Oxygen ~ nu_be (Perfume Review)
Da per tutto, come una corrente viva, un fiume della montagna, scendeva l’aria nuova, l’ossigeno esalava dalle piante verdi. Lo potevi vedere fremere in un’alta marea di cristallo. L’ossigeno puro, vergine, verde, freddo ossigeno, trasformava la valle in un delta di fiume.
Cronache marziane (1950) – Ray Bradbury
L’ossigeno è l’elemento chimico che ha come simbolo O e come numero atomico 8. Il nome viene dal greco oxys, acido, letteralmente: appuntito e gen che significa “generare”. L’elemento è comune e si trova non solo sulla Terra, ma in tutto l’universo. L’ossigeno è l’elemento chimico più comune della crosta terrestre.
L’ossigeno è il respiro che dà vita alle cellule. L’ossigeno alimenta il fuoco e corrode il metallo. L’ossigeno è il fiato delle piante.
L’ossigeno ora è anche un profumo, il quinto della collezione Nube di Fluid Ounce
Per questa fragranza ritroviamo lo stesso naso che ha creato Hydrogen, Antoine Lie, che di Oxygen scrive: “l’idea è stata quella di un legno ossigenato…Vaporoso e rinfrescante allo stesso tempo, più complesso di un mero ossigeno. Ho pensato a un ossigeno liquido nel quale mettere legni pressurizzati. Poi tutto bolle, tu ci metti il naso… Ed eccola, una fragranza che non puoi afferrare, né catturare, ma che è nell’aria, tutt’attorno a te.”
Non è semplice descrive un profumo così sfuggente e cristallino come Oxygen. E’ forse una delle fragranze che più ricorda l’elemento a cui si riferisce. In particolare prima di un temporale quando l’aria intorno sa di vapore terroso e alle narici ti sorprende un frizzante e sottile aroma metallico.
Le note di testa avvampano in un big bang di note eccitanti e pungenti. Come terraforming sul suolo arido, che sia il Marte di Ray Bradbury o la nostra anima assetata di respiro, Oxygen inizia la sua opera vivificante. Gli accordi pungenti di zafferano e pepe accendono i sensi ed eccitano l’aromatico olibano che al contempo amplifica i toni più verdi. Il naso esulta in questo risveglio rigenerante e trasporta all’amigdala segnali di percezione amplificate. Lo spirito ritrova refrigerio. Poi, ecco una improvvisa trasformazione. Il profumo vuole scappare via, dileguarsi in milioni di bollicine che si disperdono nell’aria intorno finché aldeidi importanti le acchiappano e le fanno scoppiare una ad una. L’evanescenza scompare ed emerge una ruvidezza ingentilita da muschio balsamico e silvestre. L’ossigeno rientra nella terra e nei legni umidi e li pulisce rinnovandoli. Come sorgente di aria pura, rinfresca la materia solida e la rende pronta per l’ultima metamorfosi. Ecco il colpo di coda finale dove emerge il vetiver, verde, fresco e profondo che inebria i legni ormai leggeri e li spinge a rigenerarsi nel terreno lussureggiante. Vedi la natura che prende vita? Le piante respirano, i polmoni respirano, lo spirito respira e la trasformazione è arrivata al suo apice. Sulla pelle la persistenza è straordinaria e lascia un fondo di estrema eleganza rivelando un cotè vellutato e pulito. Come la marea di cristallo di Bradbury, Oxygen trasforma una fragranza in un viaggio entusiasmante dalle radici della terra alla trasparenza del cielo e ritorno, in un processo senza fine che conduce ad una vera e propria palingenesi dell’anima.
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Tema, l’ossigeno, sfiorato appena anche dal cheap Byblos con la linea “Cielo”.