Pacific Park. Per Simone Andreoli è tempo di vacanza, evasione e leggerezza
Vogliate prestarvi a un esercizio celebrato dalla consuetudine e immortalato dalla letteratura, salendo sull’unica macchina del tempo finora a noi concessa: la memoria. E così facendo cercate di muovervi a ritroso negli anni, per tornare ai giorni in cui eravate bambini, quando non più piccoli ma non già ragazzi fatti, ai bordi dell’adolescenza, vi erano ancora sconosciute le preoccupazioni dell’età adulta. In particolare, cercate di tornare a quei momenti in cui attendavate con lieve eccitazione i baracconi di quel Luna Park itinerante che, come ogni anno, stava per riportare il suo contributo di allegria alla festa di paese.
Sono ricordi che sicuramente portano con loro un trasognato sorriso e con esso anche tutto un bagaglio di rumori, suoni, colori, ma anche di gusti e odori, questi ultimi legati a quando indulgevate, tra una giostra e l’altra, al banchetto dello zucchero filato, piuttosto che a quell’altro dove si dispensavano caramelle e dolcetti di ogni genere e specie; oppure ancora alla bancarella dove si cuocevano le frittelle, il cui odore altrettanto dolce ma greve si mescolava a tutti gli altri.
Mettendo tra parentesi quest’ultimo, che sarebbe alquanto bizzarro riproporre in un profumo, è un po’ questa l’atmosfera a cui ci vuole riportare Simone Andreoli con Pacific Park, la nuova fragranza presentata ad Esxence 2018 che assieme a Malibu costituisce il dittico californiano dedicato dal giovane creatore carpigiano al tempo della vacanza, dell’evasione e della leggerezza. Ma se con Malibu la leggerezza descritta è quella che dà alla testa, quella alcolica di un party sulla spiaggia, in Pacific Park Andreoli ci parla della spensieratezza del bambino che tutti noi siamo stati, invitandoci ad andare a ritrovarlo in uno dei luoghi dove siamo certi di averlo lasciato: tra le attrazioni di un Luna Park.
Traendo l’idea dall’omonimo parco divertimenti situato sul molo di Santa Monica, noto anche per essere stato lo sfondo di numerose pellicole cinematografiche e serie TV, Pacific Park si presenta come una fragranza gourmand floreale, fresca, trasparente, solare e aerea.
Questa striscia di attributi, che messi in fila uno dietro l’altro sembrano comporre un ossimoro, trovano una perfetta armonia nel desiderio del profumiere emiliano di ricreare l’odore dei sacchetti di caramelle colorate, delle nuvole di zucchero filato, delle crepes, di frutta candita, di gelati e granite e ancora di sorbetti…
Una misticanza di profumi che abitualmente impregnano l’aria di un Luna Park ma che, proprio perché Andreoli ha voluto coglierli dispersi nell’atmosfera, sono stati concepiti seguendo una traiettoria opposta a quella che di solito conduce a un classico gourmand (si pensi, per contrasto, ad un’altra novità presente ad Esxence 2018: Vanilla Cake di Montale, dove la famiglia olfattiva resa celebre da Mugler viene spinta oltre ogni suo ragionevole limite). Al contrario, quei sentori vengono ricostruiti in modo da sembrare quasi cristallizzati, come i filamenti rosa dello zucchero filato, in un modo tale che da conferire freschezza e vivacità ad una fragranza che nondimeno fa perno attorno ad una materia olfattiva che rimanda ai dolciumi.
Per ottenere questo effetto, per far sì che la composizione si leghi alla pelle senza stufare, Simone Andreoli ha costruito la testa del profumo attorno alle note frizzanti e fruttate del mandarino, a quella verde e zuccherina della pera e a quella più pungente del ribes nero per poi sviluppare, nel cuore, un accordo di caramello rinfrescato dal contributo floreale del mughetto per evitare una deriva troppo stucchevole. Nelle note di fondo, Pacific Park va a posarsi con morbidezza su una vaniglia temperata da muschio bianco.
Sorprendente per la sua capacità di tenere in equilibrio materie prime tradizionalmente utilizzate per ottenere fragranze dai toni caldi e cremosi con altre più fresche e trasparenti, il profumo che Andreoli dedica alla Coney Island della West Coast, riesce a comunicare molto bene l’idea di una radiosa giornata di sole, mitigata dalla brezza oceanica, da trascorrere in felice e divertente compagnia, tra un giro sulla ruota panoramica e un altro sull’autoscontro. I pregi di Pacific Park, tuttavia, non si esauriscono nella sua capacità descrittiva perché con la leggerezza del tratto compositivo e la sua aerea trasparenza si offre come una fragranza perfetta per una donna che non sappia rinunciare ad indossare un particolare bouquet olfattivo fatto di note dolci e fiorite, anche d’estate, quando notoriamente la calura renderebbe inviso qualsiasi profumo che non ci rivesta di freschezza.
Pacific Park di Simone Andreoli ci fa rivivere il sapore delle caramelle, le risate con gli amici e la musica degli organetti. Indossarlo è uno dei modi migliori per cominciare a lasciarci alle spalle questo lungo inverno e per guardare alla prossima estate, tempo di riposo e divertimenti.
Piramide olfattiva Pacific Park – Simone Andreoli Diario Olfattivo
Note di testa: mandarino, pera, ribes nero
Note di cuore: accordo “caramello”, mughetto
Note di fondo: vaniglia del Madagascar, muschio bianco
Concentrazione e formato Pacific Park – Simone Andreoli Diario Olfattivo
Eau de Parfum – 100 ml
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