Nefertiti ~ Alchimista
“Eccomi, Akhenaton, la Bellissima tua sposa è arrivata. La mia pelle esala l’aroma del kyphi più prezioso, come tramandò la mia ava Hatshepsut, che morì per conservare la sua bellezza. Eccomi, mio sposo, la Bellissima tua sposa è qui.
Sulla mia testa è posto il cono di profumo, che sciogliendosi colerà lungo il mio corpo, curato dalle ancelle come un giardino colmo dei più bei fiori, impregnando le mie vesti, perchè io mi possa offrire a te, o mio sposo Akhenaton. Il mio corpo è il tuo tempio, Akhenaton, e il tuo corpo levigato dagli oli più preziosi e odoroso di nardo finissimo sarà la mia gioia per sempre.”
Ci piace immaginare una simile dichiarazione del più autentico amore coniugale tra due i sovrani egizi che si contendono il primato della fama con Cleopatra: la Grande Sposa Reale Nefertiti e il consorte Akhenaton, una delle coppie più affiatate della storia antica.
Di lei si tramanda che fosse bellissima, gentile e affabile: il busto di Nefertiti custodito al Ägyptisches Museum und Papyrussammlung di Berlino ci consegna un viso dai tratti nobili e delicati, di grazia ineguagliabile, dipinto con colori ancora oggi conservati perfettamente. Raffinata, la regina Nefertiti, è raffigurata con la pelle ambrata, il naso sottile e il collo snello e aggraziato, lievemente piegato in avanti per il peso di un copricapo imponente, la Corona Blu. L’occhio allungato è enfatizzato dal kohl, gli zigomi alti denotano una struttura del volto elegante e forse non del tutto egizia.
L’affascinante sovrana ha ispirato il giovane brand italiano Alchimista, che nel 2015 le ha dedicato una fragranza, ripresentata ad Exsence 2017, il cui nome è lo stesso dalla regina. Con Nefertiti Alchimista propone una creazione che si discosta dal canone consueto del profumo orientale in cui predominano le resine e i balsami, coniugando una ciliegia ribalda e scanzonata a note che via via emergono e costringono la fragranza a un coming out decisamente fruttato-gourmand.
Accattivante, seducente, il profumo si slancia in un’inaspettata ouverture di ciliegia matura, fiera delle proprie origini antiche. Frutto drupaceo del prunus avium, la cui origine risale sembra circa al 1400 a.c., era ritenuta una vera golosità dai Romani e tramandata fino a noi con l’allure proibita di “frutto del paradiso”. Succosa, rossa come l’amore e la passione, la ciliegia si presta a raffigurare due concetti contrastanti. Rappresentata nell’iconografia cristiana come frutto che simboleggia il sangue di Cristo versato per la redenzione umana, troviamo le ciliegie raffigurate a Firenze, nel Cenacolo dipinto da Taddeo Gaddi nel 1340, nel refettorio dell’ex convento di Santa Croce e nell’Ultima Cena affrescata dal Ghirlandaio presso il convento di Ognissanti. Frutto carnoso e additivo – “una ciliegia tira l’altra” – dalla buccia tenera e lucida, la ciliegia compare anche sulla tavola del Re Sole, che ne avviò la coltivazione in serre a Versailles per poterne godere tutto l’anno.
Con questo jus dalla lunga evoluzione Alchimista rende omaggio a una Regina che lasciò un importante segno nella vita del suo popolo, attaverso la costruzione di una fragranza complessa dove ha distillato essenze che evocano scene di gioia e serenità familiare tra due sposi che si scambiano affettuosità, come sembrano attestare alcuni rilievi reperiti negli scavi archeologici.
I succhi scoppiettanti di limone, arancio e mandarino sono un piccolo fuoco d’artificio che brilla nell’intro della fragranza e che funge da propulsore a una violetta ritrosa, sollecitandola ad aprirsi per rappresentare degnamente nelle note di testa la categoria floreale. Non appena si attenua la vivacità delle esperidi, si sviluppano note asprigne di lampone succoso e sofisticate di neroli, amalgamandosi in un cuore lattato di mandorla. Allo zenith si celebra un’apoteosi purpurea con un’amarena dall’aria scaltra, sfrontata, che sprizza una sensualità dolcissima, provocante e sfacciata.
Il cuore di Nefertiti non ha nulla da invidiare alla complessità delle antiche ricette di seduzione egizie, dove gli olii spremuti da piante rare provenivano per la maggior parte dal mitico Paese di Punt.
Sfumate le note di apertura, il parfum si inerpica su vette di ardore ebbro, con il narcotico gelsomino della qualità più nobile, fuso in un amplesso amoroso e conturbante, ancorchè insolito, con il patchouli, con l’estratto di liquirizia, intenso e cupo come il kohl che incornicia lo sguardo ieratico della sovrana. Questa trama fitta di note avvolgenti viene cardata con gentilezza dal tocco appena fumoso di tè nero.
L’unico fiore di tradizione egizia e dai significati esoterici presente in piramide è il fiore di loto (nymphaea), simbolo di quel dio Aton (Disco del Sole), cui Nefertiti e Akhenaton offrivano la loro adorazione. Il loto era il simbolo della creazione e della rinascita, per la sua peculiarità di chiudere la corolla e affondare nell’acqua limacciosa del Nilo di notte, per poi riemergere e schiudersi alla luce dell’alba. Secondo un’antica credenza, fu un gigantesco fiore di loto che prese forma dal Caos primordiale, segnando l’inizio del tempo e della vita del Sole, diventando il simbolo dell’Alto Egitto.
Solo nelle note di fondo Nefertiti si riappropria delle caratteristiche esotiche e arcane della sovrana di cui porta il nome: si illanguidisce con vaniglia e muschi, si raffredda lievemente su un equilibrio più verde con la salvia sclarea e i semi di anice stellato, riprende vigore e incanto con l’ambra e la fava tonka.
Tutto ciò non può non chiudersi con il sospiro di un fiore che porta il nome di una divinità: un iris prezioso e raro, una carezza appena accennata, sfuggita alla sovrana in deroga ai rigidi protocolli della corte di Akhenaton, che il Naso ha inteso quale espressione transtemporale della continuità tra l’essenza di questa Grande Sposa Reale, straordinaria per la sua bellezza, e la donna che si aspergerà oggi del profumo, in un rituale quotidiano che si perpetua da secoli.
La fragranza è custodita in un flacone di colore viola, scevro da orpelli e minimale tanto quanto la composizione del jus è ricca e sfaccettata, quale vaso canopo che sigilla l’essenza di un mito.
Piramide olfattiva Nefertiti – Alchimista
Note di testa: ciliegia, limone, arancio, mandarino, violetta, neroli, lampone
Note di cuore: mandorla, patchouli, fiore di loto, gelsomino, amarena, liquirizia, tè nero
Note di fondo: vaniglia, muschio, ambra, fava tonka, salvia sclarea, anice stellato, iris
Concentrazione e formato Nefertiti – Alchimista
Parfum, 100 ml
Lascia il tuo commento…