Nasi ad arte. Intervista ad Anne Millot, scultrice di nasi
Quando vista e olfatto sono in disaccordo, il naso non cede allo sguardo: gli odori hanno sempre la meglio nella maggior parte delle nostre azioni e scelte. Filosofi e scienziati lo dicono da secoli: “senza olfatto è come vivere in una specie di limbo” (Diane Ackerman); “il mio genio è nel mio naso” (Friedrich Nietzsche); Virgilio nell’Eneide raccontava l’amputazione del naso ai lussuriosi e agli adulteri; Darwin lo declamava come la più antica delle percezioni, vinto dagli altri sensi considerati più esplicativi per la religione e la civiltà.
Relegato per troppo tempo all’ultimo posto nella lista dei nostri sensi, alla fine ce l’ha fatta ad ottenere la considerazione che merita conquistando negli ultimi decenni onori e rispetto anche tra i più scettici: non v’è settore, oggi, che non sperimenti i meccanismi e l’influenza positiva di odori e profumi.
“L’odore subito ti dice senza sbagli quel che ti serve di sapere; non ci sono parole, né notizie più precise di quelle che riceve il naso.” Italo Calvino
Il naso è intuito e saggezza. “Sagace” è colui che ha narici acute, “avere naso” è sinonimo di buon senso, è fiutare un pericolo in anticipo, è in tutto e per tutto una porzione di intelletto esteriorizzata sul volto, è il cervello odorante, è la risonanza di ogni emozione, è la memoria (quella olfattiva) più resistente all’oblio del tempo.

Per noi innamorati e devoti ai profumi, è il mezzo più prezioso per emozionarci e godere appieno ogni sensazione che regala una “annusata”. Quanti segreti può svelare un naso! Certo, va allenato e stimolato dalla curiosità di imparare a riconoscere note e accordi presenti in un profumo, fino a percepire la tridimensionalità degli odori. La profumeria è un’espressione artistica antica come la storia dell’uomo, oggi sempre più intrisa di contaminazioni e collaborazioni col mondo dell’arte e di ogni forma di piacere che alimenta la cultura.
C’è una scultrice che nel suo studio plasma argilla, vetro e legno, colora, cuoce e crea, a proposito di tridimensionalità dell’odore, esclusivamente nasi: opere che ritraggono, ora minuziosamente come fossero ritratti, ora con ironica interpretazione, quel piano del volto che ci rende unici e racconta agli altri molto più di quanto si possa immaginare, perché è proprio lì che si può mappare il percorso emotivo di ognuno di noi. Lei è Anne Millot, artista di fama internazionale con sede a Parigi.

– Benvenuta Anne. Scoprire la tua galleria di nasi è stata una sorpresa molto piacevole. Da dove deriva questa tua ossessione per il naso?
Ho iniziato a plasmare i nasi per caso! Un giorno, mentre modellavo un viso immaginario, ho sbattuto contro il naso. Pittori e scultori sanno quanto sia difficile rappresentare il naso. Poi, ho iniziato a pensare a questo organo così strano, specifico di ognuno, a volte lo odiamo, a volte ci dà fastidio: una parte del viso così visibile e piena di tabù sessuali… insomma, non ci lascia insensibili o indifferenti. Eppure il naso è l’organo al centro del viso. Lo vediamo, ma non lo guardiamo.
Sono anni che continuo a lavorare su questa parte del volto e le fonti di ispirazione sono infinite. La ripetizione non esclude la differenza. È una rinnovata apertura verso l’intimità della persona. Rimango fedele al mio doppio approccio artistico: ogni naso racconta una storia o una parte della persona a cui mi ispiro. Questo può avvenire attraverso la scelta del colore degli smalti, la messa in scena. La mia seconda intenzione è quella di offrire allo spettatore la scintilla per far lavorare la fantasia.
La mia ricerca artistica attorno al naso non ha un equivalente con le mani, i glutei, i seni, che sono stati modellati e ritratti infinite volte. Cerco di rendere omaggio a questo organo troppo a lungo sottovalutato da filosofi e scienziati ma fortunatamente, oggi, una corrente di pensiero e di ricerca sta rivalutando l’olfatto e di conseguenza anche il suo strumento anatomico di riferimento.

– Come nasce una tua scultura? Possiamo presumere che il contatto diretto e dal vivo sia molto stimolante e più interessante. Ma tra le tue opere esistono anche ritratti di nasi dedicati a personaggi famosi del passato. Sono due approcci molto differenti nel processo creativo?
Io lavoro da fotografie. Me ne servono almeno quattro: davanti, entrambi i profili e dietro. Possono volerci diversi giorni prima che mi appaia una caratteristica importante del naso. Poi posso iniziare a fare il modello. Scelgo l’argilla in base alle dimensioni e ai colori che intendo dare alla scultura.
Le mie fonti di ispirazione sono varie: personaggi illustri, arte, mitologia, profumieri, giocatori di rugby, oppure seguo solamente la mia immaginazione. Questo periodo di lotta contro il Coronavirus, durante il quale tutti devono indossare una mascherina protettiva, è ovviamente fonte di creatività.
– L’intelligenza del naso: questo straordinario organo è il custode del più misterioso dei sensi. È il modo più veloce per immaginare luoghi lontani, è un portale magico per viaggiare nel tempo e oltre la realtà, sulle ali del potere degli odori. Quanto influenza tutto ciò il tuo lavoro?
Una delle mie ultime sculture, “L’envers du décor, ispirato a Nikki de Saint Phalle“, cerca di evocare tutto ciò che “cammina” dietro il naso, la parte emergente del volto. Tutti sanno che il naso simboleggia il “Sé”, una nozione filosofica, psicoanalitica e spirituale che occupa il cervello (dietro il naso).
Tutti gli odori sono interpretati di fatto dal bulbo olfattivo che, a nostra insaputa, induce reazioni visibili o meno visibili del nostro corpo (attrazione, repulsione). L’intera analisi si svolge dietro il naso. Secondo la morfopsicologia, una pseudo-scienza a metà strada tra la biologia e l’arte, il volto è una mappa dei nostri sentimenti, racconta esplicitamente la nostra esperienza, i dolori e le gioie, le vittorie e le perdite; una mappa modellata come una scultura.

– Il naso è specificamente nella parte limbica del viso, che riflette il piano emotivo, il cuore: le narici dilatate appartengono a persone estroverse, con una vibra sensibile; le narici strette sono frequenti in personalità più stabili, con un carattere più chiuso. Abituata ad osservare molti volti, riesci a cogliere il carattere della persona che stai ritraendo senza che questa si esprima verbalmente?
Non mi improvviso come psicomorfologo perché lavoro artisticamente sul naso. Naturalmente ho delle nozioni sul simbolismo dato agli elementi del volto, ma lascio a ricercatori e scienziati la possibilità di condividere le loro interpretazioni.
Siccome non mi sento ossessionata dal naso, non osservo necessariamente i nasi delle persone che incontro. Quando interagisco dal vivo con gli altri resto concentrata sui consueti canali comunicativi, ovvero la parola e lo sguardo. Ma quando una barriera mi mette in modalità “spettatore”, tipo quando guardo un film o sfoglio una rivista, solo allora mi focalizzo sul naso. A volte guardo con attenzione il naso di una persona quando un evento mi invita a prenderne ispirazione e a tradurlo in una scultura. Faccio anche ritratti su commissione!

– “A plein nez” è il titolo di una delle tue recenti esposizioni. Che bella espressione! Anche noi respiriamo l’emozione che nutre la letteratura, la poesia, il design, la moda, l’arte in tutte le sue forme, il profumo soprattutto. La nostra esistenza è una ricchissima collezione di odori immagazzinati, perché ogni respiro implica necessariamente una ventata di odori: non possiamo disattivare volontariamente l’olfatto senza smettere di respirare, di vivere. Kant lo definiva “l’opposto della libertà”. Hai mai incontrato una persona affetta da anosmia, che ha perso il piacere di percepire gli odori e la funzione dell’olfatto, ma che voleva comunque un monumento al suo naso?
Nella lingua francese ci sono più di cinquanta espressioni che ruotano attorno al naso. Sono modi di dire che ho voluto raccogliere sul mio sito (www.anne-millot.com) ed esprimono un sentimento positivo o negativo, un evento che riguarda la persona. Dubito che ci sia lo stesso numero di espressioni riferite ad altri parti del corpo, come la bocca, le orecchie, i capelli, le mani. Tutti i poliglotti che ho incontrato mi hanno confermato l’impossibilità di tradurle in un’altra lingua.
Ho avuto l’occasione di incontrare una studentessa di una scuola di profumi che mi ha commissionato una scultura del suo naso. Una sfortunata circostanza della vita le ha tolto le facoltà olfattive ma con il tempo, poco a poco, le ha recuperate totalmente.

– L’olfatto è considerato il senso più primitivo e animale. Attraverso di esso, similmente agli animali, l’uomo valuta, riconosce, classifica, memorizza, ama. A differenza degli animali, l’uomo usa l’olfatto anche per creare. I “nasi” per eccellenza sono i creatori di profumi: hai mai modellato il profilo di qualche maestro profumiere?
Sì, è stato per una galleria di Parigi che ha esposto le mie sculture nel 2015: il tema era “Naso a Naso”. In quell’occasione ho avuto l’onore di incontrare alcuni grandi compositori di International Flavors & Fragrances in Francia, che mi hanno “prestato” il loro naso per realizzare le opere. Le loro reazioni sono state sorprendenti!
– Siamo follemente innamorati dei profumi e degli odori, senza un naso non possiamo nemmeno immaginare un giorno: ci perderemmo. Da qui una domanda molto personale: che tipo di profumi ami di più?
Mi piacciono i profumi rotondi, morbidi e discreti, ma con una forte personalità.
www.anne-millot.com
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Un informazione molto interessante ! Bellissimo articolo ! Grazie Silvia !
Grazie Olga! Scoprire un’artista totalmente devota al “naso “ è stato emozionante e curioso!!!! Non mi ha sorpreso sia francese….terra di grandi nasi illustri…e culla della profumeria 😉
molto bel lavore signora
Merci Monsieur Maurice !! tu sais qu’en matière de nez, d’odeurs, de parfums … je suis là😉👍🏻
Sono molto onorato per la qualità del vostro articolo sulle mie creazioni artistiche e per la mia presenza sul vostro eccellente sito web.
Carissima Anne, e noi siamo stati felicissimi di averti accolto qui su Extrait!
Simona
Ringrazio anche io Anne qui…Per il tuo tempo & la tua disponibilità……L’arte oggi con mai aiuta a fuggire dal quotidiano 🙏🏻