L’Oud. Il legno degli Dei e i suoi profumi
Uno dei trend olfattivi più longevi della profumeria degli ultimi 10 anni è sicuramente quello che si rifà all’uso dell’oudh come tema centrale della fragranza: un nome che evoca suadenti atmosfere orientali e odori decisi, cuoiati, sensuali ed animalici, odori dai tratti umani e caldi.
Il nome oudh o oud viene usato negli Emirati Arabi per definire sia il legno di agar (agarwood) che l’olio fragrante che ne deriva. Materiale mitico e prezioso, è noto dalla notte dei tempi in diverse culture e religioni come il Buddismo, l’Islam, il Cristianesimo, il Tao, il Sufismo, così come nelle pratiche medicinali dell’Ayurveda, Arabe, Tibetane e Cinesi. L’uso del legno di agar è citato nei più antichi Veda Indiani (2000 a.c.) cosi come l’uso della parola aloe (altro nome usato per indicare il legno di agar) viene riportata numerose volte nel Vecchio Testamento.
Conosciuto anche come “Legno degli Dei” o “Re degli Incensi”, l’agarwood è identificato con nomi diversi a secondo dei paesi in cui viene prodotto e utilizzato: come già detto oud o oudh negli Emirati Arabi, gaharu in Malesia e India, jinko in Giappone, eaglewood o aloeswood in Indonesia, chen xiang in Cina.
L’uso principale del legno è in forma di trucioli da bruciare su appositi incensieri per permettere l’apprezzamento e lo sviluppo del suo fumo fragrante, pratica molto presente in Medio Oriente per profumare case e fumigare i vestiti; altro esempio famoso è la cerimonia del Ko-Doh, l’arte giapponese di ascolto delle fragranze durante la quale vengono bruciate diverse qualità di jinko.
L’olio essenziale
Il materiale che ci interessa in ambito profumeria è l’olio; questo liquido denso e scuro è il risultato della idro-distillazione dell’agarwood che deve il suo distintivo odore aromatico alla resina che si forma all’interno dei tronchi e delle radici degli alberi della specie Aquilaria quando sono assaliti da muffe, insetti e parassiti o quando mutilati a causa di fenomeni naturali quali il vento, fulmini e aggressioni animali: queste aggressioni e alterazioni fisiche vengono sanate dall’albero con la produzione di una resina che impregna e protegge il legno e gli conferisce sia durezza che quei connotati olfattivi tanto ricercati oggi. Solo una parte degli alberi di Aquilaria producono agarwood e la sua presenza è rara e difficile da predire e comunque non verificabile dall’esterno del tronco, ma solo dopo il taglio l’albero stesso; se in passato le risorse arboree venivano usate in modo sostenibile dalle popolazioni locali, oggi la pressione commerciale ha portato alla depauperamento della specie ed al commercio illegale dell’agarwood, portandolo all’inserimento nella lista CITES delle specie il cui commercio deve essere regolamentato, facendolo diventare uno dei materiali botanici più preziosi e ricercati oltre che, ovviamente, falsificati.
Il profilo olfattivo
Chimicamente l’odore dell’oud è costituito da una miscela complessa di differenti sesquiterpeni e loro derivati (in maggioranza α e δ guaiene, α humulene), agarofurano, agarospiroli e da diversi composti ossigenati basati sulla struttura dei feniletilchromoni. Il profilo olfattivo che ne deriva è ricco e complesso e varia tra caratteristiche dolci, balsamiche, terrose, ammuffite, di stallatico, cuoio, affumicato, amaro, speziato, legnoso, animalico; un profilo che varia a seconda della specie di albero che produce il legno resinoso da cui si ricava l’olio, sia della tecnica e perizia usata nella idro-distillazione.
Materiali naturali e sintetici
Il costo dei vari oli di oud in commercio si aggira attualmente intorno ai 30-40mila €/kg, a secondo del grado di qualità: un costo che ne fa, come detto, uno dei materiali più preziosi in profumeria e che contribuisce a preservare la sua aura regale.
E’ possibile usare ingredienti più economici per cercare di “copiare” l’odore dell’oudh, uno di questi è il cypriol. Dalla distillazione della radice di Cyperus Scariosus, una pianta appartenente alla famiglia dei papiri, si ricava un olio scuro, chiamato cypriol in inglese e nagarmotha in lingua Indi, dall’odore terroso e balsamico che rappresenta una buona base di partenza per la creazione di accordi oudh insieme a molecole sintetiche come, ad esempio, il Norlimbanol® di Firmenich, Karmawood™ e Cashmeran® di IFF che aggiungono quel sentore caratteristico legnoso-ambrato, animale, cuoiato.
Sono a disposizione dei profumieri anche basi sintetiche pronte che riprendono direttamente il profilo olfattivo dell’olio di oudh, come l’Oudh Synth 10760 Firmenich e l’Agarwood Orpur Givaudan.
Profumi all’Oud
Fare un elenco esaustivo delle fragranze che usano l’agarwood o declinano il tema oud è pressochè impossibile, di seguito alcuni profumi d’autore che si avvalgono del suo travolgente fascino aromatico.
Musk Oud (By Kilian): un bellissimo pas de deux firmato Alberto Morillas, realizzato con due materie prime complesse e importanti, quali il musk animale e l’oud. Si “accende” di luminosità grazie a un accordo di agrumi e spezie fredde, prima di svelare nel cuore una bellissima e carnale rosa bulgara, resa languida da una goccia di rum invecchiato. Nel finale, muschio animale e oud alzano la temperatura della formula con la complicità dell’olibano e del patchouli.
Oudh Osmanthus (Mona di Orio): allure francese per questa fragranza che utilizza oud originario del Laos miscelandolo in modo originale all’osmanto. Le esperidi scelte per le note di testa sono il petitgrain e il mandarino verde, cui fanno coro il legno di elemi e il nagarmotha che danno carattere ai primi istanti della formula e aprono la strada a un cuore ripieno di osmanto. Nelle note di fondo s’impongono l’oud e il legno di cedro dell’Atlas, materie immote e rigorose, fissate in maniera ineccepibile dall’ambra grigia.
Luxor Oud (Memo Paris): creato nel 2012 da Alienor Massenet, la scia di questo jus conduce nella terra dei Faraoni, un viaggio che si apre con mandarino e patchouli. Nel cuore, il Naso ha voluto un materiale insolito e raro, l’Adenium obesum, conosciuto anche come Rosa del Deserto o Oleandro del Madagascar, dall’aroma delicatissimo. Aggiunge poi la fava tonka insieme ai frutti rossi e al labdano, cui alla fine unisce l’oud, in un crescendo di misticismo e delicatezza, di intensità e leggerezza, come solo le creazioni di Memo Paris sanno rappresentare.
The Night (Editions de Parfums-Frederic Malle): il nome, già da solo, ne richiama la densità e lo spessore. Il misterioso melange nulla lascia al sottinteso, e si sviluppa su tre sole note: oud, ambra e rosa. Non ha la pretesa di essere delicato, né esercita l’arte del camouflage. E’ un oud della migliore e più pregiata qualità e la sua cifra animalica si fa percepire chiaramente, appena attenuata dalla rosa turca. Inizialmente dedicato al mercato mediorientale, questo profumo rappresenta un capolavoro per iniziati.
King Masarat (Xerjoff XJ): splendida fragranza orientale vanigliata elaborata da Chris Maurice. Il binomio singolare di arancia e lavanda nelle note di testa induce a pensare che si tratti di un profumo “tranquillo”: niente di tutto ciò. Il cuore esplode letteralmente di rosa turca, gelsomino, liquirizia e oud proveniente dalla Thailandia. La liquirizia apporta quel quid liquoroso, denso e viscoso, che insieme all’oud rende il jus scandalosamente sensuale, quasi “indecente”. Si chiude con due qualità di oud, del Borneo e della Cambogia, addolcite da un baccello di vaniglia.
Golden Oud (Alexandre.J): una eau de parfum orientale legnosa che sceglie un accordo di sintesi per evocare al meglio il clima infuocato delle terre dove il legno di oud viene raccolto e lavorato. Sandalo, vetiver, muschio animale e vegetale regalano alla formula un sillage quasi indelebile. Unica nota “timida” della piramide è rappresentata dalla violetta, inserita nel cuore quasi a volere mitigare l’esuberanza dei legni.
Amber Oud (Roja Dove): definito dal creatore “sensualità sontuosa e misteriosa” è un “orientale ricco e soffice, dolce, speziato, caldo e sensuale”, con una piramide olfattiva di tutto rispetto: agrumi freschi e frizzanti in apertura, rosa di maggio, gelsomino e ylang-ylang nel cuore, dove a sorpresa Roja Dove inserisce la nota mediterranea e succosa del fico. Le note di fondo sono tutte a basso voltaggio olfattivo: spezie, patchouli, muschio di quercia, oud, sandalo, benzoino, radice di iris, ambra grigia, musk e legno di betulla fanno di questa essenza una pozione pericolosa: astenersi neofiti!
Oud Santal (Brecourt): composto da Emilie Bouge, sulla pelle sembra velluto. L’iris fiorentino abbracciato al pregiato sandalo della Caledonia, note lattee e polverose associate in un mix di grande sensualità e discrezione vengono illeggiadrite da un tocco di violetta nelle note di testa. Fragranza legnosa e aromatica, nel cuore sviluppa le note caratterizzanti, con l’oud che si lega a cashmeran, cypriol e balsamo di gurjum, per chiudere con la sensualità e l’opulenza dell’ambra grigia e del musk.
Oud Satin Mood (Maison Francis Kurkdjian): femminile, lucente ed elegante come il raso, presenta note di violetta e vaniglia che apportano alla composizione morbidezza e rotondità. Il creatore ha voluto impreziosire questo jus con essenze più preziose della tradizione profumiera orientale, come l’oud del Laos, l’essenza di rosa della Bulgaria, l’assoluta di rosa turca, il benzoino del Siam. Un profumo raffinato, costruito come un abito di Haute Couture. (Testi fragranze di Paola Scarso)
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articolo interessantissimo !
a me piace anche l’oud secco di imperial oud di Perris, asciutto ed elegante
Si, uso oud di Perris e, a mio avviso, è il più elegante.
Articolo veramente istruttivo e piacevole. Non solo profumi, ma anche cultura e storia.
verissimo ho visto che pure la Guerlain produce il profumo HUILE OUD ESSENTIEL molto buono
Ho avuto la fortuna di annusare il vero oud dalle mani del creatore dei profumi Tola e… devo dire che è stata en’emozione incredibile. Quanto e’ diverso da certi profumi che si vantano di proporne l’essenza!!
Vi capita mai di amare la profumazione di un prodotto cosmetico e cercare un profumo simile? Io mi sono innamorato della profumazione di uno Shampo Conad Essentiae cosiddetto “al pavero e semi di lino” ho chiesto un po’ ma non mi sanno dire molto, qualcuno mi ha detto che potrebbe essere l’oud… un profumo terroso, legnoso ma anche ambrato e agrumato… ricirda chinotto e san bitter.. qualcuno conosce questo shampo e mi fa sapere che fragranze ha e se c’è l’oud?
Scusate, ho scritto sotto al commento e non al thread generale
Stupendo, bravo!
molto bello complimenti. sarebbe meraviglioso sapere dove comprare on line l’olio di OUD.
Ciao Federica, comprarlo online è facilissimo, il problema è riuscire a capire se è naturale oppure una riproduzione sintetica. La contraffazione è sempre dietro l’angolo, con l’oud poi è molto frequente. A presto!
Sui profumi arabi si trova spesso la nota oud, ma ci sono pochissime informazioni su internet sui profumi Arabi, mi piacerebbe avere una lista completa sul questo genere di profumi anche quelli con un costo piu basso.
Dopo aver letto animalico non sono più andata avanti. Ma perché per fare scena usate parole a casaccio? Animalico è un lingiaggio, ne parla Tolkien. Un odore ferino, questa è l’espressione corretta. Ma oggi chi scrive è quasi sempre un ignorantone.
Salve Marga,
è un vero peccato che tu non abbia continuato la lettura, avresti trovato tante informazioni preziose sull’oud e ti saresti resa conto che l’autore dell’articolo è un vero esperto della materia. Peccato per te. Riguardo al termine “animalico” e al suo utilizzo, è una diatriba vecchia e logora. Animalico è un neologismo frequentemente usato nel mondo della profumeria: se l’Accademia della Crusca ha sdoganato “petaloso”, approverà prima o poi anche “animalico”. Ci piace anticipare i tempi.
Buon proseguimento.
P.S. “Ignorantone” non si può leggere.
Grazie Simona, condivido la risposta a Marga.
Un articolo degno di nota d’elogio per la ricchezza della descrizione quasi a sentirne tutte le note olfattive. Come vorrei avere questa preparazione ! Mi sono innamorata dell’OUD in una profumeria di Firenze dove mi hanno miscelato l’OUD con altri olii profumati. Il risultato di eccellenza lo indosso sempre perchè mi rappresenta. Complimenti a tutti
Ciao Maria Antonietta, grazie per i complimenti! Tutta la nostra conoscenza la trasmettiamo a voi, è la nostra mission. Riguardo all’oud ti capisco, è un ingrediente fatale: se te ne innamori, il profumo che lo contiene non ti piace e basta ma diventa una meravigliosa ossessione aromatica!
A presto,
Simona
Interessante , conosco questi profumi favolosi e tanto misteriosi . Vivo in medio oriente dal 1980……. Le tradizioni e cultura mi affascinano . Si parla del Golfo Arabico .
Si trova un libro dettagliato su tutto questo ? Provenienza , legno , aromi , miscele e come viene estratto l ‘ olio profumato da questi legni .
Grazie
Ciao Giuseppe, eccoti accontentato: THE BOOK OF OUD di Michael Levin.
Lo trovi su Amazon (sigh) in formato Kindle (sigh, sigh…).
A presto!
Che meraviglia questo articolo. Sono un’appassionata di profumi, ho un naso raffinato, ma mi manca tutta la parte culturale da ampliare.
Ho scoperto un mondo in questo settore.
Grazie
Ciao Vania, grazie a te per averci dedicato il tuo tempo!
A presto!
Interessantissimo articolo… grazie ho ordinato un EAU de parfum per provare
Articolo esaustivo e corretto, piacevole da leggere, io come profumo oud uso Macera…..intense gold…mi chiedono in molti che fragranza indosso…È favoloso….
Brava Simona
mi innamorai per caso. ora vi diro. era una crema corpo poco costosa. forse trovata tanti anni fà per caso. da li partì la mia ricerca sul oud. si. sentivo quella nota per me nuova un odore di oriente….animale..piante. umide di climi tropicali….mi sono perditamente innamorata di un profumo credo si chiami ALFETHY. …Di una Casa. Inglese. .
Ciao Rita, siamo d’accordo con te: l’oud regala sempre esperienze indimenticabili in qualunque formula sia declinato e HALFETY è un profumo stupendo, Penhaligon’s ha fatto un ottimo lavoro! A presto!
Che articolo favoloso,
proprio come le note profumate di questa essenza unica e rara.
Stavo appunto cercando di di capirne di più riguardo a OUD essendone ormai innamorato follemente. La storia è molto lunga di come ne sono venuto a conoscenza ma il profumo che uso di LV a un leggerissimo sentore di Oud che mi rimane sulla pelle per giorni. Mio marito lavora con il medio oriente e da poco è tornato dall’Arabia Saudita e mi ha portato un piccolo contenitore di vetro con dentro alcuni pezzetti molto piccoli di questo legnetto nero e profumato giuro lo adoro e ne uso pochissimo per paura di finirlo. La domanda è se è possibile che possano creare varianti chimiche anche in paesi super conservatori come l’Arabia Saudita? Simona mi dica lei la prego la sua classe e la sua conoscenza a riguardo mi hanno subito catturato.
Grazie infinite
Anticipatamente
-Richard-
Ciao Richard, grazie per il tuo commento! L’oud è un ingrediente affascinante; nonostante sia stato “raccontato” in mille profumi diversi, il suo aroma assuefacente rimane un mistero. Considerati fortunato: dentro il tuo piccolo contenitore di vetro si nasconde un tesoro. Venendo alla tua domanda: sì, anche la profumeria araba ricorre a diverse molecole di sintesi per ricreare l’oud dentro una formula, e il risultato in alcuni casi è meraviglioso!
A presto,
Simona
Grazie, grazie, GRAZIE