Page 29 ~ Francesca Dell’Oro
Tutte le creazioni di Francesca Dell’Oro parlano della sua vita, e la storia che raccontano è sempre affascinante.
Non fa eccezione Page 29, il più enigmatico dei sette jus della collezione, di cui fanno parte anche White Plumage, Ambrosine e Francine. Presentata all’ultima edizione di Pitti Fragranze come fragranza “manifesto” della Maison, in perfetta sintonia con il tema della kermesse fiorentina – Numbers & Flowers – grazie a un bouquet di petali bianchi custodito nel cuore e a una cifra misteriosa che ne connota il nome, Page 29 racconta di una cesura, una ferita che ha segnato un netto stacco tra il “prima” e il “dopo”.
Per la prima volta a Firenze, tra i protagonisti della profumeria d’eccellenza made in Italy, la giovane designer non si rivela troppo. Sotto le volte della Leopolda, con il suo stile conciso e insieme efficace, rivela che la creazione del profumo è legata a un evento che ha determinato in lei un cambiamento così radicale da far sì che l’esperienza, pur elaborata, impronti ogni momento della sua vita.
É la storia di un dolore, sicuramente. Francesca Dell’Oro parla di “cicatrice” ancora pulsante: un ossimoro, concettualmente parlando. La cicatrice, per sua natura, è un tessuto fibroso che il corpo produce per guarire, ma se trasportiamo l’immagine su un piano ideale, la possiamo intendere come una ferita dell’animo, solo in superficie rigenerato, che rimane sensibile per sempre.
Una ferita cicatrizzata, quindi, ma paradossalmente ancora aperta, che si fa sentire e vedere? Si, la cicatrice è ben visibile e non c’è la volontà di mascherarla, nè di negarla. É il segno di un passaggio che ha portato la creatrice ad essere quella che oggi è, nel bene e nel male. Questa cicatrice pulsante viene sublimata in Page 29, fragranza complessa, sfaccettata come una pietra di inestimabile valore. Un jus sontuoso, orientale, con sfumature di cuoio, resine e tanti fiori.
In Page 29, pur rispettando l’evoluzione olfattiva tradizionale in forma di piramide, tutto si gioca attorno al cistus ladanifer o labdano, fiore tipico della macchia mediterranea, presente nelle note di fondo, ma che si percepisce già dal momento in cui si attenuano le leggere note di testa esperidate.
Il labdano dona al profumo una sfumatura ambrata, quasi animale, intorno alla quale danzano poi tutti gli altri ingredienti della formula, in un rimbalzo continuo di luce e ombra, che crea un effetto moiré, cangiante, in continuo divenire. L’apertura è vivace di mandarino e bergamotto di Calabria, che lasciano subito spazio a un potente legno di rosa teneramente abbracciato al pallido rizoma di iris.
La fragranza si scalda velocemente, in un caleidoscopio di gelsomino Sambac, gelsomino egiziano e un bouquet di fiori luminosi, la cui dolcezza viene immediatamente disciplinata dalla nota asciutta del vetiver e e da quella penetrante della resina di elemi, ingrediente potente, componente degli incensi, che nella medicina naturale viene utilizzata anche per favorire la cicatrizzazione delle ferite.
Dal fuoco d’artificio esploso dal cuore emerge un inedito, inaspettato e raffinatissimo accordo cuoio. Chiude il tutto la dolcezza della fava tonka, del musk e della vaniglia, che tuttavia lasciano ancora respiro al labdano, all’elemi, al vetiver, al gelsomino, in un camaÏeu continuo e ondeggiante, dove il tutto ritorna all’inizio.
Francesca Dell’Oro non dà indicazioni per decifrare il nome Page 29: la pagina potrebbe essere quella di un diario segreto, dove è annotato un fatto particolarmente intimo e significativo, ma anche la pagina di un libro dove viene lasciato un segnalibro, perché lì che è scritto qualcosa che ci ha colpito, che ci rispecchia, che ci ricorda quello che siamo e nella quale riconosciamo il nostro essere. O che ci ricorda qualcuno…
Il numero 29 è pudicamente coperto da un segreto che sta gelosamente custodito nell’animo della creatrice italiana: è la sua “cicatrice”, che ancora pulsa del frammento di vita che l’ha generata, e che ha portato alla creazione di una fragranza che coinvolge, che muta, che palpita di quella vita.
Piramide olfattiva Page 29 – Francesca Dell’Oro
Note di Testa: mandarino, bergamotto, legno di rosa, rizoma di iris
Note di Cuore: elemi, vetiver, bouquet di fiori bianchi, cuoio
Note di Fondo: labdano, fava tonka, vaniglia, musk
Concentrazione e formato Page 29 – Francesca Dell’Oro
Eau de parfum, 100 ml
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E’ la prima volta che faccio conoscenza con questo marchio. Con page 29 è stato amore a primo sniffo, ma non un innamoramento fugace con già alle note di cuore cerca il tradimento. Un innamoramento fedele, dalla prima all’ultima nota. Io sento note talcate, sento legni che rendono secca la fragranza come piace a me, sento fiori di sottofondo resi polverosi e lievi dal mio adorato iris. Sento un accenno di vaniglia, che c’è e rende dolcemente gourmand il fondo senza renderlo stomachevole. Tutte le note sono un girotondo ben amalgamato che ti fa cercare ad ogni minuto il polso per godere appieno di quell’attimo di estasi. Complimenti Francesca dell’Oro.