dire che in situazioni piccanti accende il desiderio, viene voglia di stringere e quasi mangiare la persona che in quel.momento ci sta regalando se stessa….Se amate osare, stupire e ammaliare è il.profumo per voi…Un consiglio ? Almeno una volta nella vita è da provare.