Musc Encensé. Aedes de Venustas celebra il mito del muschio del Tonchino
Fondata nel 1995 da Karl Bradl e Robert Gerstner nel cuore del Greenwich Village, a Manhattan, non distante dallo Stonewall Inn, lo storico locale dove il 28 giugno 1969 la comunità LGBT si rivoltò per la prima volta contro la polizia americana dando avvio in tutto il mondo al movimento di rivendicazione dei diritti civili che culmina – ogni anno, alla fine di giugno dal 1970 ad oggi, con le marce del Gay Pride – Aedes de Venustas non è solo una raffinata boutique, ma una vera e propria galleria d’arte dove passare in rassegna il meglio della profumeria artistica contemporanea.
Il debordante estro creativo di Bradl e Gerstner non poteva però accontentarsi di amministrare il culto nel “tempio della bellezza” del quartiere più glamour di New York: occorreva, al contrario, diventare anche “artefici di bellezza”. Ecco allora nascere nel 2008, in collaborazione con L’Artisan Parfumeur, la prima signature fragrance, una raffinata infusione di incenso, legni, cuoio e spezie composta da Bertrand Duchaufour e prodotta esclusivamente per il negozio di New York.
Ancora però non bastava e di lì a pochi anni, nel 2012, Aedes de Venustas diventa uno dei più apprezzati marchi nell’attuale panorama della profumeria di nicchia. Il debutto avviene sempre per mano di Duchaufour, con una seconda signature fragrance costruita attorno ad una croccante nota di rabarbaro. Da lì Bradl e Gerstner hanno snocciolato in tutto nove capitoli olfattivi dei quali l’ultimo, il nono, è stato mostrato in anteprima per l’Italia a Milano durante la decima edizione di Esxence.
Musc Encensé nasce dalla collaborazione con il Naso di origini tedesche Ralph Schwieger, autore di alcuni grandi successi come Eau de Merveilles (Hermès, 2004), Lipstick Rose (Frederic Malle, 2000), ma che aveva già lavorato con Aedes de Venustas realizzando, nel 2013, lo splendido Iris Nazarena, una inconsueta lettura dell’iris tanto affascinante da meritarsi ben cinque stelle nella nuova, molto discussa, edizione della guida di Luca Turin (2018).
Per spiccare dalla massa, un marchio deve essere capace di comunicare un’identità ben precisa. Seguendo una tendenza oggidì molto comune, anche i due art directors newyorchesi hanno optato di concentrare la loro attenzione su singole note olfattive, preferendone tuttavia una ricostruzione astratta sulla base dell’ispirazione offerta dalle varianti in natura più rare e ricercate della materia prescelta per ciascuna fragranza. Così all’Iris Fiorentina viene preferita la misteriosa Iris Bismarckiana, detta “Nazarena” perché cresce principalmente sulle montagne attorno a Nazareth. La Regina della Notte (Selenicereus grandiflorus), un fiore che nasce nei deserti del Centro America, è restituita attraverso la vaniglia di Cierge de Lune. Copal Azur esplora la varietà di incenso utilizzata dai Maya. E così via.
Musc Encensé trova la sua “musa” (così Bradl e Gerstner si riferiscono all’elemento “guida” delle loro formule) nel muschio del Tonchino. Si tratta della qualità più pregiata del muschio prodotto dalle ghiandole del cervo muschiato (Moschus moschiferus), un mammifero in via d’estinzione perciò protetto dalla Convenzione di Washington del 1975, che vive sugli altipiani boschivi di larghe regioni dell’Asia. Il muschio ottenuto dal mosco è stato, assieme allo zibetto, al castoreum e all’ambra grigia, una delle quattro più importanti materie prima di origine animale nella paletta del profumiere.
Oggi l’uso di queste materie è stato abbandonato per due ragioni principali: da un lato il costo elevato dovuto alla loro scarsità, dall’altro l’esigenza di proteggere alcune specie dalla caccia indiscriminata. Al loro posto esistono delle riproduzioni di laboratorio che, tuttavia, sono ancora lontane dal riprodurre fedelmente l’intensa profondità dei loro corrispettivi naturali. Questo spiega bene perché del muschio del Tonchino esista oggigiorno una rappresentazione mitica che alcuni profumieri hanno cercato di realizzare con il loro lavoro. Una lettura l’avevamo già avuta grazie a Parfum d’Empire, nel 2012, con Musc Tonkin, dove nota muschiata, nient’affatto ripulita dal suo aspetto selvaggio, è accostata ad una acuminata nota marina.
La ricostruzione del Tonchino di Schwieger segue, invece, una diversa chiave interpretativa. Dopo una prova attenta, ciò che colpisce di Musc Encensé – il cui nome gioca con il vocabolo francese insensé (folle) e il participio passato di encenser (incensare) – è la struttura del profumo che manifesta un sorprendente equilibrio tra armonia delle parti e solidità dell’insieme.
La morbidezza del cuoio, utilizzato da Schwieger come insolita nota di testa e cuore, realizza, su chi indossi la fragranza, un delicato effetto peau sur peau. Su di esso la salvia sclarea stende una patina aromatica il cui raffinato cromatismo vibra di riflessi ora grigi, ora verdi, ora argentati. A bilanciare questa parte di formula, sentiamo l’incenso il quale, piuttosto che esprimere la sua qualità di nota tipicamente fredda, disegna una filigrana minerale che percorre il profumo conferendogli un moderato tasso di salinità. Questo aspetto, assieme ad una sfumata cornice ambrata e al tepore della nota più propriamente muschiata, dolce e rotonda ma non eccessivamente sporca, alternano all’opacità del tema cuoiato, la dura trasparenza di un cristallo. Due anime che si ricompongono, alla fine, in un unico soffio polveroso. La compostezza di Musc Encensé si manifesta anche nel rapporto tra sillage e persistenza. Il profumo si salda molto bene alla pelle e avvolge la persona in un’aura discreta.
Dopo il fresco intermezzo di Pelargonium, Aedes de Venustas si riallaccia all’eleganza un po’ dandy di Grenadille d’Afrique con una fragranza che a dispetto del nome non è il solito muschio pulito con poca evoluzione. Al contrario Musc Encensé è lo sviluppo di un concetto eseguito con lo stile impeccabile che contraddistingue Aedes de Venustas da sempre.
Anche in questo caso, come per le precedenti fragranze, Bradl e Gerstner amano raccontare per immagine le note cardinali delle loro creazioni. L’immagine che accompagna Muc Encensé vede riunite in un’unica ricostruzione grafica le volute di incenso, le foglie di salvia sclarea e le alture del Vietnam del nord, cioè le alture del Tonchino da dove proveniva la preziosa materia prima che ne ha ispirato la creazione.
Note olfattive Musc Encensé – Aedes de Venustas: cuoio, muschio tonchino, salvia sclarea, incenso, fava tonka, latte di mandorla.
Concentrazione e formato Musc Encensé – Aedes de Venustas
Eau de Parfum – 100 ml
Lascia il tuo commento…
Deve essere speciale! Dove posso trovarlo?
Ciao Daniela, dipende un po’ da dove vivi. Se guardi qui nella colonna di destra dovresti trovare una selezione di profumerie che offrono il marchio ai proprio clienti. Può essere che ce ne trovi una vicina a te! P.S. … e non lasciarti sfuggire l’occasione per provare anche le altre otto fragranze della linea: sono tutte molto interessanti!