Partecipa al Giveaway “Ho immaginato un profumo che…” e Vinci i profumi di Laboratorio Olfattivo
Siete pronti a partecipare al primo giveaway del 2013?
Mettetevi l’animo in pace, anche quest’anno non perderemo il vizio di mettervi sotto il naso dei buoni profumi. Questa volta abbiamo deciso di giocare in casa. Inauguriamo con un brand Italiano, LABORATORIO OLFATTIVO, la lunga serie di giveaway che animeranno le pagine di Extrait nei prossimi mesi.
I premi messi in palio per il giveaway “Ho immaginato un profumo che…” sono davvero preziosi: 10 SAMPLE KIT che raccolgono l’intera collezione di Laboratorio Olfattivo!
Per vincere il sample kit della maison, questa volta vi chiediamo di immedesimarvi nel ruolo di un parfumeur createur e di immaginare un profumo che…
Descrivete con un breve testo le caratteristiche visibili e invisibili che deve possedere il profumo dei vostri sogni.
Sognate un profumo dalla persistenza infinita che non svanisca mai o un jus multisensoriale, quasi mutante, che diventi più o meno intenso secondo le emozioni del momento anziché seguire i tempi scanditi dalla piramide olfattiva oppure che si accordi magicamente con l’odore delle persone che amate o ancora che abbia particolari poteri sovrannaturali, magari grazie a un ingrediente particolare?
Usate la fantasia, portate il naso oltre i confini dell’inimmaginabile e raccontateci il profumo che solo la vostra fantasia è in grado di creare.
Le dieci tracce più originali, scelte secondo il giudizio di Extrait, vinceranno un sample kit di Laboratorio Olfattivo contenente i sample (2 ml) di:
- Alambar
- Alkemi
- Cozumel
- Daimiris
- Decou-Vert
- Esvedra
- Nirmal
- Noblige
- Rosamunda
Partecipare al giveaway “Ho immaginato un profumo che…” (come al solito) è molto semplice!
Dopo aver messo Mi Piace su questa pagina, fate il Login al sito e poi scrivete il vostro testo nel box commenti di questa pagina. Invece, se siete dei “nuovi amici” di Extrait, registratevi qui con nome utente e email valida e attiva.
ATTENZIONE!!
Il termine ultimo per partecipare al giveaway “Ho immaginato un profumo che… “ è fissato per le ore 24.00 del 3 febbraio. L’elenco dei vincitori sarà pubblicato l’8 febbraio.
E adesso, chiudete gli occhi e fate volare la fantasia!
Lascia il tuo commento…
Quante volte ho immaginato un profumo,quel profumo.Tante,troppe volte!E per immaginarlo di nuovo e respirarlo meglio,devo chiudere gli occhi e abbandonare il corpo e la mente.E poi devo lasciar cullare il mio cuore e la mia anima da ricordi lontani.
E’ mattina..la sveglia suona ed un bacio soave mi risveglia.Sento il profumo del pane tostato e del caffelatte.La tazza fumante è già al mio posto e tu con le tue mani da gigante mi porgi lo zucchero a zollette.Lo adoro,lo tuffo nella mia tazza ed il profumo si sprigiona tutto intorno.Una goccia birichina salta sul mio naso e tu dolcemente e col sorriso negli occhi me la pulisci.
Insieme corriamo a lavarci.Arrivo appena al lavandino e di nuovo quella mano buona e premurosa mi porge il sapone.che buon odore di marsiglia,di pulito,di sole!Mi insapono veloce il musetto,attenta agli occhietti e la schiuma morbida e bianca mi trasforma in un fantasmino.Mi asciughi con cura col telo di lino bianco,poi mi pettino dolcemente i capelli.Son quasi pronta ed ora tocca a te.Mi piace guardarti riflesso allo specchio..ti vedo due volte..una magia!Ed è bellissimo perchè tu non mi basti mai!
Ti bagni il viso e lo cospargi con un pennello di morbida schiuma.profuma di menta,di erbe e mi sembra di essere con te in un bosco incantato.Sei bravo.Come un artista pennelli il tuo volto di bianco e poi con tocchi veloci,riappari pulito e roseo.Ora tocca a me per il tocco finale!lasci che sia io a metterti quel profumo che odora di spezie,di pepe,di lavanda sulle tue guance.Ti sfioro appena e poi porto le manine al viso e respiro il tuo profumo e mi riempio di te.Come sei bello!
Ho ancora gli occhi chiusi e il mix di aromi che si sono sprigionati durante il mio racconto mi sta accarezzando la pelle.
Il giorno mi aspetta…devo riaprili per forza.Corro in bagno…guardo lo specchio e…ti vedo riflesso due volte!
Quando penso al mio profumo ideale ho un’idea fissa: non deve stancarmi e soprattutto deve essere mutevole e realizzato con un jus multisensoriale che si adatta alle mie emozioni.
Mi piacerebbe fiorito e fresco nelle note di testa, che ricordi le belle giornate di sole, di mare, l’aria aperta e i primi fiori che sbocciano con il loro fascino magnetico ricco di infinite sfumature, ma caldo e intenso nelle note di cuore e fondo, tali da lasciare un’infinita poudre talcata, soffice e impalpabile.
Il mio profumo ideale non si respira sulle mouillettes, ma si vive direttamente sulla pelle. Puro e cristallino, con una piramide fragrantica dalla dolcezza asciutta, lineare e un tripudio evocativo che, se assaporato ad occhi chiusi, catapulta in un’esperienza palpipante di accenti fioriti e sensualissimi.
Un’esplosione della natura, con un jus di lillà, iris e rosa bulgara, intrecciato a un cuore palpitante di neroli, ambra e muschio bianco. Per concludere poi con un soffio etereo di vaniglia, fava Tonka e muschio animale.
E’ un inno alla nascita, ma anche un sodalizio alla trasformazione. Rappresenta la donna giovane, innocente e imprevedibile, ma anche quella matura, provocante e consapevole delle proprie armi di seduzione. Lo chiamerei SUBLIMAGE, a evidenziare la perfetta orchestra sinfonica tra fiori e bellezza femminile e il packaging dovrebbe essere essenziale ma evocativo, con accenni cromatici acquarellati nei toni del rosa e del viola.
Il mio claim suonerebbe così: Sublimage, la bellezza che parla di te.
Ho immaginato un profumo….. che ogni giorno della mia vita mi regali sensazioni speciali che racchiuda momenti della mia vita dei quali non posso fare a meno inizialmente vorrei che si aprisse con il sentore del mare e una nota ozonata mi rammenti l’infrangersi dell’onda sulla riva , annusando la mia pelle che sappia di sale come quando cammino a piedi nudi nel piccolo paesino delle mie vacanze dimenticando il tempo che passa e mi sento felice per poi nella nota di cuore , mi porti il piu vicino possibile all’odore della pelle dei miei genitori che non ci sono piu’ e che potrebbe essere un misto del tabacco fumato da mio padre e muschio bianco, che mia madre tanto amava e indossava nelle serate” speciali” ,quando vestita a festa l’uomo della sua vita la portava a ballare facendola sentire leggera come quei giori di valzer e infine mi riporti nelle note di fondo al giorno piu’ bello della mia vita e a tutte quelle orchidee posizionate nella chiesa quando arrivando all’altare ho sposato l’uomo che ancora oggi dopo piu’ di 10 anni risposerei con tutta la passione e l’amore di quel giorno ,ecco vorrei un profumo che ne raccchiuda tanti reinventandosi ogni volta a seconda del mio stato d’animo e scaldandosi pian piano nelle pieghe della mia pelle mi faccia sognare senza finire mai, che trovi un perfetto connubio tra sale, tabacco, muschio bianco ed orchidea e di sicuro pieno di passione magari di colore rosso come la forza della passione per la vita
Ho immaginato un profumo che.. non cancellasse il profumo più buono che una donna possiede, quello della sua pelle!
Un profumo che chi ti ama possa riconoscere ad occhi chiusi anche in mezzo a milioni di persone..
Il mio profumo ideale regala un sorriso alla persona che ami ogni qualvolta lo sente perchè gli sembrerà di averti vicino
Ho sognato un profumo che azzerasse la mia voglia di cambiare, la mia smania di cercare.. che mi accontenti in tutto, mi soddisfi.. sappia essere dolce ma accattivamente, delicato ma persistente..
Questo è il profumo che sogno… potrà mai divenire realtà?
Se avessi la possibilità di creare una fragranza la mia sarebbe sicuramente cosi:
Dolce ma allo stesso tempo speziata per alcuni versi molto orientale ed accattivante.
Ecco come immagino Reve d’enfants (il nome del profumo).
Nelle note di testa includerei i seguenti elementi: Pesca, Mandorle, Muschio.
Note di cuore: Ibisco, arancia, Zafferano.
Note di fondo : Ambra, Cacao amaro, Vaniglia.
Per questo profumo m’ispiro ad un classico disney: Aladin. Il mio personaggio disneyano preferito. Immagino il jus davvero ricco di sfumature e persistente, in grado di suscitare l’attenzione sia degli uomini che delle donne. Un profumo dal colore ambrato contenuto all’interno di un packaging davvero particolare: Una lampada, quella del genio per intenderci.
Rivolgerei il profumo ad un pubblico di ambo i sessi desiderosi di ammaliare e sedurre, con la fragranza in grado di lasciare una scia facilmente riconoscibile. Vorrei che RDE fosse apprezzato da uomini e donne di ogni età desiderosi d’indossarlo in qualunque mome nto della giornata ed in qualunque periodo dell’anno. Un profumo in grado di riscaldare e avvolgere durante i mesi freddi per poi rivelare la sua anima più speziata e risultare piacevole anche in piena estate con infradito ai piedi e pelle abbronzatissima. Si vorrei che l’elisir si adattasse a qualunque periodo climatico senza risultare però particolarmente invasivo e fastidioso. Un profumo quindi in grado di accompagnare con discrezione lasciando stupefatti i passanti.
Non lo immagino commerciale e pubblicizzato ( come tutti i profumi di nicchia) ma non lo vorrei confinare solo ed esclusivamente ad un certo tipo di profumerie e soprattutto non lo vorrei super costoso. La qualità ,le materie prime e l’arte hanno il proprio costo questo si,ma renderei il profumo accessibile ai più cercherei di rimanere con un prezzo mediamente ‘ normale ‘ per 100 ml di profumo, sulle 70/80 euro.
Questo è quello che immagino se penso ad un profumo creato da me o che s’ispiri a me.
Forse non sarò mai in grado di creare un profumo,però quello che è certo è che la mia passione per essi non finirà mai e certamente continuerò ad amarli e a comperarli non solo per la mia collezione ma proprio per sentirmi speciale e sexy ogni giorno con un profumo sempre diverso ma dalle stesse caratteristiche. Reves d’enfant sarebbe sicuramente cosi.
Ho immaginato un profumo che evoca siepi infinite di rose, con sentori sontuosi, eleganti come un volo di gabbiani e semplici come la nudità della terra. Aria intrisa di un delicato incanto.Un profumo sognato ed evocato da un libro della nonna di fiabe illustrate. Colori incantati su pagine antiche: due principesse orientali sedute tra rose damascene,di cui pare sentirne il profumo. Ho immaginato un’ essenza di pura femminilità che si trasforma in un sentore al tempo stesso puro e buio, innocente e peccaminoso, in continua alternanza di contrasti. Una fragranza che è una carezza sensuale, di magica immaginazione da “c’era una volta una donna elegante davanti al suo specchio di bellezza”…
è uno dei primi pomeriggi di primavera, ancora tiepidi di un giovane sole, mio padre ha raccolto un rametto di verbena e l’aria intorno profuma della sua essenza.
Sbuccia una delle ultime arance fumando la sua sigaretta: si mischiano gli odori con il tabacco sulle sue mani.
Poi mi offre uno spicchio e una carezza:è questo il profumo che immagino, quello delle sue dita.
E’ un pomeriggio di primavera, l’aria tiepida scaldata da un sole ancora giovane, mi trova in giardino dove mio padre ha appena raccolto un rametto di verbena: l’aria intorno odora di questa essenza; sbuccia un’arancia fumando la sua sigaretta.
Mi offre uno spicchio ed una carezza profumata di tabacco: è questo che immagino, l’odore delle sue dita.
La mia vita è basata soprattutto su sensazioni ed emozioni forti che rigenerano continuamente i miei sensi e se devo essere sincera ogni volta che sento le mie energie venire a meno ho l’assoluta necessità di inebriarmi di qualche essenza, aroma, profumo, anche il più semplice, che ripristini il mio stato d’animo del momento. Per cui, amo immensamente odorare sulla mia pelle quella velata “sensazione di buono” che varia a seconda dell’umore. In questo periodo della mia vita, non molto sereno, ” ho immaginato un profumo che….mi faccia sentire avvolta, protetta, amata, riscaldata, che riesca a darmi la forza di reagire alle aversità e mi dia la forza e la volontà di combattere sempre, non sprecando energie inutili però. Amo il caldo, amo il sole, amo l’estate, ma adoro anche il fuoco, l’odore carismatico dei legni arsi in un camino d’inverno….un’esaltazione, un trionfo per l’olfatto. Vorrei su di me un’essenza che non mi lasci mai sola e che viva con me la quotidianità, un “aroma dolce, caldo, ma anche leggermente speziato” che come note di testa porti la delicatezza di una pesca vellutata, di un fiore di vaniglia, di Cannella, del frutto del sole….Che nel cuore abbia un margine di bouquet di fiori bianchi come un Giglio, un Cardamomo e l’irrompente profumo di una Gardenia, che un pò invadentemente capeggia sugli altri! Ho immaginato un profumo che raccolga in esso la mia storia, la storia di una ragazza semplice, ma che ama sentirsi amata ed avvolta da un caldo abbraccio….dolce come il cioccolato ed intenso come il caffè che potrebbero dare delle note di fondo sublimi che lascino impresse nella mente gioia e benessere fisico e dare quel tocco di energia “forte” che serve per spiccare il volo ogni giorno ed andare sempre più in alto! Il profumo è un “accessorio” strettamente personale, va vissuto come un capo di abbiagliamento, come un gioiello prezioso da portare con eleganza o con estrema semplicità a seconda delle occasioni e delle nostre giornate….il Profumo è una parte di noi che ci accompagna nei momenti belli e bui della vita, ma che nel mio caso è FONDAMENTALE per sentirmi viva! Ho immaginato un Profumo che …. sia tutto questo….che sia me.
Così come un accordo musicale, l’accordo di un profumo contiene 4 essenze, o note accuratamente selezionate in base alla loro affinità armonica, ciascun profumo contiene 3 accordi : la testa, il cuore e la base, e quindi fanno 12 note in totale: l’accordo di testa racchiude la prima impressione, dura pochi minuti, prima di lasciare il posto all’ accordo del cuore, il tema dominante del profumo, che dura alcune ore, e infine, l’accordo di base, la scia del profumo che dura alcuni giorni..-
…frasi prese dal film “”Profumo – storia di un assassino”
Bel film
=)
Ho immaginato un profumo che mi ricordasse la mia infanzia nel grande giardino di casa. Un giardino pieno di odori, e profumi intensi. Ricordo un prato verde con rigogliosi alberi e il succedersi delle stagioni che ora non esistono più. Ricordo la freschezza e l’intensità di quegli odori: i fiori del mandorlo, le albicocche, le susine, le pere, le ciliegie, i cachi, le fragole. E poi il salice piangente, maestoso! L’abete d’argento, il grande albero di fico, i pini marittimi, le gardenie. Ecco immagino un profumo che abbia l’odore di gardenia e quello del fico, quello del prato e quello della frutta. Nostalgico ma anche fresco, molto verde e fruttato.
Ho immaginato un profumo che mi ricordasse l’odore della mia giovinezza. Quando per fare il bagno si usava ancora l’amido di riso e i capelli si sciacquavano con l’aceto. Mi immagino un profumo delicato che faccia tornare indietro nel tempo ai bei giorni di quanto ancora si sognava ad occhi aperti e giocando con le costruzioni si diceva “Da grande, quando sposerò il principe…”
ho immaginato un profumo che mi potesse riportare indietro ai bei momenti passati, quelli dell’infanzia, ma anche di anni più recenti.
un profumo che, tutte le volte che lo indosso, mi possa far sognare e che sia fresco, leggero e primaverile
Trovare un profumo è la cosa più difficile. Ciò che a volte appare gradevole poi si rivela nauseante o già sentito o niente di che.
Un profumo non è mai per sempre ma rimane il ricordo collegato ad un periodo della vita. Il profumo deve evocare uno stato d’animo, un determinato momento, un attimo, una serata, deve farci assaporare un sollievo.
Io lo immagino sensuale e persistente, senza agrumi. Un pò cipriato e sexy, di quelli che lasciano la scia senza infastidire. Niente borotalco, troppo sdolcinato, forse un pò fiorito e dal colore chiaro..un velo di touberose e mandarino..e con una bottiglia elegante, regale e preziosa.
Ho immaginato un profumo che sappia di me. Un odore che rievochi il calore e il candore della pelle, di quando, nel momento in cui chini il capo assapori quell’odore che nasce nell’incavo tra il collo e la spalla. Dev’essere un profumo che racchiuda in sè il ricordo del passato, l’intensità del presente e la sorpresa del futuro. Le note di fondo saranno pure, cristalline come la verità della vita, per poi aprirsi ai colori e vitalità dei fiori con un tocco dolce e colorato di frutta. Sono io oppure è il profumo? … siamo la stessa cosa.
immagino un profumo che sappia di fiori freschi ,magari rose rosseo rosa ,che mi porti con la mente in terre sconosciute ,in luoghi mai visitati ,in terre lontane ,dove nessuno conosce il passato ,il mio presente ,ma dove solo io posso creare il mio futuro.Un profumo che mi faccia sentire donna ,amata ,desiderata ,e non schiava di un uomo ,e sua umile serva ,ma il suo ossigeno quotidiano
Quale Profumo?
Perché un Profumo?
Se mi vesto di odori, piuttosto che di materiali, è per sentirmi difeso e accompagnato. Un vestito ti copre, ti tiene al caldo, ti cela alla vista. Se passeggiando per strada vieni fissato, è perché l’attenzione si posa sul tuo abito. Certo “ti sta proprio bene! Mamma come ti dona! E’ nuovo?” C’è, sotto sotto, il tentativo di emulazione, e un poco pure d’invidia. Di rendere anche lasua immagine così piacevole agli occhi degli altri. Questa è una prerogativa della vista. La vista, come il tatto e l’udito, sono i sensi della potenza attiva che possiamo esercitare sul mondo, coi quali possiamo spingere, invogliare, indirizzare, controllare. Ma l’olfatto è il senso della difesa, dell’allarme, della memoria. Dritti dritti dal naso al cervello, i nervi olfattivi sono un dono scomodo, che non possiamo esercitare come vogliamo. Essi semplicemente ci regalano qualcosa del quale direttamente non abbiamo bisogno e che tuttavia non possiamo non accogliere. O qualcosa che abbiamo imparato e che è bene, in quell’istante, ricordare! Il mistero è il risultato (piacevole o pure no) dell’alchimia degli odori con il nostro vissuto. Ecco allora che un profumo, istantaneamente e in un momento inaspettato, forse per il cambio repentino di temperatura, forse per una folata d’aria, ti entra nel naso e ti carica, ti fa sentire che, presenza silenziosa, è con te. E cosa, di me, voglio regalare agli altri?
Vorrei un profumo del quale il mio cervello non possa mai abituarsi. Balordo è ogni profumo, e prezioso, poiché dopo una settimana non ti può più regalare nulla. Per questo però, sfortunatamente, dovrei forse cambiare il cervello dell’uomo.
In attesa, vorrei un profumo mistico: per questo scelgo la lavanda, che è la pianta magica per eccellenza. Non solo le sono riconosciute proprietà oniriche e purificatrici; i rametti fioriti secchi vengono bruciati dalla notte dei tempi. La sua presenza è frizzante, ballerina, pungente, e un poco misteriosa. Vorrei un profumo sereno e disteso: per questo c’è la tuberosa, bianca ed eterna, che ha la capacità di essere apprezzata da ogni persona sulla terra. E’ elegante e nobile. Vorrei un profumo che parlasse del mio compagno: per questo scelgo il pepe nero, l’anice stellato e la menta piperita. Queste sono le note maschili più forti e penetranti che possano esistere, e che più gli donano. Sono le note del “grande padre dalle lunghe corna”, venerato ancora oggi nei boschi. Vorrei un profumo con un po’ di mia madre: l’ambra e il patchouli che da bambino le annusavo sulla guancia quando la stringevo prima dell’asilo; mi danno una sicurezza infinita. Un po’ di zafferano, per ricordarmi che la mia vera natura si esprime soltanto in cucina. E, a questo proposito, nessuno ha mai provato a impastare il burro morbido con i biscotti secchi tritati? Fatelo, scoprirete che non esistono note più dolci e più giocose, che in un istante sanno riempirti lo stomaco, inebriarti il naso, rendere una giornata grigia la più felice dell’anno, farti capire che ogni giorno si scopre qualcosa (anche la più banale) per cui valga davvero la pena di vivere, e di sorridere.
Io passo il tempo immaginando profumi. Non uno solo, ma intere linee, comprendenti fragranze ispirate a tutto ciò che, a volte anche solo per un istante, attrae la mia attenzione: paesaggi visti dal finestrino di un treno, brani musicali, film, luoghi, persone, situazioni, momenti dell’anno… Profumi da indossare- non necessariamente da me- profumi per la casa ma anche piccole ampolle da portare in tasca e da aprire al momento giusto, per sentirsi altrove o ritrovarsi a casa in un solo respiro.
Della mia collezione immaginata, alcune fragranze hanno addirittura una piramide olfattiva. Di sicuro i primi di un’ampia serie dedicata ai luoghi e agli umori della mia città, Milano: “Domm de Milan”, per esempio- con note ozoniche di nebbia in testa, un cuore brillante di zafferano, incenso e mirra e una base legnosa affumicata, che ricorda le caldarroste.
“Metrò”- una fragranza iperfemminile con fiori bianchi su un fondo cuoiato/metallico/gommoso, vivacizzata e resa “umana” da una punta di cumino.
Oppure la serie di candele “Cortile” nelle varie stagioni, declinata sulle note del gelsomino in tarda primavera, della magnolia in estate, dell’osmanthus che si mischia ai primi sentori di fumo in autunno…
Ma il profumo che più vorrei vedere realizzato si ispira a un paesaggio molto suggestivo visto da un treno che percorreva la Costa Azzurra in un giorno piovoso e ventoso di tardo inverno. Le onde quasi inghiottivano i binari, le nuvole basse si mescolavano al fumo dei camini e tutt’intorno centinaia di alberi di mimosa esplodevano di luce gialla. L’ho chiamato “Cote d’hiver”: si apre con un accordo mare in tempesta che cede il passo alla mimosa e al profumo dolce e resinoso dei pini marittimi per poi fondersi sulla pelle con le note lievemente acri e affumicate di un fuoco di legna.
Ho immaginato un profumo che mutasse a seconda delle ore del giorno, il mattino fresco, verde, giovane, un “vetiver” che mi ricordi l’estate e mi rinfreschi nelle ore piu calde, ma che, cambiando nelle ore serali, diventasse caldo, rassicurante, un “patchoulone” da ballo delle debuttanti, e a pensarci bene non sarebbe una cosa impossibile da fare. Immaginate una ampolla che contenga le varie essenze, con un regolatore che, a seconda delle preferenze, misceli la tipologia e quantità di molecole da unire e spruzzare. Ci sarebbero mille variazioni possibili, semplici ricariche da effettuare, chissà, magari un giorno Laboratorio Olfattivo realizzerà qualcosa di simile.
Ho immaginato un profumo che ….entri dalle finestre in una mattina d’estate quando il sole ricomincia a riscaldare la terra appena raffreddata dalla notte, il profumo del caffè appena fatto e le prime sfornate del pane croccante ancora caldo,la brezza frizzante di acqua salmastra con un sentore di agrumi ancora da maturare.
vorrei un profumo godereccio, che mi faccia venire in mente la pizza, un leggero profumo di farina con delle note di basilico!
Immagino un profumo avvolgente e delicato come l’abbraccio di una nonna… creato con cura, la stessa con cui mia nonna si preparava ogni volta che a casa andavamo a trovarla.. davanti al casettone di legno in camera una confezione di madreperla con una cipria profumata che utilizzava come tocco finale.. ecco un essenza di altri tempi.. delicato come la discrezione e forte come la femminilità..cipriato dal sentore antico…
“Unbalanced”, sbilanciato. Questo sarebbe il nome del profumo che ho immaginato. Sbilanciato perché lo vorrei creato solo di note di fondo. Niente note di testa, leggere come farfalle, emozionanti e volatili. Niente note di cuore, che si aprono come un fiore al calore della pelle. Solo piene, forti, solide e stabili note di fondo. Un profumo che si fa conoscere per quello che è fin dalla prima sniffata. Un profumo onesto e senza sorprese come una buona amica. Un profumo il cui drydown non ti può deludere perché era proprio lui a tenderti la mano al primo incontro. “Unbalanced” sarebbe incredibilmente persistente, perché la sua personalità sarebbe soprattutto creata dalle note più lunghe di un profumo, quelle che ti restano accanto quando tutte le altre ti hanno abbandonato. Ma “Unbalanced” non sarebbe noioso. Creato unicamente di note raffinate e morbide sarebbe capace di adattarsi a chi lo porta, essendo unico per ciascuna, ma senza evolversi autonomamente come certi profumi tirannici, insensibili alla chimica della pelle, alla vita chi li indossa. Proprio come un abitino nero. Tutte ne abbiamo uno nell’armadio, ma ognuna lo indossa con il suo stile. “Unbalanced” è quasi impossibile da farsi, improponibile commercialmente. Ma se non erro, il grande Maestro Bertrand Douchafour ha appena ideato un profumo che ha la stessa nota olfattiva nella testa, nel cuore e nel fondo. “Enchanted Forest” al ribes nero. Forse questa è la strada per arrivare alla “nota di base assoluta” di “Unbalanced”.
Cammino nel bosco, ha appena piovuto, l’aria è densa di verde, di fiori e di una intensa resina balsamica di alberi intorno a me. La pioggia ha risvegliato l’odore di terra, di muschio, di foglie, persino delle pietre che disseminano questo percorso.
Sento umidità intorno a me e addosso a me,e la mente ritorna all’odore di quando bambina giocavo all’aperto e tornavo a casa avvolta in sentori di terra e sudore…
Ho immaginato un profumo che possa diventare un indimenticabile ricordo,un ricordo olfattivo e visivo,che quando lo senti è come se fossi lì ,mi vedi , mi riconosci , e non dal passo…
Un profumo che faccia diventare il nostro abito piu bello ,un profumo che sia il nostro diamante nascosto.
Un profumo intenso e deciso che possa far esplodere la nostra sensualita’ e capace di farci sentire ancora piu belle e forti.
Ho immaginato un profumo che ci dia quella spinta in più per affrontare con maggiore grinta le sfide di ogni giorno.
Un profumo che sia un compagno sincero e fedele,che non ti tradisce ma anzi ti sostiene e ti supporta,un profumo che sia amico per sempre!
Ho immaginato n profumo così:
http://youtu.be/gTjY8bN7p8E
Il profumo della rottura con il passato.
Tutti noi vorremmo fare dei cambiamenti, svegliarci un giorno e realizzare o trovare le condizioni per cambiare tutto nella nostra vita e indirizzarla dove vorremmo.
Si dà il caso che qualcuno ci sia riuscito.
L odore di “rottura col passato ” é la frgaranzia della rinascita, della creazione, perché per una qualche ragione ragione siamo artefici del nostro futuro della nostra vita.
Il primo odore, nel senso forte ed espressivo della parola, è il fico, con tutta la su0a forza olfattiva e simbolica: è la fragranza di Adamo ed Eva. Ma la magia della creazione confonde subito la dolcezza estrema del fico e la lascia sfumare ignote di talco o riso…una pausa olfattiva che ci permette di ricordarci help l affanno, le esitazioni, i dolori che abbiamo incontrato lungo la nostra strada , subito dopo la rottura con il certo e il ieri, sono terminati.
Una nota di the ci guida: fiduciosamente guardiamo lo spettacolo di colori ed il trionfo del paesaggio che ci ricordano:puoi fare tutto: fidati sempre di te. Ed a quel punto, la pienezza, la Ffelicità, senza mezze misure, senza compromessi, senza il timore di risultare eccessivi, si irradia no prepotentemente, prolungatamente, come ci si aspetta da una fragranza che si irradia dal cuore dello scalatore dell Himalaya .
La coda di questo profumo é una nota forte, ma dolce, un misto tra tabacco e cannabis, una nota dovuta alla consapevolezza che avremo bisogno di tanta forza, fantasia, coraggio per portare a termine la nostra avventura…
La vita!!!!!
Che spettacolo
ho immaginato un profumo che…mi dia le emozioni che gli uomini e l’amore non mi hanno dato!le emozioni che danno forza. io so di “buono” e la mia pelle è liscia ma ho dato troppo e non ho avuto nulla. e’ giunta l’ora di avere qualcosa di mio. che colmi questa inutile ricerca di un ideale che non c’è. che stia con me, sempre, tutto il giorno. mi piace il profumo del mare ma anche la vaniglia e la cannella. ammo l’estate il mare il sole. sono una ex romantica ma vorrei continuare a sognare portando con me sempre il profumo con il mio nome , unico e irripetibile.
Associo sempre ogni evento passato, luogo visitato a degli odori e viceversa. Ci sono odori che in momenti e luoghi più svariati hanno il potere di farmi rivivere forti e e piacevoli déja-vu. È proprio al dèja-vu che ho pensato subito nel momento in cui ho immaginato il mio profumo. Un profumo magico, una pozione alche mica che mi stacca dalla realtà anche se per un tempo breve, un infuso di odori che sanno della mia infanzia, dei bei tempi trascorsi, dei viaggi e di tutte quelle situazioni che consciamente o inconsciamente sono rimaste ingabbiate nella mia mente. Il mio déja-vu profumato sarebbe un esplosione di fumi, incensi,mandorle,neve, freddo, nebbia e giardini; e gli darei il mio nome.
Ossessione__ Questo il nome di una fragranza, di quell’odore di magia,di capacità di metamorfosi e di farci volare…labirinto di sensazioni che era la possessione,l’anarchia di sentimenti, rabbie,mezze verità,la grandissima illusione d’aver la situazine sotto controllo…odore di calamita-di giacche madide di pioggia che non sentivamo caderci addosso se le bocche si sfioravano-saliva,di fumo e menta era la scia-denso che si fà liquido…di corporeità-di terra, che si fà aria sotto i piedi, declivio verso le viscere…il pozzo del desiderio al quale attingere con sempre più frequente necessità-giù giù…o sù sù…non c’è più gravità…perdere il confine tra i corpi-la prodezza della menzogna, che sà di polvere, impalpabile-il prodigio del desiderio che si rinnova…odore di grano maturo nei campi d’estate-indossarlo entrambi noi amanti,sentire la potenza dello stesso inondare le narici e la stanza e gli abiti…non senza radicarsi nelle nostri menti.Sempre.Sempre.
Ossessione.Questo il nome dell’odore che di te mi porto addosso.nessuna direzione, nessun senso.nessun appiglio, riparo.odore di corporeità-di terra che si fà aria sotto i piedi..giù giù..o sù sù..non c’è più gravità, non c’era in quelle ore.odore di fumo e menta nella scia della saliva-di giacche madide di pioggia, che non sentivamo caderci addosso se le bocche si sfioravano, si aprivano.odore di calamita, declivio in quel pozzo del desiderio al quale attingere sempre più senza controllo, odore di acqua dolce, di lago.profumo di follia.inconcludente, eppure appagante, come alla vista un giallo campo di grano maturo d’estate….sulle vesti, sui capelli, PER RESTERE NELLE NOSTRI MENTI, IMPRESSO.SEMPRE.SEMPRE.
Il profumo ideale deve essere il custode fedele del piacere di una donna.
Il mio profumo non deve parlare di me, ma deve immergermi in un mondo nuovo e libero dove per un poco posso essere totalmente diversa da come sono, deve essere la realizzazione dei sogni più segreti, la soddisfazione dei desideri più desiderati!
Il profumo ideale deve parlarmi di come potrei essere, sussurrandomi un piccolo segreto all’orecchio e decantandomi in versi una poesia che io sola posso decifrare e amare.
Fragola o lampone con cipria e rossetto per pensarsi donne “perdute” di un tempo lontano; oppure latte mandorlato, osmanto e tuberosa perché sia ben chiaro che dietro la donna c’è la femmina-bambina; ma potrebbe anche essere fumo, mirra e fiori incensati che raccontano di una notte su cui è calato il velo d’oro del pudore ed è successo quello che gli occhi non dovrebbero vedere.
Ariel. Il nome di un angelo, un essere alato. Il mio profumo deve farmi volare.
Avere le prime note ariose e leggere, farmi librare nell’aria e sorvolare il mare.
Arriva la nota ozonata, spruzzi di acqua salata.
Infine il calore del sole al tramonto che mi scalda la pelle.
Ho immaginato un profumo che……vagito di bimba,io, la mia mamma e le coccole;il mio primo amore…poi ,l’altare…. ricomincia tutto da un vagito…..mio figlio!!!!
Il mio profumo deve evocare emozioni, accompagnare lo spirito su ampi orizzonti,e’ il primo indumento che porto sulla pelle, il nudo desiderio intimo e inconfondibile,con questo profumo interagisco con gli altri parlando di me stessa, apro loro la porta della mia conoscenza lasciando la mia scia nel loro ricordo.
la mia fragranza puo’ persuadere piu’ della parola,dell’apparenza e della volonta,mi avvolge e mi inonda ma a volte solo mi sfiora…. e’ la musica del mio corpo.
Il mio profumo ideale dovrebbe rappresentare il nostro bel paese “L’ITALIA”,definito da molti pensatori il giardino d’Europa,quindi ricco di naturalezza agrumata per sprigionare energia e quiete.
Associato a note di aria calda primaverile dove gia tutti cominciano a pensare al profumo della sabbia bianca e dell’acqua marina.
“Ho immaginato un profumo che…” rappresentasse la Regeneration.
Un microcosmo apparentemente assente di profumo perché circondato da uno scenario dove “ tutto è odore”.
“Ho immaginato un profumo che…” sappia svelarsi e poi nascondersi per suscitare sempre nuove emozioni: rendere noto quanto è nascosto per poi mostrarsi apertamente e rivelarsi per ciò che si è.
Un profumo che rappresenti quello che siamo ma che sappia, per coloro che osano, svelarsi anche per quello che NON siamo, saremo e diventeremo.
“Ho immaginato un… processo che consenta il recupero delle nostre percezioni: l’alone di un profumo svanito che sa rinnovarsi e rigenerare.
Vorrei un profumo che raccontasse molte storie, attimo dopo attimo e ad ogni mio respiro rispondesse con luoghi, ricordi e presenze. Non dovrebbe abbandonarmi, modificarsi nel corso della giornata e riaccendersi come sottile ma penetrante richiamo nel contatto del mio corpo con gli altri.Di difficile decifrazione nelle singole note, impossibile da descriversi a parole ma riconoscibile in mezzo alla folla come il volto di una persona che ami.
Immagino un profumo per sempre.
Summer 91. Note di testa: ylang ylang,fragola,foglie di tabacco.Note di cuore:bergamoto,anice,pesca.
Note di fondo:patchouli,vetiver,muschio.
Penetrante ylang ylang,stabilità con l’anice, eternità di patchouli.
Immagino un profumo per sempre.
Mutevole come il tempo. Costantemente incostante. Ma eternamente lì.
Fresco come la primavera ma avvolgente come un abbraccio. Forte, rumoroso come un temporale d’estate. Passionale come un bacio.Un profumo che torna come i ricordi del tempo passato…Come quelle estati…nei giorni assolati delle vacanze estive.
Le corse per incontrarci,l’odore della pelle,abbracciati in moto…e scivolati via…
Ma il profumo è lì. Un profumo è per sempre.
Ossessione__ Questo il nome di una fragranza, di quell’odore di magia,di capacità di metamorfosi e di farci volare…labirinto di sensazioni che era la possessione,l’anarchia di sentimenti, rabbie,mezze verità,la grandissima illusione d’aver la situazine sotto controllo…odore di calamita-di giacche madide di pioggia che non sentivamo caderci addosso se le bocche si sfioravano-saliva,di fumo e menta era la scia-denso che si fà liquido…di corporeità-di terra, che si fà aria sotto i piedi, declivio verso le viscere…il pozzo del desiderio al quale attingere con sempre più frequente necessità-giù giù…o sù sù…non c’è più gravità…perdere il confine tra i corpi-la prodezza della menzogna, che sà di polvere, impalpabile-il prodigio del desiderio che si rinnova…odore di grano maturo nei campi d’estate-indossarlo entrambi noi amanti,sentire la potenza dello stesso inondare le narici e la stanza e gli abiti…non senza radicarsi nelle nostri menti.Sempre.Sempre
Ho immaginato un profumo che contenesse tutte le sfumature di uno sguardo, tutte le sensazioni di un bacio ed il calore di un abbraccio. Un profumo che possa essere tutto ed il contrario di tutto, acido e salato, amaro e dolce, gelato e caldo. Un profumo che sveli il mistero e ci faccia percepire ciò che che di più profondo l’animo umano tiene nascosto. Il pulsare della vita, un sentore di legno ed incenso, di fiori e di vento, un fondo denso ed insieme dolce e leggero come la scorza grattuggiata di un limone non ancora maturo ed una punta piccante come di pepe appena macinato. Il miele che scorre nelle vene ed inonda il cuore.
Ho avuto sempre il desiderio di comporre il MIO profumo cercando di fondere le essenze per realizzare il dipinto. Gli odori, mescolati intimamente, proprio come i colori di un quadro, creano nuove sfumature si stratificano tra loro mediante una sorta di reazione alchemica, creando un sentore differente dai singoli componenti e una volta indossato diventa un tutt’uno con il mio corpo. E’ la mia anima, che col passare del tempo, come fosse un libro, svela olfattivamente ogni sua singola pagina, rilasciando una voluttuosa serie di aromi arrivando lentamente al fulcro della composizione, librandosi prima sulle alte note fougère di Artemisia fresca e verde, terrose ma lievi Foglie di Violetta e resinoso Abete Artico per poi scivolare sulle note medie di aspra Bacca di Rosa, ciprato Iris Fiorentino e caldo Te Nero. Giungendo poi alla base, Madre di tutte le essenze, con note bruciate di Cuoio di Russia, dolce Tabacco e una meravigliosa Absolue di Lavanda che suggellano la liquida magia racchiusa nel flacone. Sì. Il mio profumo deve essere proprio così!
Ho immaginato un profumo che che celebri la vita,
che esploda di gaiezza,
che frizzi trasparente d’allegria,
dolce e acidulo come una gassosa,
che schizzi come un ruscello che trascina e rimescola
odore di bosco e d’aria pulita.
Ho immaginato un profumo che curi il mondo
dalla malinconia,
che cancelli il ricordo delle sconfitte
e che …forza! un giorno nuovo è cominciato,
buttati, oggi sarò con te ovunque tu vada!
Un profumo che mi ricorda il tempo passato e che mi spinge nel presente.
All’ombra di un rigoglioso albero di un dolcissimo meriggio d’estate giaceva
una meravigliosa ninfa.
Le placide acque lambivano i suoi sogni, lo sciabordio delle ondine
del ruscello coccolavano i suoi silenzi e l’aromatica erbetta solleticava i suoi ricordi.
Indorata dai caldi raggi del sole, chiuse gli occhi e si abbandonò ai suoi sensi e vide affiorare dallo stagno fatato il suo dolce Narciso… le sembrava di poter sentire la sua stuzzichevole fragranza e da li iniziò a fantasticare, rapita dall’odere acre ed inebriante del bosco che si apriva davanti ai suoi occhi sognanti.
Accarezzata dalle silenziose felci iniziò a tessere il suo profumo ideale tra i gelsomini e le rose canine.
Immersa in questo paradiso floreale, ebbra di piacere, fu rapita da una magica essenza.
Un’essenza avvolgente, intrisa d’estate; di bacche caramellate tra gli alberi in fiore; di cori vanigliati tra le sagome del tramonto; di sinuose corse di campanule nei boschi; di olii speziati lasciati dalle ali di fate; di sandalo e foglie nel vento; di fragolosi baci; di sambuco imbevuto si sole; dell’anima del ciliegio selvaggio; del risveglio del biancospino; di bucoliche ortiche; di brezza lasciata sul dolce miele delle emozioni; della danza del mirtillo fiorito; di polvere di ribes; di corteccia ambrata d’amore; del nettare del suadente muschio bianco.
Quando la ninfa si destò dal suo giacigliosi addentrò nel bosco alla ricerca del profumo sognato……
Immagino un profumo che sia per me un maestro, che sappia imprigionare note da me sempre considerate sgradevoli o indifferenti e –combinandole- mi sappia far apprezzare le loro inaspettate, incantevoli sfumature. Immagino un profumo che mi suggerisca qualcosa di nuovo da amare, che mi sveli il punto più segreto del mistero e mi illumini lo stretto sentiero per sondarlo. Perché è così facile amare e poi, solo come conseguenza, conoscere; molto più difficile (ma quanto più appagante!) imparare a conoscere per poi, di conseguenza, amare.
Ho pensato ad un profumo che racchiuda il fuoco del mio passato, il prato fiorito del mio presente ed il velluto del mio futuro. Note di testa: zafferano e rosa, pungenti e seducenti; note di cuore: gardenia e lavanda,radiose e vitali; note di fondo: incenso e legni orientali, rassicuranti e preziose. E’ un profumo strano, semplice e difficile, forse imponderabile…come me.
Immagino il mio profumo una sorta di pozione magica che accarezzi le persone che mi si avvicinano e che le tenga naturalmente strette a me perchè attratte inconsapevolmente dal mio odore quindi piacevolmente in mio possesso, indipendentemente da uomo o donna che siano. Mi piacerebbe avere un profumo nel quale deve risultare difficile identificare le note presenti cioè vorrei che sembrasse l’odore della propria pelle e quindi per tale motivo UNICO ed inimitabile. Immagino il mio profumo etereo impalpabile ma allo stesso tempo presente, seduttivo, che attragga gli uomini in quanto maschi e le donne per l’esclusività dell’odore che vorrebbero fare proprio. Non deve essere facilmente accessibile a tutti per il costo che terrei elevato.
ho immaginato un profumo che mi facesse ritornare indietro nel tempo,mi ricordasse di un viaggio,di un momento della mia vita,di una persona , di un abbraccio,di un bacio.L’ho immaginato caldo,opulento,speziato e seduttore.
Ho immaginato un profumo che potesse divenire “solo mio” con il quale contraddistinguere la mia persona e fermare il tempo.Ho immaginato un profumo che sapesse di me.
Ho immaginato un profumo che permetta di ricreare le sensazioni olfattive delle mie vacanze in campagna e che esercita su di me una sensazione simile a quel sentimento di nostalgia riportato da Proust nel descrivere il suo stato d animo associando il gusto delle madeleinette intinte nel tè.
In Vacanza la vita di un bambino di 12 anni scorre serena con tempi vuoti e dilatati che venivano riempiti da frequenti escursioni nei castagneti, alla ricerca di quanto potessero offrire quei boschi: fragoline di bosco, more, uva, funghi. Le escursioni erano sempre quanto mai appassionanti e motivo di racconti mirabolanti ed avventurosi che prevedevano l avvistamento di animali selvaggi di cui il bambino, conosceva le fattezze grazie ai libri sulla fauna di cui era avido lettore. Proprio le escursioni nei castagneti erano fonte di sensazioni olfattive indimenticabili.
Camminare nei boschi dava sensazioni estremamente intense sia in termini di avventura sia di appagamento dei sensi.
Il ricordo è nitido , il camminare sulle foglie secche generava un crepitio che metteva in allarme gli uccelli presenti nel bosco e allo stesso tempo dava spazio ad una sospensione in aria di polvere di foglie secche il cui profumo è caratteristico, unito all’ odore del sottobosco costituito dal muschio presente sulle cortecce degli alberi,i funghi , il legno parte umido e parte secco, le bacche del ginepro, a cui si univa il profumo del cesto di legni intrecciati colmo di fragoline e more. Durante il ritorno verso casa si percorreva un sentiero in cui dal terreno argilloso sgorgava una fonte spontanea che dava origine ad una mini palude in cui cresceva la menta ed altre piante aromatiche e palustri,un percorso pieno di sensazioni che sollecitava i sensi ed in particolare l’ olfatto.
Il bello però doveva arrivare da li a poco perchè prima di arrivare a casa si attraversava un frutteto nel quale si raccoglievano dagli alberi le amarene e le prugne che poi sarebbero state mischiate a pompelmi, pesche , passate nel setaccio a pressione e cosi venivano creati i primi succhi di frutta dato che ancora non erano in vendita in maniera diffusa.
In quei momenti la cucina si riempiva della fragranza dei frutti estivi con una intensità difficile da dimenticare . una vera sferzata olfattiva fatta di sole , vitamine , energia.
Queste sensazioni, emozioni sono quelle che desidererei imbottigliare e condividere con le persone care e con chi eventualmente lo desideri.
Well my Italian is terrible so I will write about the perfume I imagine in English and I hope it is acceptable!
The perfume I imagine is a perfume strong, decisive, independent and persistent. Simply unforgettable! The notes I would like to include would be Vetiver, lily, orris, elemi, sandalwood and maybe a little of tonka bean.
Immaginare un profumo da comporre? Sarebbe come pensare ad un riflesso di me…ciò che sono ma, anche se molto spesso celato, ciò che sento di essere.
Vorrei:
– che riuscisse a stupirmi ogni volta che lo sento, per accostamenti , ingredienti ma soprattutto bellezza.
– che mi “parlasse” di grandi essenze composte in passato, ormai divenute storia… ma che mutasse e si inventasse nuove cose da raccontare sulla mia pelle, per adattarsi ai ritmi di vita attuali.
– che mi facesse sentire donna, magica attraente e seducente, senza per questo scadere nel troppo effeminato.
– che mi regalasse all’occorrenza dolcezza e rifugio, senza possedere connotazioni eccessivamente gourmand.
– che mi ricordasse l’assenza di persone o di luoghi a me più cari, particolari indelebili della mia vita.
Finora ho trovato solo parti di queste sensazioni in vari profumi, talvolta in fragranze marine, spesso in fragranze orientali e in fiori sensuali….se cercando e annusando trovassi una fragranza che le racchiude interamente sarei arrivata finalmente a casa.
…l’ho immaginato e subito dopo ho scongiurato alla mia mente di riprodurlo in qualche dannato modo, almeno per averne una traccia, si anche solo una piccolissima traccia per ricollegarlo a qualcosa di simile ad un ricordo olfattivo. Niente da fare. Mi ha visitato qualche volta, mi ha sussurrato allo stomaco quel tanto da farmelo contrarre ma non abbastanza da poterlo gustare. Subito è diventato dipendenza. Lui è fugace, ti stana dal nulla in giornate che tra loro non hanno collegamenti spazio temporali ne affinità sentimentali. Quando lo sento, però, mi fermo chiudo gli occhi, ma poi mi guardo intorno e mi chiedo da dove diavo vieni?!! sei del di dentro? sei un gioco della mia mente o vieni da fuori?! vivo ogni giorno con la speranza che, quando mi riverrai a trovare ti inchioderò con le spalle al muro, ti spoglierò e non sarai più straniero, ti identificherò e il tuo nome sarà reso noto e molti altri come me ti ameranno.
Il profumo del silenzio e della calma. Il profumo della semplicità che troppo spesso ci sfugge, come polvere di un tempo che scivola tra dita troppo frenetiche.
Immagino un profumo che abbia il potere di mantenerci calmi nonostante lo scorrere frenetico del tempo, nonostante l’ammassarsi di stimoli nei nostri giorni, così caotici da farci apparire tutto importante, tutto urgente, essenziale, tutto necessario per rendere la nostra, una bella vita.
Ecco, io immagino un profumo che possa ricordarmi l’odore dell’amore semplice, che ti aspetta e che è incondizionato. Che non ha paura, perché non commette errori, perché è puro.
Immagino un profumo che ti ricordi sempre ciò che è veramente essenziale nella vita, che ti permetta di essere così sicuro ed equilibrato da non cadere nel turbinio caotico della vita, ma che ti conceda di percorrerla con passo sereno oltrepassando ciò che, se ci fermiamo a riflettere, conta davvero poco.
Un profumo limpido, ma legato alla terra, con note delicate che si fondono con sentori più caldi e terrosi.
Un profumo che mi ricordi quanto tutto, alla fine, si evolve e non resta mai identico a sé stesso, un profumo con note fugaci per ricordarmi che tutto passa, anche le cose più brutte, un profumo con note durevoli per ricordarmi che, anche se le cose e gli uomini mutano, resta sempre una traccia di sé, negli altri e nella vita, ed è per questo che vorrei un profumo fatto di contrasti: per ricordarmi che non so quanto resterò in questa vita, che non so in che vita poi passerò, e che ogni mio giorno su questa terra deve essere vissuto con silenzio e calma per lasciare un traccia di me negli altri…dalla forma lieve di un sorriso.
Ho immaginato un profumo che mi mostrasse la strada di casa in mezzo al deserto
..che rendesse vicine mete lontane
..che sapesse di viola per ricordarmi i viaggi fatti e di incenso per narrarmi quelli che farò
Ho immaginato un profumo che odorasse di calde serate con gli amici
..che alleviasse la nostalgia per le persone lontane e cantasse l’amore per quelle vicine
..che fosse dolce nei miei ricordi più belli ed amaro nei ricordi di amori finiti
Ho immaginato un profumo cipriato per mitigare il mio lato peggiore e speziato per esaltare quello migliore
Ho immaginato un profumo vivace di giorno e sensuale di notte
..che sapesse di terra per radicarmi alle cose che so e di vento per portarmi verso quelle che non so
..che lasciasse una scia indelebile in tutto quello che faccio
Ho immaginato un profumo fatto di vertigini ed euforia, di brividi e di follia, di curiosità e di paura, di lacrime dolci e lacrime amare, di musica e di silenzi.
Ho immaginato un profumo fatto delle mie emozioni…
Camminavo con la faccia bagnata d’acqua perché, nonostante l’ombrello, la pioggia non dava tregua e il vento sferzava senza esitazione. Ero stanca e l’umidita’ si stava impossessando delle mie ossa. Proprio allora, mi sono immaginata un profumo che mi venisse ad accogliere una volta giunta a casa, una sorta di abbraccio caldo. Il profumo di una coperta morbida, pulita, con sentori balsamici. Una coperta che ha viaggiato in tutte le valigie accanto a odorosi souvenir. Una coperta in grado di consolare la pelle dopo una doccia e che si impregna del dolce aroma di olio idratante. Una coperta che è stata stesa all’aperto e ha svolazzato in balia del vento, come una magica bandiera si e’ lasciata trasportare dall’aria. Ha trattenuto tutti gli aromi che la brezza porta, come la rete dei pescatori in fondo al mare cattura i pesci. Intanto, sulla strada verso casa, mentre fantasticavo dolcemente, la pioggia era cessata, e sorridevo…
Non basta che quando cammini qualcuno si giri a guardarmi, attratto dall’essenza e non dalla persona. Il mio profumo deve darti un indizio, deve dirti chi sono e sussurrarti un accenno minuscolo della mia intimità, così piccolo ma così accattivante da lasciarti senza fiato, come se mille scene da film ti fossero passate dinnanzi agli occhi. Deve essere un’essenza timida, ma con una personalità che aspetta solo di librarsi in volo; deve profumare di fiori e frutti, di dolce e di aspro, dell’ultima mela in cima all’albero, la più bella e irraggiungibile che solo chi davvero ha il coraggio, l’audacia, e la forza può riuscire a raggiungere. Deve profumare di polvere di stelle, dei traguardi desiderati e per cui l’intero nostro corpo si allunga sperando di afferrarli. Deve essere un po’ infantile e un po’ maturo, deve lasciar capire che anche se guardo il mondo con l’innocente limpidezza dei bambini, il cuore ha visto anche la malignità umana. Deve dire “osservami”, ma con cura come se gli sguardi rischiassero di rompermi, perchè essere al centro dell’attenzione mi spaventa ma mi spaventa anche non essere vista per niente. Miscelerei del ribes nero, con un pizzico d’agrume e un tocco ambrato, qualcosa di fruttato, qualcosa di dolce, due gocce di sogno ed una di realtà, cenere d’ambrosia e l’acqua più limpida mai trovata al mondo. Ma non basterebbe, non ancora.
Discreta, da scoprire, piena di sorprese… la mia essenza deve essere così e profumare solo di me e diventare me a contatto con la mia pelle di luna.
Sono sempre stata attratta da tutto ciò che è cangiante, mai statico, che cambia al cambiare del punto di vista, che esprime la sua natura nelle sfaccettature. Amo le perle, gli opali, l’acqua macchiata di olio iridescente, i maggiolini , la coda dei pavoni, le bolle di sapone, certe meravigliose sete antiche.
Ecco, ho immaginato un profumo così, un fluido prezioso che ‘al mio naso’ sia capace di giochi cromatici, luminoso e variopinto, ma anche misterioso e fugace, inafferrabile, con chiari e scuri brillanti e metallici.
Lo declinerei sia nella versione opalescente della madreperla, delicato e lattiginoso, sia in quella verde azzurra con tracce dorate tipica di certe varietà di pavoni, ma anche in quella scura e sensuale del petrolio o del gallo cedrone.
Immagino un profumo che faccia ‘risplendere’ l’anima di chi lo indossa.
Vorrei un profumo per conciliare le forze che si oppongono. Come un’ondata che appiana la sabbia…per ricominciare, ogni volta, dal principio.
Il mio profumo sarebbe un rombo silenzioso, un’oscurità luminosa.
Avrebbe una dolcezza decisa ed una forza femminea.
Lo indosserei la sera, per risvegliarmi serena e completamente nuova.
Ho immaginato un profumo che…sa di piccole cose che rendono felici, fragranze che evocano amore, gioia e tranquillità, che riportano alla mente le cose più semplici come il profumo dello zucchero filato al luna park, dei fiori in un campo in primavera, del bucato appena fatto dalla nonna, il profumo dei dolci appena sfornati dalla mamma…un profumo che racchiuda in sè ricordi di momenti felici dell’infanzia di ognuno di noi…
Ho immaginato un profumo che..
parli di me. Di quello che non so esprimere. Il profumo che ho immaginato è lo specchio della mia anima, racconta di me agli altri. Senza falsità. Il profumo che immagino deve essere capace di rappresentarmi per ciò che sono veramente.
Le note di testa sono la fotografia dell’io presente. Mutevoli, si adattano ed evolvono come le idee e i pensieri.
Le note di cuore sono intimamente collegate ai sentimenti del cuore. Fresche ed innocenti nella gioventù, solide e decise nell’età adulta e dolci e malinconiche nella vecchiaia.
Le note di fondo sono forti e consistenti. Temperate solo dalle note di testa che aggiustano e smussano le certezze e talvolta, ahimè, le fanno cadere!
Vorrei che il mio profumo sia a metà tra il liquido e il gassoso. Deve fluttuare nella bottiglia. Lo immagino di mille colori che brillano in onde sinuose che nuotano e si avvolgono, in perpetuo movimento.
Immagino…
un profumo talmente superlativo
talmente straordinario
talmente magnifico,
da far dire alle persone:
“Ma perchè l’olfatto è messo sempre in secondo piano rispetto alla vista e all’udito?”
Andrè
ho immaginato un profumo, che spiegava le ali del ricordo e del mistero, che tratteggiava ogni donna con dolcezza e grazia…l’ho immaginato così il mio profumo, etero ma corposo, come me.
Perché dover scegliere un solo profumo quando in un solo flacone averne infiniti ? Ho immaginato un profumo dal jus color arcobaleno . Un profumo che possieda in potenza tutte le materie prime, naturali e sintetiche ( oli essenziali, assoluti, molecole e riproduzioni ) che una volta vaporizzato desse vita all’accordo perfetto per il momento desiderato.
Un profumo che si possa sposare col nostro umore, col nostro abbigliamento, col momento della giornata … insomma il profumo giusto al momento giusto.
Ho sognato questo profumo che, a contatto con la pelle , abbia il potere di auto crearsi, di selezionare da solo per noi l’accordo di cui abbiamo bisogno, avendo a disposizione in se tutte le materie prime necessarie. Un po’ come una musica suonata da un pianoforte, ma senza pianista.
Come una melodia soave che fa da sottofondo allo scorrere del nostro tempo, così le note olfattive che vengono fuori da sole riescono ad allietare le nostre ore, in perfetta armonia col nostro stato d’animo, in perfetta linea col nostro gusto e il nostro pensiero.
Innamorata pazza del mare soprattutto d’inverno vorrei cambiare ma sempre nel mio stile. Sono un soffione selvatico, l’odore dell’erba appena tagliata, il vento ribelle di gennaio che ti sferza il viso, l’odore della pioggia che ti lava i pensieri, il sentore di primavera che slega i tuoi piedi, il miele selvatico in un aranceto, le emozioni mi travolgono sensi e cuore…