Olifant e Lofoten. Olfattology e l’arte di creare profumi che si fanno amare a lungo
Come capire se quello che abbia sotto il naso è un profumo che merita di entrare nella nostra vita? Chi coltiva la passione per le fragranze sa bene che quando si campiona una fragranza gli errori di valutazione sono frequenti ed è altissimo il rischio di spendere soldi per una creazione che all’inizio sembra splendida e poi si rivela una sbandata olfattiva di cui avremmo fatto a meno. Quindi, come riconoscere un profumo adatto a noi?
Esiste un protocollo ben preciso che, se seguito alla lettera, scongiura gli abbagli. Primo step: dimenticate la regola dei 7 secondi, quella secondo la quale è amore se la scintilla si accende al primo sniff; è vero amore una volta su 100, le restanti 99 volte sono bottiglie che vorrete rimettere sul mercato dopo meno di una settimana dall’acquisto.
Secondo step: lasciate che la fragranza si racconti e concedetele del tempo affinché le note affiorino secondo il loro indice di volatilità, prima sulla mouillette, poi sulla pelle e infine sul tessuto. Non abbiate fretta. Più la composizione è ben bilanciata e possiede una struttura solida e sfaccettata, più il testing sarà avvincente e dilatato del tempo. Se il naso rimane incollato alla fragranza dalla prima all’ultima nota e poi pretende di ricominciare il campionamento, è quasi certo che avete incontrato il vostro profumo.
Terzo step: chiudete gli occhi e ascoltate le sensazioni che rimbalzano tra naso, pelle e cuore, e nel mentre (questo è un passaggio fondamentale) guardatevi allo specchio. Se l’immagine riflessa vi rimanda un volto che sorride beato, allora quel profumo merita la vostra devozione.

A dirla tutta, non è facile incontrare profumi di questo genere: il mercato post pandemia presenta a getto continuo creazioni capaci di scatenare solo un fugace picco di dopamina, Pochissime sono, invece, le fragranze che regalano sorrisi e in grado di nutrire il cuore con un’alta dose di ossitocina. A questa categoria fanno parte i due nuovi extrait de parfum che Olfattology presenta a Pitti Fragranze 2022, Olifant e Lofoten, essenze di pregio e “saper fare” italiano che offrono esperienze olfattive fuori dall’ordinario, il cui “filo narrante” è l’elemento acqua nei suoi contesti naturali più suggestivi.
Sudafrica e Norvegia: due destinazioni agli antipodi per due fragranze dentro cui si ritrovano le sponde selvagge di un fiume bruciato dal sole e i riverberi cristallini che bagnano le terre del Grande Nord. Dopo il debutto nel 2021 con sei fragranze dedicate a fiumi leggendari, cascate mozzafiato e laghi pieni di bellezza, il brand della famiglia Galardi vola in Sudafrica, sulle rive di Olifants River, alla ricerca della formula perfetta per un jus caldo, potente e trascinante che traspone in essenza una natura indomita che accompagna il costante fluire dell’acqua, affascinante metafora dell’incedere della vita.

Nasce così un profumo che in apertura scalda la pelle con riflessi color cognac, tocchi di frutta secca e volute smoked. Privo di petali e accenti trasparenti, ha l’audacia di un cuore che da solo è un profumo a sé. I passaggi centrali della fragranza sono un avvicendarsi di note dense e imponenti: betulla, legno di guaiaco, cuoio e incenso rivelano l’originalità di una composizione che riesce ad essere persuasiva e sensuale senza fare ricorso all’oud.
Adrenalinico nelle note di cuore, l’extrait de parfum di Olfattology è generoso di endorfine nel drydown, con un finale composto da vetiver e note ambrate. Uno di quei profumi che vorresti non giungesse mai alla fine. Più che un colpo di fulmine, Olifant un tuono che sconquassa la rotazione dei perfumisti di lungo corso: meglio evitarlo se si ha paura di impegnarsi in una relazione di lunga durata.

Di segno opposto, il secondo extrait de parfum che Olfattology presenta a Pitti Fragranze N.20 si distingue per i suoi accordi umidi e sottili: il tema “clean” conquisterà chi ama le fragranze “your skin but better”, quelle che prolungano il rituale mattutino della doccia e rivitalizzano l’olfatto con sentori trasparenti. Luminosa come una colonia, persistente come un parfum, questa creazione è un viaggio sensoriale tra gli isolotti silenziosi dell’arcipelago norvegese di Lofoten.
l Naso di Olfattology ha ricreato l’aria tersa e le acque cristalline dei fiordi artici con un accordo acquatico aromatizzato con mirto e timo bianco; poi un cuore “peso piuma”, bilanciato su note di iris, mughetto e rosa, accarezza la pelle conferendole carisma e quel-non-so-che di irresistibile; una coda di nuance “nude” ottenuta con sandalo, muschio e legno di cedro fa di Lofoten una fragranza da indossare… oggi, domani e per sempre.
Con Lofoten e Olifant la produzione artistica di Olfattology compie un ulteriore passo in avanti in nome della qualità, discostandosi dall’aridità creativa di un mercato italiano sommerso da fragranze prive di empatia.
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Molto bene. Ottima descrizione, mi pare già di sentirli nell’aria. Curiosissima di provarli, di apprezzarli e di perdermi nelle fragranze