Oroville ~ Xerjoff
Ne parlano ancora, laggiù, tra i fragori delle cascate e l’antico splendore di una città abbandonata a sé stessa, depredata dal più prezioso dei tesori.
Mister O. arrivò un mattino freddo, così nitido che si poteva vedere oltre l’orizzonte e così tagliente da aprire ferite immaginarie agli occhi.
In lui c’era qualcosa di grandioso: non il suo abbigliamento ricercato, non il cappello ben calato su un viso regolare ma quell’indefinito magnetismo che solo una grandi personalità possiede e che attira gli sguardi appena entrati nella sua orbita.
La sua figura solida e nervosa si fermò di fronte allo storico edificio abbandonato, quello in cui vennero deposti i frutti della sfrenata corsa all’oro tra le rigide coltri della Sierra Nevada, sepolte dalle immense ricchezze di una fortunata, rapace stirpe, in nome di quel prezioso metallo che tanto aveva agitato speranza nei cuori e feroci battaglie accumulatorie.
La sua espressione trapassava ora le finestre ridotte a frammenti di vetro impolverati, ora le severe colonne di verde marmoreo che un tempo scandivano la linea retta della State Highway 70 e sfavillavano ancora al tramonto di un paese tranquillo e orgoglioso. Ogni tanto alzava il capo, forse alla ricerca di un particolare conosciuto, forse sperando di rivedere tracce di sorrisi, come un fantasma di un passato che fatica a credere ai suoi stessi ricordi.
Quando lo videro, la luce del pieno giorno inondava Mister O. di un’aura ramata e la sua presenza sembrava aver oscurato qualsiasi paesaggio, edificio o gesto.
I pochi fortunati che riuscirono ad avvicinarsi a lui, fino a vedere lo scintillio impreciso dei suoi occhi, raccontarono di aver percepito un profumo conturbante di colonia antica e di uomo d’azione, carezzevole come l’aria fresca e rigogliosa come la natura rarefatta, catturata in un giardino d’esperidi. La traccia verde sembrava ritmare con il turbinio delle stagioni, trasportando una girandola di foglie di vellutata e aromatica salvia sclarea e l’abbraccio del neroli. Incapaci di staccarsi dal suo inebriante effluvio, delineavano visioni di acque cristalline in cui affiorava, tra prati e luminosi raggi di sole, una quieta esplosione di fiori d’arancio e petali di garofano con tutto il loro intenso contrasto carico d’indolica, selvaggia voluttà e virginale, fragoroso biancore.
Tale fu la potente esperienza che vacillarono, non riuscendo a credere a quanto forte e meravigliosa potesse essere la misteriosa fragranza.
Mister O. sorrideva, abituato a quell’attenzione olfattiva che si mescolava, come un gioco di specchi, all’eleganza dei suoi misurati gesti e alla sua enigmatica presenza.
L’immaginazione dei presenti raggiunse il culmine quando le note di tabacco inondarono l’atmosfera in modo impetuoso, affilate come le grandi foglie della pregiata qualità Virginia, evocando sconfinate distese di verde smeraldo, un mare erbaceo dal sapore dolce, delicato tra sentori di terra umida e tiepida.
Questo nobile trinciato si muoveva nell’aria in compagnia di un curioso accordo di camomilla, come a proteggerlo da ogni eccessiva inclinazione fumè mentre polvere d’ambra, scura come caramello, la soffice presenza di vaniglia Bourbon e la pulita gentilezza del muschio amplificavano la luce compatta dell’aromatica materia, vincendo le residue resistenze.
Raggiunte le prime stelle della sera, Mister O. scomparve impercettibilmente, lasciando gli abitanti ancora accecati dal suo profumato esprit, nella piacevole incertezza di aver incontrato l’apparizione incorporea del loro trionfante inizio o di aver semplicemente sognato, uno di quei sogni che precedono giorni realmente felici.
Nel blu profondo del cielo notturno, le luminarie si accesero all’unisono e la città di Oroville brillò all’improvviso di una luce intensa, abbagliante come i cristalli del palazzo in cui visse la vera età dell’oro.
Oroville di Xerjoff è un gioiello olfattivo che, come le diadi Amber Star e Star Musk, Blue Hope e Red Hoba, Cruz del Sur e Cruz del Sur II, fa parte della esclusiva collezione Shooting Star, ispirata a un evento più unico che raro: la pioggia di meteoriti che colpì la Siberia nel 1947.
Piramide olfattiva Oroville – Xerjoff
Note di testa: camomilla, salvia sclarea, arancia
Note di cuore: garofano, fiori d’arancio, neroli, tabacco, galbano
Note di fondo: muschi, sandalo, ambra, vaniglia
Concentrazione e formato Oroville – Xerjoff
Eau de Parfum – 50 ml
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