Noir de Noir ~ Tom Ford. Dal 2007 il peccato è il segreto del suo successo
Nessun sogno è mai soltanto un sogno.
Bill in “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick
Tom Ford è un sex-symbol e questo è un fatto che non si discute. Le sue campagne pubblicitarie, presenti sui più grandi magazine di moda, sono provocatorie e giocano sempre maliziosamente con la mente del lettore tra richiami sessuali ed orgiastici.
Il sesso vende sempre e Tom Ford sembra esserne cosciente. Difatti è proprio lui la più grande campagna pubblicitaria di se stesso e del suo brand che si caratterizza per l’estrosità degli accessori, la ricercatezza delle texture dei tessuti e non da ultimo per l’originalità e l’unicità dei suoi profumi.
La linea Private Blend, creata dallo stesso Tom Ford, esprime massimamente il genio creativo di uno degli artisti della moda più influenti dagli anni 90 fino ad oggi. Lusso, desiderio ed esclusività sono le tre parole che meglio rispecchiano l’intera linea Private Blend, che si è arricchita nel tempo di creazioni iconiche che hanno ispirato il mondo della profumeria globale. Basta citare fragranze come Tobacco Vanille, ad esempio, oppure Shanghai Lily e Tuscan Leather per rendersi conto del successo di questo brand. Tuttavia se si parla di Tom Ford è doveroso e necessario fare una premessa sulla fragranza simbolo che nell’immaginario collettivo è già diventata un classico, Black Orchid, per poi parlare del vero protagonista di questo articolo.
Dalla sua entrata in scena nel 2006, Black Orchid diventa sin da subito quello che Opium è stato per Yves Saint Laurent: la fragranza manifesto della Maison, una sorta di status-quo, l’odore che ha il mondo di Tom Ford. Il jus è intrigante, sensuale, giocato su toni scuri, dove anche il bouquet floreale si tinge di nero tra le sfumature di cioccolato e tartufo.
Amato da molti, così come tanto odiato da altri, fin dal suo debutto Black Orchid ha diviso il pubblico in maniera netta e non poteva essere altrimenti. È un profumo che vuole essere così, o amato o odiato. Non usa mezzi termini, olfattivamente parlando: note forti, decise e ben cadenzate, come i tratti di una pennellata di Henri Matisse ben intrisa di colori ad olio, pesanti e coprenti. Una scia importante e una persistenza da Le Mille e una Notte per sottolineare che il mondo di Tom Ford è ben presente, anche in una scia impalpabile e invisibile. Un “io ci sono” scritto a chiare lettere nell’aria. E non è un caso se Tom Ford ha ripreso il concetto del nero nella sua Private Blend con un altro profumo che sembra calcare i toni di Black Orchid ma soltanto per quanto attiene la sua natura profondamente misteriosa e sfacciatamente sexy.
Noir de Noir è forse il profumo più seducente che conosca. L’immagine che provoca nella mia mente è sempre quella di Bill, il fedele marito interpretato da Tom Cruise nella pellicola Eyes Wide Shut. Avere ben presente questo film aiuta ad entrare nell’immaginario di questo profumo, fatto di toni cupi, misteriosi che al tempo stesso suscitano paura e curiosità, attrazione e spaesamento.
Così come nel film di Stanley Kubrick, Bill rimane intrappolato in una spirale lussuriosa di incontri e fantasie che lo attraggono e lo respingono al tempo stesso, nella medesima maniera Noir de Noir sprigiona le stesse sensazioni al primo spruzzo. Lo zafferano che si presenta in testa dona una sorta di vellutata carezza, come quella del raso sulla pelle. La nota di luce gialla che si sprigiona è quella di un lampione notturno, una nota decisa, un incontro che ha del diabolico nel suo ossimoro tra l’essere teneramente carezzevole e lussurioso abbraccio sulla pelle. È intrigante la spezia gialla che, come il soffio caldo di un amante sul collo, si accosta sulla pelle adagiandosi come polvere sul corpo.
Ma la passione è prorompente, improvvisa, non aspetta e non perde tempo ed ecco che dal giallo ricordo zafferaneo sorge una rosa carnosa. Non è una rosa romantica questa, non è una rosa rossa, bensì una rosa che ha perso il suo rossore d’amore macchiandosi d’indicibili pensieri peccaminosi. Il velluto che rilascia dai suoi petali mette in risalto la parte più oscura del fiore, quella più lasciva. È una rosa matura, rigogliosa, a cui piace stare al centro dell’attenzione. Padrona della composizione, è una regina che comanda e gode di tutto l’architrave olfattivo costruito su di lei.
Attorniata da amanti poco raccomandabili e per questo attraenti e affascinanti, in questo menage olfattivo la rosa si concede alla terrosità del patchouli che riporta il profumo su toni sicuramente più maschili e rassicuranti. L’accordo rosa-patchouli non è nuovo al mondo della profumeria ma mantiene intatto e saldo il suo potere di trascinare la rosa su un versante androgino, così da non confinarla olfattivamente al mondo femminile. Il patchouli è una materia prima notoriamente carnivora, che divora tutto ciò che ha intorno, generalmente viene utilizzata per “incattivire” accordi e composizioni troppo gentili: in Noir de Noir assume un’attitudine differente, in quanto non è tanto il patchouli a portare nel suo mondo oscuro la rosa, quanto il contrario. È sempre e solo la rosa che comanda e lo piega ai suoi voleri togliendogli quella parte più ruvida e rivelandoci un lato balsamico.
La nota di tartufo che si sprigiona contestualmente è un chiaro richiamo a quel Noir o meglio a quel Black che ha reso famoso Tom Ford. Una magnifica autocitazione, quasi a significare che Tom Ford sia presente dentro la composizione. E così è in quanto la nota di tartufo, che potrebbe risultare a molti sgradita, in realtà si incastona perfettamente in questa formula giocata su diverse nuance di nero.
Non bastasse già il richiamo alla terra e alla sua polverosità apportato dal patchouli, il tartufo ci prende il braccio e ci sbatte con violenza a terra, bloccandoci, e tenendo ben premuta una mano sulla gola controllando il nostro respiro con la sua invadenza. La durata del gioco è lunga. Noir de Noir è un profumo che si evolve con molta pazienza, non è frettoloso una volta giunto nel suo cuore. Si sprigiona susseguentemente anche un sentore di oud che rimane più indietro insieme a note di vaniglia e muschio quercino. Volutamente. Il sentore balsamico dell’oud spande ombre da un camino acceso che si riverberano sui cristalli del lampadario sospeso su di un tappeto persiano.
Il baccello di vaniglia nera qui vuole richiamare l’aspetto non tanto gourmand della nota quanto quello più speziato e fiorito. La vaniglia in effetti è la spezia dal sapore più forte in natura, ma non va mai dimenticata la sua profonda natura di essere un fiore, e nello specifico, un’orchidea in omaggio al capolavoro Fordiano per eccellenza. Un’orchidea che nella forma richiama spudoratamente l’organo sessuale femminile. Il muschio di quercia, con il suo effetto a tratti quasi salato, è un ritorno alla realtà. Ci riporta a composizioni più austere, più regolari senza lasciare più spazio a lussuria o bizzarrie. È la nota cardine di un’intera famiglia olfattiva, quella degli Chypre, che non si lascia mai andare a smancerie o dolcezze e ancor meno a intemperanze sessuali (o olfattive).
Come accade nel film, alla fine i coniugi Bill e Alice si destano dai loro incubi, dalle loro paure e dall’attrazione che hanno per questa oscurità che fa parte inevitabilmente di loro e di tutti noi, così anche in Noir de Noir succede che le note di fondo ci riaccompagnino lentamente fuori dal palazzo onirico delle note di testa e di cuore, senza però lasciarci mai andare veramente. Una contraddizione quella che spinge spesso a cedere all’oscurità, dalla quale non è possibile scappare.
Tom Ford è riuscito a creare un profumo che è l’evoluzione del suo masterpiece Black Orchid, donandogli quella tenebrosità che attrae e respinge, uno charme che tutti vorremmo avere. Un sogno a luci rosse che tutti vorremmo vivere.
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